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Autore: _Rhapsody_    10/03/2018    3 recensioni
Una raccolta dei momenti secondo me più significativi per questa coppia, a partire ovviamente dai fantomatici 3 anni prima dell'arrivo dei cyborgs.
" (...) guardò anche lei il cielo senza capire come mai il sayan fosse così interessato nella volta celeste.
– Non ti facevo appassionato di astronomia – gli disse, sperando di aver attirato la sua attenzione e di farlo girare verso di lei, invano. - Infatti non lo sono - - E allora perchè ogni sera guardi le stelle? - Bingo!"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Yamcha | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!Eccomi tornata con un nuovo capitolo!Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno letto, spero che sarete meno timidi d'ora in poi e mi direte che ne pensate XD Scherzi a parte, le vostre opinioni sono fondamentali! Spero questo capitolo vi piaccia, buona lettura!


Due cyborgs. Questa la nuova minaccia che i guerrieri Z dovevano prepararsi ad affrontare. L'infausta notizia era stata annunciata da uno strano ragazzo dai capelli lilla che a Bulma sembrava terribilmente familiare. Avevano 3 anni di tempo prima che le loro vite venissero nuovamente messe in pericolo. La ragazza cercava di non pensarci e di proseguire la propria vita come aveva sempre fatto, ma non era facile sapendo di avere i giorni, o per meglio dire gli anni, contati.

Vegeta invece pensava eccome al giorno in cui avevano ricevuto la tremenda notizia, quello in cui era anche stato umiliato per l'ennesima volta. Non solo Kakarot, ma ora anche quel ragazzo venuto da chissà dove era riuscito a raggiungere il livello di super sayan.

Aveva reagito nell'unico modo che conosceva: infuriandosi e intensificando ulteriormente il suo allenamento, già di per sé quasi letale. Continuava ad allenarsi, a sforzarsi e a portare il proprio corpo fino al limite, ma per quanti sacrifici facesse non riusciva a tingersi di oro. Non trovava nessuna spiegazione al suo fallimento, se vi era riuscito Kakarot, un guerriero di infimo livello, per quale motivo lui, il principe dei sayan, stava avendo tanta difficoltà?

Quel giorno in particolare, si stava allenando come un pazzo...nonostante le raccomandazioni del padre di Bulma e della ragazza, aveva portato la gravità a 300. Sentiva ogni singolo muscolo del suo corpo fargli male, le ossa sul punto di spezzarsi, ma non gli importava, sarebbe diventato un super sayan anche lui, a qualunque costo.

Bulma era in salotto con sua mamma quando all'improvviso sentì un rumore terribile provenire dal giardino. Si sentì raggelare e prendere dall'angoscia quando realizzò la probabile fonte di quel frastuono. Si fiondò fuori in giardino, seguita a ruota da Yamcha, accorso anche lui dopo aver sentito tutto quel trambusto. Una volta fuori le si presentò uno spettacolo agghiacciante: la gravity room soltanto un cumulo di polvere e di Vegeta nemmeno l'ombra. Si sentì mancare il respiro e senza fermarsi a pensare iniziò a correre verso le macerie rimaste. Sperò di scorgere qualche indizio che le facesse sperare che il sayan fosse sopravvissuto al disastro, ma non stava avendo fortuna. Con le lacrime agli occhi e in preda al panico, iniziò a scavare a mani nude, spostando blocchi di cemento alla ricerca di Vegeta.

Poco dopo per fortuna, non molto lontano da lei, un braccio spuntò fuori dalle macerie e Vegeta uscì fuori, mettendosi a fatica in piedi. Il sollievo che la pervase venne subito sostituito da un'incredibile voglia di spaccargli quella sua testa dura - Sei il solito testone! Non ti avevo forse detto di non esagerare con l'allenamento? Guarda che hai combinato! Per poco non ci rimanevi secco! - Capì che il sayan non aveva subito troppe conseguenze dall'incidente quando le rispose subito piccato - Non impicciarti capito? Il mio allenamento non ti riguarda affatto... - Era già pronta a rispondergli per le rime ma le parole le morirono in gola quando vide Vegeta perdere l'equilibrio e cadere a terra. Gli corse subito incontro e posò la testa del ragazzo sul proprio grembo.

- Quand'è che la smetterai di farti del male? - per fortuna, non era svenuto - Quando sarò un super sayan...e ti ho già detto di non impicciarti! - Anche moribondo non perdeva la sua lingua tagliente né tanto meno la sua testardaggine - E va bene...continua pure a seguire i tuoi sogni, ma cerca di non esagerare ok? - la risposta stizzita che si aspettava non arrivò mai, perchè il Sayan perse i sensi fra le sue braccia. Preoccupata all'inverosimile e con gli occhi lucidi si rivolse a Yamcha – Mi aiuti a portarlo in infermeria per favore? -
A Yamcha non era piaciuto affatto assistere a quella scena né tanto meno essere stato sullo sfondo per tutto il tempo, ma di fronte allo sguardo supplichevole di Bulma non ebbe il cuore di dirle di no. Annuendo, si accucciò per prendere il corpo esanime di Vegeta e caricarselo in spalla.

Alla fine di un'interminabile attesa, il padre di Bulma era uscito dall'infermeria dopo essersi occupato delle ferite di Vegeta, e li aveva raggiunti nella stanza adiacente per rassicurarli sullo stato di salute del sayan: con un po' di riposo si sarebbe ripreso completamente. Bulma tirò un sospiro di sollievo e anche Yamcha, nonostante l'antipatia provata per Vegeta, si sentì sollevato in fondo. Si voltò verso la sua fidanzata e rimase stupito nel vedere che nonostante la bella notizia, Bulma sembrava ancora preoccupata e pensierosa.
Yamcha si sentiva di troppo, come ormai spesso succedeva nelle ultime settimane, era veramente una situazione insostenibile e stava perdendo la pazienza, questa volta sul serio. Era pronto ad affrontare la propria fidanzata e a vomitarle addosso la propria frustrazione, ma le parole gli morirono in gola quando la guardò meglio. La ragazza aveva un'aria tremendamente confusa e incredula mentre si guardava le mani, piene di tagli e sporche di sangue. Deve essersele ridotte a quel modo mentre cercava Vegeta. Sconsolato, Yamcha scosse la testa e aspettò che il dott. Briefs se ne andasse per parlarle - Dovresti fasciartele... - Bulma si girò di scatto verso di lui, come se si fosse accorta solo in quel momento della presenza del ragazzo. Tornò a guardarsi le mani, quasi spaventata e Yamcha riprese a parlare - Bene, ehm...immagino vorrai aspettare che si svegli – La ragazza lo guardò fisso negli occhi, come faceva a saperlo? Non ci voleva di certo un genio però per sapere che non si sarebbe tranquillizzata fino a che Vegeta non avesse aperto gli occhi e la bocca per insultarla. Yamcha si sentì rammaricato e ancora di più triste nel realizzare di non essere affatto stupito per la reazione di Bulma. Ciò che lei gli disse dopo però, e le lacrime che accompagnarono quelle parole lo stupirono eccome.

Bulma si sentiva gli occhi bruciare dalle lacrime, ma raccolse tutto il suo coraggio per essere finalmente onesta con Yamcha e con sé stessa – Avevi ragione – Yamcha la guardò confuso...di che stava parlando? Oh... Il ragazzo abbassò la testa, non era pronto, non era ancora pronto. Ma quando tirò su la testa per guardare Bulma, capì che poco importava che lui lo fosse o meno - Io...non so come sia successo...ma so che mai come in questo caso ho voluto così tanto che tu ti sbagliassi – ormai le lacrime scendevano copiose sul viso di lei, conscia che stava per rinunciare ad una parte molto importante della sua adolescenza e di sé stessa - Io volevo sposarmi con te, avere dei figli con te...non so come sia successo... - si guardava intorno spaesata come se stesse cercando nella stanza la risposta alle sue domande, finchè il suo sguardo non si posò su Vegeta, dormiente al di là del vetro - Non me lo so spiegare Yamcha...ma quando non lo vedevo, e pensavo fosse morto io...mi dispiace... - un singhiozzo la interruppe.
Avrebbe dovuto dirle forse “te lo avevo detto”? Consolarla? E chi avrebbe consolato lui? Aveva assistito mentre la sua ragazza si innamorava di un altro, e non aveva potuto farci niente. La cosa più strana poi era che non riusciva ad odiarla, non fino in fondo. Non per magnanimità o che, ma perchè si era cacciata in qualcosa più grande di lei e provava pietà per la ragazza. Innamorarsi di Vegeta? Che ne sarebbe stato di lei? Avrebbe sofferto terribilmente e nient'altro. Con rammarico si avvicinò a lei, le diede un bacio sulla fronte e le sorrise – Io vado, domani con calma recupero le mie cose...cerca di riposare – Bulma lo guardò confusa, si era aspettata delle parole diverse da parte di Yamcha. Si era aspettata che le urlasse contro, che le rinfacciasse quello che aveva fatto per lei, non questa apatia e rassegnazione. Provò a dirgli qualcosa, ma sapeva che qualunque cosa avesse pronunciato sarebbe suonato sciocco o inopportuno. Non voleva che se ne andasse, aveva paura. Gli disse ancora una volta quanto fosse dispiaciuta e poi lo osservò allontanarsi lungo il corridoio. Sconsolata, piena di angoscia ma soprattutto conscia che ora era davvero sola, si voltò di nuovo verso la stanza che aveva di fronte, osservando l'oggetto dei suoi ultimi colpi di testa. Appoggiò una mano contro il vetro e poi si fiondò nella stanza, pronta a vegliare Vegeta per quella notte.

   
 
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