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Autore: Likethecolorblue    10/03/2018    0 recensioni
Baekhyun doveva perdersi nel bosco per ritrovare se stesso e la felicità.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Signor Byun, prego, da questa parte. Si accomodi pure e se vuole qualcosa da bere può chiedere allo staff."

Baekhyun si sedette sulla sedia pieghevole posta sotto al gazebo che avrebbe dovuto proteggerlo dal sole. Le ragazze dello staff lo circondarono con tutta fretta e iniziarono a sventolare dei ventagli, cercando attenuare il caldo, ma il risultato era al quanto scadente. Si fece dare una delle bibite che doveva sponsorizzare, ma faceva talmente tanto schifo che invece di aiutarlo, gli fece venire ancora più sete.

Strinse talmente forte i braccioli della sedia che le nocche delle sue mani diventarono bianche. La sua pazienza stava raggiungendo il minimo storico. Era in mezzo al nulla, stava morendo di caldo, le zanzare lo stavano massacrando e, dulcis in fundo, aveva dimenticato il cellulare a casa. Come aveva potuto essere così sbadato? Si era preparato per giorni per battere il record di Yixing, il suo coreografo, a quello stupido gioco online e ora non poteva farlo perché il cellulare era sul comodino del suo appartamento. La rabbia lo stava consumando. Con un gesto del tutto inaspettato e dettato dall'esasperazione, si alzò bruscamente dalla sedia che cadde sull'erba, attirando l'attenzione dello staff e del suo manager.

"Baekhyun, ti pare il caso di fare queste sceneggiate da prima donna?" lo riproverò il manager, parlando a bassa voce per non creare inutili scandali. "Non credi che sia maleducato sputare sul piatto in cui mangi? Ti capisco, anch'io ho caldo e sono stanco di stare qui, ma non mi sto comportando come un bambino viziato. Ora vai dallo staff e chiedi subito scusa per il tuo comportamento."

A quelle parole Baekhyun non ci vide più. "Basta, non ho più tredici anni!! Sono stufo di sentirti dire cosa devo o non devo fare, lasciami vivere la mia vita! E' da quando sono entrato in agenzia che ti intrometti negli affari miei. Cazzo ho quasi trent'anni, cosa pensi, che non sappia chiedere scusa se mi rendo conto di aver sbagliato?" urlò tutto d'un fiato, con le mani strette in pugni e le lacrime dal nervoso che a stento stava trattenendo per orgoglio.

Senza pensare alle conseguenze, Baekhyun girò i tacchi e incominciò a correre verso il bosco che confinava con il luogo delle riprese, lasciando il manager e lo staff impietriti.

Che si fottano tutti, pensò mentre si addentrò nel primo sentiero che trovò e subito notò che più si stava inoltrando, più veniva inglobato dalla fitta vegetazione. Forse non era stata una delle sue migliori idee, ma ormai non poteva più ritornare sui suoi passi. Sarebbe morto in quel bosco piuttosto che darla vinta al suo manager.

Non ci volle molto tempo prima che Baekhyun cambiò idea e, forse per la stanchezza o forse perché non si rendeva bene conto del tempo che stava passando, pensò che forse sarebbe stato meglio riavvicinarsi al set, giusto per non perdere l'orientamento. Sarebbe potuto tornare nei paraggi del gazebo e, per far sentire ancora in colpa il suo manager, si sarebbe nascosto dietro qualche cespuglio nei paraggi, così, giusto per mantenere un po' di tensione nell'aria. Si girò su se stesso e, non sapendo bene che strada prendere, riprese il sentiero che aveva percorso fino a quel momento.

Il dubbio che qualcosa fosse andato storto colse Baekhyun quando, dopo aver vagato per un tempo non precisato, si accorse che non c'era traccia né del gazebo e né del set. Niente di niente, si era perso in quel maledetto bosco e non sapeva cosa fare. Urlare era tassativamente vietato perché non poteva mettere a rischio la sua preziosa voce. Poteva continuare a camminare, ma le gambe doloranti lo obbligarono a sedersi per riprendere un po' di forze. Tutte le lezioni di danza che aveva preso durante la sua lunga carriera non erano servite a un bel nulla.

Seduto su un tronco, con le mani che sorreggevano le guance, Baekhyun si stava pentendo di tutto quello che aveva fatto in quella giornata, dall'essersi alzato dal letto alla discussione con il manager, ma soprattutto il non aver pranzato e ora ne sentiva la conseguenza di questa dimenticanza. Il brontolio della sua pancia riempì il silenzio che lo circondava. Non riusciva a sentire nient'altro e, più lo sentiva e più gli veniva fame. Era entrato in un circolo vizioso e Baekhyun sapeva benissimo che l'unico modo per interromperlo sarebbe stato alzarsi e trovare un qualsiasi tipo di sostentamento. Non chiedeva altro che un ruscello per dissetarsi e un qualsiasi frutto per chiudere il buco dello stomaco.

Decise così di rimettersi in marcia e, solo dopo poco aver imboccato un sentiero completamente a caso, sentì improvvisamente lo scrosciare di un corso d'acqua. Senza esitare corse verso la direzione da cui proveniva quel rumore e quando finalmente si lasciò il bosco alle spalle, vide davanti a se un torrente limpido. Baekhyun con l'acquolina in bocca, corse a più non posso, già sognando di bagnare le labbra con quell'acqua fresca. Era ormai a due passi dall'agognata meta quando non si accorse di aver posato il piede su una roccia bagnata. Tutto successe in un batter di ciglia. Baekhyun che scivola, la testa che sbatte contro le pietre che arginavano il fiume e io suo corpo che viene portato via dalla corrente. Baekhyun chiuse gli occhi e si lasciò andare.

***

Quando aprì gli occhi si ritrovò in un letto confortevole, coperto da un lenzuolo e con la testa che girava vorticosamente. Sentì dei passi avvicinarsi, istintivamente provò a voltarsi, ma non ci riuscì a causa dei forti dolori.

"Ah, ti sei svegliato!"

Un volto gentile e sorridente spuntò dritto davanti ai suoi occhi. Cercò di sollevarsi, ma il ragazzo gli mise una mano sulla spalla.

"E' meglio se rimani sdraiato e soprattutto sotto la coperta." sparì per un secondo dalla vista di Baekhyun e ricomparve con una coperta patchwork. "Lo so che hai caldo, ma quando ti ho trovato avevi una febbre altissima, quindi cerca di non buttarla più a terra. A proposito di febbre.. Vediamo un po' se si è abbassata." senza preavviso, spostò delicatamente i capelli dalla fronte di Baekhyun e vi posò le labbra. "Bene, dev'essere diminuita. Ti stai addormentando di nuovo, vero? Ti lascio riposare." gli rimboccò le coperte e se ne andò.

Doveva aver ragione, pensò Baekhyun provando un grande caldo e sentendo i battiti del suo cuore aumentare improvvisamente. Di riflesso cercò di scoprirsi, ma gli vennero in mente le parole di quel ragazzo e si bloccò, forse era meglio ascoltarlo.

Come era finito lì? Cosa gli era successo? Quello che riusciva a ricordare erano solo immagini annebbiate e più provava a ricordare e più si sentiva affaticato. Si girò da un lato e chiuse gli occhi, forse al suo risveglio tutto sarebbe stato più chiaro.

Un forte profumo di zenzero lo svegliò. Si sentiva leggermente meglio, tanto che poté sedersi senza l'aiuto di nessuno e si guardò attorno. Nella semi oscurità notò che il letto, in cui si era riposato, era posizionato in una piccola nicchia che dava direttamente su un salottino composto soltanto da un divano e una poltrona e poi, dietro l'angolo, intuì che ci doveva essere la cucina dalla quale proveniva una tenue luce.

Volendo attirare l'attenzione di quel misterioso ragazzo che lo aveva salvato, cercò di emettere dei suoni, ma la sua bocca era talmente impastata che non ci riuscì. Aveva un disperato bisogno di bere. Provò quindi a tossire, ma nemmeno quello fece arrivare il padrone di casa.

"Ehm.. Ragazzo, mi senti? Sono sveglio e avrei tanta sete.." disse, usando tutta la voce che poteva.

I rumori di stoviglie che arrivavano dalla cucina, gli fecero ben sperare e infatti, dopo pochi minuti, vide il ragazzo raggiungerlo con un vassoio tra le mani. Glielo posò sulle gambe e poi si sedette accanto al letto, sorridendogli dolcemente. Baekhyun stava morendo d'imbarazzo perché non sapeva come rompere il ghiaccio. Aveva talmente tante cose da chiedergli che non sapeva da che parte incominciare, ma prima di tutto doveva ringraziarlo. A quanto pareva, gli aveva salvato la vita anche se non si ricordava ancora cose gli fosse successo realmente.

"Ti ho portato un po' di tè caldo allo zenzero, lo so che preferiresti qualcosa di fresco, ma per adesso è meglio questo. Ho anche preparato la colazione, hai appetito? Te la porto a letto o vieni in cucina?"

"Non sono ancora così lucido da poter rispondere a tutte queste domande," disse, stropicciandosi gli occhi, "ma credo che ti seguirò in cucina, ho bisogno di sgranchirmi un po' le gambe." Il ragazzo annuì, sempre sorridendo e con premura gli indicò la tazza sul vassoio. Baekhyun la prese e ne bevve un sorso, un piacevole calore gli scaldò la zona del petto. "Ma che ore sono? Per quanto tempo ho dormito?" chiese, realizzando che il ragazzo aveva accennato alla colazione, eppure poteva intravvedere dalla finestra che fuori era ancora buio.

"Sono le cinque di mattina e hai dormito un bel po'. Quando ti ho trovato erano da poco passate le due e, tra una cosa e l'altra sono riuscito a portati a casa solo dopo un'ora." spiegò guardandosi le mani.

"Scusa la domanda, ma sai per caso cosa mi è successo?"

L'ultima cosa che si ricordava era che aveva lasciato il set dopo una sfuriata e che si era addentrato troppo nel bosco, poi il vuoto.

"Ieri stavo andando a dipingere quando ti ho trovato sdraiato sul greto del fiume, ho lanciato tutti i miei attrezzi per aria e sono corso a vedere come stavi. Quando mi sono accorto che respiravi, ho tirato un respiro di sollievo. Mi ero spaventato molto, sai? Ti ho caricato sulla schiena e ti ho portato a casa. Adagiandoti sul letto mi sono accorto che scottavi e allora ti ho messo uno straccetto inzuppato d'acqua sulla fronte. Ora come ti senti?"

A quella raffica di parole Baekhyun rimase a bocca aperta e si ritrovò a pensare se quel ragazzo avesse avuto il tempo di respirare o se avesse rischiato l'asfissia solo per raccontargli cos'era successo.

"Mi sento abbastanza bene. Non ci siamo ancora presentati. Byun Baekhyun." tese la mano, aspettando la sua reazione al suono di quel nome. Byun Baekhyun, l'idol più famoso in Corea, che riempiva stadi, i cui album erano in classifica da anni, che azzeccava sempre il singolo giusto. Ah! Finalmente lo aveva fatto stare zitto.

"E' un piacere, io sono Park Chanyeol. Se hai finito il tè possiamo andare a fare colazione. Devo sbrigarmi perché devo andare a pescare. Oggi... Ma forse non ti interessa." disse, prendendo il vassoio e dirigendosi verso la cucina.

Baekhyun era sconvolto. Come faceva a non conoscerlo? Tutti lo conoscevano. Tutti i giorni era su almeno cinque quotidiani, per non parlare in televisione: drama, pubblicità, programmi d'intrattenimento. Fino in quel preciso momento aveva pensato che non esistesse nessuno che non lo conoscesse e invece doveva ricredersi.

Terminata la colazione, svolta nel più rigoroso silenzio, Chanyeol lo invitò ad accompagnarlo a pescare e Baekhyun, dato che si sentiva ormai del tutto meglio, accettò.

***

Era seduto su una sedia pieghevole, coperto dalla solita coperta patchwork e si stava chiedendo il perché avesse seguito Chanyeol in quella noiosissima avventura. Erano lì da almeno due ore e da quando Chanyeol aveva preso la canna da pesca in mano non aveva aperto bocca. Se solo avesse portato il suo maledetto cellulare! Invece, l'unica cosa che poteva fare era guardare il vuoto e non pensare assolutamente alla pipì che gli stava scappando tragicamente, a causa dello scroscio del fiume.

"Bene, direi che potremmo tornare a casa, cosa ne dici?" propose Chanyeol, dopo aver guardato sia l'orologio sia il bottino.

Baekhyun, che era sul punto di assopirsi, annuì rassegnato. Si alzò e incominciò ad aiutare Chanyeol a sistemare le cose. Non riuscì a dare il meglio di se perché gli abiti che gli aveva imprestato il ragazzo erano talmente grandi che si sentiva terribilmente goffo. Durante il ritorno cercò di non scivolare come aveva fatto all'andata e, a suo vantaggio, c'era il fatto che finalmente era spuntato il sole.

Arrivati nei pressi della casa, vide che sulla panchina, accanto alla porta d'ingresso, c'erano due persone sedute.

"Oi, Kyungsoo!" urlò all'improvviso Chanyeol.

Uno dei due ragazzi si alzò e sventolò la mano in segno di saluto. Non era tanto alto, con i capelli cortissimi e con un sorriso a forma di cuore.

"Chanyeol, com'è andata? Ne hai pescati tanti? Cicciosi e succulenti?" chiese Kyungsoo con gli occhi che brillavano.

"Guarda con i tuoi occhi." disse mostrando il contenuto dell'enorme borsa frigo che aveva trasportato con fatica.

Kyungsoo a quella visione squittì. "Non ho mai visto salmoni così belli. Sono quasi commosso! Grazie mille Chanyeol, come sempre sei il migliore! Sono sicuro che i miei clienti te ne saranno grati."

Baekhyun si girò verso Chanyeol e lo vide arrossire leggermente. Si ritrovò a pensare che era terribilmente adorabile con quel sorriso imbarazzato appena accennato. Si vedeva lontano un miglio che non era abituato ai complementi, cosa che a lui, invece, non facevano neanche più effetto perché il più delle volte erano fatti solo per arruffianarselo. Venne riportato alla realtà quando sentì Chanyeol presentarlo a Kyungsoo e al suo amico.

"E' un mio amico, Byun Baekhyun. Si fermerà per qualche giorno.."

Niente. Neanche loro sapevano chi fosse. Forse era meglio così, pensò sconsolato.

"Ciao, sono Jongin! Sono l'auto cuoco di Kyungsoo." si presentò, stringendogli la mano e scrutando per bene il viso. "Ci conosciamo? Il tuo viso mi sembra famigliare.. Dove ti ho visto?"

Baekhyun trattenne il respiro. Forse..

"Hai per caso frequentato la banda musicale del paese qui vicino?" chiese, inclinando la testa.

"Direi proprio di no!" esclamò, per poi dirigersi verso casa, con le braccia incrociate e a passo svelto.

Tutto aveva un limite. Va bene la pesca alle sei di mattino, va bene che nessuno lo conoscesse, ma la banda di paese no. Si chiuse la porta alle sue spalle e si lasciò cadere. Voleva tornare a casa, si era stufato di questa vita campestre. Si fece forza, si alzò e incominciò a girovagare per la casa. Era arredata con semplicità e, pur non essendo sovraccarica di mobili, era curata nei minimi dettagli. I tessuti del divano e della poltrona riprendevano i colori caldi delle tende, i fiori, posti al centro del tavolo da pranzo, rendevano l'ambiente ancora più accogliente. Notò che alle pareti erano appesi molti quadri, la maggior parte acquarelli, che ritraevano con delicatezza paesaggi mozzafiato. Tutte le firme scritte sulle tele erano di Chanyeol. Quel ragazzo aveva un talento innato, chi l'avrebbe mai detto.

Era in contemplazione di una serie di piccoli quadri raffiguranti animali quando si accorse che, accanto ad essi, c'era una porta bianca. Senza pensarci due volte ci entrò. 

  
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