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Autore: comet893    30/06/2009    2 recensioni
”Nello stesso istante in cui la sua mano sfiorò la mia sentii una lieve scossa attraversarmi tutto il corpo”
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco la mia fan fiction. L'ho già postata su un forum e ho deciso di postarla anche qui, capitolo per capitolo. Questo è il primo, tra poco arriverà il secondo, fino a mettermi in pari: infatti sul forum sono arrivata mooolto più avanti XD Spero vi piaccia ^^
(*) Il titolo della ff, non c'entra un piffero ùù XD E' stato preso, comunque, dalla canzone dei Keane Bedshaped: in un pezzo della canzone, dice: "You'll follow me back with the sun in your eyes." Mi piaceva molto il "the sun in your eyes", ossia "Il sole nei tuoi occhi". Ho tolto il the perchè mi sta antipatico ùù
(**) La frase "He dazzled me" è stata veramente detta da Kristen, riguardo a Robert. Alcuni pensieri della ff sono presi dalle varie citazioni di Kristen (che io ricordi, in questo capitolo si tratta soprattutto delle differenze fra gli altri candidati e Robert). Dopo questo papiro, godetevi la ff =D



Ennesimo giorno di provini.
Essendo stata scelta per interpretare Bella nel film Twilight, tratto dal romanzo omonimo scritto da Stephenie Meyer, la mia presenza ai provini per il protagonista maschile, Edward, era fondamentale.
Non sopportavo quella situazione: si erano presentati tantissimi ragazzi, tutti dello stesso genere, nessun escluso. Catherine, la registra, era della mia stessa idea. Non vorrei essere critica e quindi dare un'idea sbagliata dei candidati, ma nessuno tra quelli visti fin ora aveva quel "non so che" che dovrebbe possedere Edward. Certo, la bellezza è importante, sopratutto se ci si basa sulla descrizione di Edward nel libro, ma il punto fondamentale è un altro: il fortunato deve capire il personaggio, deve entrare nella parte, comprendere l'Edward interiore e non solo l'Edward dal bel faccino. Sospirai, di nuovo: più passavano le ore e più mi convincevo che era tutto inutile. Nel momento in cui mi disperavo immaginando con che persona avrei dovuto collaborare, entrò l'ultimo candidato. Ero immersa nei miei pensieri, perciò mi accorsi solo all'ultimo della sua presenza; alzai gli occhi e lo vidi. Rimasi letteralmente a bocca aperta. A prima vista sembrava un ragazzo semplice e carino, non era difficile descriverlo. Quando si avvicinò verso me e Cath mi dovetti ricredere: era di più. "Di più" in tutto. Non sarei mai riuscita a descriverlo perfettamente: ogni descrizione sarebbe stata sbagliata. Lui era speciale, unico, e lo si capiva dal suo leggerno nervosismo, dal suo modo di scompigliarsi i capelli, dalla sua camminata, dalla sua bellezza, dai sui meravigliosi occhi che, curiosi, guardavano i volti delle due persone che l'avrebbero giudicato. Fui letteralmente rapita da lui. Mi aveva catturata, mi aveva presa e intrappolata col suo modo di essere. In quel momento capii che forse un'ultima speranza di trovare Edward, c'era.
Si presentò avvicinandosi a noi, mantenendo un tono tranquillo, benchè si capiva subito quanto fosse nervoso. Di certo, era una frana a mentire.
"Piacere, sono Robert Pattinson". disse con un sorriso, porgendo la mano. Cath, sorrise, evidentemente sapeva benissimo chi fosse e perchè fosse là.
"Perfetto! Alla fine sei arrivato! Io sono Catherine, ma credo tu già mi conosca. Alla fine ti sei deciso a prendere un aereo e venire." dissi euforica, come una bambina davanti al suo giocattolo nuovo di zecca, per poi voltarsi verso di me e rendersi conto di non avermi presentata.
"Oh, Rob," già usava un nomignolo. "questa è la fortunata ragazza che si è conquistata il ruolo di Bella. Kristen, ti presento Robert. Rob, ti presento Kristen". dissi presentandoci. Vidi lui sorridere per le parole di Cath e spostare lo sguardo verso di me.
Gli strinsi la mano con un sorriso "Piacere" dissi.
Nello stesso istante in cui la sua mano sfiorò la mia sentii una lieve scossa attraversarmi tutto il corpo. Non nè capii il motivo nè la fonte, ma ciò non m'impedì di ritirare la mano frettolosamente. Lui se ne accorse, e cercò malamente di nascondere un'espressione dispiaciuta. In ogni caso, si voltò, pronto per fare il provino. Rimasi dispiaciuta nel vedere il suo sguardo spostarsi, ma non ci feci troppo caso: la parte razionale di me si stava già lamentato di questo piccolo pensiero presuntuoso, nei confronti di uno sconosciuto, in fin dei conti.
Iniziò a recitare delle piccole parti, da solo. Io e Cath ne rimanemmo rapite: lei, già sognava una scena in cui io e lui avremmo recitato mentre io, segretamente, sognavo di potermi affiancare ad una persona così... speciale. Non trovai aggettivo migliore. In quel momento Cath, si alzò: "Perfetto, perfetto." disse con un sorriso a trentadue denti. "Che ne dite di provare una scena insieme, così per vedere la cosa potrebbe funzionare?" chiese subito, senza aspettare il normale procedimento, ossia un altro provino in cui si sarebbe "testato" il feeling tra me e il co-protagonista. Rimasi un attimo a pensarci: benchè volessi con tutto il mio cuore poter recitare con lui, sentii una lieve preoccupazione, timore, sensazione mai avuta in nessun'altra occasione legata alla recitazione.
Lui, annuii, con un sorriso colmo di mille emozioni: timore, emozione, soddisfazione.
Di conseguenza, involontariamente, annuii a mia volta, ricambiando il sorriso.
Provammo alcune scene del film, le più importanti, soprattutto.
Cath, ovviamente, era completamente elettrizzata per l'alchimia che c'era fra di noi. La sentiva come me. Anzi, forse di più, dato che cercavo inutilmente di non essere troppo presa da lui.
Ovviamente, lui ottenne la parte: Cath avrebbe immediatamente dato la notizia ufficiale.
Con Robert, finalmente, finirono i provini. Io e Rob, fortunatamente o sfortunatamente predemmo la stessa strada: lui era diretto verso la sua macchina e io verso il luogo dove Michael mi sarebbe venuto a prendere.
"Bè, d'ora in poi saremo colleghi" disse, rompendo il silenzio, con un sorriso che avrebbe fatto crollare ai suoi piedi ogni ragazza.
"Si, proprio così" gli risposi, con un altro sorriso, che a confronto avrebbe fatto scappare qualsiasi ragazzo.
Mi guardò, mantenendo sempre un sorriso fantastico, benchè avesse uno sguardo deluso.
"Non mi sembri elettrizzata all'idea..."
Lo guardai, per poi cominciare a scuotere la testa "No, no non volevo dire questo, o meglio, far capire questo. Davvero, sono felicissima che tu abbia ottenuto la parte. Se voglio essere sincera, tifavo per te. Ma non dirlo in giro, è un segreto di stato." mi lasciai andare completamente, come se fosse un amico di vecchia data. Era una sensazione infondata: come potevo sentirmi così a mio agio con una persona che conoscevo da cinque minuti?
Sorrisi, ritornando alla mia espressione che, definirei, preferita: la pura felicità. "Bene, perchè altrimenti avremmo avuto un grande problema." disse. "No, tranquilla, muto come un pesce."
Non potei fare a meno di sorridere "Bene. Sono felice che tu sia riuscito a capire così in fretta" dissi scherzando, mentre da lontano intravedevo un'unica macchina posteggiata: ovviamente era la sua.
"Bè, non era molto difficile. Qui comandi tu". rispose, continuando lo scherzo
"Esatto. Complimenti!" dissi fingendo un'espressione sorpresa e soddisfatta. "D'ora in poi puoi considerarti o mio collega o mio servo" aggiunsi, per poi ridacchiare. Che discorsi sensati.
Rise a sua volta: una risata bellissima, dolce, pura. Avrei voluto registrarla per ascoltarla in ogni momento della giornata. "Felice di essere al suo servizio, mia padrona". disse accennando un inchino. "Non vorrei sembrare maleducato, padroncina, ma se le offrissi di bere qualcosa insieme, ovviamente con il copione vicino, sarebbe contro le regole?" chiese con un misto tra scherzo e realtà. Lo guardai, perplessa. Stava scherzando. "Bè, no. Hai il permesso di bere qualcosa con me, certo". Sorrise, soddisfatto della risposta affermativa. No, non stava scherzando. "Perfetto." aggiunse.
Lo guardai, perplessa "Dicevi sul serio?" chiesi, poi, non riuscendo più a distinguere lo scherzo dalla realtà.
"Certo, mai stato così serio." disse guardandomi e ridacchiando apertamente: evidentemente aveva capito che non mi aspettavo questa risposta.
"Oh," dissi nello stesso instante in cui apparve una macchina vicino a quella di Rob. Michael. "Oh". ripetei, con un tono triste invece di sorpreso. Lui, senza bisogno di spiegazioni, capì.
"Ti sono venuti a prendere?", disse spostando lo sguardo da me alla portiera della macchina che si stava aprendo.
"Già" risposi. "Allora ci vediamo, no? Se non sbaglio tra qualche giorno ci consegneranno i copioni..." aggiunsi, come se stessi pensando ad alta voce. "Quindi..." dissi, mentre vidi Michael scendere, chiudere la portiera e avvicinarsi verso di noi. Era geloso come non so cosa, e vedendomi con un ragazzo come Rob, sicuramente, si sarà innervosito più del solito. Ciò non sfuggì a Rob.
"Il tuo ragazzo?" chiese, girandosi verso di me. Vide la mia smorfia e scoppio a ridere "Tranquilla, non c'è bisogno di presentarmi." aggiunse, capendo subito a cosa stessi pensando.
"No, no, ti sbagli non è questo...". Ero patetica. Nessuno se la sarebbe bevuta una scusa del genere. Stavo per rispondere ma ormai Michael era ad un passo da noi, perciò mi avvicinai a lui e dissi "Ciao amore! Lo so, abbiamo fatto tardi ma siamo riuscite a trovare Edward" più informazioni gli davo e meno domande avrebbe dovuto fare. Mi girai verso Rob e dissi "Michael, lui è Robert. Edward nel film. Stavamo andando verso il parcheggio, sapendo che saresti arrivato". Robert tossì: sicuramente si tratteneva dal ridere per le mie numerose informazioni. Michael allungò la mano e disse "Piacere, io sono Michael. Il ragazzo di Kiki". Ecco, Kiki. Non poteva dire Kris? Kristen? No, Kiki. Tanto vale chiamarmi trottolina amorosa. Mi sentii, non seppi il perchè, in imbarazzo. Robert strinse la mano e disse "Piacere mio". Alzai leggermente lo sguardo per guardarlo: sì, se la rideva sotto i baffi. Feci un'altra smorfia che lui capì all'istante. Uffa, ma proprio ogni cosa doveva capire? Si mise a ridacchiare silenziosamente, spostando lo sguardo. "Bè, Rob, allora alla prossima" dissi concludendo qui quella situazione imbarazzante. Mi guardo con il suo sorriso fantastico "Certo, alla prossima". Annuii, e mi voltai verso Michael che, possessivo come sempre, non esitò due secondi dal portarmi in macchina.
  
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