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Autore: Claireroxy    12/03/2018    0 recensioni
Sara Anijira ha 30 anni, un lavoro che odia e un grande desiderio di creare un capolavoro della letteratura mondiale.
Come arrivare a questo risultato? Beh, è un segreto che non si può spiegare in un'introduzione...
Genere: Introspettivo, Satirico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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"...E il premio va alla signorina Anijara, per il suo toccante racconto Inserire nome qui! Un bell'applauso!"
Sara salì sul palco. Indossava il suo vestito di seta blu e i tacchi alti, che per poco non la fecero inciampare.
Trattenne a stento le lacrime e aprì bocca, per ringraziare tutti quelli che l'aveano sostenuta fino ad allora, cioè nessuno perché erano capre selvatiche, e forse il paragone era pure offensivo per le capre, ma non importava perché finalmente aveva dimostrato quanto valesse e nessuno l'avrebbe potuto negare!
"Sara... stai bene?"
"Gbh."
Giustamente, se qualcosa le andava per il verso giusto era un sogno ad occhi aperti.
Puntò lo sguardo su Andrea, che l'aveva appena chiamata. Il suo collega teneva in mano uno spropositato numero di fotocopie.
"Ci sono dei manuali da controllare... ma mi pari stanca, vuoi un caffè?"
"No, grazie" disse lei, alzandosi e togliendogli i fogli dalle mani. "Mi sono solo... persa un minuto, ecco."
Altro che minuto!
Ieri sera, aveva finito di descrivere Hope Faith Jaybediah alle due. Senza neppure ricontrollare, aveva salvato ed era andata a dormire. Peccato che non avesse chiuso occhio!
Perché, un secondo prima di abbandonarsi alle braccia di Morfeo, un problema comune a tutti gli scrittori le si era affacciato alla mente.
"Ok. Ora ho un personaggio. In che cazzo di situazione lo ficco?"
In fondo al suo tenero cuore d'artista, Sara sapeva che Hope stava camminando nel cuore della notte a Green Lane Road. La domanda era: perché?
Poteva forse riallacciarsi al suo lavoro di assistente sociale, che cercava di salvare ragazze? In questo caso, avrebbe avuto un'inizio tragico, ma Sara non era sicura che fosse quella la direzione che volesse intraprendere. Forse era meglio iniziare con un tono più allegro, prima di mostrare il vero lato oscuro (fantascienza? Cosa ci faceva nei suoi pensieri? Lei era più in alto di quella robaccia popolare che esprimeva solo sentimenti a buon mercato!) nei capitoli successivi? In tal caso, avrebbe potuto buttarla sul ridere, facendola scambiare per una vera prostituta da qualcuno... eh, non sarebbe stato più tragicomico così?
Decisa a distogliere l'attenzione da questo assurdo problema, Sara si concentrò sul manoscritto che stava editando, qualcosa di fantasy. Non era il suo genere e pertanto non si era concentrata troppo sulla trama.
Annoiata, riprese a far scorrere lo sguardo sullo schermo.
"È qui" disse Flaisen. Con un cenno della mano mostrò il buco nella montagna. "È qui che si nasconde. Sarai in grado di affrontarlo?"
Annuì, anche se in realtà temevo per la mia vita, e entrai nella caverna con la spada bene in vista.
"Grande drago che solchi i cieli, sono una Guida e richiedo il tuo aiuto in questo momento di grande pericolo. Vieni fuori!" urlai all'oscurità.
Per un po', nessuno mi rispose. Poi, alla mia destra sentì una voce roca che diceva: "Guida?"
Mi voltai, e per poco non svenni dall'emozione. Era la vera voce del Grande Drago Ignis! Quello che cavalcava Oder, il Grande Dominatore. Era ancora vivo, dopo tutti questi anni?
"È da tanto tempo che non vedo una guida... o qualcuno che finga d'esserlo."
Mi ripresi dalle mie emozioni. Era la mia grande occasione, e non l'avrei sprecata.
Avanzai verso l'oscurità, e sollevai la manica della mia camicia. Sotto, il marchio incominciò a risplendere di una delicata luce blu.
"Questo è il simbolo del mio potere" dissi al drago, che ancora non avevo visto in viso... o muso. "Questo dimostra che io sono quello che dico di essere. Puoi tu dire lo stesso?"
Un enorme tonfo. Le pareti tremarono, e roccia cadde mentre i tonfi continuarono.
Per la prima volta vidi gli occhi del Grande Drago. Erano azzurro intenso, come un lago di montagna, e privi di palpebre. Non distolsi lo sguardo, poteva essere una di quelle prove di fiducia di cui Flaisen mi aveva avvertito.
Dopo poco, udì il drago emettere un enorme sospirò di sollievo.
"Sì, sei davvero una Guida. Finalmente ho ritrovato il mio compagno di vita."
Ci mancavano solo i draghi da compagnia. Cioè, l'idea dell'animale legato al protagonista non era un'idea malvagia, fu costretta ad ammettere Sara, se sviluppata bene avrebbe potuto portare a risvolti originali. L'idea di avere una qualche metà di te a fianco, che condivideva tutte le tue avventure, ma in modo completamente diverso dal tuo poteva dar vita ad audaci scontri, e discussioni su cosa fosse migliore, e...
E Sara ormai non stava più pensando a quel fantasy. Stava osservando Hope, la sua Hope, portare in giro in cane. A tarda notte, perché la vescica del cane non conosceva orari.
Lei camminava, e meditava- perché era una ragazza intelligente e sensibile, ovvio- quando sentiva qualcuno dietro di lei urlare "Bob!".
Si girava, ma non c'era nessuno e...
Ed era troppo buono per non metterlo giù!
Completamente ignorando il manoscritto fantasy, Sara aprì una nuova mail e nello spazio bianco incominciò a buttare le sue idee, gongolando e ringraziando la dea Ispirazione per questo dono dal cielo (che aveva fatto solo a lei, soltanto a lei!).
Sara che, prima di girarsi, rifletteva sui nomi e su cosa rappresentassero, novella Giulietta (e pensava anche alla morte, perché ogni riflessione sulla morte innalzava di almeno tre punti la qualità della storia).
Sara che si girava, ma a parte lei, il suo cane e un uomo che le correva incontro non c'era nessuno.
Il misterioso straniero che si gettava ad accarezzare il cane, il cane che per il terrore gli mordeva la faccia, Hope che spiegava che il suo tenero pastore tedesco si chiamava Regilianus e non Bob, la profonda connessione fra la padrona e il suo animale... Con una sequenza di eventi normali, credibili e plausibili la storia poteva finalmente iniziare!
Sara ticchettava furiosamente mentre le immagini le frullavano nella testa e le facevano ignorare il lavoro davanti a sé.
 
Angolo Autrice
Buonsalve! 
Innanzitutto, mi dispiace aver saltato un lunedì, non era mia intenzione. Il fatto è che domenica sono tornata a casa alle cinque e non avevo ancora il capitolo pronto. Non riuscendo ad adattarmi ad altri giorni, ho preferito saltare una settimana. Mi scuso per il disagio.
E per chiarire, nulla contro i Fantasy: se trovate la parte scritta su di esso poco originale, sappiate solo che non mi sono concentrata troppo a scriverla bene. In fondo, abbiamo le Fantomatiche Avventure/Sogni Ad Occhi Aperti della protagonista ad attenderci!
Vi saluto, alla prossima!
  
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