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Autore: Altair4    11/03/2018    0 recensioni
Se siete appassionati di Star Wars, Star Trek, Galattica, Farscape ecc… questa storia potrebbe piacervi. Sequel di “Senza Nome le origini”, è ambientata in un’altra dimensione rispetto la nostra ed in una galassia a spirale barrata come la Via Lattea. Questa galassia è chiamata Trixtar ed è ricca di mondi popolati da esseri viventi e senzienti. Come nella storia precedente ci saranno dei gialli da risolvere, per cui Senza Nome sarà ancora una volta alla ricerca della verità, stavolta però con l’aiuto di personaggi davvero singolari. Tanto singolari da non saper definire se una delle coppie che si formeranno sia het, FemSlash…ecc. Non resta che togliervi la curiosità…
Genere: Avventura, Science-fiction, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un minuscolo asteroide si era conficcato ad uno dei vertici dell’astronave a forma di rombo di Treodor. All’inizio non era sembrato un evento grave, ma dopo poco il computer di bordo cominciò a segnalare perdite esigue di aria che si facevano sempre più grandi.
         -Quello stupido meteorite! Da dove è salato fuori?- Si lamentava Treodor.
         -E’ talmente piccolo che il computer non lo aveva rilevato come minaccia. Sto alzando il filtro di controllo perché qua fuori ce ne sono tanti di quella grandezza. Siamo finiti in una fascia di asteroidi che all’andata non abbiamo attraversato per puro caso, segue un’ellittica particolare dovuta all’attrazione di un sistema binario non lontano da qui- Rispose Ṡénza.
         -Spero che abbiano danneggiato anche le navi di Xronodor-
         -Lo spero anche io…o cavolo! Dobbiamo subito fare qualcosa, stiamo perdendo ossigeno, non c’è modo di isolare la perdita da qui, dobbiamo uscire e riparare il danno…ma come l’hanno fatta male questa nave-
         -Bada come parli, se non sbaglio nemmeno ce le avete le navi spaziali sulla Terra-
         -Sì certo che sì, si chiamavano Shuttle, razzi Sojuz…-
         -So da Tril che hanno un’autonomia limitatissima e sono meno tecnologici di un giocattolo per piccoli Paichiani, insomma sono delle scatolette scomode-
         -Abbiamo anche una stazione spaziale che ruota intorno alla Terra-
         -Per farci cosa? Mi chiedo io- Commentò Treodor, i terrestri proprio non li capiva.
         -Esperimenti con gravità vicina allo zero, per vedere quanto possono vivere gli uomini nello spazio ed a quali conseguenze porta-
         -Già! Voi siete stati a malapena sulla vostra Mora-
         -Il nostro satellite si chiama Luna-
         -Sì, Luna ricordo…vabbè basta perdersi in chiacchiere, andrò io fuori, le tute create dai bracciali Xiariani sono molto comode, farò in fretta-
Treodor uscì nello spazio glaciale con cautela, si mosse con piccoli getti di energia verso il vertice della nave dove era avvenuto l’impatto.
         -Dove sei maledetta roccia del caz…-
         -Treodor tutto bene? Parli da solo?-
         -Eh? No niente…-
Una stupida roccia gli aveva impedito di baciare Ṡénza, non avrebbe avuto un’altra occasione così, doveva essere stato un momento di debolezza. Infatti la mezza terrestre era lontana dalla influenza di Xiar da molto tempo e non vedeva David da più di cinque anni terrestri, un tempo molto lungo per chiunque.
         -Parlami Treodor, ci sei? Vedi il danno?-
         -Sì vedo lo squarcio, la roccia è entrata nello scafo, è dentro la nave. Mi metto subito a riparare il danno -
Treodor con l’ausilio di una specie di saldatore laser, cominciò ad aggiustare lo scafo della nave. Aveva quasi finito, quando gli sembrò di vedere un’ombra scura, chiuse un attimo gli occhi, li riaprì, ma non vide nulla, pensò di aver sognato. Appena finito, tornò celermente all’entrata, passò le due porte pressurizzate e raggiunse Ṡénza.
         -Ad un certo punto mi è sembrato di vedere qualcosa sulla nave…poi è sparito- Commentò Treodor.
         -Forse sei stanco?-
         -Sì, sarà meglio che vada a riposare, purtroppo dovremo stare in allerta più di prima, faremo turni di tre ore, mi spiace ma non sono tranquillo-
         -Concordo, questa fascia di asteroidi non è sicura e non possiamo usare molta energia per gli schermi, ci serviranno quando arriveremo in prossimità della flotta di Xronodor-
         -Ok…senti…prima in palestra…- Disse Treodor speranzoso.
         -Fai finta che non sia successo nulla. Non so cosa mi sia preso…-
         -Scusa se ho chiesto…-
         -Non devi scusarti è stata colpa mia, ti ho dato corda-
         -Te l’ho detto che non ho molte speranze…però se vorrai provare a…“conoscerci meglio”, ora dipende solo da te-
Treodor se ne andò imprecando mentalmente, aveva indugiato troppo, a quest’ora sarebbe stata sua. La verità era che non poteva combattere molto contro questo senso di inferiorità e soggezione che sentiva quando era in presenza di Ṡénza, era bloccato come uno sciocco ragazzino. Andò nella sua cabina, si sdraiò, prese in mano uno dei cubi per immagini e guardò la sua famiglia. Si fermò ad osservare Freria, una delle sue fidanzate più belle, chissà se era ancora viva, non aveva nemmeno pensato a cercarla quando era su Paico. Non era più lo stesso Paichiano che era scappato dal suo pianeta, ora era più maturo, più riflessivo. Forse la cosa migliore sarebbe stata pensare a rimettere in piedi il suo clan, sposarsi ed avere tanti piccoli, Ṡénza non era cosa per lui.
Intanto Ṡénza guardava lo schermo, il computer aveva polverizzato automaticamente varie piccole rocce, ma per sicurezza cominciò ad osservare lo scafo della nave e per un secondo le sembrò di vedere qualcosa di scuro che spariva dalla visuale.
         -Non può essere! Niente può sopravvivere a quelle temperature e senza aria respirabile-
Poi ci pensò bene, si trovava in un universo parallelo e diverso da quello della Terra, forse lì esistevano forme di vita molto particolari. Non voleva disturbare Treodor, continuò ad ispezionare la superficie della nave, per lo meno quella parte che era possibile vedere grazie al computer di bordo. Dopo molto che cercava gettò la spugna.
         -Me lo sono sognata, meglio così! Adesso però che faccio?- Si concentrò ed usò il suo potere telepatico
         -Kara?-
         -Ti ascolto Mdala-
         -Non ti sei ancora stancata di chiamarmi Mdala? Vabbè…come stanno Tril, Cleria e Krio?-
         -Tutto bene, hanno salvato Prescilla-
         -E’ una notizia stupenda! Hanno richiamato i regnanti di Vera?-
         -No, Prescilla non riesce a contattarli e non vuole il mio aiuto come sempre-
         -Noi arriveremo in meno di tre giorni, spero di fare in tempo, i motori sono al massimo. Abbiamo incontrato una fascia di asteroidi, una roccia ha colpito lo scafo ma ora è tutto ok-
         -Ṡénza…c’è qualcosa di strano…-
         -Che vuoi dire?-
         -Capto una presenza oltre te e Treodor-
         -Non può essere…e dove si trova?-
         -No scusami…mi sono sbagliata…-
         -Tu che ti sbagli è assurdo, controlla bene-
         -C’era uno strano accumulo di energia ad uno dei vertici della nave, lo avevo scambiato per un’entità-
         -E’ per caso quello sopra di me?-
         -Sì perché?-
         -E’ dove è andato a sbattere la roccia…devo uscire a controllare-
         -Adesso è definitivamente scomparsa, l’avete persa per strada…non devi preoccuparti può capitare, forse era quella che voi terrestri chiamate materia oscura-
         -Vuoi dire che voi sapete rilevarla senza ombra di dubbio?-
         -Anche se è fatta solo di energia gravitazionale, posso comunque percepirla, non è raro trovarne, in fondo rappresenta l’86% della massa dell’universo, ma è molto difficile da rilevare anche per me…di sicuro non con gli strumenti dei terrestri e di molte popolazione della Trixtar, compresi i Paichiani -
         -Va bene, mi hai tranquillizzato, vado a fare uno spuntino, poi potrò svegliare Treodor-
Ṡénza andò in cucina e reidratò qualcosa di simile ad un tramezzino per sé e per il suo compagno di viaggio. Si fermò un attimo a riflettere, non riusciva a non sentirsi in colpa nei suoi confronti. Anche se Treodor sembrava fosse cambiato solo per piacere a lei, non poteva farci niente, David le mancava da morire. In fondo il Paichiano sarebbe servito solamente a lenire quel vuoto che ormai sentiva da molto, niente di più. Bussò alla porta di Treodor e si aprì, lui l’aveva lasciata socchiusa, lo vide che dormiva, stranamente non russava come un grizzly ma abbracciava il cuscino.
Alzò lo sguardo, lei era lì che gli sorrideva si avvicinò a lui con un’andatura sexy mai vista prima, si sedette di lato, disinserì il sistema che ricopriva il corpo di Treodor come un lenzuolo. il Paichiano non portava nulla quando dormiva. Lei passò la mano su quell’addome muscoloso.
         -Allora hai deciso che non sono poi così male…- Disse Treodor trattenendo a stento lo stupore.
         -Già, non lo sei- Rispose Ṡénza.
Sì avvicinò con il suo bel viso a quello di lui e gli dette un morso sul labbro superiore.
         -Caspita, non ti facevo così aggressiva-
Lei allora gli piantò un coltello di ossidiana, comparso dal nulla, nel lato destro del petto e mentre premeva forte disse:
         -Adesso sono sicura che non ho sbagliato mira e prenderò in pieno il tuo cuore-
Treodor si svegliò di soprassalto urlando, Ṡénza gettò il tramezzino Paichiano in alto dallo spavento e poi l’afferrò al volo prima che toccasse terra.
         -Oh che paura! Che succede? Sognavi che l’insalata carnivora ti rincorreva?-
Treodor era stravolto e sudato, allora Ṡénza si sedette accanto a lui proprio come nel sogno.
         -Ecco! Se ora tiri fuori un coltello di pietra dura nera e me lo pianti nel cuore è esattamente la stessa situazione dell’incubo che ho fatto!-
         -Ma è orribile…mi vedi come un mostro pronto a farti fuori?-
         -Sì, decisamente qualcosa per cui urlare, non come te che ti spaventi di nulla!-
         -Perché cercavo di ucciderti? Ti eri comportato male?-
         -No, non ho capito perché, però hai mirato al cuore-
         -Non mi guardare così, non ho intenzione di farlo, mi servi vivo e sveglio, è il tuo turno, ho bisogno di riposare…sai anche a me è sembrato di vedere qualcosa sullo scafo della nave e Kara ha avvertito un’energia dove si è conficcata la roccia-
         -Questa storia non mi convince, terrò gli occhi aperti-
         -Bene…questo è per te…pensavo che tu avessi fame- Ṡénza gli porse il tramezzino.
         -Non avevo mai visto preparare un Treco così…di solito le due parti sono separate invece tu le hai unite…-
         -Così è un tramezzino terrestre o almeno gli assomiglia, in realtà il sapore è tutto diverso, però è comunque salato-
         -Sai che a me due pezzi di Treco non mi bastano? Me ne mangio almeno sei, ma ti ringrazio per il pensiero-
Lui le carezzò la guancia, prese il doppio Treco e se lo ingollò in un secondo.
         -Buono, l’hai preparato bene-
         -Grazie, ma non è che uno possa sbagliare molto, basta inserirli nel Reidratatore e fa tutto da sé-
         -Ma tu non ce l’hai tenuto dentro né poco né troppo-
         -Quando sentirete le lasagne e la pizza, questa roba vi sembrerà insipida-
Ṡénza si alzò e si diresse alla sua stanza, Treodor avrebbe voluto fermarla, ma non gli venne nulla di interessante da dire, rassegnato si avviò alla plancia della nave. Purtroppo non poteva chiamare Kara e farci due chiacchiere perché funzionava solo unilateralmente, cioè potevano avere un contatto solo se era lei a volerlo, mentre Tril e Ṡénza grazie alla loro telepatia potevano chiamarla quando volevano. Le ore successive sarebbero state molto lunghe. Osservò bene l’esterno della nave alla ricerca di quella strana presenza ma non vide nulla, rimase seduto in silenzio, si sentiva stranamente stanco, la vista gli si annebbiò, cercò di riprendersi.
         -Forse è meglio se mangio qualcos’altro-
Raggiunse la cucina quasi barcollando, appena giunto cadde in terra disteso. Ṡénza si svegliò di scatto, sentiva che era successo qualcosa, guardò l’orologio “relativo” sulla parete, erano passate quattro ore e Treodor non era venuto a svegliarla.
         -Ora se l’ha fatto per arruffianarsi, lo sistemo a dovere!-
Andò a controllare in plancia, ma non era lì, si recò nella camera di Treodor trovandola vuota, poi ricordò il suo incredibile appetito e corse in cucina. Treodor era sdraiato a terra, gli scostò i capelli mogano dal viso e constatò che era insolitamente pallido ma dormiva.
         -Avanti pelandrone, alzati…Treodor?-
Lo scosse per cercare di svegliarlo, lui aprì un occhio.
         -Cosa c’è?-
         -C’è che sei sdraiato in mezzo alla cucina non so da quanto tempo e ti sei dimenticato di chiamarmi-
A fatica si alzò, ma non era ancora completamente allerta.
         -Scusami non ricordo…so solo che all’improvviso mi è venuto sonno, sono venuto in cucina…e -
Treodor barcollò nuovamente e Ṡénza lo sostenne.
         -Perché non andiamo in camera tua e facciamo un po’ di controlli? Ce l’avete qualche apparecchio medico?-
         -Sì, ma lo sa usare solo Pacor…-
         -Proverò lo stesso-
         -Stai attenta a non friggermi qualche organo interno!-
         -Perché c’è il rischio che succeda?-
         -Non lo so, tu stai attenta-
         -Certo che starò attenta, vieni appoggiati a me, andiamo-
Treodor si buttò sul letto, si sentiva stanchissimo.
         -Vedi quel cilindro appeso al muro? Devi passarlo sopra di me, manderà i dati al computer di bordo e potremo visionarli elaborati qui sul visore, vicino a dove hai preso il cilindro-
         -Non vi facevo così tecnologici voi Paichiani-
         -Già, da non credere vero? Abbiamo una tecnologia migliore dei terrestri…ma a quanto pare ci vuole poco!-
         -Non ti rispondo perché non posso infierire così su di te, credo che tu abbia la febbre, sei così pallido…non ti avevo mai visto tendente all’azzurro-
Ṡénza prese il cilindro, in realtà non doveva fare molto, sembrava che potesse essere solo acceso e spento, quindi lo azionò e lo passò su tutto il corpo di Treodor-
Dopo pochi istanti si accese il visore sulla parete e apparvero i suoi valori vitali.
         -E’ normale che tu abbia più di novanta battiti al minuto?-
         -No…sono troppi…normalmente sto intorno ai sessanta battiti-
         -La tua temperatura corporea è di trentasette e mezzo è normale?-
         -Sì, quella va bene-
         -Se ho capito bene, sembra che tu abbia un livello di zucchero nel sangue basso e sono aumentate le cellule che portano l’ossigeno o almeno credo siano quelle-
         -Sì non sbagli…-
         -Inoltre c’è un’insolita attività del cervello-
         -Ti dirò…mi sento stanco come quando mi impegno troppo in qualcosa di intellettuale…-
Treodor sbadigliò, a stento teneva gli occhi aperti ma aggiunse:
         -La situazione non mi sembra preoccupante, la pressione è un po’ bassa, si vede che dovevo mangiare di più, a volte lo spazio lo fa-
         -Ok se lo dici tu…prova a riposare, vediamo come ti senti tra qualche ora-
Ṡénza non finì la frase, Treodor si era addormentato immediatamente.
         -Se non altro ha smesso di russare…-
 
Intanto su Vera, Prescilla si era riposata e tentava inutilmente di raggiungere i regnanti, ma non riusciva a stabilire il contattato, uscì dalla camera e si diresse nella cucina dove erano tutti che aspettavano.
         -Non capisco veramente cosa stia succedendo…- Commentava preoccupata.
         -Non è che hanno fatto fuori anche loro?- Disse Cleria, Tril la guardò malissimo, la sua Paichiana preferita non aveva ancora imparato a non dire tutto quello che le passava per la testa, soprattutto davanti ai Verani.
         -Pensi che Xronodor abbia ucciso i nostri regnanti come ha fatto con Shara?-  Mugolò Prescilla.
         -Su, siamo seri, nessun sapeva dove erano…vero Prescilla?- Disse Tril per rimediare.
         -Certo, non l’ho detto a nessuno…a meno che…-
         -A meno che?- Dissero tutti in coro che sembravano pagati.
         -A meno che intenzionalmente non vogliano essere disturbati…non voglio pensare che siano morti…andremo a prenderli!-
         -E dove si trovano?-
         -Sono a meno di un giorno da qui su una luna di Jhoer, il sesto pianeta più lontano dalla nostra stella Krio, il più grande del nostro sistema solare. Lì è presente una piccola miniera di Ergon e due sciamani ci possono vivere comodamente per molto tempo-
         -Cosa possono fare là tutti soli su una roccia?- Commentò Cleria.
         -No, non è un semplice satellite roccioso, ha un’atmosfera e c’è l’acqua allo stato liquido, la temperatura è bassa ma va raramente sotto lo zero grazie a dei fiumi di lava subacquei. Inoltre l’ambiente naturale è molto bello, ci crescono alcune piante, però ci possono andare solo sciamani molto potenti…-
         -Ma allora Rol potrebbe benissimo sapere che sono là- Disse Tril preoccupatissimo.
         -Jhoer ha cinque satelliti verdi, non credo che sia facile trovarli-
         -Su quale satellite sono andati?- Chiese Frero.
         -Vi ci porterò io, ho già parlato troppo…-
         -Come ci andremo? La mia Bluer è ben sorvegliata- Disse Tril.
         -Andremo con il mio mezzo personale- Ripose Prescilla.
         -Sicuramente lo staranno tenendo d’occhio- Commentò Cleria.
         -Ma non possono!-
         -Possono eccome Prescilla, non hai capito che sei in stato di arresto? E noi non possiamo andarci con la freccia…non abbiamo abbastanza zirconi per un viaggio del genere- Disse Tril.
         -Certo che li abbiamo, basta andare nella zona neutrale degli asteroidi, posso farcela se mi dai anche i tuoi zirconi e poi uno di noi porterà Prescilla su una delle lune di Jhoer- Suggerì Cleria.
         -E’ troppo pericoloso e se ti avvistano?- Disse Tril.
         -Sono un ottimo pilota e la freccia è il caccia più veloce ed efficiente che abbia mai pilotato, non mi starà dietro nessuno-
         -Sai che non puoi sparare…anche se loro lo faranno?- Commentò Tril preoccupato.
         -Lo so…-
         -Non posso lasciarti andare…-
         -Io prenderò gli zirconi che ci servono e tu porterai Prescilla sulla luna di Jhoer…di sicuro i regnanti di Vera non vorranno vedere la loro sciamana in compagnia di una Paichiana, quindi ci prendiamo entrambi il nostro rischio-
         -Credo di non aver altra scelta- Rispose serio Tril.
         -Bene, andrò immediatamente, non c’è proprio tempo da perdere-
Tril fermò Cleria sulla porta, l’abbracciò forte, si baciarono e poi lei corse via mentre intorno al suo corpo atletico si formavano i cristalli neri della freccia Xiariana.
 
Ṡénza guardava annoiata lo schermo, ogni tanto si era assentata per mangiare, fare esercizi nella palestra, ma era decisamente stufa. Erano passate ben cinque ore ed ancora non se la sentiva di svegliare Treodor. Ad un tratto sentì come una presenza minacciosa, come un sentimento di odio che svanì dopo pochi istanti, si girò, Treodor la fissava serio.
         -Ben alzato…come ti senti? Perché quella faccia?-
         -Sto bene…però ho fatto molti incubi, vedevo Xronodor che distruggeva Vera e poi tornava su Paico per conquistarci…è stato terribile-
         -Te la senti di darmi il cambio?-
         -Sì certo-
         -Se vuoi resto ancora un po’ qui con te, solo per essere sicura che stai veramente bene-
         -Grazie…-
         -Vado in cucina, vuoi qualcosa da bere o da mangiare?-
         -Qualcosa di caldo da bere, scegli tu e qualche Treco in versione terrestre-
         -Ok-
Ṡénza gli sorrise e se ne andò, ma sentiva una sensazione strana, quasi glaciale. Arrivata in cucina selezionò l’alimento da reidratare e, mentre lo inseriva nella Reidratatrice, sentì di nuovo quella strana presenza, si voltò di scatto, Treodor era lì che la fissava di nuovo cupo.
         -Che succede?-
         -Volevo dirti che mi va un Traffor come bevanda calda…-
         -Traffor?-
         -Sì, guarda lì in alto-
Treodor prese la mano di Ṡénza ed insieme selezionarono la bevanda.
         -G-grazie…posso assaggiare il Traffor?-
         -Sì certo, fai pure-
Ṡénza prese la tazza contenente un liquido simile alla cioccolata e bevve.
         -E’ squisito, non è proprio come la cioccolata ma gli somiglia davvero! Ne prenderò anche io uno. Perché non torni in plancia? Ti raggiungo, mangeremo insieme lì-
Treodor rimase a fissarla per qualche istante e poi disse:
         -Sì certo-
Uscì dalla stanza lentamente quasi controvoglia, Ṡénza avvertiva come se qualcosa fosse cambiato ed era un po’ preoccupata per lui. Lo raggiunse ai comandi della nave portando con sé lo spuntino e lo trovò che faceva una ricerca sul computer.
         -Cosa cerchi di bello?-
         -So che da queste parti c’è un pianeta molto interessante, che ne dici? Potremmo fermarci un po’ lì-
         -Sei uscito di testa? Cerco che no, non abbiamo tempo per questo, mica siamo in gita di piacere!-
         -E’ bellissimo ti piacerà-
         -Sei un po’ strano Treodor…-
         -Ci andremo dopo?-
         -Vuoi dire io e te come due fidanzatini?-
Treodor annuì.
         -No di certo!-
         -Perché no?-
         -Perché io e te non stiamo insieme!-
         -E’ un vero peccato…-
         -Che ti succede? Sei caduto dal letto ed hai battuto la testa?-
         -No…sto benissimo-
Consumarono il cibo in silenzio, Treodor continuava a fissarla in un modo strano.
         -Ok… vedo che stai bene…vado a riposare, ti darò il cambio tra tre ore, va bene o vuoi che venga prima?-
         -Va bene, non preoccuparti-
Ṡénza prima di andare a dormire decise di fare una doccia, ogni stanza ne era provvista, per cui dissolse i vestiti ed entrò nella cabina, istantaneamente spruzzi di acqua misti ad una lozione molto profumata fuoriuscirono da piccoli fori nelle pareti.
         -Che buon profumo, non c’è che dire, Cleria ha buon gusto-
La doccia era così rilassante che Ṡénza rimase più del necessario, poi un getto caldo l’asciugò perfettamente da capo a piedi ed i capelli presero la sua piega naturale liscia.
Quando uscì nella camera si trovò davanti di nuovo Treodor, nell’arco di un istante formò subito un asciugarono enorme che la coprisse bene.
         -Che sei impazzito, cosa ci fai qui?! Mi hai fatto prendere un colpo allucinante! E come sei entrato?-
Treodor la fissava in modo serio poi parlò.
         -Hai lasciato la porta aperta, non rispondevi alle chiamate e allora sono venuto qua…-
         -Che succede?-
         -C’è un problema che non capisco, dobbiamo fermarci per forza su quel pianeta che ti dicevo, ci aiuteranno-
         -Fammi vedere, sono sicura che non è un danno grave, altrimenti lo avrei notato anche io prima-
         -Ci ha colpito un altro meteorite-
         -Non è possibile…e poi non avevi detto che non capivi il problema?-
         -Il meteorite ci ha colpito ma non so cosa ha danneggiato-
         -Andiamo a vedere…ma non ti permettere mai più di entrare in camera mia così-
Ṡénza era sconcertata e non le piaceva lo sguardo così cupo di Treodor, quando non la osservava trasformò l’asciugammo nella sua tuta nera da viaggio. Una volta arrivata ai comandi, si accorse che Treodor aveva inserito delle coordinate diverse da quelle per Vera.
         -Perché hai cambiato le coordinate? Si può sapere cosa ti prende?-
         -Ferma non toccare i comandi o il tuo amico Treodor morirà! Lo so quanto sei forte e non potrei contrastarti, ma se non atterriamo sul quel pianeta questo corpo morirà-
         -Di cosa stai parlando? Treodor su, non scherzare-
         -Non mi chiamo Treodor-
         -Ohsantocielo cos’è una possessione demonica? Avanti smettila di fare l’idiota, torniamo alla rotta originaria-
         -Forse non hai capito, sono dentro il tuo amico, se non farai come ho detto lo ucciderò, entrerò dentro di te e non avrai altra scelta che fare cosa voglio-
         -Questo deve essere un incubo! -
         -Non sto scherzando, so che senti la mia presenza. Devo tornare sul mio pianeta, chiedo solo questo-
         -Da dove vieni? Cosa ci fai sulla nostra nave?-
         -Ero in esilio nella fascia di asteroidi e voi avete urato contro di me liberandomi-
         -Se ti trovavi in esilio vuol dire che hai fatto qualcosa di male, chi sei?-
         -Sono Berla, regina di Stork e voglio tornare dal mio popolo-
         -Se ti hanno confinato qua, non devi essere molto gradita ai tuoi simili-
         -Taci insolente, non ti ho ucciso solo perché è la prima volta che entro dentro qualcuno e questo stupido corpo è attratto da te, ha promesso di non ribellarsi troppo se farà cosa dico-
         -Vuoi dire che non hai il pieno controllo?-
         -Non ho detto questo, diciamo che è meno faticoso e più divertente se non si ribella-
         -Treodor ribellati ci penserò io a lei, scacciala da dentro di te!-
         -E’ inutile, il mio potere è troppo grande e non può sentirti-
Ṡénza doveva pensare in fretta, il pianeta Stork era di strada, ma fermarsi gli avrebbe fatto perdere molto tempo, senza contare che probabilmente non li avrebbe lasciati in vita.
         -Perché ti hanno esiliato? Se hanno torto ti aiuterò senza problemi, convincimi-
         -Non devo certo rendere conto a te!- Rispose Berla.
         -Bene, questo mi fa capire tutto…ma quindi siete degli esseri incorporei?-
         -No il mio corpo è su Stork, hanno esiliato la mia anima! Lo rivoglio indietro!-
         -Perché non ti hanno ucciso?-
         -Perché sul mio pianeta sono così sciocchi! Avevo introdotto la pena di morte quando ero al potere, ma quando mi hanno spodestato l’hanno tolta e per dimostrarmi quanto sono pacifici, non mi hanno voluto uccidere, non è assolutamente ridicolo?-
         -No invece, gli rende molto onore, non sei degna di loro-
         -Taci stupido ibrido!-
         -Come sai che sono un ibrido?-
         -Posso leggere la mente del tuo amico, so tutto, vedessi quante fantasie ha su di te…-
         -Ci mancava solo la regina cattiva di Biancaneve e pure guardona! Ed ora esci di lì-
         -Altrimenti che fai? Se mi colpisci, colpisci anche lui-
         -Troverò il modo!-
Ṡénza si rivestì di Proteallo e cercò di afferrarla, ma il Treodor posseduto sfoderò la sua spada Paichiana e cominciò a combattere.
         -Piano! E’ facile rischiare con il corpo degli altri!- Disse Ṡénza con tono preoccupato.
         -E’ veramente molto potente questo guerriero, ma sembra che tu lo sia di più, ho sbagliato, dovevo scegliere te…eppure sembravi così fragile ed indifesa-
         -Sembro, ma non lo sono!-
Ṡénza come al solito era velocissima, disarmò il suo avversario, lo buttò a terra e disse.
         -Non puoi nulla contro di me-
         -Lo pensi veramente?-
         -Sì ed ora buona lì, che vado a disinserire le coordinate per Stork-
         -Non fare un passo-
Treodor mise le mani alla gola si stava soffocando.
         -Cosa fai maledetta?-
Il Paichiano parlava a fatica.
         -Sta soffocando e piano piano morirà e sarà tutta colpa tua!-
         -No ferma! Treodor ti prego ribellati, coraggio scacciala! -
Treodor boccheggiava, chiuse gli occhi e svenne, Ṡénza cercò subito di rianimarlo con la respirazione bocca a bocca. Fu in quel momento che Berla si trasferì da Treodor a Ṡénza. Berla nel nuovo corpo prese subito il controllo e cominciò a baciare l’indifeso Treodor, il quale svegliandosi non poteva credere ai suoi occhi. Si staccò un attimo per dire.
         -Che succede? Perché mi stai baciando?-
         -Non sai quanto desideravo farlo…- Disse Berla nel corpo di Ṡénza.
         -Tu non sei Ṡénza, sei quella cosa…non cercare di fregarmi, lasciala subito!-
         -Perché dovrei? Anzi penso che terrò questo corpo per un bel pezzo è potentissimo! Certo questa tua Ṡénza non è bella come lo sono io in carne ed ossa, ma può andare-
         -Maledetta…io…-
         -Lo sai che non puoi fare niente, piuttosto seguimi, devo assegnarti un compito molto importante, tanto ci vorranno ancora diverse ore prima di arrivare su Stork e qui siamo scomodi-
Lo portò nella sua camera e cominciò a togliergli i vestiti.
         -Cosa hai in mente? Ma sì, eri tu quella del sogno…cosa farai? Mi ucciderai perforandomi il cuore?- Chiese Treodor.
         -Se ti comporterai bene sarai il mio amante, i Paichiani sono stupendi e sono leggendari per le loro prodezze in amore. Del resto questa ragazzetta sbiadita ti piace molto, non credo che sarà poi una tortura dedicarle del tempo, non credi?-
         -Ṡénza è stupenda, ma non posso fare quello che tu mi chiedi, lei non vuole e soprattutto devo fermare Xronodor, ucciderà mia sorella ed il mio amico Tril, insieme alla maggior parte dei Verani, non posso venire con te-
         -Che sciocco che sei, non capisci che non hai comunque scelta?-
         -Ti riporteremo sul tuo pianeta e tu ci lascerai andare, mi sembra un ottimo compromesso-
         -Sono io che detto le regole, ora tu farai quello che ti ordino…sono stata a lungo sola nello spazio…su da bravo lasciati andare-
Berla con le sembianze di Ṡénza gli aveva tolto l’uniforme Paichiana ed a sua volta aveva trasformato la tuta nera in un vestitino trasparente attillassimo che risaltava quelle forme perfette, l’aliena aveva stretto Treodor in un angolo ed i loro respiri si incrociavano.
         -Questa è la tortura peggiore che potesse capitarmi!-
         -Non sai allora cosa vuol dire una tortura…se vuoi te la faccio provare quando arriviamo su Stork e adesso prendimi, sono tutta tua, lo so che mi vuoi, l’ho visto-
Treodor era tentatissimo, finalmente stava ottenendo quello che desiderava da quando aveva messo piede su Xiar, però dal viso di Ṡénza non traspariva quella triste dolcezza che lo aveva conquistato, i tratti sembravano meno morbidi, nervosi. Quegli splendidi occhi erano vuoti e non luccicavano di vitalità. Treodor si rendeva conto che quella non era la donna dei suoi sogni. Gli venne un’idea, la prese tra le sue braccia, cominciò baciarla e piano piano le sfilò il vestito di dosso, appena arrivò all’altezza della testa, sferrò un colpo alla nuca e Ṡénza cadde a terra svenuta. Scuotendo la testa la rivestì e cercò qualcosa per legarla, ma poi cambiò idea, sapeva che se si fosse svegliata non avrebbe avuto nessuna via di scampo anche bloccandole mani e piedi. Doveva ibernarla e nel mentre attendere che Kara lo contattasse, era l’unica speranza, non aveva altra scelta. Depose Ṡénza nella capsula per l’ibernazione e corse a cambiare le coordinate per Stork in quelle per Vera.
         -Bene, adesso Kara contattami o questo viaggio sarà del tutto inutile-
 
Nel sistema solare di Krio, Cleria aveva raggiunto lo spazio in pochissimo tempo, grazie al computer di bordo della freccia, stava cercando gli asteroidi della zona neutrale, quando si accorse che due caccia Verani l’avevano intercettata.
         -Maledetti nanerottoli, allora forse non siete tanto indifesi-
Ṡénza le aveva spiegato che la freccia eseguiva gli ordini mentali ad una rapidità tale da renderla la navetta migliore che si potesse pilotare. Nessun’altro modello conosciuto aveva un tempo di risposta ai comandi così efficiente, doveva sfruttare questa capacità. Studiò i dati a disposizione e si lanciò in una serie di acrobazie in una zona dove gli asteroidi erano molto numerosi.
         -Vediamo un po’ se ce la fate a starmi dietro-
Le arrivò una comunicazione:
         -Arrenditi ed il grande ed onorevole sciamano Rol avrà pietà di te!-
         -Dite a Rol che la sua pietà se la può infilare su per il suo grande ed onorevole deretano-
Cleria interruppe la comunicazione e si addentrò ancora di più tra le rocce spaziali fino a raggiungere la zona degli asteroidi Terziani, lì i Verani non avrebbero avuto il coraggio di seguirla. Quando fu sicura che li aveva seminati, atterrò su un asteroide molto grande e la freccia si trasformò in una tuta spaziale che la faceva aderire a quel suolo povero di gravità. Dopo un po’ che camminava in quell’ambiente lunare, vide un luccichio interessante, un cratere sul terreno era tappezzato di zirconi, l’impatto con un altro meteorite aveva probabilmente messo alla luce un piccolo giacimento di quei cristalli ricchi di energia. Ricaricò subito il suo bracciale e riempì una sacca che aveva con sé con tutti gli zirconi che riuscì ad estrarre dalla roccia.
         -Adesso sì che si ragiona, basta solo che…-
Non finì la frase che si ritrovò circondata da almeno tre caccia Terziani.
         -Arrenditi sei sotto tiro! Cosa stai facendo?-
         -Sono Cleria compagna di Tril l’ambasciatore Xiariano, non ho rubato il vostro Ergon ho preso solo un po’ di zirconi-
         -Perché non li hai presi ai Verani?-
Cleria era nei guai, doveva inventarsi subito qualche idea per non far scatenare una guerra.
         -Abbiamo scoperto chi ha ucciso il principe Fertel, sappiamo che non siete stati voi ed ora però il colpevole vuole la nostra pelle. Mi dispiace di essere venuta nei vostri territori ma avevo bisogno di energia…-
         -Racconterai tutto e Kelo, sarà lui a decidere, adesso seguici e non fare scherzi-
Cleria riformò la freccia, rifletté un attimo sul da farsi, aveva notato che i Terziani erano poco svegli e creduloni, allora disse:
         -Siete nei guai! Guardate dietro di voi, c’è una nave spaziale Verana, cosa ci fa qui?-
Mentre i Terziani controllavano la presenza o meno della nave, Cleria raggiunse in pochi istanti la velocità massima e si rigettò nella fitta rete di asteroidi della zona neutrale.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Eccovi un’avventura nello stile Star Trek. Ṡénza e Treodor stanno tornando su Vera per fermare l’armata di Xronodor ma incappano in Berla regina esiliata di Stork. La sua anima era stata imprigionata in una sorta di contenitore abbandonato poi nello spazio. Casualmente quel contenitore si conficca nello scafo della nave di Treodor e di qui ne capiteranno di tutti i colori. Il nostro aitante Paichiano si ritrova con Ṡénza posseduta da Berla e mezza nuda, ma non approfitta della situazione…
Intanto Cleria cerca di recuperare un po' di zirconi per ricaricare le frecce Xiariane, Tril dovrà portare Prescilla direttamente dai regnanti di Vera che si trovano per lutto su una luna verde di Jhoer…che come avrete capito corrisponde al nostro Giove, del resto Vera e Terzia assomigliano rispettivamente a Marte e la Terra…
Non perdetevi viaggio allucinante parte II.
 
Alla prossima
Ciaux
Altair
   
 
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