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Autore: Morgana_2001    11/03/2018    0 recensioni
Lilith è stata distrutta, ma Jace e Sebastian sono scomparsi. Il gruppo di Shadowhunters e Nascosti composto da Clary, Isabelle, Alec, Simon e Magnus, scopre che in punto di morte Lilith ha legato per sempre Jace a Jonathan, rendendolo un fedele servitore del male. Purtroppo non è possibile uccidere uno senza distruggere anche l'altro.
A meno che...
E se le cose fossero andate diversamente? E se Clary avesse accettato il suo lato oscuro? E se Jonathan fosse riuscito a conquistarla?
Scopritelo in questa storia.
(Svolgimento alternativo a "Shadowhunters - Città delle anime perdute")
Genere: Angst, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Clarissa, Jace Lightwood, Jonathan, Sebastian Verlac
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Incest, Spoiler!, Tematiche delicate
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GIORNO 1
Parte 1

Simon's P.O.V. 
Questa volta l'appartamento di Magnus era arredato in stile moderno, con le pareti color tortora e i mobili bianchi a contrasto con il verde di diverse piante messe un po' ovunque. Fuori il sole era alto in cielo. Poteva sembrare il primo pomeriggio di una bella e normalissima giornata, ma nella casa dello stregone erano tutti in tensione.
Sentivo chiaramente l'odore della paura, della rabbia e della preoccupazione dei miei amici mischiato a quello dolciastro della magia che invadeva il locale di New York. 
Le Sorelle di Ferro avevano parlato chiaro: non esiste arma a questo mondo che sia in grado di uccidere Sebastian senza ferire Jace. Solo una lama del Paradiso o dell'Inferno potrebbe farcela.

Magnus: -Non possiamo evocare un Angelo, la sua ira si scatenerebbe su di noi come ha fatto con Valentine-

Isabelle: -Non è detto... Magari se gli parlassimo e gli spiegassimo la situazione, capirà...-

Magnus: -Ma certo! Perché non ci ho pensato prima? Non vedo l'ora di farci una bella chiacchierata! Magari ci invita pure a prendere un tè con i biscotti a casa sua!- disse con falso entusiasmo. 

Dopo l'occhiataccia lanciatagli da Isabelle, lo stregone fece un sospiro e riprese a parlare

-So che volete salvare Jace e credetemi è quello che voglio anche io, ma gli Angeli non sono creature clementi: le pene umane non gli fanno né caldo né freddo. Se pure non ci uccidessero per aver osato evocare uno di loro, il che è alquanto improbabile, non ci darebbero mai una spada con il Fuoco Celeste per salvare una vita, anche se si tratta della vita di uno shadowhunter- fece una breve pausa, poi riprese -Ma questa non è l'unica opzione...-

Jocelyn sgranò gli occhi e lo interruppe -Dimmi che non stai seriamente pensando di farlo-

Magnus alzò i suoi occhi da gatto su quelli verdi della shadowhunter, poi disse -Le Sorelle hanno detto "una lama del Paradiso o dell'Inferno". Entrambe le ipotesi devono essere prese in considerazione-

Jocelyn scattò alzando la voce -Non ve lo permetterò! È troppo pericoloso!-

Cominciavo a non capirci più niente...a cosa si stavano riferendo?
Così presi parola.

-Di cosa state parlando? Cosa è troppo pericoloso?-

Tutti si girarono verso di me guardandomi sorpresi. Era da più di un quarto d'ora che discutevano e io non avevo proferito parola. Secondo me non si erano nemmeno resi conto che fossi con loro.
Magnus stava per rispondermi con una battuta probabilmente sarcastica, ma Alec lo anticipò 

-Evocheremo un demone e chiederemo a lui una lama adatta a ciò che dobbiamo fare- disse con tono autoritario, guardandoci negli occhi uno ad uno, come a chiedere una tacita approvazione.

Jocelyn ribatté infastidita -Ho detto che...- 

-Non c'è altra scelta!- la interruppe Alec, lo sguardo determinato di chi ha visto uno spiraglio di luce nel buio ed è pronto a tutto pur di raggiungerlo. Era dimagrito molto da quando il suo parabatai era scomparso, e le sue speranze di riaverlo avevano cominciato a svanire quando si era scoperto il legame con Sebastian. 
Era chiaro che sia lui che Isabelle avrebbero rischiato tutto pur di riportare a casa sano e salvo il loro fratello adottivo.
Per non parlare poi di Clary.
...Clary... 
Avevo detto agli altri che la rossa si era chiusa in camera e si era addormentata, ma avevo mentito.
Dopo l'incontro con le Sorelle di Ferro lei aveva deciso di seguire Jace e Sebastian, ovunque fossero: sarebbe stata il piano B in caso non fossero riusciti a trovare l'arma giusta. Avevo cercato di dissuaderla ma lei era stata irremovibile: lo avrebbe fatto con o senza il mio aiuto, solo che con me al suo fianco avrebbe avuto più possibilità di sopravvivere. Così acconsentii. Decidemmo di non dire niente agli altri e cominciavo a temere il momento in cui questi ultimi avrebbero scoperto il folle piano della mia migliore amica.

-Quanto è alto il pericolo di cui stiamo parlando?- chiesi riscuotendomi dai miei pensieri.

-Beh...abbastanza alto. Non si tratta di un demone qualunque, serve un Demone Superiore- mi rispose Isabelle pazientemente.

-Azazel- precisò Magnus -Luogotenente dell'Inferno e Forgiatore d'Armi-

Jocelyn perse la pazienza e cominciò ad urlare -Abbastanza alto?! Siete pazzi?! Non vi lascerò evocare Azazel! Siete solo degli ingenui ragazzini! Non vi rendete conto di quanto sia pericoloso, se riuscisse a rompere l'incantesimo che lo tiene legato all'interno del cerchio mettereste in pericolo tutto il Mondo Visibile e Invisibile!- fece una pausa, poi si rivolse a Magnus -Tu più di tutti dovresti conoscere i rischi. Conosci tuo padre e quelli come lui...-

-Magnus di cosa sta parlando? Chi è tuo padre?- la interruppe Alec  innervosito. Come biasimarlo? Non è facile accettare che una quasi sconosciuta sappia più cose di te sul tuo ragazzo. 
Vidi Magnus irrigidirsi. Non parlava volentieri del suo passato figurarsi dei suoi genitori... Sapevo solo che suo padre era un demone e da quello che aveva detto Jocelyn non doveva essere uno dei più innocui.

Lo stregone puntò i suoi occhi in quelli di Alec e con uno sguardo implorante disse -Non ora Alec, ti prego. Non ora- lo shadowhunter aprì la bocca come per parlare ma non disse nulla, mentre lo stregone tornò a rivolgersi a Jocelyn -Azazel è già legato. Se lo si evoca, lo spirito arriva, ma il corpo rimane legato alle rocce frastagliate di Duduael. Comunque sentiamo, quale sarebbe il tuo piano alternativo, Jocelyn?- chiese amaramente.

La diretta interessata prese un respiro, poi disse in tono neutro ma deciso

-Dobbiamo dirlo al Conclave. Loro sapranno cosa fare.-

-No! Se sapessero che uccidendo Jace morirebbe anche Sebastian preferirebbero togliergli la vita piuttosto che rischiare di evocare Azazel per cercare di salvarlo!- scattò Isabelle dopo un momento di silenzio scioccato.

Aveva ragione, conoscevo il Concalve da pochissimo tempo, ma quel poco mi era bastato per capire cosa erano capaci di fare.
Mi toccai l'anello delle fate che avevo al dito e mentre gli altri continuavano a discutere pensai: 

-Clary?-

~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~

Clary's P.O.V. 
Fu un attimo, Jace mi abbracciò  e toccò l'anello dei Morgernstern al suo dito. Chiusi gli occhi e quando li riaprii mi ritrovai in un luogo completamente diverso. Un'attimo prima ero davanti alla casa di Luke, a New York, e un'attimo dopo ero in un salotto enorme, con delle ampie vetrate che facevano entrare la luce calda del primo pomeriggio. Nel lato destro c'era un grande tavolo circondato da quattro sedie dall'alto schienale, mentre nel lato sinistro c'erano un divano e due poltrone di pelle intorno ad un tavolino dietro al quale c'era un televisore. L'arredamento moderno e le varie tecnologie mi sorpresero non poco... Quella
era quasi sicuramente la vecchia casa di mio padre, e Valentine non mi sembrava affatto tipo da televisore a schermo piatto, Playstation e cose di questo genere. Mi aspettavo più una casa spartana senza acqua calda o riscaldamento, letti duri e pochi mobili, ma forse quello era uno stile riservato alle tenute dove vivevano Jace e Sebastian...
Eravamo al centro della sala, ancora abbracciati. Sentivo rumori di spari. In un primo momento pensai di trovarmi in mezzo ad una sparatoria, ma poi mi girai, sciogliendo l'abbraccio, e mi accorsi che quei suoni provenivano dal televisore. Qualcuno stava giocando alla playstation, anche se non riuscivo a vedere chi fosse.
Sentii Jace, dietro di me, schiarirsi la voce per richiamare l'attenzione e un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi scuri si alzò dal divano e si girò verso di noi. Aveva un'aria familiare, ma non capivo chi potesse essere... Non avevo nemmeno ipotizzato che Jace e Sebastian potessero condividere la casa con qualcun altro. 
Un sorriso si allargò sul volto dello sconosciuto.

-Guarda chi si vede!- esclamò, poi avvicinandosi aggiunse -Non credevo che saresti mai venuta di tua spontanea volontà-

Continuavo a non capire chi fosse quel ragazzo, eppure quegli occhi, quei capelli... Li avevo già visti da qualche parte... In una foto forse... Poi ricordai.

-Sebastian- sussurrai -Tu sei il vero Sebastian! Ma... Tu... Io... credevo che Seb-Jonathan ti avesse ucciso!- esclamai incredula. 

Lo avevo visto nella foto che Aline aveva portato per dimostrarci che Jonathan aveva preso il posto del vero Sebastian. 
Lui fece una risatina.

-Beh, ogni tanto lo faccio innervosire con le mie chiacchiere, ma da qui ad uccidere il tuo migliore amico...- disse lui.

-MIGLIORE AMICO?!- esclamai interrompendolo.
Come era possibile che Jonathan avesse un amico, anzi un migliore amico? Era a dir poco improbabile!

Mi voltai verso Jace con aria interrogativa.

-Scusa, avrei dovuto dirtelo, ma non mi è proprio passato per la testa...- disse grattandosi la nuca.

-Avanti Clary, vuoi forse dirmi che guardandomi vedi solo uno spietato assassino, incapace di provare dei sentimenti per qualcuno?- disse una voce roca con tono divertito. Ero talmente concentrata per capire chi fosse il ragazzo con i capelli scuri, che non mi ero nemmeno accorta dell'altro ragazzo seduto sul divano, ma quella voce... Poteva appartenere ad una sola persona.

-Precisamente- ringhiai -Devo dire che non ti facevo una persona così perspicace, fratellone- gli dissi dopo un'attimo di silenzio, marcando appositamente l'ultima parola: io non lo consideravo affatto come un fratello.

Mi rimproverai mentalmente. Dovevano credere che fossi dalla loro parte e questo atteggiamento di certo non aiutava. Jonathan però sembrò non farci troppo caso. Si alzò e si avvicinò lentamente a me, rompendo ritmicamente il silenzio che si era creato con il suono leggero dei suoi stivali, senza mai staccare gli occhi dai miei, come se ci fossimo stati solo noi due in quella sala. Si fermò solo quando fu talmente vicino che i nostri visi si ritrovarono a pochi centimetri di distanza. Sentivo il suo respiro caldo sulla mia pelle e il suo sguardo scorrere lentamente sul mio corpo. Venni percorsa da brividi e mi dovetti auto-convincere che fossero dovuti alla paura: lui era mio fratello, era un'assassino e per di più era un mezzo-demone, si meritava solo il mio disprezzo! 
Eppure...
I miei pensieri vennero interrotti da Jonathan che con voce suadente mi sussurrò all'orecchio

-Benvenuta a casa sorellina-

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Ok, questo è il primo capitolo... Per ora la storia è abbastanza simile a quella di Cassandra Clare, ma più avanti le cose cambieranno...
Fatemi sapere se volete che continui tramite i commenti o con una stellina!

Baci

Morgana
   
 
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