Com' è semplice per un fiore di loto confondersi con il fango. Allo stesso modo è per un fiore di loto  semplice accorgersi di quel che realmente è. Fango e fiore insieme, ne solo fango ne sola spendida lucentezza. Contenitore e contenuto. Così il dolore si dissolve. Così la notte scompare e ritorna il giorno. Alle luci dell'alba si risveglia la dolce fanciulla, coglie l'acqua dal pozzo e si sciacqua  il volto. Dapprima sente l'acqua fredda, la percepisce e poi con naturalezza i suoi occhi socchiusi si aprono emettendo nuovi colori. Così ogni giorno, di pioggia o  sereno, quotidianamente ella prende l'acqua per i suoi fratelli e familiari ed il suo volto fresco, giovane e bello rincuora i passanti ed il vicinato intero. Così si racconta da anni ed anni della giovane fanciulla Fiore di loto. Colei che  visse molto tempo fa e che ora ha cambiato forma, nome, terra, ma che mai smette di splendere d'immenso. Sulla superficie della terra e su quella dell'acqua spesso un fruscio, un dolce canto si ode. La voce di fiore di loto restituisce la via a chi perde la bussola e nelle notti fredde di pioggia mostra monasteri e semplici  umili locande ai viaggiatori del mondo. Canta Fiore di loto, con amorevolezza canta per chi  cerca nuovi modi di essere al mondo, nuovi modi di essere umani e di seguire il proprio intimo sentiero. Da Oriente a Occidente la sua voce fa tremare i cuori chiusi aprendoli, restituisce vigore a corpi stanchi e ricongiunge amati che si inseguono da secoli. Alto e basso, destra e sinistra si incontrano tutti nelle vibrazioni del suo canto che non può far altro che guarire menti stanche che hanno sepolto la naturalezza dell'essere felici. Così Fiore di loto appare nella lucentezza della spiga di grano, ed ancora nella corsa della bambina dalle lunghe  treccie bionde  verso i suoi genitori; nella capacità del mondo umano di tendere verso una giustizia che ci renda tutti liberi, eguali, felici.