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Autore: Maki Tsune    08/03/2018    0 recensioni
Hikoori, il figlio di Nashi e Storm (Nalu e Gruvia) passerà una giornata con il nonno Natsu e sua cugina Layla (figlia di Iggy e Uriel - Nalu e Gruvia) poichè i loro genitori dovranno andare in missione. Ma al povero Hikoori ne accadranno di tutti i colori, avendo un nonno particolare e annoiato come Natsu e una cugina dispettosa.
Next next generation- gruppo gruvia italia (su FB)
Genere: Comico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gray/Juvia, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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"Hikoori! Sbrigati a scendere! Dobbiamo andare dai nonni Natsu e Lucy!" Gridò Nashi dalla base delle scale.
"Aaaahn… ma perché… sto tanto bene a casa. E invece no.. loro vanno a fare cose pericolose in missione e a me tocca stare con i nonni. Fossero almeno nonno Gray e nonna Juvia almeno mi allenavo." Borbottava il bambino nella sua stanza, mentre Liz la lucertola blu e nera lo ascoltava ferma sul comodino accanto al letto.
"Hikoori sbrigati!!!"
"Diamine che seccatrice." Prese il marsupio, Liz sulla spalla e aprì la porta. A pieni polmoni urlò dall'alto delle scale "STO SCENDENDO!!" e la madre era lì che lo guardava. "C'è forse bisogno di urlare?"
"Hai iniziato tu mamma." Scese le scale e passò accanto alla madre, uscendo di casa e raggiungendo il padre che aveva noleggiato un tandem.
"Cos-" Hikoori lo guardò stranito. "Cos'è questa roba? Stai scherzando vero? Non ci salirò mai su quel coso."
Nashi raggiunse i suoi ometti e sollevò Hikoori di peso per poi sederlo sul sellino.
"Ahi! Mamma! Ho oggetti preziosi qui sotto, un po' di tatto dai!"
"Smettila di fare i capricci o la prossima volta sarò ancora meno delicata."
Hikoori sbuffò e rimase seduto in equilibrio sulla bici senza pedalare e senza tenere il manubrio. Era seduto al centro tra i genitori con braccia conserte e cercava di non farsi vedere dalla gente che li guardava mentre pedalavano.
Come si vergognava. Come incontrava uno sguardo lui si girava dall'altro lato o si nascondeva dietro la mano.
"Questo coso era proprio necessario per andare a casa dei nonni?" Domandò con la mano sulla fronte e testa bassa cercando di evitare gli sguardi altrui.
"Questo coso si chiama tricicletta." Rispose Storm "e fa parte della nostra missione. Dobbiamo testarla su tutti i terreni e compilare un questionario che ci hanno fornito, sulla qualità e praticità di questo prototipo."
"E io non posso venire perché…?"
"Perché non sappiamo dove andremo e cosa possa accadere a questa bici… come adesso… perché è diventata pesante d'un tratto?" Chiese Storm girandosi e vide Nashi moribonda sul mezzo, con i piedi che strisciavano per terra.
"Forse perché non è colpa del mezzo questa volta. Immagino che non hai pensato alla chinetosi della mamma quando hai scelto la missione."
Hikoori guardava il padre, nonostante fosse di spalle, con sua solita sapienza stuzzicante nello sguardo.
"Non l'ho scelta io. E ora aiutami e pedala. Dobbiamo arrivare a casa dei nonni."
"Ah ecco. Ora ti serve il mio aiuto eh. Non posso. Cosa facciamo se poi succede qualcosa alla bici?"
"Ti consiglio di non mettere a dura prova la pazienza e la tranquillità di tuo padre. Non sai ancora come sono se mi arrabbio."
"In effetti mi incuriosisce. Però in questo modo metti sotto sforzo questo coso. Hai già qualcosa da segnare sul questionario."
Storm si era fermato all'inizio di una salita e aveva già il fiatone per la fatica. Si girò di colpo verso il figlio e Hikoori sentì un brivido lungo la schiena. Per un attimo aveva visto lo sguardo assassino della zia Uriel negli occhi del padre, il quale si girò verso la salita da affrontare.
"O mi aiuti.… O mi aiuti." Disse Storm.
"Beh. Se la metti in questo modo non ho tanta scelta."
Hikoori aiutò il padre e si mise a pedalare con fatica. A volte si dovette alzare in piedi sulla trici per schiacciare fino in fondo il pedale.
Dopo tanto sudore, arrivarono a casa dei nonni con il fiatone.
Hikoori e Storm scesero dalla tricicletta e con passo pesante si fiondarono a casa di Natsu e presero una bottiglia d'acqua ciascuno traccannandola assetati.
Nashi era ancora fuori. Cadde dal sellino e rimase stesa per terra riprendendosi dalla chinetosi.
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C'era solo nonno Natsu in casa e si stiracchiò per bene prima di alzarsi dalla poltrona del salotto e accogliere sua figlia sofferente.
"Che brutta cera. Hai mangiato qualcosa di scaduto?"
"No papà. Peggio. Mezzi di trasporto."
"Hai mangiato un mezzo di trasporto? Ci credo che stai male. Solo a stare su uno di quei mezzi ho il vomito." Al solo pensiero gli venne la nausea.
"Non l'ho mangiato. Ci sono stata sopra e siamo arrivati fin qui. Hai visto Storm e hikoori?"
"Chi?"
"Come chi?! Papà! Mio marito e tuo nipote. Con cui dovrai stare oggi finché non finiamo la missione."
"Chi?" Si mise un dito nell'orecchio.
"Dimmi che non sei serio."
"Cosa devo fare?"
"Devi badare a Hikoori. Puoi farlo?"
Natsu si grattò la testa. "Certo che posso. Posso fare tutto io."
"Ceerto. Ma ti ringrazio papà." Si stiracchiò e poi andò in cucina.
"Eccovi finalmente. Hikoori sai già come ti devi comportare. Fai il bravo."
"Mamma. Detto da te, come potrei prenderti seriamente" ridacchiò.
"Fallo e basta."
"Ce la farai lì fuori con il problema della mamma?"
Un'altra voce si intromise. "Non credo sia l'unico. A quanto pare i Fullbuster vinceranno ancora sui Dragneel." Uriel li stuzzicò.
"Zia Uriel e zio Iggy? Layla? Cosa ci fate qui?" Chiese Hikoori.
"Facciamo la missione insieme ai tuoi genitori e il punto di incontro era questo."
"Significa che dovrò stare con nonno e Layla?"
"Significa che devo sopportarlo?" Chiese Layla alla mamma.
"Solo per oggi." Disse Uriel ironica.
"Non credo." Rispose Hikoori.
"Magari." Aggiunse Layla.
Si guardarono diffidenti mentre Iggy entrò in casa trascinandosi. "Lo ammetto. Ho avuto idee migliori."
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"Allora zio Iggy, l'idea è stata tua?"
Iggy gonfiò le guance in segno di malessere "Mi sento Sputon."
"Chi?" Domandò Hiko.
"Non lo hai visto? Il campione di sputi e.." con voce canora imitò "e nessuno lo intimidisce. Ecco Sputon.." allargò le braccia come in un musical.
Hiko guardò la zia che era turbata più di lui.
Entrambi si guardarono in faccia.
" Credo che tuo zio intende dire Gaston."
"Gaston? Che brutto nome. Preferisco Sputon. Gli si addice visto che è il re degli sputi ed è cattivo."
I due si guardarono ancora in faccia con il pensiero condiviso di lasciar stare lo zio Iggy.
Layla guardò la zia Nashi bianca in viso. "Siete sicuri di voler fare questa missione? Non mi sembra adatta a voi."
"Sciocchezze! Un po' di mal di mezzi non li fermerà.. vero Zio Iggy?"
"Vero. E ora possiamo partire." Rispose poco convinto.
"Aspetta Iggy, la mamma non è ancora tornata non è meglio aspettarla?"
"E perderci dei minuti preziosi? Giammai sorella! Io e Uriel ci avviamo. Voi fate come volete."
Nashi sospirò. "D'accordo. Partiamo."
Nashi poi si voltò verso Hikoori. "Noi ci vediamo stasera. Fai attenzione e fai il bravo." Gli diede un bacio sulla guancia e Hikoori sorrise.
Uriel salutò la bambina con un abbraccio mentre Iggy la sollevò facendola volare in aria sentendola gridare "No papà! Sono grande io! Ho otto anni ormai!". Rise divertita.
"Grande?! Davvero?! È un vero peccato. Non me ne ero accorto. Questo significa che non puoi più volare con il capitano Igneel." Layla non sapeva cosa rispondere. Le piaceva quando giocava con il padre al capitano e l'aviatore.
"Tsk. Femmine." Hikoori si avvicinò alla poltrona del nonno Natsu e si sedette per terra guardando le notizie di Magnolia del giorno.
Layla lo fulminò con lo sguardo e tornò a guardare il padre. "Ma posso sempre fare il pilota. Chiederò a Happy di aiutarmi."
"Aye Sir!" Iggy imitò l'amico blu facendo il saluto dei soldati e Layla rispose allo stesso modo sull'attenti.
Iggy, Uriel, Nashi e Storm andarono via con i loro tandem e dopo poco i due Dragneel si sentirono di nuovo male. In lontananza si poteva sentire l'urlo disperato e infastidito dei Fullbuster "Ancora?!!"
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Hikoori guardò le notizie mentre Layla aprì dei cassetti della cucina e li usò come scalini per arrivare alla mensola in alto dove trovò le caramelle gommose che le piacevano tanto. "Stella!" Esclamò la bambina. Era un suo modo di dire quando trovava qualcosa e lo aveva imparato giocando con il padre a "un due tre stella".
Scese così com'era salita e richiuse i cassetti. Hikoori la studiò con la coda dell'occhio e ne fu rimasto lievemente impressionato. Come Layla si girò con le caramelle in mano e ne mise una in bocca prendendola dalla busta, lui tornò a guardare la lacrimavisione.
Liz invece sgattaiolava veloce per la stanza inseguito da un gatto blu e un bastoncino di legno.
Layla rise per quella insolita scena e si sedette accanto a Hikoori mentre masticava rumorosamente.
"Nonno. Puoi mettere i pupazzi animati?" Chiese la bambina tra una masticazione e l'altra.
"Sto guardando io la LV."
"Non si direbbe dagli occhi che si chiudono." Rispose Layla prendendo un'altro orsetto gommoso dalla busta, staccandogli la testa con un morso. (Light chips mode on)
"Ehi marmocchi. La casa è mia e gli ordini li do io."
"Quando la nonna Lucy non c'è." Lo apostrofò Hikoori.
Nel frattempo Layla prese il lacrimacomando e cambiò canale. Stavano trasmettendo gli aristogatti nel punto in cui il cane Napoleone stava per dare ordini al bassotto Lafayette e si sentì all'unisono tra il cane e Natsu "il capo sono io e decido io cosa fare" Layla e Hikoori si accorsero della coincidenza e si misero a ridere senza che Natsu riuscisse a capire il motivo della loro risata.
"I bambini di oggi. Sono tutti matti." Farfugliò il dragon slayer rimettendosi comodo sulla poltrona e chiudendo gli occhi.
Natsu aveva discusso con Lucy per una faccenda accaduta di mattino presto e da quel momento non aveva più chiuso occhio. Si sentiva fiacco come non gli era mai accaduto e lasciò che gli occhi si chiudessero.
"Meno male che doveva badare a noi. Alla faccia delle responsabilità adulte." Hikoori era di fronte a Natsu e muoveva la mano per assicurarsi che si fosse addormentato.
"Nonno Natsu e adulto non stanno bene nella stessa frase." Disse Layla masticando ancora rumorosamente.
"Già. Meno male che siamo grandi abbastanza per cavarcela da soli."
"Ho un'idea. Saremo noi a prenderci cura del nonno Natsu. Magari la prossima volta ci lasceranno a casa da soli."
Hikoori si girò verso Layla. "La smetti di fare quei versi fastidiosi? Mastica con la bocca chiusa."
"Perché? Ti dà fastidio?" Per dispetto Layla continuò a masticare con la bocca aperta e si avvicinò di più a Hikoori in modo che lo sentisse bene nell'orecchio.
"Sì che mi dà fastidio. Te l'ho detto! Oppure il tuo masticare forte non ti ha fatto sentire le mie parole?"
Layla si avvicinò di più al cugino e aggiunse il suono onomatopeico della masticata. "Gna Gna gnam" deglutiva e riforniva la bocca di altre caramelle. "Ho detto di smetterla. Basta! Fai la persona matura!" Poi Hikoori ci pensò. "Giusto. Non puoi. Hai preso dai tuoi genitori."
Layla socchiuse gli occhi e tirò fuori la lingua come si fa dal dottore emettendo un "aaah" ma su essa c'era una poltiglia appiccicosa e con un colore che non si poteva definire tale.
"Uugh! Ma che schifo!" Hikoori la tenne per le spalle per allontanarla e girò la faccia per starle lontano ma lei continuava a far forza cercando di liberarsi dalle mani del cugino che la bloccavano.
"Tu non sei una femmina. Le femmine non fanno queste cose schifose."
Layla mosse la lingua con la poltiglia sulla lingua e a bocca aperta disse "gaaalda" tradotto: guarda.
Hikoori era sempre più inorridito e ciò che successe dopo fu repentino. Inciampò nei piedi stesi di Natsu mentre Hiko indietreggiava per allontanare la cugina da sé. Spostò la mano sotto al mento di Layla per farle chiudere la bocca, ma nel respingerla e alzarle la testa, il cumulo di caramelle finì tra i capelli azzurri del bambino. Poi si ritrovò addosso la cugina e Layla si morse la lingua.
Hikoori aveva una smorfia orribile sul volto. Layla si alzò da lui correndo subito in bagno con le lacrime agli occhi e si controllò la lingua allo specchio. Era più rossa e le faceva male.
Happy volò in bagno per controllare la bambina mentre Hikoori era rimasto impietrito e ancora steso per terra. Con coraggio si portò la mano tra i capelli. Sentì la poltiglia e le dita che si incollavano tra loro e gli scappò un urlo acuto che svegliò il nonno con il male alle orecchie. "TOGLIETEMELO!" Urlò in preda al panico, iniziando a saltellare sul posto per l'orrore con le lacrime che gli scendevano.
"Nonno! Ti prego! Toglimi questa schifezza tra i capelli! Ti scongiuro!" Iniziò a piangere come fanno i bambini. Disperati.
"Va bene. Va bene. Basta che non urli e non piangi più. Qual è il problema?"
"QUESTO È IL PROBLEMA! ODIO LE CARAMELLE! ODIO LAYLA CHE MI HA FATTO QUESTO!" Disse nel pianto.
"Tu odi me?! Io mi sono morsa la lingua per colpa tua!" Protestò la bambina con la lingua di fuori e un fazzoletto bagnato sopra.
"Mia?! Io ti ho detto di smetterla! Ora ti arrangi!"
"Allora ben ti sta! Piagnucolone!"
"Non è vero! Non lo sono!" Disse piangendo.
"Stop! È sufficiente!" Si intromise il nonno guardando tra i capelli del nipote. "Tutto qui? Questo è il problema?" Sbuffò "Ora risolvo tutto io. Guarda com'è veloce il nonno. E…" Natsu prese la poltiglia che nel strattonarla non si staccava, ma a lui non importava. D'impatto prese fuoco ma non calcolò i capelli del bambino che si bruciarono assieme a quella melma appiccicosa.
Happy rimase sconvolto a bocca aperta. Layla cercava di trattenere una risata.
Hikoori sentì puzza di bruciato e domandò: "fatto?"
"Ta dan! Certo che ho fatto! Visto che ora ti senti meglio? Tutto sistemato" Ridacchiò Natsu con la sua solita spensieratezza.
Mosse la testa leggera "Perché sento più aria rispetto a prima?" Chiese preoccupato.
"AHAHAHAHAH sei peggio del nonno Makarov AHAHAHAHAH!!!" Layla si piegò in due dalle risate e le facevano male le costole dalla forte risata tanto che le uscivano le lacrime dagli occhi per lo sforzo.
"Cosa.." Hikoori si toccò la testa e la sentì liscia.
Impietrito per un attimo, andò a guardarsi allo specchio. Prese uno sgabello per arrivare allo specchio e rimase di sasso. Occhi sbarrati, lacrime che si accumulavano, labbra tremanti e poi l'esplosione. Hikoori urlò talmente forte con la sua voce acuta da bambino di cinque anni che perse la voce per l'ora seguente.
Subito cercò un rimedio.
Era calvo e non lo accettava.
Andò a frugare in camera da letto dei nonni e tra le robe della nonna trovò un foulard azzurro. Lo prese e subito dopo cercò dei pennarelli. Setacciò la casa e trovò un astuccio tra i fogli della nonna sulla scrivania e lo svuotò per terra cercando il colore che gli serviva.
Layla rimase interdetta mentre lo guardava e Natsu cercò di capire cosa stesse facendo.
Happy e Liz rimasero immobili nel silenzio che si era creato, sentendo solo i rumori che Hikoori faceva nel cercare, trovare e spostarsi nella casa.
Con il pennarello in mano, tornò in bagno e salì sullo sgabello per guardarsi allo specchio e… dopo aver tolto il tappo dal pennarello, Hikoori iniziò a colorarsi la testa con uno sguardo concentrato e lucido. Non poteva sbagliare.
Una volta colorata, si coprì la testa con il foulard azzurro. E anche se sembrava una vecchietta, per lui era un buon compromesso finché non trovava un rimedio che aveva già in mente. Trovare una magia che lo portasse a far ricrescere i capelli velocemente o farli crescere in modo naturale.
Layla ogni tanto ridacchiava, ma rimase piacevolmente sorpresa dalla soluzione che si era trovato.
Happy però non resistette e con una risata trattenuta a stento, andò a prendere un frutto e con il melone tra le mani chiese "Hikoori. Pfff-ff.. Ne vuoi un po'?"
Con cipiglio, Hikoori prese la scopa al posto del rametto troppo piccolo con cui il gatto giocava con Liz e lo usò come mazza. Colpì Happy con l'esperienza di un battitore da baseball e lo fece volare via dalla finestra assieme al melone facendo un fuori campo.
"Ah! Happy!" Urlò Natsu affacciandosi dalla finestra.
Layla rise. "Tranquillo nonno. Happy ritornerà. Ha le ali." La cugina rivalutò il cugino.
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Passando il restante momento, Hikoori rimase in silenzio e più schivo di prima. Rimase lontano dalla cugina e dal nonno e se si avvicinavano lui si allontanava per precauzione.
Andò a prendere dell'acqua dalla cucina e nel tornare in salotto vide Layla giocare con Liz.
La bambina teneva la lucertola sulla mano e la faceva volteggiare mentre piroettava. Liz si teneva stretto alle dita della bambina mentre lei diceva "vola! Vola lucertolina!" Giocando come faceva con il padre, ora lei era il capitano Layla e Liz il pilota.
La fece volare in aria ma in modo diverso. Layla lanciò Liz contro al muro e Hikoori urlò facendo cadere il bicchiere per terra.
Liz si spiaccicò contro al muro con un SPLAT ed emise gemiti doloranti e moribondi.
"Liz! Che ti ha fatto!" Poi si girò verso la cugina con rabbia. "Perché lo hai lanciato?"
"Volevo sapere se volava."
"Le lucertole NON volano!"
"Come fai a dirlo se non lo metti alla prova?"
La guardò "Zio Iggy non ti ha ripreso mentre ti faceva volare in aria vero?!"
Hikoori recuperò Liz dal muro e lo carezzò sul manto maculato di nero. "Vieni via con me. Lontani da questa anima nera." Pronunciò le ultime due parole adocchiando la cugina.
"Anima nera?"
"Sì. Anima nera. Sei crudele. Non mi interessa molto dei miei capelli, quelli ricrescono, ma Liz poteva morire e Liz non si può sostituire!" La guardò con odio e rabbia e uscì di casa.
Layla ci rimase male e si accucciò in un angolo ripensando a una discussione avvenuta tra i due genitori mentre lei origliò senza volere.
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Iggy disse a Uriel "Ho visto cosa è in grado di fare nostra figlia. È in gamba. D'altronde è nostra figlia. Ma mi preoccupa una cosa. Quella "farfalla nera" che ti porti dentro non può averla contagiata?"
"Solo perché fa cose diverse non significa che la "farfalla nera" sia in lei. E bisogna proprio parlare in codice?"
"Akuma non ti piace? Alla fine lo è. Un demone intendo."
"Ladybug! Chat noir! Aiuto!" Ironizzò Uriel. "Tu vedi troppi pupazzi animati. Deliora è in me. Solo in me. Layla non ne ha traccia."
"Come fai a esserne sicura? Alcuni in gilda hanno detto che ha fatto cose… strane… cattive…in nostra assenza."
"Iggy. Si chiama istinto di madre."
"Non lo conosco."
"Ci mancherebbe. Non conosci nemmeno istinto di padre" ridacchiò sarcastica.
"Ehi! Non sono così maldestro!"
"No. Solo un padre focoso."
"Vuoi assaggiare ancora quel fuoco?" Disse con tono malizioso prima di coccolarsi a vicenda e Layla sparire. Iggy se ne accorse per il fiuto e si avvicinò alla porta ma Layla non c'era.
"Cosa c'è?" Domandò Uriel.
"Niente. Pensavo ci fosse Layla ma a quanto pare sbagliavo."
"Ovvio che senti l'odore di Layla. Anche lei vive qui."
"Lo so che il suo odore è sparso per la casa ma poco fa era più intenso in quel punto. Forse ci ha sentiti."
"Vuoi che vada a parlarle?"
"No. Forse hai ragione tu. Dopotutto non c'era." "Domani lo scopriremo." Iggy ghignò alle sue parole e Uriel lo attirò a sé e lo baciò.
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Natsu sentì i bambini litigare e si grattò la testa.
Uscì di casa per assicurarsi che Hikoori fosse nei paraggi e lo vide in disparte, seduto sull'erba e guardava il paesaggio mentre carezzava la lucertola.
Natsu annusò l'aria e il bel tempo dovette rimanere per tutta la giornata. "Ehi cicoria! Torna in casa."
"Non mi chiamo cicoria ma Hikoori!" Rispose stizzito.
Natsu sospirò e si sedette accanto a lui. "Sei stato un po' duro con tua nipote."
Hikoori lo guardò. "È tua nipote. A me è cugina."
"È uguale. Fa sempre parte della stessa famiglia."
"Non è uguale. Ma capisco cosa intendi."
"Sei un ometto sveglio. E fai bene a tenere i tuoi amici al sicuro." Ci fu una pausa.
"C'è un -ma- nonno?"
"No. Non c'è. Hai detto quello che pensavi e sei stato onesto, anche se ora tua moglie è seduta in un angolo offesa."
"Ancora? Non è mia moglie! Non la sposerò mai! È mia cugina e mi fa arrabbiare! Non posso perdonarla per quello che ha fatto a Liz."
"Vabbe. Come ti pare. Io ho imparato molto in questi anni e posso dirti che ferire gli amici non mi è mai piaciuto, né che lo facessero gli altri né se lo avessi fatto io intenzionalmente. E non parlo di ferite fisiche dove ci si dà cazzotti e calci, quelli sono più per gioco. Parlo di ferite ben più gravi fatte a parole. Ricordati che la gilda è una famiglia fatta di amici e gli amici sono compresi anche se sono parenti di sangue."
Hikoori rimase in silenzio pensandoci.
"Vuoi allenarti?" Chiese il nonno senza un apparente motivo.
"No. Non adesso, magari una prossima volta. Voglio leggere uno dei libri della nonna. Magari puoi allenarti con Layla. Forse lei scarica la tensione con i pugni."
"E tu no? Scusa, ma da quale famiglia vieni…. Ah. No non serve rispondere." Natsu si alzò e tornò in casa.
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Verso sera, Hikoori stava in casa a leggere uno dei libri della nonna Lucy. Stava imparando a leggere e amava il libro che la nonna aveva scritto sulla master Mavis.
"Che noia quei libri." Cantilenò Natsu annoiato sulla poltrona.
"Allora perché non ci racconti qualche storia sulla master Mavis?" Propose Hikoori e posò lo sguardo su Layla. Lontana da loro.
"Sulla nanetta? Dunque.. vediamo…" mentre Natsu pensava e scartava le storie o rideva senza che capissero, Hikoori si avvicinò a Layla che aveva perso vita da quando la sgridò. Guardava anche lei un libro e si fermò su una pagina che illustrava l'immagine di Aquarius.
Hikoori guardò l'immagine dalle spalle di Layla ed ebbe un'idea. Un'idea che non poteva realizzare da solo.
"Ti sei fermata su quella sirena."
Layla sobbalzó e si girò. "Questa è lo spirito stellare della nonna. O meglio era."
"Ti piace?"
"Sì." Rispose Layla con freddezza. "La nonna ha detto che le faceva compagnia quando si sentiva sola."
Hikoori si rattristò. "Non sei sola. Vedi? C'è il nonno che ride da solo e Happy che ancora si deve riprendere dal volo. Poi… ci siamo noi." Le mostrò Liz posata sulla mano.
"Non sei più arrabbiato?"
"Lo sono. Ma poi la rabbia di sfuma con il tempo, come l'acqua che diventa vapore. Andiamo a sentire una storia dal nonno?"
Layla annuì poco convinta.
Poco prima che il nonno trovò una storia da raccontare, entrò la nonna Lucy la quale raccontò un episodio di Mavis aspettando il ritorno dei rispettivi genitori.
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"Mai più in gita con voi. Mai più! Mi faccio incatenare da Rin!"
"Ben detto fratello. Niente gita sui mezzi con i Dragneel" affermò Uriel con il fiatone.
Entrarono in casa.
"Mamma! Portami via da questa gabbia di matti!" Hikoori corse verso Nashi nauseata.
"Ma che dici!"
"È camuffata ti dico!"
"E quella sciarpa? Restituiscila alla nonna e andiamo a casa."
"No!" Hikoori si portò le mani sulla testa. "Mai!"
"Non lo convincerai mai donna!" Aggiunse Natsu ghignando.
"Forza andiamo. Mai più con i Dragneel papà! Lasciamo qui la mamma." Propose Hikoori al padre.
"Con piacere." Rispose.
"Ehi!" Nashi li seguì.
"Layla, tutto bene?" Chiese Uriel.
"Sì. Stavo solo pensando. Com'è andata la missione?"
"Eeh... credo che quelle triciclette non le vedremo sul mercato per ancora un bel po' di tempo."
"Cos'ha combinato papà?"
"Perché pensi che la colpa sia mia e non di quelle mostruose macchine infernali a due ruote?"
"Istinto." Sogghignò la figlia.
Ridacchiò "Vedi? Ormai anche tua figlia ti conosce bene."
"Esperienza mamma. Ormai ho capito come funzionate. Torniamo a casa? sono stanca."
"Stanca quanto una pedalata su tutti i terreni di Magnolia?" Chiese Iggy.
"Sì."
Iggy e Uriel si guardarono in faccia e poi seguirono la figlia che uscì di casa.
"Di nuovo su questi aggeggi? Non li avete ancora distrutti?" Domandò Hikoori sorpreso.
"Ci abbiamo provato. E qualcuno ci è riuscito." Rispose Storm.
"Quando torniamo a casa la fondo." Dichiarò Nashi.
"Perfetto. Sono d'accordo con te. Portiamo solo i questionari all'azienda e ci facciamo pagare." Disse Storm pedalando su una ruota piegata.
"E noi come ci torniamo a casa?" Chiese Layla.
"Semplice. Come abbiamo sempre fatto. A piedi." Sentenziò il padre.
"Una bella passeggiata sotto la luna tra genitori e figlia." Sorrise Uriel.
"Proprio stasera?" Chiese la figlia.
"Perché? Non ti va?" Iggy la guardò.
"Come ho detto sono stanca."
Iggy la prese in braccio.
Layla guardò il padre sorpresa e poi lo abbracciò con la guancia sulla spalla e lo sguardo dietro di lui. Il calore del padre la rassicurò e chiuse gli occhi.
Il cuore di Uriel si sciolse a quella scena e sorrise mentre camminavano verso casa.
"Dopo questa giornata io non mi muovo dal letto." Dichiarò Iggy.
"Concordo. Sono a pezzi. Domani giornata a letto." Sorrise al marito e lui ricambiò.
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Arrivati a casa, Nashi stramazzò al suolo e tossì per la nausea.
"Basta. Non voglio salire sui mezzi per almeno un mese."
"A me sta bene." Rispose Storm alla moglie.
"Posso andare dalla nonna Juvia?" Chiese Hikoori.
"Come? Adesso? È tardi ora." Disse Storm.
"Posso dormire dalla nonna Juvia?"
Storm ridacchiò. "Domani."
"No. Adesso."
"Ti dico domani. I treni per Amefurashi non ci sono e non ci andrai da solo."
"Ma non avete detto niente mezzi per un mese? Sul treno ci andrei da solo."
"Cos'è questa fretta? La nonna la vedrai domani in gilda." Disse Nashi rialzandosi da terra.
Hikoori arrossì leggermente. "Devo chiederle una cosa."
"Allora puoi chiamarla con il lacrima. Non c'è bisogno di andarci di persona." Disse Storm.
Hikoori si innervosì. "E invece sì! Ma voi non potete capire!" Prese il lacrima e uscì di casa. Non voleva che la madre sentisse con il suo udito fine.
"Hikoori attento! Torna in casa!" Urlò Nashi.
Ma Hikoori era già corso via.
Con il fiatone si riparò sotto un ponte e chiamò a casa dei nonni.
Gray rispose "chi chiama a quest'ora? Mnn… oh Hikoori sei tu?"
"Sì nonno. La nonna Juvia c'è? Devo parlarle."
"Ohi, Juvia! C'è tuo nipote che ti cerca."
"Quale?"
"Hikoori."
Juvia prese il lacrima e ci guardò dentro. "Ciao Hikoori. Cosa succede?"
"Nonna puoi allontanarti da nonno Gray?"
"Oh cielo. È successo qualcosa? Ma dove ti trovi?" Chiese guardando meglio mentre si allontanava da Gray, uscendo di casa.
"Sotto a un ponte. Ma solo perché non voglio che la mamma senta la nostra conversazione."
"Puoi dire tutto a nonna Juvia."
"Ecco… tu hai conosciuto Aquarius?"
"Aquarius? Lo spirito stellare di Lucy?"
"Sì. L'hai vista?"
"Sì, certo. Juvia e Aquarius erano amiche. Perché lo chiedi?"
"Ti ricordi com'è fatta?"
"Vagamente. È passato del tempo dall'ultima volta che Juvia l'ha vista. Ma Lucy se la ricorderà senz'altro. Eri da lei oggi, perché non glielo hai chiesto?"
"Perché non volevo aprirle una ferita. E poi c'erano troppe persone in casa." Hikoori distolse lo sguardo per un attimo.
"Juvia capisce. Ma non capisce perché hai chiamato nonna Juvia"
"Perché oggi ho ferito Layla e stava guardando la pagina di Aquarius. Potresti farle un peluche con la figura di Aquarius?" Si vergognò un po'.
"Oh. Juvia è felice se può aiutare. Specialmente se sono per i suoi nipoti. Mi metto subito a farla ma Juvia dovrà andare a ricordo."
"Non serve. Ho preso una sua foto, ma volevo dartela di persona. Solo che la mamma e il papà non vogliono che venga a dormire da voi stasera."
Mostrò la foto nel lacrima e il suo viso imbarazzato nascosto dietro.
"È un bel gesto quello che stai facendo Hikoori. E Juvia ti darà una mano, ma poi restituisci la foto."
"Certo. Era solo per mostrartela. Domani la darò alla nonna Lucy."
Juvia memorizzò le caratteristiche di Aquarius che le servivano. "Juvia ha visto la foto. Ora mettila via e torna a casa."
"Va bene. Grazie nonna. Domani la porti a casa?"
"Se Juvia farà in tempo sì."
"Non farne parola con nessuno. Ti prego."
Juvia sorrise "va bene. Juvia non dirà nulla. Ora vai a dormire."
"Sì. Grazie nonna. Sei la migliore. Ti voglio bene."
"Anche Juvia ti vuole bene." Gli diede un bacio via lacrima e la comunicazione si chiuse.
Hikoori sorrise e tornò a casa cercando di mascherare la sua felicità con il broncio.
"Finalmente. Dov'eri finito?" Domandò Nashi.
"Pensavo fossi andato a piedi dai nonni." Disse Storm.
"Ci avevo pensato. Ma prima ho chiesto il permesso alla nonna e mi ha detto di no perché è tardi e non ci sono treni. Perciò aspetterò domani." Appoggiò il lacrima sul tavolino e si diresse in camera a dormire.
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La mattina tardi del giorno seguente, Juvia si presentò alla porta di casa di Nashi e Storm.
Storm aprì la porta. "Mamma? Che ci fai qui?"
"La mamma non può venire a farvi visita?"
La fece accomodare.
"Se è per Hikoori, lui sta ancora dormendo."
"Allora Juvia lo va a svegliare." Storm si grattò la testa mentre Juvia si diresse in camera di Hikoori e bussò alla porta.
"Hikoori, è la nonna Juvia. Ti ha portato un regalo."
Hikoori aprì gli occhi e spaesato si alzò dal letto e aprì la porta. Guardò la nonna con un occhio chiuso e l'altro socchiuso. Juvia rimase a bocca aperta nel vederlo con la testa colorata di azzurro e malfatto come un bambino poteva fare.
"Ciao nonna." Si strofinò gli occhi sbadigliando.
"Hai un bel taglio di capelli." Hikoori si toccò la testa e cercò il foulard mettendo sotto sopra la camera.
Juvia sorrise divertita "Non ti preoccupare. La nonna ti aiuta." Prese il foulard che si trovò al lato del letto vicino al muro e lo diede a Hikoori. Lui lo prese e se lo mise attorno la testa come una bandana.
"Scusa nonna." Disse vergognandosi tanto.
"Cos'è successo?"
"Il nonno Natsu ha cercato di aiutarmi ma alla fine mi ha bruciato i capelli."
"E hai colorato la testa?"
"Sì. Così sembra che li ho ancora. Più tardi andrò in biblioteca per cercare una pozione o qualsiasi altro rimedio."
Juvia annuì. "Ti porta Juvia alla gilda. Ma prima guarda qui." Frugò nella borsa e tirò fuori una bellissima bambola imbottita con le sembianze di Aquarius.
"Wow! Grazie nonna! Sono certo che le piacerà."
"Allora sbrigati e andiamo alla gilda. Così potrai darle la bambola."
Hikoori abbracciò la nonna e poi si preparò per andare alla gilda con lei.
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Juvia e Hikoori arrivarono a Fairy tail ed entrarono dal portone. La prima cosa che il bambino fece fu cercare Layla con lo sguardo. La vide seduta da sola al bancone mentre beveva un succo di frutta.
Hikoori tirò la gonna della nonna e indicò Layla. "È lì."
Juvia sorrise e si piegò "vuoi darle il pupazzo adesso?"
"Mi piacerebbe ma ci sono tante persone. Mi vergogno."
Juvia guardò la gilda confusionaria "Aspetta… tra poco iniziano a litigare."
E poco dopo Iggy e Arvey iniziarono a litigare. Rayo cercò di tenere a bada l'amico Dragneel e Simon incitò Yajee ad intervenire per la sorella. Con poca voglia e menefreghismo trattenne Arvey solo perché fu Simon a chiederglielo.
"Ecco. Vai adesso." Disse Juvia allungandogli la bambola in segretezza.
Hikoori la nascose nel suo abbraccio e cercò di evitare gli sguardi dei presenti che per fortuna erano rivolti alla lite.
Il bambino si avvicinò a Layla e nascose la bambola dietro la schiena. "Layla…"
Lei che stava guardando il padre fare a botte si distrasse quando Hikoori la chiamò. "Frignakoori. Cosa vuoi?"
Hikoori sbuffò. "Mi hai fatto passare tutta la fantasia nel darti un regalo."
"Un regalo? A me? Perché?"
"Zitta e accettalo." Disse Hikoori seccato dandole la bambola.
Layla sbarrò gli occhi nel vedere la bambola Aquarius.
"Hai detto che Aquarius teneva compagnia la nonna quando si sentiva sola. Ora hai una Aquarius anche tu tutta per te. Non hai più motivo di dire che sei sola. Chiaro?" Disse imbronciato.
Layla arrossì leggermente e annuì silenziosa mentre il suo cuore accelerò i battiti.
Non sapeva cosa le stava accadendo ma non riuscì a dire nulla. Guardò la bambola nei suoi dettagli con l'anfora in una mano. Riconosceva la bravura della nonna Juvia e Layla la cercò con lo sguardo notando che stava fissando loro con il sorriso sulle labbra. Layla si vergognò ancora di più.
"Noi due abbiamo fatto pace. Ok?" Disse Hikoori.
Layla annuì. "Va bene. Pace. Ehm… grazie."
"Bene. Ciao. Ho da fare."
Hikoori cercò Lucy e si avvicinò a lei che sospirava per Iggy. "Nonna. Ho trovato questa foto." Lucy guardò Hikoori con la foto di Aquarius.
"Trovata? Strano." Prese la foto. "Grazie per averla recuperata."
"Di nulla. Fai più attenzione la prossima volta" disse Hikoori distogliendo lo sguardo colpevole.
Lucy si chiese com'era possibile averla persa. "Posso prendere i tuoi occhiali per la lettura veloce?"
"Sei sicuro? Di solito poi stai male."
"Ne vale la pena nonna. Posso?"
Lucy frugò nella borsa e glieli diede. Layla assistì alla scena e dopo che Hikoori se ne andò nella biblioteca lei si avvicinò alla nonna.
Lucy vide Layla con il peluche di Aquarius e sussultò di nostalgia. Iniziò a capire che la foto non l'aveva persa e le si formarono i lacrimoni, commossa nel vedere che ora la sua amica stellare era di conforto a sua nipote. Si scosse e si asciugò gli occhi rimasti lucidi e sorrise contenta per Layla.
"Nonna. Dove posso trovare degli occhiali per la lettura veloce che non diano fastidio?"
"Vuoi leggere anche tu?"
Poi Lucy capì che voleva ricambiare il gesto. "Ti ci accompagno se vuoi."
Layla sorrise abbracciando la bambola. "Sì grazie. Sono un regalo per un compleanno in arrivo."
   
 
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