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Autore: Sir Joseph Conrard    12/03/2018    4 recensioni
A Zootropolis, Judy ha risolto il caso degli Ululatori Notturni e si prende una meritata vacanza, insieme a Nick, per andare a trascorre due settimane all'insegna del divertimento sul Lango Landlake. Ma non può sapere che proprio lì avrà inizio un'avventura straordinaria e ricca di colpi di scena.
Nascerà un'amicizia fuori dal comune, si scopriranno nuovi complotti e ci saranno nuovi nemici da sconfiggere. Tutto questo ambientato nell'universo di Zootropolis con i nostri due eroi prefeiti
A tutti una buona lettura
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 21
La carpenteria di Hector Barbossa
 
 
Era ancora lì … ad aspettare
Quanto tempo era passato ? Dieci, quindici, venti minuti ? Non lo sapeva neanche lei
Ma di una cosa era sicura: quell’attesa la stava facendo impazzire
A conferma di questo, continuava a tamburellare nervosamente la zampina per terra, mentre si trovava seduta sull’ultimo gradino in legno della veranda, continuando a fissare la strada che passava di fronte a casa sua per riuscire a cogliere ogni singolo rumore, dato che la vista non le sarebbe servita granché
 
Rimase in attesa per qualche secondo, con le orecchie ritte e scattanti, per riuscire a captare anche il più flebile dei suoni: magari qualche piccola quantità di terra che veniva smossa da passi pesanti o forse, cosa più plausibile, il rumore di un grosso animale che cercava di riprendere fiato
 
Ad un certo punto, le orecchie della leporide balzarono all'unisono verso l’alto, segno che aveva sentito qualcosa: dei rumori, simili a dei passi, dietro di sé
Possibile che fosse lui ?
Come aveva fatto a non sentirlo prima, nonostante la sua stazza ?
Mah ... l'importante è che fosse arrivato sano e salvo a destinazione … e che non avesse sbagliato casa
 
La coniglietta si voltò verso la direzione di quel suono, con stampato sul muso un enorme sorriso ... che subito dopo svanì
"Oh ... sei ancora qui Julia. Fortunatamente non sei scomparsa un'altra volta" disse ironicamente Rafael, varcando l'uscio di casa Hopps
La leporide non poté far a meno di sorridere, cercando di nascondere la propria delusione
Non si aspettava certo, di trovare una lince
 
"Hai visto che stavolta sono stata brava ?"
"Ah ... non avevo dubbi" rispose il felino, sorridendo a sua volta
"Di cosa state parlando voi due ?" chiese una voce, intromettendosi nella conversazione tra i due animali
"Di niente papà" rispose Julia, trattenendo una risatina, mentre sul muso di Stu si andava a dipingere uno sguardo perplesso
"Bene, sarà ora che vada" affermò lo sceriffo Bishop, schiarendosi la voce e dirigendosi verso i tre gradini della veranda
"Te ne vai di già, Rafael ? Non hai tempo per una fetta di torta alle carote ?" chiese Bonnie, raggiungendo suo marito sull'uscio di casa
"Ti ringrazio Bonnie ... davvero. Ma avevamo detto cinque minuti ... che sono già passati" affermò la lince, voltandosi verso la direzione della coniglia, rivolgendole uno sguardo molto loquace
"Oh, avanti. Una fetta piccola piccola ..." lo stuzzicò la leporide
 
Rafael rimase per un secondo, a riflettere
Era combattuto
Prima il dovere e poi il piace?
Il suo impegno come tutore della legge o una fetta di dolce ?
Le sue responsabilità e i suoi doveri verso la comunità o un bel pezzo di torta alle carote preparata da Bonnie Hopps ... ripeto BONNIE HOPPS
 
Il cervello della lince cominciò a calcolare e a considerare ogni possibile pro e contro, finché ... lo stomaco non ebbe la meglio sulla ragione
"D'accordo. Penso di meritarmela" disse Rafael, sorridendo e dirigendosi per la seconda volta, verso l'entrata di casa Hopps
"Tanto oggi è una giornata tranqui ..." il felino non riuscì a terminare la frase che partì la suoneria di un telefono ... il suo
Bishop alzò gli occhi al cielo e bofonchiò qualcosa, mentre estraeva il cellulare da una tasca dei suoi pantaloni
Dopo aver letto il nome del mittente, sul muso della lince si dipinse uno sguardo dubbioso, mentre premeva il pulsante che accettava la chiamata
 
 
 
 
Anne ?
Ciao ! Dimmi ...
Cosa ?
Dici sul serio ?!
E com'è successo ? Come ?!
E sta arrivando anche Sheldon ?
Ho capito
Sto arrivando
Ci vediamo dopo
 
 
 
 
Una volta terminata la telefonata, il felino rimise il cellulare al suo posto
"Mai una volta che possa trascorre una giornata tranquilla"
"Qualcosa non va Rafael ?" chiese Stu, notando lo sguardo preoccupato della lince
"Scusate, ma devo scappare. A quanto pare si è verificato un incidente alla carpenteria di Hector"
"O cielo ! Qualcuno è rimasto ferito ?" domandò Bonnie preoccupata
"No. Stanno tutti bene, per fortuna. Solo un po' scossi" disse lo sceriffo, cercando di tranquillizzare la coniglia
 
"Anne si trovava per strada e ha ricevuto la chiamata di Hector, chiedendole se poteva venire a risolvere la faccenda
Perché non si capisce bene come si sia verificato l'episodio. Il responsabile del disastro, un agente immobiliare della City Habitats, sostiene che stava ... stava ..." affermò Rafael, fermandosi un secondo a riflettere
"Stava ?" chiese Stu, curioso
Dopo aver espirato, il felino continuò
"Stava scappando da un mostro che aveva tentato d'aggredirlo"
 
Una volta che lo sceriffo terminò queste parole, Julia spalancò gli occhi e si alzò lentamente dai gradini della veranda
No
Era una coincidenza. Non poteva essere lui ... o forse sì …
 
"Un mostro ?" chiesero all'unisono i coniugi Hopps
Rafael annuì semplicemente
"Che genere di mostro ?" chiese Julia cauta, sperando che i suoi timori fossero infondati
"Una creatura verdognola, occhi giallo ambra e un muso allungato ... che fantasia ..."
Julia sbiancò in muso
Oh no !
Che cosa aveva combinato quello zuccone verde ?
 
"Davvero ?!" esclamò Stu, preoccupato
"In tal caso dobbiamo stare all'erta !
Bonnie, chiama i ragazzi ed entrate tutti in casa. Io, intanto, vado a prendere il fucile spara - sedativi e le trappole anti ..." affermò il coniglio, venendo interrotto da una gomitata da parte della moglie
"Oh Stu, non cominciamo ad allarmarci" affermò Rafael, alzando gli occhi al cielo
"Non sappiamo ancora quello che è successo. Ecco perché sto andando a controllare
L'ultima cosa che mi manca è avere un coniglio allarmato di mia conoscenza, che mette l'intero paese sulla zampa di guerra ...
Ricordi cos'è successo due settimane fa ? Uhm ? La famigerata tigre dalle nove code e tre teste ... " affermò la lince, scendendo i gradini della veranda e dirigendosi verso la sua autovettura
 
"Beh ... quello è stato un piccolo malinteso" provò a dire il coniglio, sinceramente imbarazzato
"Certo ... come no" disse il felino, scuotendo lentamente la testa, per poi continuare
"Una cosa è certa, qui a Bunny Burrow si stanno verificando degli eventi molto strani" concluse Bishop, voltandosi verso i tre componenti della famiglia Hopps
"Bene. Scappo. Prima che arrivi Sheldon. A quanto pare, è stata danneggiata la sua adorata bambina ... e non so come la prenderà. È la volta buona che scuoia vivo qualcuno" disse il felino, aprendo la portiera della macchina di servizio
"Grazie ancora per il caffè e per l'ospitalità Bonnie. Non so come farei senza di voi"
"Oh ... non dire sciocchezze Rafael. Noi saremmo persi di te, caro" rispose la coniglia con un enorme sorriso
"Beh ... questo lo sapevo già. Mi hanno assegnato a una cittadina piena di pazzoidi ... " affermò lo sceriffo, trattenendo una risatina
"Buona giornata ragazzi. Ci vediamo" concluse Bishop, salutando i presenti con un gesto del cappello e salendo in macchina
 
"Ogni giorno ne succede una nuova" affermò Stu, scuotendo la testa
"Sono cose che succedono Stu. L'importante è che nessuno si sia fatto male" disse Bonnie, dirigendosi verso l'entrata di casa, seguita da suo marito, mentre l’autovettura dello sceriffo usciva dalla proprietà, immettendosi sulla strada principale
Nel frattempo, Julia era rimasta da sola sulla veranda, in silenzio, assorta nei suoi pensieri e nei suoi dubbi
 
Lo sapeva che non doveva lasciarlo da solo
Ma perché non era capace di muoversi in silenzio e di non farsi vedere ?
Quante volte gliel'aveva detto ?
Capiva che per lui era tutto un mondo nuovo ...
Ma santo cielo !
Un po' di discrezione
 
Ad un certo punto, lo sguardo della coniglietta cadde sulla sua bicicletta, appoggiata alla ringhiera in legno della veranda
Gli balenò così, l'idea di andare a vedere cos'aveva combinato e soprattutto, scoprire che fine aveva fatto il suo amicone verde
Ma una vocina nella sua testolina, chiamata ragione o buon senso, le suggerì di non farlo
Se fosse sparita di nuovo, i suoi genitori si sarebbero arrabbiati un'altra volta e non ci sarebbe stato Rafael a tirarla fuori dai guai
 
"JULIAAA ? Potresti venire a darmi una zampa a preparare la cena ?"
La leporide venne riportata con le zampe per terra, dalla voce di sua madre
La coniglietta si voltò verso la porta ancora aperta di casa e diede un'occhiata rapida alla bicicletta
Si trovava di fronte a un bivio
Doveva scegliere solo la strada che voleva percorrere
"JULIAAA ? Hai sentito tua madre ?" era stato suo padre a parlare
La leporide rimase per qualche secondo a riflettere e poi prese, anche se a malincuore, la sua decisione
 
"Sì, ho sentito mamma. Arrivo !" urlò Julia, voltandosi e dirigendosi verso la porta di casa
Prima d'entrare, la leporide si fermò sull'uscio un'ultima volta e guardò dietro di sé, sperando d'intravedere i due occhi giallo ambra del suo amicone ... nulla
Solo il silenzio regnava sovrano
 
Julia sospirò e, mentre rientrava in casa, si fece una sola domanda
"Ma dove ti sei andato a cacciare CROC ?"
 
 
 
 
Intanto, nell' ufficio di Hector ...
 
"Bene. Lo sceriffo Bishop sta arrivando. Così risolveremo la questione. Dobbiamo avere solo un po' di pazienza"
"Per me non c'è nessun problema Anne. Basta che Rafael si sbrighi
Perché io non ho nessuna intenzione di spiegare a Sheldon quello che è successo
È stata colpa di QUATTR'OCCHI e ci parla lui"
"Per l'amor del cielo ! V-v-vi prego ...
Ho già avuto a che fare con quel p-p-pazzo di un cinghiale e ho quasi rischiato la pelliccia
Non ho intenzione di ripetere l'esperienza. Vi ho già detto quello che è successo"
 
"Capisco bene il suo stato d'animo signor Karp
Ma vede, mi risulta difficile credere alla sua storia. È sicuro di non aver avuto un colpo di sonno o magari un malfunzionamento al motore ..."
"Gliel'ho già detto agente Snow. È stato il mostro !”
“Certo ... è io sono un capitano pirata, oggetto di una maledizione da parte di dei aztechi, che mi rende un non – morto, incapace di provare sensazioni ed emozioni
Quando il mio corpo viene colpito da un fascio di luna, divento uno scheletro ambulante e insieme alla mia ciurma vaghiamo per i sette mari, cercando tutti i dobloni del tesoro maledetto, restituendoli alle divinità azteche con una goccia del nostro sangue per spezzare la dannazione eterna"
"È la verità ! Non sono un bugiardo"
"Ho i miei dubbi …"
“Che cosa sta insinuando lei ? Vuole guai ?”
“No, non li voglio. Me se li vuole venire a cercare …”
"Signori ... proviamo a risolvere la faccenda in modo civile"
 
Era da almeno dieci minuti che tre mammiferi si trovavano rinchiusi nell'ufficio di Hector, a discutere sulle dinamiche dell'incidente che si era verificato
Una cosa ... INCREDIBILE
E oltretutto INVEROSIMILE, era la spiegazione che forniva il conducente dell'autovettura: un aggressione da parte di una creatura mostruosa ... roba da matti
 
Nel frattempo, fuori nel cortile, appoggiati a una macchina di servizio bianca, recitante la parola SHERIFF lungo le fiancate laterali del veicolo, erano appoggiati due diavoli della Tasmania in compagnia di una cucciola di pantera su una sedia a rotelle
"Ed è così che ho conosciuto questo povero diavolo con un occhio di legno" disse il diavolo orsino basso e tarchiato, indicando il suo simile, che aveva una benda sull'occhio destro
"Già ... fu un incontro che non dimenticheremo così facilmente. Quel giorno ho incontrato un amico su cui fare affidamento nei momenti di difficoltà. Sempre pronto ad aiutarmi ... a volte" concluse il secondo, poggiando una zampa sulla spalla del primo
"Scusa ? Che cosa vorresti dire ?"
"Io ? Non ho detto niente"
"Non fare il furbo con me o giuro che ti cavo via anche l'altro occhio buono
"Ahahahah ... a volte fa delle battute incredibili"
"Non stavo scherzando"
 
Di fronte a quell'affermazione, il diavolo della Tasmania alto e magro, si zittì immediatamente, notando lo sguardo serio del primo
Cercò così, di cambiare discorso, dopo aver simulato un colpo di tosse
"Amh ... e ... umh ... Elodie, tu perché eri con Anne ?"
"Ecco ... mi stava portando a casa Hopps. Mio padre purtroppo, ha avuto degli imprevisti sul lavoro e dovrà rimanere in ufficio fino a tardi
Da quando non c'è più la mamma, è lui che si prende cura di me e si sforza di provvederci il necessario. Ma non è un robot e si stanca facilmente ... e io, anche se volessi, non posso neanche aiutarlo" disse la cucciola di pantera con un tono triste, abbassando lo sguardo sulle sue zampe posteriori
 
Calò un minuto di silenzio
I due diavoli si guardarono a vicenda velocemente ... forse avevano toccato un punto TROPPO delicato e doloroso
Dovevano assolutamente rimediare ... in realtà, DOVEVA rimediare al danno che aveva fatto
Infatti il diavolo orsino basso e robusto, diede una gomitata sulle costole del secondo, indicandogli, con un'occhiata rapida, la cucciola di pantera
Aveva tirato in ballo LUI l'argomento è LUI doveva sistemare la cosa
 
Il diavolo della Tasmania alto e smilzo, dopo aver rivolto uno sguardo assassino verso il primo, si rivolse alla piccola di pantera con un tono gentile e caldo
"Elodie ... ascolta ... non concentrarti su quello che non puoi fare, così farai del male solo a te stessa e a tuo papà
Pensa a quello che sei in grado di realizzare nel tuo piccolo, nonostante la tua situazione
Prendi me come esempio
Quando ho perso l'occhio destro, mi dicevano che non avrei combinato nulla per il resto della mia vita ... e invece, guardami ora
Sì, ho un occhio di legno e lo perdo spesso ... a volte mi cade mentre lavoro, a volte mentre mangio, altre volte quando starnuto mi schizza via come un proiettile sedativo e spera di non trovarti nella sua traiettoria, oppure, cosa che non ti auguro mai nella vita, quando vado in bagno mi casca nel ..."
 
"Ehrm ..." disse il diavolo orsino tozzo e corpulento, facendo finta di schiarirsi la voce
"Oh ... giusto sto divagando ...
Ritornando al nostro discorso, eccoti una perla di saggezza che ho sperimentato nella mia vita e che vorrei condividere con te
 
 
 
Qualunque fiore tu sia,
quando verrà il tuo tempo, sboccerai
Prima di allora
una lunga e fredda notte potrà passare
 
Anche dai sogni della notte trarrai forza e nutrimento
Perciò sii paziente verso quanto ti accade
e curati e amati
senza paragonarti
o voler essere un altro fiore,
perché non esiste fiore migliore di quello
che si apre nella pienezza di ciò che è
 
E quando ciò accadrà,
potrai scoprire ... mia cara Elodie ...
che andavi sognando
di essere un fiore
che aveva da fiorire”
 
 
 
I due animali rimasero in silenzio, colpiti dal pensiero profondo del diavolo col la benda, mentre quest ultimo rivolse un sorriso ai due mammiferi
"Beh ... che c'è ? Dietro quest'aria da idiota si nasconde una mente di un poeta. Che vi credavate …"
"Terry ... è un pensiero BELLISSIMO" disse Elodie, rivolgendo un sorriso al diavolo
"Già ... non avevo mai intravisto questo lato della tua personalità" aggiunse il suo simile
"Oh Abner ... si vede che non mi conosci bene allora" disse Terry, trattenendo una risatina, per poi rivolgersi verso Elodie
 
"NON TI ARRENDERE MAI. SCAVALCA I PROBLEMI E INSEGUI SEMPRE I TUOI SOGNI" concluse il predatore, posando una zampa sulla spalla della cucciola di pantera
La piccola predatrice rivolse uno sguardo verso il diavolo orsino ... uno sguardo di profonda gratitudine e comprensione
"Grazie mille Terry" affermò Elodie con un enorme sorriso
"Non c'è di che" rispose il diavolo, facendole l'occhiolino
“Sono sempre disponibile a dispensare consigli agli animali che ne hanno bisogno … e a proposito di bisogno …” disse Terry, sorridendo ai due mammiferi
“Non è che mi dareste una zampa a cercare il mio caro e preziosissimo occhio di legno ?”
Prima che Abner ed Elodie potessero rispondere, un rombo di un veicolo contornato da delle urla, provenienti dalla strada superiore, attirarono l’attenzione dei presenti
 
 
 
 
Intanto sulla strada principale, pochi secondi prima …
 
“PER L’AMOR DEL CIELO SHELDON ! RALLENTA !
STAI PRATICAMENTE VIOLANDO QUASI TUTTO IL CODICE STRADALE” urlò Judy in preda la panico, mentre si teneva saldamente attaccata al sedile del passeggero con le zampe
“NON ABBIAMO TEMPO !” rispose il cinghiale, mentre muoveva convulsamente il volante dell’autovettura a destra e sinistra, cercando di superare i vari veicoli che si trovavano sul suo cammino
“E POI SIAMO QUASI ARRIVATI !” aggiunse il suino, superando un trattore e dirigendosi, a gran velocità, verso una stradina secondaria dove, impianto al margine della strada, vi era un cartello in legno, con scritto:
 
 
 
CARPENTERIA DI HECTOR BARBOSSA
PROSEGUIRE DA QUESTA PARTE
 
 
 
“TENETEVI FORTE ! ADESSO SI COMINCERÁ A BALLARE” urlò Sheldon, immettendosi nella viuzza, mentre gli altri animali continuavano a gridare
 
 
 
 
Nel frattempo, nel cortile …
 
“Lo sentite anche voi ?” chiese preoccupata Elodie
“Già … sembrano delle grida” affermò pensieroso Terry, mettendosi una zampa dietro l’orecchio, cercando d’amplificare il suono
“Ehi … guardate lassù …” aggiunse Abner, indicando i curvoni della viuzza sterrata che, dalla strada principale, scendevano lungo il versante della collina, permettendo di raggiungere l’ingresso della carpenteria navale
 
Un piccolo veicolo, a giudicare dalle dimensioni, un furgoncino blu, stava percorrendo a una velocità spaventosa l’impervio tragitto
Il conducente doveva essere un pilota provetto, dato che il mezzo di trasporto derapava a pochi centimetri dai margini dei tornanti. Una sola mossa falsa e la piccola autovettura, sarebbe rotolata fino all’ingresso della falegnameria, riducendosi a una scatoletta di tonno … cosa che, fortunatamente, non successe
Il furgoncino affrontò i tre curvoni da manuale e infine, dopo aver superato l’enorme cancello in metallo, parcheggiò non molto distante dalla macchina di servizio dell’agente Snow, con un sonoro stridio di freni
 
I tre animali si guardarono a vicenda perplessi, mentre dal veicolo scendeva uno strano gruppetto di animali
I due diavoli della Tasmania riconobbero subito il vecchio cinghiale che, una volta chiusa violentemente la portiera del mezzo, si diresse verso di loro
Il suino era seguito da una coniglietta verdognola in muso, che i due orsini non avevano mai visto, e da una volpe, ridotta nelle stesse condizioni della leporide, sorretta dal signor Gibbs
 
“PINTEL ! RAGETTI !
COS’È SUCCESSO ? COME STA LA MIA BAMBINA ?” chiese preoccupato Sheldon, una volta raggiunti i due predatori che cercarono d’articolare una frase
“Beh … ecco …” provò a dire Pintel, venendo interrotto dalla coniglietta
“Sheldon … giuro che questa … te la faccio … pagare” cercò di dire la leporide, mentre cercava di non far risalire la colazione
“Sì sì sì … la tua vendetta può anche aspettare. Questo t’insegna a non lasciare le chiavi di un veicolo inserite nel quadro. Lasciando il tuo mezzo alla libera mercé di animali con cattive intenzioni. Non serve che mi ringrazi per la lezione di vita”
Prima che la coniglietta potesse aggiungere qualcosa, venne interrotta da un grido di gioia
“SALVE AGENTE HOPPS !”
Judy si voltò verso la direzione del suono e, una volta incrociato lo sguardo del proprietario di quella voce, la leporide non poté far a meno di sorridere
“Oh … ma ciao Elodie. Come stai ? Tutto bene ?” domandò affettuosamente la coniglietta, avvicinandosi alla cucciola di pantera e accarezzandole la testolina
“Sì. Tutto nella norma. Piuttosto, lei e l’agente Wilde, che cosa ci fate in compagnia di un animale pazzo e squinternato come questo …” affermò la predatrice, trattenendo una risatina, sapendo a chi era rivolta quella frase
 
“Chi è l’animale già morto che ha osato dire …” affermò Sheldon con un tono minaccioso, volgendo lo sguardo verso il mammifero che aveva avuto il coraggio fare quell’osservazione, per poi rimanere stupito e imbarazzato, notando la piccola di pantera
“Oh … sei tu Elodie … dovevo capirlo … scusa non ti avevo visto” disse sinceramente impicciato il cinghiale, prendendo e baciando, a mo di gentil animale, la zampina destra del felino
“Ciao a te Sheldon e anche a lei signor Gibbs” disse Elodie, rivolgendo un saluto allo stambecco che ricambiò con un cenno del capo, mentre era impegnato a sorreggere la povera volpe
 
Nel frattempo i due diavoli della Tasmania erano rimasti a bocca aperta ed avevano memorizzato una sola informazione …
“AGENTE HOPPS ?! QUELL’ HOPPS ?!” urlarono in coro i due orsini, rivolgendo uno sguardo stupefatto verso la coniglietta, che sorrise
“È un vero piacere conoscerla. Non sa quanto l’ammiriamo per quello che ha fatto e che continua a fare per il bene della comunità” affermarono i due predatori, stringendo le zampine della leporide
“Oh beh … faccio solo il mio dovere di poliziotto” rispose Judy un po’imbarazzata da così tante attenzioni
“Comunque grazie mille per i vostri complimenti . Signori …”
“Oh, giusto. Ci perdoni …
Io sono Terry Ragetti e quest’altro tappetto qui, è Abner Pintel. Al suo servizio”
Prima che la coniglietta potesse aggiungere qualcosa, venne bloccata, una seconda volta, dal suino
“Non vorrei disturbarvi … tutto questo è molto bello ma ... io vorrei sapere una cosa” disse Sheldon, rivolgendo un sorriso ai presenti
“COS’È SUCCESSO ALLA MIA PICCOLA ?” sbraitò il cinghiale in preda alla disperazione
“Beh … è piuttosto difficile da spiegare. Perfino Anne non ci credeva” affermò Ragetti, annuendo lentamente con la testa
“Già … una cosa INCREDIBILE” aggiunse Pintel
“Per poco non ci rimanevamo secchi …”
 
“Sono informazioni inutili !
Io VOGLIO – SAPERE – COSA – È – SUCCESSO – ALLA – MIA – BARCA e soprattutto, chi è il responsabile
E, visto che c’è già Anne, lo faccio subito arrestare … ma non prima di averlo strozzato con le mie zampe” continuò il cinghiale, rivolgendo uno sguardo ben poco rassicurante verso i due diavoli della Tasmania
“Forse è meglio che veni a vedere Sheldon. L’abbiamo portata dentro” disse Ragetti, indicando dietro di sé, un grosso capannone in lamiera con le enormi porte scorrevoli spalancate
“Bene. Che stiamo aspettando ? Un invito a cena ? Andiamo !” affermò il cinghiale, superando i due diavoli della Tasmania che sia guardarono a vicenda dubbiosi
“Voi … andate avanti … io … devo riprendere … fiato” disse Nick con una voce flebile, mentre veniva ancora assistito dal signor Gibbs
“Io starò con l’agente Wilde … così gli farò compagnia” aggiunse Elodie con un sorriso, apparentemente innocente
“E io terrò d’occhio lei” aggiunse Gibbs, trattenendo una risatina, notando l’occhiataccia rivoltagli dalla cucciola di pantera
 
“Bene. Allora signorina Hopps, voglia seguirci” affermò Pintel, dirigendosi verso il cantiere navale, seguito a ruota da Ragetti
Judy rimase immobile per qualche secondo, osservando con uno sguardo preoccupato la povera volpe
“Vai tranquilla Judy. Appena si riprende, vi raggiungiamo subito” disse lo stambecco, rivolgendo un sorriso alla leporide
“Questo è l’effetto che fa il primo giro a bordo di un veicolo con Sheldon alla guida” concluse il caprino, trattenendo una risata
“A saperlo … me ne … venivo a piedi …” riuscì a dire Nick, scatenando le risa degli altri animali
“D’accordo. Ci vediamo dopo” affermò Judy una volta finito di ridere, salutando i tre animali e incamminandosi nella direzione presa dai due diavoli della Tasmania
 
Dopo pochi passi, le zampine posteriori della coniglietta schiacciarono qualcosa dalla forma sferica, provocandole un certo dolore
Judy si fermò di colpo, alzando la zampa, per controllare quello che aveva calpestato: era una specie di pallina di legno un po’ impolverata
La coniglietta raccolse il curioso oggetto e cominciò a esaminarlo con attenzione
Sì … si trattava proprio di una biglia fatta di legno e, cosa ancor più insolita, su una facciata della sfera, c’era scritta una parola che fece alzare un sopracciglio alla leporide: TERRY R.
 
Terry R. ?
Che significato aveva quel termine ?
Poteva essere un nome … ma di chi ?
Non conosceva nessun animale che si chiamasse Terry … aspetta un momento …
Che fosse Terry Ragetti ?
A cosa gli serviva una pallina di legno ?
 
Judy rivolse un’occhiata all’animale sospettato che, insieme al suo simile, si stava avvicinando all’ingresso del capannone
Forse avrebbe fatto meglio a chiedergli delle spiegazioni
Così la leporide, dopo aver riposto lo strano oggetto in una tasca dei suoi pantaloni, si lanciò all’inseguimento dei due diavoli orsini
 
Una volta raggiunti i due predatori, Judy rimase colpita dalla struttura che si ergeva davanti a sé
Si trattava di un enorme capannone fatto interamente di metallo con il tetto spiovente
Lungo tutto il perimetro superiore della costruzione, vi erano delle lunghe finestre rettangolari che permettevano, nelle giornate più calde, di rinfrescare l’ambiente
L’entrata del complesso era enorme. Due gigantesche porte scorrevoli in metallo permettevano l’accesso dentro la struttura dove, adagiate su dei supporti in metallo, a varie distanze tra loro, vi erano numerose barche di molteplici forme e dimensioni
Una volta varcato l’ingresso, la coniglietta rimase ancora più stupefatta dall’interno dell’edificio, formato da un’ immensa stanza … avrebbe potuto starci dentro, senza nessun problema, un intero plotone di elefanti
 
Sul lato sinistro della struttura erano accatastate, una sopra l’altra, dentro a una specie di porta vino in metallo, varie imbarcazioni
Evidentemente erano le barche già riparate, in attesa dell’arrivo dei loro proprietari
Sulla destra vi era una colossale cabina di verniciatura, dove le varie parti delle barche venivano: lavorate, lubrificate e tinteggiate
Al lato sinistro della cabina, si ergeva una scala a chiocciola che permetteva di raggiungere una balconata in ferro dove vi era una porta bianca con scritto, sopra una targhetta in ottone, la parola: UFFICIO
Il centro della stanza che fungeva da officina, era occupato da un’imbarcazione da pesca di modeste dimensioni, fatta interamente di legno,appoggiata su un’impalcatura di sostegno a ruote, con la poppa rivolta verso l’entrata dello stabilimento
Il nome della bagnarola, scritto sulla poppa, con uno stile rustico nero, era: WHITE PEARL
 
A pochi passi dalla nave, vi era un animale, per la precisione un cinghiale, che era rimasto fermo e immobile ad osservare in che condizioni versava la sua adorata bambina
Una volta raggiunto dal resto del gruppo, il suino si voltò lentamente verso i due diavoli della Tasmania
 
Il silenzio regnava sovrano. Nessuno dei presenti osava proferire parola
Anche Judy era rimasta a bocca aperta, per lo spettacolo che le si presentava davanti agli occhi
A rompere quel mutismo fu, infine Sheldon
"Mi spiegate come c'è finita QUELLA sulla mia nave ?" chiese il cinghiale, indicando l'oggetto in questione
"Beh ... questo dovresti chiederlo all'animale che la guidava" affermò Pintel, annuendo velocemente
"Almeno guarda il lato positivo Sheldon. Adesso la tua nave ha un motivo per chiamarsi White Pearl
Non assomiglia a una conchiglia che contiene la preziosa perla ?" chiese Ragetti, tentando di sdrammatizzare la situazione ... cosa che ovviamente, non gli riuscì
"Hai voglia di scherzare ? Ma che cos'hai di legno ? Anche il cervello ? Questa è una situazione seria ... mi spieghi come faccio a togliere quel coso ?" domandò Sheldon, guardando con uno sguardo assassino il diavolo orsino alto e magro
"Ehrm ... non è poi così grave" tentò di dire Pintel, venendo nuovamente interrotto dal suino
"Niente di grave ?! La mia barca ha impiantato sul ponte UNA MACCHINA !
E per fortuna che è di piccole dimensioni
MI VOLETE SPIEGARE CHI ERA L'ANIMALE ALLA GUIDA DEL MEZZO ? UN CIECO FORSE?" domandò infuriato il pescatore
 
Proprio così, che ci crediate o no, la White Pearl del capitano Sheldon Sparrow aveva incorporato, nello spazio presente tra la prua della nave e la cabina di comando, una macchina ... sì, avete capito bene ... una macchina bianca che aveva sfondato, a mo di meteorite, il primo strato di legno, arrivando addirittura nella stiva di carico … per fortuna non aveva bucato anche il fondo dell’imbarcazione
Solo il muso dell'autovettura senza parafango e con i vetri rotti, oltre alle due gomme anteriori, erano ancora visibili
Il resto del veicolo spariva sotto la superficie in legno della barca
Uno spettacolo a dir poco SCONTERTANTE E UNICO
 
"Allora ? Qualcuno mi vuole dare una risposta ?" chiese il cinghiale, squadrando i due diavoli orsini
"Se vuoi te la do io la risposta Sheldon"
Tutti gli sguardi dei presenti si concentrarono verso la voce dell'animale che aveva parlato
Accostato alla ringhiera della balconata in ferro, con le zampe incrociate appoggiate sul corri zampa in metallo, con dietro la porta dell'ufficio spalancata, vi era un grosso e grasso potamochero, vestito con una tuta da lavoro blu e con una folta peluria rossa che gli contornava il muso a mo di barba
Sulla testa aveva un cappellino a visiera del medesimo colore della tuta che metteva in mostra le due lunghe orecchie a pennello apicale
 
Il cinghiale squadrò per un secondo il nuovo arrivato, per poi esclamare, con un gesto di stizza e ironia
"Oh ... ma guarda un po' chi ha deciso di farsi vivo ... Capitan Barbossa"
"Anche per me è un piacere rivederti ... vecchio pazzoide di mare" rispose il suino con un sorriso
"Lasciamo perdere i convenevoli Hector. Piuttosto spiegami come ci è finita un auto sulla mia nave" disse il suino indicando il veicolo
"Ci è forse volata ?"
"Beh ... in un certo senso è successo proprio così" affermò il potamochero, trattenendo una risata, mentre sul muso di Sheldon si andava a dipingere uno sguardo perplesso
"Perché non vieni su in ufficio a incontrare il fautore della tua sfortuna e a farti raccontare da lui come si sono svolti i fatti ?" chiese il carpentiere indicando, con una zampa, l'ufficio dietro di sé
 
Nessuna risposta da parte del cinghiale
"Su, non essere timido. Non morde mica" continuò il suino con un sorriso sul muso, per poi notare la coniglietta, nascosta dietro ai due diavoli della Tasmania
"Oh ... suppongo lei sia l'agente Hopps” affermò Hector con un enorme sorriso
Judy era rimasta sbalordita
Come aveva fatto quell’animale a capire chi era, se non l’aveva mai vista ?
 
“Esatto capo ! Ma come ha fatto a indovinare ?” chiese Terry basito
“Come ? Non lo sa signor Ragetti ? Io delle doti magiche che mi permettono di vedere il passato, il presente e il futuro” disse ironicamente il potamochero, convinto che il diavolo orsino avesse recepito il suo tono sarcastico … beh, non fu così
“Davvero ?! È come mai non c’è l’ha mai detto ? Quindi lei può prevedere tutto ?” chiese stupefatto il diavolo della Tasmania
Il potamochero sospirò silenziosamente, passandosi una zampa sul muso
Possibile che quella testa di legno, non riuscisse a capire un po’ di sana ironia ?
 
“Ma certo che sì” affermò con un sorriso Hector, alzando le zampe al cielo
“Vuole sapere che cosa le riserva il futuro signor Ragetti ?” domandò il suino, con un sorriso strano, mentre il diavolo orsino annuì velocemente
“Bene … vedo … vedo … “ disse il carpentiere, chiudendo gli occhi per concentrarsi, per poi riaprirli di colpo e urlare
“CHE LE ARRIVERÁ UNA CHIAVE INGLESE DI GROSSE DIMENSIONI SUL MUSO !!!
MA LE PARE CHE RIESCA A FARE UNA COSA DEL GENERE ?? ERA SARCASMO !!!
HO SENTITO LE VOSTRE URLA FIN SOPRA IN UFFICCIO !” urlò il suino, indicando la porta dietro di sé
“QUINDI SMETTETELA DI FARE DOMANDE IDIOTE E TAPPATEVI QUELLA FOGNA CHE VI RITROVATRE SUL MUSO !”
I due diavoli orsini si zittirono immediatamente, mentre il carpentiere si rivolse verso la coniglietta, rivolgendole un sorriso
 
“Perdoni il tono, agente Hopps. Ma quando si a che fare con certi animali … a volte si perde la pazienza” affermò il carpentiere, guardando velocemente i due diavoli della Tasmania, per poi continuare
“Comunque … è per me un vero onore darle il benvenuto nella umile e onesta carpenteria" disse il potamochero, levandosi il cappello e inchinandosi teatralmente
"Onesta mica tanto ... " disse Sheldon, facendo finta di schiarirsi la voce
"Ho imparato dal migliore ... non è forse vero ... cugino ... ?" chiese il suino, rivolgendo un sorriso di sfida al cinghiale
"Beh ... come dico sempre ... tra disonesti ci si può fidare che siano sempre disonesti … soprattutto in famiglia
Onestamente parlando, è dagli onesti che bisogna guardarsi, perché non puoi mai prevedere quando faranno qualcosa d'incredibilmente stupido" affermò il cinghiale, rivolgendo un ghigno verso il potamochero che scosse lentamente la testa
“A volte mi chiedo come facciamo a essere parenti io e te”
“Oh Hector … abbiamo più tratti in comune di quanto tu creda” rispose il pescatore sorridendo
 
Il carpentiere rimase in silenzio per un paio di secondi per poi ridere lentamente
“Avanti voi due, salite. Vi stiamo aspettando e Anne non vede l’ora di conoscerla agente Hopps” affermò il suino, indicando la scala a chiocciola
“Nel frattempo, signor Pintel e Ragetti …” disse il potamochero, guardando i due diavoli della Tasmania
“Vedete se riuscite a trovare un metodo per rimuovere … senza troppe complicazioni e in modo delicato … il veicolo dalla nave di Sheldon. Mi raccomando non fate danni” concluse il suino, entrando nel suo ufficio
“Forza Judy ! Muoviamoci ! Non ho tempo da perdere io. Spero solo che l’animale alla guida di quella macchina bianca, sia convincente” affermò il cinghiale, dirigendosi verso le scale a chiocciola
“Tu intanto comincia ad andare Sheldon, io devo parlare un attimo con il signor Ragetti” disse la leporide, rivolgendo uno sguardo al diretto interessato che guardò la leporide con uno sguardo dubbioso
“Terry ? Giusto ?” chiese Judy, avvicinandosi verso il diavolo orsino con la benda
“Si ? Qualcosa non va, agente Hopps ?” chiese preoccupato il predatore
“Dica un po’, questa è sua ?” domandò la la coniglietta, estraendo dai suoi pantaloni la pallina di legno che aveva trovato nel cortile
 
Non appena il diavolo vide l’oggetto, racchiuso nel palmo di Judy, tirò un urlo di gioia
“ECCOLO DOV’ERA FINITO !
Sapevo che scrivere dietro il mio nome non era un’idiozia … a differenza di qualcuno” affermò Terry, squadrando vittorioso il suo simile
“La ringrazio di cuore agente Hopps. Non so come avrei fatto senza di lei” continuò il diavolo orsino, prendendo tra le zampe, la biglia di legno
“Oh beh … non c’è di che” rispose Judy con un sorriso
“Ma, se posso chiedere … per cosa le serve ?”
“Oh beh … questa pallina sostituisce il mio occhio” spiegò semplicemente il predatore
Sullo sguardo di Judy si dipinse uno sguardo perplesso
“Aspetti, le faccio vedere” detto questo il diavolo orsino si tolse la benda dall’occhio destro, mostrando alla coniglietta uno spettacolo orrendo: il bulbo oculare del predatore era praticamente assente
Si riusciva a vedere la carne che era stata cauterizzata tanto tempo fa e, addirittura, si vedevano le vene pulsare all’interno del foro, profondo all’incirca 25 millimetri
 
“Non le sto a raccontare l’intera storia di come l’ho perso e tantomeno, come hanno fatto a togliermelo. Ma siccome non ho voglia di indossare una benda, perché sembro un’idiota, e non voglio andare in giro, mostrando agli altri animali, questo …” disse il diavolo della Tasmania, indicandosi il foro
“Ho deciso di optare per la soluzione più semplice, ovvero …”
Terry si fermò un secondo, avvicinando la piccola sfera di legno al buco oculare per poi, con un secco PUFF, inserire il piccolo oggetto all’interno della cavità orbitaria
“Così sembra che c’è l’ho ancora … l’unico difetto è che mi cade spesso” concluse il predatore, rivolgendo un sorriso alla leporide che aveva dipinto sul muso uno sguardo schifato
“Oh … mi scusi … non le ho chiesto se le faceva impressione vedere …” disse mortificato Ragetti, rendendosi conto dello sbaglio che aveva fatto
“Non fa nulla Terry. Ma ti prego … non farlo mai più” disse la leporide, alzando le zampine
“Promesso. Mi scusi ancora” disse il diavolo orsino, sinceramente imbarazzato
Prima che la coniglietta potesse aggiungere qualcosa, si sentirono delle urla provenire dall’ufficio di Hector, seguite da un gran trambusto
I tre animali si guardarono a vicenda confusi e, prima che qualcuno potesse proferire parola, la coniglietta scattò velocemente verso le scale a chiocciola, salendo di corsa i gradini. Schizzò per tutta la lunghezza della balconata in ferro, fiondandosi dentro l’ufficio del potamochero, lasciando da soli i due diavoli della Tasmania
 
“Abner …”
“Sì Terry …”
“Non pensi che avremmo dovuto dire a Sheldon di chi era l’auto che gli ha perforato la barca ? Lo sai che con gli agenti immobiliari non ci va particolarmente d’accordo”
“Erhm … non è stata colpa nostra. Gli … abbiamo fatto … una … sorpresa” provò a dire Pintel, mentre dall’ufficio si continuavano ad udire urla, del tipo
 
“MALEDIZIONE A TE QUATTR'OCCHI ! TI AVEVO DETTO DI SPARIRE DALLA MIA VITA E INVECE SCOPRO CHE MI HAI QUASI DISTRUTTO LA BARCA ! NON TI È BASTATA LA LEZIONE DI PRIMA A CASA MIA ?!
IO TI AMMAZZOOOOOOOOO !!!!”
 
 
 
 
 
Lo studio dell’autore
 
Ed eccoci qui con il 21 esemio capitolo di questa FANTASTICA STORIA
 
Avete capito cos’è successo alla barca del povero Sheldon ? E, soprattutto, chi è stato il responsabile dell’incidente ? XD
Ho preferito non esporre il racconto del signor Jeremy Karp perché, prima di tutto, sarebbe venuto un capitolo lunghissimo e, secondo, non ho avuto il tempo
Mio fratello mi ha fatto perdere un giorno intero per spostare i mobili della sua camera … peggio di quelle donne che lo fanno ogni mese XD
 
Allora, vi sono piaciuti i personaggi di Hector e dei suoi due aiutanti ?
Avevo messo Jack Sparrow, il signor Gibbs … non potevano di certo mancare il caro capitan Barbossa … oltre a Pintel e Regetti, col suo occhio di legno
 
E inoltre, è ricomparsa la nostra cara Elodie che non smette di auto commiserarsi (piange …)
E chi, meglio di Terry (piccola curiosità i nomi Terry e Abner, sono i veri nomi di Pintel e Regetti che nei film della saga non vengono mai utilizzati) poteva tirarle su il morale con un pensiero così profondo e VERO … a proposito, vi è piaciuto ?
Ho sempre pensato che Ragetti avesse potuto avere la stoffa del poeta, soprattutto nel capitolo della saga “Ai CONFINI DEL MONDO”, quando parla a Calipso con quella voce dolce e calda … XD
 
Bene …
Nel prossimo capitolo il nostro caro Jeremy ci racconterà (se prima non viene strozzato da Sheldon) come si sono svolti i fatti
Sarà implicato CROC ? E chi lo sa …
 
Intanto ringrazio I SEMPRE PRESENTISSIMI: EnZo89, Mr. Creepy, Plando e Redferne per le loro recensioni. Grazie di cuore per la vostra costanza ;)
E un ringraziamento anche a coloro che stanno continuando a leggere la mia storia e vorranno lasciare un loro parere
 
Un salutone
 
J. Conrard
   
 
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