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Autore: Shikayuki    08/03/2018    2 recensioni
Lance e Shiro hanno una turbolenta serata in discoteca.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: McClain Lance, Takashi Shirogane
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: purtroppo i personaggi e le ambientazioni non mi appartengono!

 

• Iniziativa: Questa storia partecipa al "COWT" di Lande di fandom

• Settimana: Ottava

• Missione: M2

• Prompt: Finale

• Numero Parole: 1406

 

N.B.: mi dispiace, ma non è betata, verrà fixata prima o poi!

 

 

Sbronza alla fragola

 

Lance si svegliò e subito la testa iniziò a pulsargli, mentre un sapore orribile gli impastava la lingua addormentata. Provò ad aprire gli occhi, ma la poca luce che filtrava dalle tapparelle non abbassate del tutto gli ferì gli occhi. Emise un verso a metà tra uno sbuffo ed un grugnito si voltò su un fianco, schiaffeggiando qualcosa nel processo, qualcosa che si rivelò essere la faccia di Shiro, il suo ragazzo.

«Lance?»

La voce di Shiro era stanca e provata, o per lo meno più stanca e provata del solito. Lance provò ad articolare una risposta, ma gli uscì solo un lamento, mentre provava ad aprire gli occhi, protetto dall’ombra della schiena di Shiro.

«Qualcuno qui ancora non si riprende o sbaglio?»

«Cossuccesso?»

«Cosa?»

«Che… ieri sera… successo?»

«Quindi non ricordi nulla?»

Lance negò leggermente con la testa, cercando di non muoverla troppo per il dolore.

«Proprio nulla?»

«Shiro.»

«Oh, beh, sarà divertente allora.»

Shiro si tirò su, sedendo a gambe incrociate, pronto a raccontare la fantastica storia che aveva portato Lance ad avere un mal di testa di quelli da record.

«Allora, vediamo, da dove iniziare… ieri sera siamo usciti insieme agli altri e siamo andati all’Olkarion. Tu e Keith avete iniziato a litigare come sempre ed avete fatto una scommessa...»

«Oh no, questa cosa non promette bene.»

«Infatti, ma lasciami raccontare.»

«Scusa.»

Shiro lo guardò male, ma si schiarì la gola e continuò a raccontare.

«Dicevo: tu e Keith avete fatto una scommessa, ed avete iniziato un drinking game, che consisteva nel bere ogni volta che vi passava di fianco una ragazza in minigonna o un ragazzo con la camicia sbottonata.»

«Oh no.»

«Oh sì. Di base tempo un quarto d’ora ed eravate entrambi al decimo shot.»

Improvvisamente Lance iniziò ad avere flash della serata appena passata e ricordò chiaramente di come da un discorso su un programma televisivo trash, erano finiti in quel drinking game da scemi. Ricordava che il barista ad una certa gli aveva lasciato la bottiglia di rum per non dover tornare da loro ogni trenta secondi e l’unica cosa che riuscì a fare, fu di darsi dell’idiota.

«… ecco, ad una certa sono andato in bagno e ti avrò lasciato per quanto, dieci minuti? Beh, quando sono tornato eri seduto sul bancone, un calippo alla fragola in mano, mentre davi lezioni a Keith su come fare un “sesso orale da manuale”, citando te, mentre Pidge vi riprendeva e mezzo locale vi osservava. È stato imbarazzante.»

Lance ricordò il momento esatto in cui aveva visto il cartello con i gelati sopra ed aveva preteso appunto un calippo alla fragola, per dimostrare a Keith che lui era un maestro nel fare pompini. Ricordò anche come aveva urlato a Shiro di ridargli il suo “cazzo alla fragola”, quando il suo povero ragazzo aveva cercato di dargli una ridimensionata, cercando di farlo scendere dal bancone, mentre Keith ridacchiava da una parte e gli chiedeva di dare dimostrazioni pratiche per dimostrare davvero qualcosa. Oh no.

«Quindi… non ricordi di quando hai provato ad abbassarmi i pantaloni per dare una dimostrazione pratica della tua bravura?»

Lance seppellì la testa sotto il cuscino alla conferma dei suoi timori e per un momento desiderò sparire. Quando si sarebbe ripreso, avrebbe strangolato Keith con le sue stesse mani per tutta quell’umiliazione.

«Oh no.»

«Oh sì.»

«Perché non mi hai ancora lasciato?»

«Ci ho pensato ad un certo punto lungo la strada verso casa, ma all’improvviso ti è presa la sbornia carina ed eri tutto coccole, tipo un cucciolo. Non potevo abbandonare un cucciolo.»

«Quindi devo ringraziare la natura per essere assolutamente meraviglioso o mi sarei ritrovato abbandonato ubriaco lungo la strada?»

«Diciamo di sì.»

«Madre de dìos, ci sono andato vicino.»

«Non sai quanto. Quando mi hai slacciato i pantaloni in mezzo al locale e ti sei inginocchiato ti avrei ammazzato a mani nude.»

«Sai che ti amo, vero?»

«Ma ti amo anche io.»

«Ringrazio che sia così.»

«Comunque, dopo essere riuscito a tirarti fuori dal locale, ed essere sopravvissuto al tragitto, impedendoti di cadere ogni due passi e gettarti dal molo nell’acqua gelida, siamo arrivati a casa...»

«E…?»

«Beh, ti è passata la sbornia carina, ed è tornato Horny Lance.»

«Oh no.»

«Oh sì.»

Il cervello di Lance iniziò a girare velocissimo, cercando di ricordare che cosa avesse combinato la sera precedente una volta rientrato a casa, finché dei flash cominciarono a turbinargli in testa. Semplicemente, una volta tornato a casa, aveva praticamente quasi violentato il suo ragazzo, che invece cercava di metterlo a letto, provando ad impedirgli di fare altri danni.

Appena erano rientrati a casa, Lance aveva spinto Shiro contro il muro, baciandolo con foga, mentre quello provava a staccarlo. Non gli aveva neanche dato il tempo di capire che cosa stesse succedendo, che già gli aveva infilato le mani nei pantaloni, iniziando a frugare. Shiro aveva cercato di fermarlo, ma non appena Lance ebbe trovato il suo obiettivo e le sue mani veramente esperte avevano iniziato a massaggiarlo come solo lui sapeva fare, aveva iniziato a cedere. Le sue ultime difese erano crollate completamente quando l’altro si era lasciato cadere sulle ginocchia, abbassandogli i pantaloni ed i boxer, che finirono a terra, insieme ai suoi buoni propositi. Lance lo aveva preso in bocca senza troppe cerimonie e Shiro glielo aveva lasciato fare, completamente sopraffatto dal desiderio per il suo ragazzo. Nonostante la sbornia e la nausea, Lance si stava divertendo come al solito, ma ad una certa dovette strafare e all’improvviso…

«Shiro, dimmi che non è accaduto davvero.»

«Che ti è venuto da vomitare e sei corso in bagno, lasciandomi con il mio amichetto a mezz’aria? Vorrei poterti dire che non è successo, ma mi hai lasciato ad un cinque contro uno, dopo che ti ho retto la testa mentre rimettevi anche l’anima nel bagno. Però sei stato bravo amore, hai centrato perfettamente il wc, senza sporcare ovunque.»

Lance desiderò per un attimo sparire nel nulla, magari inghiottito dal materasso e disperso per sempre in un magico mondo fatto di lana ed acari, ma sapeva che non sarebbe successo.

«Io mi sarei già lasciato.»

«E allora sei fortunato che sono io il tuo ragazzo.»

«Direi proprio di sì.»

Shiro gli sorrise e gli diede una carezza leggera su una guancia e Lance si lasciò coccolare, sentendo il mal di testa iniziare a scemare leggermente.

«Caffè?»

«Oh Shiro, sei il mio eroe.»

Shiro lo baciò dolcemente, prima di alzarsi ed andare in cucina per preparare il caffè. Lance si sistemò meglio tra le coperte, aspettando che il suo uomo gli portasse del buon caffè, e recuperò il cellulare dal comodino, giusto per vedere se anche Keith era ancora vivo e per dargli un po’ di fastidio. Non appena accese il cellulare però, una quantità spropositata di notifiche da Instagram e Facebook richiesero la sua attenzione. Curioso, aprì Instagram per primo e se ne pentì quasi immediatamente. Sullo schermo del cellulare c’era lui, ubriaco fradicio, che teneva una lezione su quanto fosse importante dedicarsi anche ai capezzoli, il tutto urlato con voce poco sobria e sventolando il calippo alla fragola con orgoglio. Lance scorse le altre notifiche, per scoprire che riportavano tutte nelle stories di Pidge, che si era premurata di documentare tutta la sua lezione sul sesso orale ed altri trucchetti e metterla man mano su Instagram - e forse anche su Facebook -, premurandosi di taggarlo in ognuna. Lance non sapeva se voleva ammazzarla o cosa, ma nel rivedersi non poté fare a meno di pensare che almeno tutti i consigli che aveva dato, anche se da ubriaco, erano totalmente validi. Arrivò l’ultima stories ed era quella in cui un imbarazzatissimo Shiro cercava di impedirgli di denudarlo in mezzo a tutti contro il bancone del locale, mentre Keith là accanto moriva dalle risate, le lacrime agli occhi e la faccia decisamente poco sobria.

Rispose a quella storia in modo semplice e diretto: siete morti, tutti e due, ma tu per prima.

Chiuse il cellulare, cercando d’ignorare tutti i commenti simpatici dei suoi pessimi amici e tornò a rotolarsi nel letto, proprio mentre Shiro arrivava con un vassoio con sopra i caffè, qualcosa da mangiare e un’aspirina. Gli sorrise e il suo uomo gli rispose a sua volta con un sorriso in grado d’illuminare ogni angolo di quella casa e subito Lance si sentì meglio. Per lo meno svegliarsi con ancora accanto il suo uomo era un degno finale per una nottata da dimenticare.

  
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