Anime & Manga > Sailor Moon
Ricorda la storia  |      
Autore: Michiru_in_Love    13/03/2018    1 recensioni
Ci troviamo sprofondati in una qualunque delle sere di Michiru.
La bella violinista si sente sola per la mancanza di Haruka, che l'ha misteriosamente abbandonata senza spiegazioni.
La dama di cuori è la protagonista del libro tra le mani di Michiru, e racconta la storia surreale di questa "ragazza" che aiuta le anime degli innamorati a far chiarezza sui propri sentimenti.
Una storia nella storia scritta per far riflettere ed emozionare.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Michiru/Milena | Coppie: Haruka/Michiru
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve a tutti ^^

Volevo scrivere una piccola premessa per far capire la nascita di questa piccola storia.

Sto ancora scrivendo, insieme alla mia fidanzata, una serie incentrata su Haruka e Michiru, (Haruka e Michiru: Un viaggio di nome vita), che ha appunto come protagoniste le due belle guerriere che sono all’oscuro delle rispettive identità sailor.

Grazie a questo particolare, rileggendo vari miei vecchi testi, ho trovato questo scritto, redatto parecchi anni fa, e che io ho adattato ai loro personaggi.

Vi troverete di fronte una Michiru distrutta dalla perdita di Haruka, che l’ha abbandonata senza lasciare traccia e spiegazioni.

Haruka ama ancora Michiru, non ha mai terminato questo coinvolgente sentimento che prova, ha però scelto di separarsi da lei impaurita dai suoi continui sogni premonitori, riguardanti la morte della stessa, proprio per causa dei nemici e quindi del suo segreto più grande: essere una sailor.

Spero che vi emozionerete con la mia Dama di Cuori come ho fatto anche io mentre l’ho scritta.

Buona lettura <3 

 

 

LA DAMA DI CUORI

 

Ci sono volte in cui mi sento impotente.

Lascio andare le situazioni come capitano, cerco di “limitare i danni”, guardo altrove nella speranza di un posto più chiaro dove far riposare le pupille.

 

Passeggio con la mia tazza di tè tra le mani, guardando i grattacieli di Tokyo che sembrano così pieni di vita…di luci…persone…tutti occupati nel loro piccolo mondo fatto di decisioni, parole, emozioni.

Poggio la testa sul vetro freddo, fissando il mio riflesso, giocherellando con le dita dei piedi sulla moquette, soffiando ogni tanto sulla nuvoletta di fumo che mi offusca gli occhiali da vista che ho ancora addosso, solo perché poco fa cercavo di leggere, senza ottenere grossi risultati.

 

Non riesco a concentrarmi, vorrei solo sparire, lasciare questa tazza sul tavolo, prendere le chiavi della macchina, e correre via, lontano da tutti…tranne che da lei, che invece mi ha abbandonato.

Dicono che si può essere distanti da una persona solo se non si pensa a lei, solo se, chiudendo gli occhi, non focalizzi alla perfezione il suo sorriso, quella piccola smorfia che compare ogni volta che siete troppo vicine, i suoi occhi profondi che riescono a leggerti dentro come se fossi acqua limpida sotto di lei, le sue mani che lentamente ti legano a qualcosa di impalpabile, che nessuno mai ti ha minimamente donato.

E te ne freghi se qualcuno può vedere, giudicare, mettere anche solo una parola su ciò che è stato

 

…ciò che ancora è…

 

perché nessuno può vivere qualcosa che è accaduto sulla mia pelle, nessuno può sentire ancora il tuo lieve sospiro sulla mia spalla, nessuno può sapere quello che vorrei dire, nemmeno io.

Potrei pensare che forse il nostro è stato solo un piccolo stralcio di momenti vissuti insieme, qualcosa di estremamente passionale, a volte avido di emozioni che ti scavano dentro, lasciano il segno, emergono per farti prendere aria, respirare il tuo ossigeno, cospargerti di trepidazioni gravitazionali.

Un mix di droghe che mi rendono schiava di quell’adrenalinica sensazione di poter essere finalmente, in qualche modo, felice.

Non è questo che forse ci rende piccole api laboriose in cerca di nettare?

 

Il nettare della felicità

ambito da molti

ma che nutre solo pochi eletti, 

dal profumo di sorrisi e attimi fuggenti.

 

Il mio tè ormai si è freddato, la mia testa come al solito vola, cercando una semplice soluzione, capendo perfettamente che soluzione non c’è, o almeno non semplice.

Mi giro percorrendo la sala, osservando il mio confortante disordine, allungando una mano verso la lampada da terra, abbassando la luce.

 

Non c’è bisogno di troppo chiarore qui dentro.

La mia luce me l’hai portata via nel momento che te ne sei andata via.

 

Non riesco più a piangere, le mie lacrime si sono essiccate, evaporate come forse ha fatto il tuo amore per me.

Torno lentamente in camera, stendendomi su letto, riprendendo il libro nel punto esatto dove lo avevo lasciato.

 

 

-“Isabelle come ti senti?”- chiese la dama di cuori volteggiando in aria con la sua altalena rossa.

 

-“Come mi sento? Non lo so…svuotata…”— disse lei restando seduta al centro della stanza senza porte.

 

-“Non sei svuotata, ti assicuro che da qui posso vedere il tuo corpo, ed è tutto intero e pieno!”- 

 

-“Cosa ne vuoi sapere tu, Dama di cuori? Quello che ho dentro non è affar tuo…e poi è la mia mente ad essere svuotata.”- rispose seccata, guardando in alto.

 

-“La tua mente non può essere svuotata! Mi stai parlando correttamente, non vedo perdita di senno nelle tue frasi.”- 

 

-“Sei felice di poter fissare tutti dall’alto, sentenziando opinioni, cercando l’ago nel pagliaio? E’ il mio cuore…il mio cuore è svuotato…”- 

 

-“Il tuo cuore..come può essere svuotato?”-

 

-“Non lo so ma è così..lo sento”-

 

La dama spiccò il volo dall’alto ed atterrò proprio davanti ad Isabelle, piegandosi su di lei, appoggiando il viso sulle ginocchia.

 

-“Come mai ti senti così?”- chiese in un sussurro.

 

-“Perché qualcuno mi ha amato, e poi abbandonato…”-

 

-“Dunque colui che ti ha amato ti ha donato qualcosa?”-

 

-“Sì….”- guardò le proprie mani a terra, cercando di resistere e non piangere.

 

-“Mi ha amato a suo modo…mi ha fatto sentire bene.

Si è reso indispensabile.

Solo che ora il dolore è troppo forte.”-

 

-“Dove ti fa male?”-

 

-“Proprio qui..”- indicò il cuore.

 

-“Se vuoi potrei donarti un cuore nuovo. Credo che quello sia in qualche modo rovinato, può creati solo problemi.”- 

 

La dama si alzò, tirando fuori dalle sue tasche un cuore meccanico e trasparente, dove ogni ingranaggio girava perfettamente, senza nessun intoppo.

 

-“Eccolo…questo è un cuore in sostituzione. Serve a smettere di soffrire.

Tanto il tuo è rotto e pure vuoto, no?”- chiese ancora aspettando conferma.

 

Isabelle si alzò si scatto, stringendosi le braccia davanti al petto.

 

-“NO!NON POSSO….”- urlò spaventata.

 

-“Ti assicuro che non sentirai più nulla, nemmeno dopo, nemmeno mai.

I tuoi ricordi scompariranno, e quell’orrido cuore verrà gettato via.

La causa del tuo male svanirà come per incanto!”- spiegò la dama di cuori, cercando di tranquillizzarla.

 

-“Il mio cuore non è orrido! Contiene tutto ciò in cui credo…contiene tutto ciò che lui mi ha donato!”-

 

La dama strinse gli occhi, e si avvicinò a lei con aria confusa.

 

-“Ma come? Dicevi che il tuo cuore è ormai svuotato. Ora improvvisamente non è più così?”- 

 

-“…Sì….cioè no….non è svuotato…è pieno di Lui….”-

 

La dama sorrise e ripose il cuore meccanico nelle tasche da dove lo aveva preso.

 

-“Piccola Isabelle, nessuno ti ha mai insegnato che l’amore è insostituibile.

Ora lo sai. Il tuo cuore è unico, le tue emozioni preziose.

Nessuno potrà mai liberarsene, nemmeno tu!

Quindi ora vai, e tieniti le cose belle che hai dentro.

E se qualcuno un giorno dovesse venire da te e dirti “Non far amare il tuo cuore, non vale la pena soffrire”, 

tu fallo venire da me…le porte della dama di cuori si aprono solo per chi vuole comparire al mio cospetto.”-

 

La dama le indicò la via.

Ora una porta era comparsa, e si era aperta come per magia.

Isabelle si avviò all’uscita, ma poco prima di andarsene si voltò.

 

-“E’ normale che faccia così male?”-

 

La dama annuì, sorridendo.

 

-“Ricorda. L’unica cosa che può coprire il tuo dolore è solo l’amore.”-

 

Le porte si chiusero e la dama lentamente tornò alla sua altalena.

Cominciò a dondolarsi, e quando oscillò per la seconda volta notò qualcuno già giaceva a terra, in mezzo alla stanza.

Ancora una volta un’anima sperduta era giunta al suo cospetto.

 

-“Emily…come ti senti?”-

 

-“Non lo so…svuotata!”-

 

E’ così che ricomincia la vita della dama di cuori, colei che aiuta le anime sofferenti a mantenere intatti i loro cuori, l’unica fanciulla che accettò il cuore meccanico per la troppa sofferenza.

L’unica che non si ricorderà mai del suo vero amore.

 

 

Il libro ormai mi scivola dalle mani, gli occhiali si spostano lentamente sul cuscino, cadendo dal mio viso.

Mi sono addormentata, sola anche questa sera.

 

Chissà se nei miei sogni ci sarà una dama a dirmi come devo comportarmi con il mio cuore?

Haruka…mi manchi così tanto…

 

Le lacrime mi solcano il viso, mentre gli occhi chiusi si chiedono perchè lei mi ha lasciata.

 

Non è vero che non ho più lacrime!

Mento
come faceva Isabelle con il suo cuore

poco prima di sapere che in realtà,

quello che sentiva,

era solo dolore.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: Michiru_in_Love