Leiden (Telesis),Inverno 2014.

Oggi è stata una giornata decisamente diversa dall'ordinario, oltre ai soliti allenamenti giornalieri e agli ordini che ho dovuto impartire all'esercito stamani c'è stata un'altra cosa che ha reso questo giorno degno di nota. Per la mia promozione al grado di Maggiore dell'esercito mio fratello, il Generale Dietfried Bougainvillea, ha voluto rendermi un prezioso dono. Non sapevo cosa fosse fino a quel momento, quando me l'ha mostrata sono rimasto letteralmente spiazzato. Si trattava di una bambina con i capelli biondi intrisi dal fango, con grandi occhi azzurri spaesati ed impauriti. Vedendola in quelle condizioni sono stato tentato di inveire contro mio fratello, io e lui siamo così diversi... credo che non riuscirò mai a comprendere ciò che passa per i meandri della sua mente. Mi è stato riferito che la bambina è destinata a divenire un'arma umana, mio fratello ha espresso chiaramente di averla trovata in un vicolo, abbandonata agli occhi del mondo. Quando l'ho guardata negli occhi ho letto l'angoscia nel suo volto... i miei occhi, confesso, stavano per inondarsi di lacrime tanto il cuore mi dolse vedendola in quello stato. Gli uomini sanno essere meschini a volte, abbandonare una bambina indifesa e per di più fare di lei un'arma sanguinaria, senza sentimenti né emozioni, la trovo una cosa alquanto mostruosa... ne sono disgustato a tal punto che a volte provo vergogna nell'essere io stesso un uomo. La sua è un'età in cui tutto dovrebbe voler/poter fare di tutto al di fuori che combattere, mi piacerebbe che lei giocasse, crescesse e studiasse come tutte le sue coetanee. Lei non proferisce parola, ha il viso smunto ed il cuore ammutolito dalle mille frustrazioni e situazioni che ha dovuto subire fino ad ora... ha conosciuto solo la peggior parte di questa vita. Quando Dietfried ha iniziato a strattonarla come fosse un oggetto non ho resistito... ho deciso di prenderla sotto la mia ala e di difenderla da ogni avversità. Se solo aveste potuto vedere con che occhi mi scrutava, l'ho stretta forte al petto ed ho difeso la sua dignità lacerata da mille angosce e amarezze. Nel frattempo mio fratello non ha saputo far altro che ricordarmi che quella povera orfanella è solo un'arma... che non dovrei affezionarmi troppo, ma finché sarà sotto la mia tutela continuerò a vederla come un essere umano, in primis, non come un'arma da combattimento. Nella vita nessuno di noi trova la gentilezza che dovrebbe.