Videogiochi > Zelda
Segui la storia  |       
Autore: AlberoSaggio    08/03/2018    1 recensioni
Cento anni fa, Mipha amava profondamente Link, il suo più caro amico d'infanzia. Ma quando si sono conosciuti? Come, dove perchè? E lui ha mai corrisposto i suoi sentimenti? Non ci sono risposte, solo domande. Ma ci è dato sognare, immaginare un'epoca in cui i due ragazzi vivevano assieme, prima di essere separati con la forza. Questo è quello che ho visto in quei sogni.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Link, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
In quel momento, entrò uno zora in armatura. Mipha scappò fuori, balbettando qualcosa sul fatto di essere in ritardo e salutando il suo nuovo amico agitando entrambe le braccia.
Iniziò quindi l'addestramento di Link.
Non se l'aspettava così. Nella sua immaginazione, l'istruttore gli consegnava una spada e iniziava a combattere con lui, urlandogli consigli e, al termine dello sparring, perdeva apposta lasciandosi disarmare. Nella realtà, Link si trovò a correre per la stanza, a fare flessioni e piegamenti e qualsiasi altra cosa tranne toccare una lama. Tutto quello che ottenne quando chiese quando si sarebbero esercitati con le armi fu un ghigno. Si domandò se anche Mipha da piccola avesse dovuto fare quelle cose prima di poter usare quel tridente.
La sera, quando Kodah gli portò la cena, chiaccherarono un po' su ciò che avevano fatto durante la giornata, ma lui nascose l'incontro con la principessa.
Il giorno dopo rivide Mipha, e lei rise dei suoi dubbi sul suo addestramento. "Non preoccuparti" disse "Damien sa quello che fa, gli esercizi che ti fa fare ti saranno indispensabili più avanti."
Link borbottò qualche lamentela, impaziente.

Si stabilì così questa sorta di routine, in cui al mattino incontrava Mipha, passava l'intero giorno ad allenarsi e la sera lui e Kodah si raccontavano a vicenda le giornate. Nei fine settimana, al posto dell'allenamento, prese a girare il regno, scoprendosi ammirato del paesaggio che gli stagliava di fronte. Una volta lui e Mipha fecero assieme un picnic sulla cima della cascata alle spalle del regno; lui dovendo scalare la parete rocciosa impiegò molte ore in più rispetto alla sua amica che era capace di risalire le cascate con un semplice guizzo, ma una volta giunti in cima, poterono godere assieme della vista di tutte le terre di Ranel. Lei si offrì inoltre di insegnargli a nuotare, mentre lui ricambiò raccontandogli delle terre di Hyrule e della propria razza.

Passarono i mesi, e finalmente giunse per Link il momento di impugnare la sua prima arma. Più che altro era un bastone di metallo con le estremità imbottite, ma almeno era un inizio. Tornava a letto colmo di lividi che faceva del suo meglio per nascondere a Kodah, mentre il giorno seguente Mipha li notava immediatamente e li guariva col suo misterioso potere. Per il suo compleanno, re Dorephan gli donò un pugnale, che lui decise di mettere subito alla prova in una delle sue uscite nel bosco; tuttavia quando si trovò faccia a muso con il suo più grande rivale, un cinghiale uguale a quello di un anno prima, non sfoderò nemmeno l'arma: la bestia alla sola vista del giovane scappò, lasciando in lui il sentimento dolceamaro della vittoria. La sua forza era stata riconosciuta, ma non aveva avuto modo di provarla. Esplorò più volte i boschi, addentrandosi sempre di più, arrampicandosi sugli alberi e lanciandosi dalla loro cima. Di tanto in tanto incontrava degli accampamenti di bokoblin, evitandoli il più delle volte, ma certe volte si infiltrava al loro interno per rubare del cibo, e, se veniva scoperto, riusciva comunque a fuggire; per pura coincidenza, quando accadeva alla sera andava a trovare Mipha, e rimaneva per lungo tempo insieme a lei che gli curava le ferite mentre lo sgridava per il rischio inutile che aveva corso.

Passarono gli anni, e arrivò per il maestro il momento di ammettere di non poter insegnare più nulla a Link: ormai era esperto quanto lui con la lancia, e anzi aveva inventato le proprie tecniche ed il proprio stile di combattimento. Riusciva a calcolare alla perfezione le distanze, tenendosi appena entro il raggio d'azione dell'avversario, e con un agile salto ne schivava ogni attacco per poi sorprenderlo con un assalto a sorpresa. Se il nemico provava ad avvicinarsi, riusciva ad usare alla perfezione l'intera estensione dell'arma per mantenere la distanza. Iniziò quindi a confrontarsi con altri soldati, e dopo aver vinto con tutti loro (conscio comunque del fatto che i suoi avversari non si stessero impegnando al massimo, vista la sua giovane età), iniziò a confrontarsi con Mipha. Ogni loro incontro assomigliava più ad una coreografia di danza che ad un combattimento, tra salti, piroette, affondi, spazzate, cariche e grida di battaglia; all'inizio era sempre la zora ad avere la meglio, ma ben presto il giovane raggiunse il suo livello di abilità e da allora gli scontri si fecero sempre più intensi, ma tutti quanti conclusi in pareggio, con entrambe le parti che cadevano a terra esauste.

La sera prima del suo dodicesimo compleanno, lui e Mipha erano seduti sul bordo del precipizio alle spalle del castello, la fragorosa cascata in parte, e il tramonto di fronte a loro.
"Domattina all'alba io partirò"
La zora, sorpresa, si girò di scatto "Cosa?"
"Domani avrò dodici anni, il che vuol dire che potrò iscrivermi all'accademia militare. Potrò realizzare il mio sogno."
"Ma qui hai già imparato a combattere, sei già diventato forte. Qui hai tutto, maestri, amici, i miei genitori, che oramai ti considerano parte della famiglia, e... hai me. Cosa ti manca?" I suoi occhi si fecero lucidi mentre parlava, l'ultima domanda uscì come un singhiozzo.
"Hai ragione, qui ho tutto, ma... Se non divento un cavaliere reale di Hyrule non potrò mai seguire le orme di mio padre. Fin da piccolo il mio sogno è stato arruolarmi nell'esercito e combattere al suo fianco. Ora non potrò più farlo, ma posso portare in alto il suo nome, dimostrandomi il suo degno erede, ma solo se mi vado all'accademia militare. Gli anni passati qui sono stati i più belli della mia vita, e non li scambierei con nulla al mondo. Ma è giunto per me il momento di andare avanti e tornare nella mia terra natale per realizzare quel sogno."
Mipha era ormai sul punto di scoppiare in lacrime, ma si trattenne. Invece scattò in piedi e disse "Allora salutami ora, non voglio vederti partire domani. E promettimi che quando avrai finito con questa storia tornerai da me, e sarai lo stesso Link di cui... di cui sono amica ora!"
Anche Link si alzò, e stringendola in un abbraccio, rispose "Te lo prometto."
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Zelda / Vai alla pagina dell'autore: AlberoSaggio