Fumetti/Cartoni americani > South Park
Segui la storia  |       
Autore: esme123    11/03/2018    1 recensioni
"Le piaceva il buio.
Era l’unico momento in cui lei vedeva come tutti gli altri, senza alcuna distinzione. Molte persone aveva paura di esso, lo consideravano pericoloso? Non riusciva a capirlo. Lei aveva vissuto tutta la vita vedendo solo quel colore, tranne in alcuni casi, ma non riusciva a ricordare. Durante la notte, quando sentiva i suoi genitori darle la buonanotte e il suo cane Shine stendersi accanto a lei, non riusciva mai a dormire."
(Tratto dal Prologo)
(Attenzione: qui i personaggi sono adolescenti)
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Butters Stotch, Eric Cartman, Kenny McCormick, Kyle Broflovski, Stan Marsh
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Incontro

Certe volte voleva tornare bambina.
Desiderava riavere quella dolce ingenuità che l’aveva accompagnata durante l’infanzia, la sua curiosità verso il mondo esterno e la sua voglia di imparare; voleva riavere quei caldi abbracci di sua madre e le carezze di suo padre, ma ormai erano solo un ricordo.
Da quando aveva compiuto sedici anni tutto era cambiato, a partire dai suoi genitori. Non la pensavano più come prima, erano troppo impegnati per occuparsi di lei. In un certo senso sperava che trasferendosi loro l’avrebbero aiutata un po’ di più, magari accompagnandola a scuola e simili, almeno il primo giorno.
Povera illusa.
<< Da questa parte Violet! >> esclamò una voce allegra. La riconobbe subito, apparteneva al suo vicino di casa, come si chiamava?
Ricordava che aveva un nome strano per i suoi gusti, ma non le veniva in mente.
<< Violet? >> la richiamò la voce. Lei tese una mano davanti a sé, cercando di aggrapparsi al braccio del ragazzo. Certo, teoricamente aveva il bastone, ma non voleva finire chissà dove!
Il ragazzo emise una specie di squittio, afferrandole immediatamente la mano.
<< Oddio, scusa! Mi ero dimenticato che tu sei- >>
<< Non importa >> lo interruppe lei << andiamo? >>
<< Certo! >> sentì la presa sulla sua mano aumentare leggermente, ma senza farle male. Sorrise, cercando di immaginare l’aspetto del ragazzo. Di lui sapeva solo che era molto gentile e disponibile… aveva poche informazioni, forse doveva chiedergli qualcosa?
<< …siamo arrivati! >> esclamò il ragazzo, risvegliandola dai suoi pensieri. Rimase immobile, non sapendo cosa fare. Ok erano arrivati, ma dove? A scuola?
<< Dove? >> domandò infatti, muovendo il bastone verso destra. Udì un leggero rumore metallico, come se avesse colpito un tubo di ferro o qualcosa di simile. Forse un cartello?
<< Alla fermata dell’autobus >> spiegò lui.
<< Ah, ecco… grazie… >>Cavolo, come si chiamava?
Rimase in silenzio, cercando di ricordare il nome del ragazzo, ma non ci riusciva.
Si chiamava… si chiamava…
<< BUTTERS! >> urlò qualcuno.
<< Ciao ragazzi! >> esclamò Butters – ecco come si chiamava! – con una voce leggermente più acuta. Sospirò pesantemente. Non voleva conoscere altre persone, così come non voleva andare a scuola. Non poteva studiare privatamente come faceva prima? Ovvio che no!
<< Chi è quella? >> domandò una voce per niente familiare.
<< Lei è Violet, la mia nuova vicina di casa >> rispose Butters.
<< Mica sei ebrea vero? >>
Questa era una domanda inaspettata.
<< Cartman! >> disse un’altra persona che, dal tono della voce, sembrava che lo rimproverasse solo pronunciando quel nome.
<< Che ho detto! >> esclamò il primo.
<< Non lo pensare >> un’altra voce si unì alla conversazione – ma quanti erano? - << mi chiamo Kyle >> continuò quest’ultima.
Rimase in silenzio per qualche secondo, indecisa se parlare o meno. Alla fine, decise di rispondere dicendo: << Violet >>
<< Piacere di conoscerti Violet! >> dichiarò con entusiasmo la voce. Non poté fare a meno di sorridere davanti quell’affermazione. Se era un piacere, vuol dire che già piaceva a qualcuno? Nonostante lei fosse…?
<< Ehm…Violet? >> la chiamò Butters << Kyle vorrebbe stringerti la mano >> la avvertì. La ragazza sentì le guance scaldarsi.
<< Oh… >>
<< Sta alla tua sinistra >> le sussurrò.
Si girò con il braccio, tremante. Aveva paura che le facessero uno scherzo; in fondo non era nemmeno la prima volta che succedeva. Rimase in quella posizione per un tempo interminabile prima che qualcuno le prese la mano. Kyle aveva una stretta ferma e decisa, scommetteva che stava pure sorridendo. Chissà com’era fatto…
Era magro o grasso? Di che colore aveva i capelli? Com’era la sua faccia?
Tutte domande a cui non ci sarebbe stata nessuna risposta.

Le tremavano le gambe, se non fosse stato per il bastone sicuramente sarebbe caduta a terra. Prese un gran respiro, tentando di calmarsi.
Appoggiò le mani sulla porta della sua nuova classe, aspettando che venisse pronunciato il suo nome.
Non poteva farcela, aveva la nausea e voleva vomitare. E se andasse in infermeria? Almeno avrebbe avuto una scusa per saltare la lezione.
Ma dov’era l’infermeria?
Neanche il tempo di pensarci che udì il suo nome.
Ok, era il momento.
Ancora tremante aprì la porta e fece un passo in avanti, deglutendo. Una nuova vita stava per incominciare, e lei non poteva farci niente.
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > South Park / Vai alla pagina dell'autore: esme123