022. Il suo volto che non ritrovo
Prompt: Nemici / Fandom: Saint
Seiya – post
Serie Classica e pre Hades / Autore: Scorciacrape
/ Personaggi:
Aiolia, Aiolos (in
absentia), Shura (in
absentia) / Quando: autunno/inverno
1986-87
"È
il suo
volto che non ritrovo.
Anche
se
infrango o calpesto il rovo
che
recinge il
vietato sentiero
dove
passa il
nemico che ammiro."
–
Leonardo
Sinisgalli –
Il
viso
d'Aiolos, non l'aveva mai dimenticato: ogni mattina, lo specchio
gliel'aveva rievocato
– negli occhi; nel sorriso che, in un'altra vita, avrebbe avuto.
Le
incongruenze rendevano più vivido, più impresso, tutto il resto;
sembravano
mancanze.
I
vecchi
avversari tornavano, talvolta, al pomeriggio, con un sentimento
indefinito –
amici immaginari, assenti da troppo tempo.
Ma
il volto
che per anni lo perseguitò prima di dormire, in poche settimane
incominciò a
sfuggire. Aiolia, una volta, l'inseguiva sempre per le scale –
lui, allora,
bambino; l'altro ragazzino, Cavaliere –; adesso, tra la veglia e
il sogno,
cercava di ritrovarlo, quel nemico ammirato, che non voleva
scordare.
In Saint Seiya, quando hai riempito un tizio di mazzate e quello,
agonizzante, sta
per tirare le cuoia, ecco che magicamente diventate migliori
amici. Certo, in Saint
Seiya è messa giù un po'
meglio – con
profusione d'onore, virtù militare, lacrime virili, buone
intenzioni, nobili
sentimenti, etc. etc. –, ma la sostanza, in soldoni, non
cambia. Che i nostri
baldi giovani facciano un po' di confusione tra amici e
nemici, non sorprende
nessuno.
(Su come Saint Seiya abbia influito sulle nostre doti sociali negli anni
formativi, non ci
pronunciamo; ma la nostra è una generazione che ha imparato il
valore
dell'amicizia così.)