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Autore: Agapanto Blu    15/03/2018    2 recensioni
È un processo mentale lento, realizzare che potete andare tutti a casa; uno che ti prende quasi tutto il viaggio fino alla Garrison per elaborarlo. Ci credi veramente solo con le braccia di tua madre intorno alla tua vita, il suo viso nella tua spalla e le sue lacrime che passano attraverso la tua maglia. Accade più o meno tipo, oh.
Ti ci vuole così tanto per rispondere all’abbraccio che ti chiedi se ancora ricordi come si faccia.
***
-Ricordo che dicesti, “non lasciarmi qui da solo”,
ma tutto quello è morto e andato e passato, 'stanotte.
(Taylor Swift & The Civil Wars - "Safe and Sound")
***
Parte II della serie "There's a monster inside my mirror"
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: McClain Lance, Un po' tutti
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
- Questa storia fa parte della serie 'There's a monster inside my mirror'
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Darling, everything's on fire

 

Mi ricordo le lacrime che ti scendevano dal viso quando ho detto, “Non ti lascerò mai",
quando tutte quelle ombre per poco non uccidevano la tua luce.

 

Ecco come accade: nello stordimento generale.

Come la morte di Zarkon, la caduta dell’Impero accade troppo velocemente perché chiunque di voi possa comprendere appieno. È solo una battaglia dopo l’altra dopo l’altra finché all’improvviso non c’è più niente da combattere, e ora? Restate con le uniformi insanguinate e i corpi coperti di lividi a guardare il cimitero nei vostri passi.

È un processo mentale lento, realizzare che potete andare tutti a casa; uno che ti prende quasi tutto il viaggio fino alla Garrison per elaborarlo. Ci credi veramente solo con le braccia di tua madre intorno alla tua vita, il suo viso nella tua spalla e le sue lacrime che passano attraverso la tua maglia. Accade più o meno tipo, oh.

Ti ci vuole così tanto per rispondere all’abbraccio che ti chiedi se ancora ricordi come si faccia.

 

Ricordo che dicesti, “non lasciarmi qui da solo.” 

 

È, tu pensi, una cosa orribile realizzare che sei un eroe per tutto l’universo tranne che per il tuo pianeta.

Shiro sarà messo sotto processo per essere reintrodotto come ufficiale dei Corpi della Garrison o congedato con disonore per aver trascinato quattro minorenni in guerra, nessuna via di mezzo.  Keith si prenderà del tempo con i suoi genitori perché un Galra mezzosangue è un esemplare troppo allettante per la maggior parte degli umani che sanno della guerra appena evitata per un soffio, e poi magari proverà a farsi riaccettare anche lui, ma chissà quanto ci vorrà.  Hunk tornerà a casa nelle Samoa per un po’, perché il suo cuore non è mai stato per la guerra e lui si merita un po’ di pace.  Pidge troverà un nuovo sogno che non si limiti a riunirsi con la sua famiglia e magari lei e Matt si uniranno al padre nei laboratori della Garrison.  Allura e Coran partiranno presto di nuovo, per tornare allo spazio e trovarsi un posto da chiamare casa, solitari sopravvissuti della loro intera razza.

E tu?

Tu hai sempre voluto essere un pilota per tutta la vita. La tua famiglia aveva preso a chiamarti Baby Blue molto prima che tu entrassi nel tuo primo leone, solo per quanto tempo passassi a guardare il cielo notturno, solo perché la tua mama ti ha guardato negli occhi per un attimo un giorno e ti ha chiamato così.

Baby Blue con tutte le stelle dentro, Lancy, ecco chi sei. Allunga la mano e toccherai il cielo, Veronica ti diceva la sera, accarezzandoti i capelli piano mentre ti metteva a letto.

Presto sarai un pilota, Luis ti aveva promesso, scompigliandoti i capelli, e allora ci saluterai con la mano da lassù.

Sei fatto per grandi cose, fratellino, Marco aveva bisbigliato, con un tocco di malinconia, dal suo trono di figlio maggiore, tenendoti le mani come faceva sempre vostro padre. Non vedo l’ora di guardarti compierle.

Quando hai deciso per la Garrison, non è stata una sorpresa per nessuno. C’è stata una riunione di famiglia, e i tuoi fratelli hanno tirato tutti fuori i loro risparmi dai lavori part-time, e tua mamma ha fatto più turni, e le tue zie e i tuoi zii hanno aggiunto le loro parti, e ce l’hanno fatta, ti hanno mandato lì, perché sei sempre appartenuto allo spazio.

Adesso ci sei stato, e non era come te lo eri sognato.

Non hai mai voluto che lo spazio sostituisse la tua famiglia.

 

Ma tutto quello è morto e andato e passato, 'stanotte.

 

È a malapena l’alba e tu siedi alla cucina comune degli alloggi che la Garrison ha messo a disposizione per voi e le vostre famiglie. È passato così tanto dall’ultima volta in cui avete potuto dormire fino a tardi, tra tutte le flotte che continuavano a venire per voi, e la quiete del posto è davvero…troppo rumoroso.

Non state parlando, e cosa c’è da dire? Siete tutti piloti, la Garrison non può insegnarvi nulla per cui non siate già stati in una cella criogenica. Siete tutti combattenti con le armi ancora attaccate alle cosce, che sobbalzano alle ombre in ogni angolo, che guardano al cielo e vedono navi da guerra nelle stelle sconosciute.

I vostri sogni si sono tutti avverati. Che fortuna.

Attento a ciò che desideri, davvero.

 

Chiudi solo gli occhi, il sole sta calando.

 

“Sono l’unico che si sente come uno stronzo ingrato?” Matt dice e tu sei grato, così grato, che abbia parlato perché spezza qualcosa nella stanza, strappa una piccola risata dalle labbra di Shiro. Hunk sospira nel suo bicchiere di succo, mai toccato. 

“Ho aspettato di mangiare tutta questa roba terrestre letteralmente per anni, e non fraintendetemi, era tutto delizioso, ma tutto ciò a cui pensavo l’altra sera era che fosse un’enorme spreco di provviste nel caso rimanessimo incastrati senza poterne trovare altre.” 

“Io ho quasi urlato a mia madre quando lei mi ha detto che potevo bere un goccio di vino per festeggiare, se volevo, perché cosa le passava per la testa? Qualcuno doveva pur restare sobrio,” Pidge aggiunge a bassa voce. “Non credo abbia realizzato che intendevo in caso di un attacco. Credo l’abbia presa per una battuta."

Guardi Keith allungare piano la mano per toccarle una spalla. Lui non è molto per il contatto fisico, ma questa… questa è un’occasione speciale. È carino vedere che anche il vostro lupo solitario non è indifferente alla bomba che vi hanno tirato ad appena due settimane dal vostro ritorno.

Non vi sarà permesso stare insieme per un po’. Solo telefonate, nemmeno video, e solo per brevi periodi di tempo.

Logicamente, puoi capire che i terapisti offerti dalla Garrison hanno ragione. Prendervi una pausa l’uno dall’altro è davvero la migliore soluzione per aiutarvi ad uscire dalla co-dipendenza che avete sviluppato vivendo assieme nei confini stretti del castello per così a lungo, rimanendo connessi mentalmente tramite i leoni, salvandovi a vicenda ancora e ancora e indugiando nella sensazione del gruppo, dell’unicità di Voltron, piuttosto che nelle vostre individualità.

Davvero, è una buona idea. È terapia, è… guarigione. Dio, anche solo l’idea di vestirti di un colore che non sia un tipo di blu ti fa venire voglia di infilarti le unghie nelle braccia, di grattarti via la pelle. Sa di sbagliato, sa di tradimento, come faranno a sapere che sei il Paladino Blue, ora?

Non lo sapranno, perché non lo sei più. È questo il punto nel tornare sulla Terra.

Tu sai tutto questo con il tuo cervello, ma stai ancora indossando la tua maglietta blu con il bomber verde, e Pidge ha ancora il suo outfit verde, e Keith il suo giacchetto rosso e Shiro la sua maglia nera e Hunk una canottiera gialla e la sua bandana arancione e — seriamente, siete mai davvero tornati dallo spazio?

Lo sai che ve ne andrete tutti presto. Domani o il giorno dopo al massimo.

Li perderai, li stai perdendo tutti, che cosa sei tornato a fare se è solo perché ti portino via una delle tue famiglie di nuovo, non vedono che è la stessa cosa?, non gli importa?

“Sapevamo che non sarebbe stato facile,” Shiro sta dicendo, sottovoce. È la sua voce da comandante e il modo in cui sembra familiare, come ti rassicura senza bisogno di fare domande, è solo un’altra prova che ciò che avete rischia di evolversi in qualcosa di assolutamente traviato, doloroso.

Quasi dici, minchia. Ti fermi appena in tempo.

 

Starai bene, nessuno può farti del male ora.

 

Tua madre è la tua Stella Polare, la guida nella tua vita, il tuo punto fisso nella galassia. Tua nonna, d’altro canto, è una quercia contro cui appoggiarti, legno antico che profuma di pioggia e radici forti tra cui raggomitolarti. Quando lei entra in cucina, quasi ridi quando Matt prova ad alzarsi per aiutarla. Se lo facessi tu, lei ti picchierebbe le caviglie con il bastone.

Dà uno sguardo solo al tuo gruppo e sospira, per niente sorpresa, e tu batti sulla sedia vuota accanto alla tua per offrirle di unirsi al cerchio. “Troppi pensieri rovinano la colazione,” dice. È una sgridata abbastanza da far sorridere un po’ i Paladini. “Mi alzo presto per avere un po’ di pace dal caos di questa famiglia, e mi imbatto in una manciata di teenager che tengono il broncio. Mi farete morire anzitempo, ragazzi."

Sei un buffone, è ciò che fai quando la tua famiglia — una qualsiasi delle tue famiglie — sembra giù, quindi borbotti, “Anzitempo?”, e ridi allo scappellotto che ti risponde. Anche gli altri ridono, però, quindi è una vittoria.

Maria Rosa vi guarda tutti di nuovo, poi si volta verso di te. “Parlatene,” dice, “Finirà solo per infestarvi se ve lo tenete dentro."

 

Quando arriverà la luce del mattino, tu ed io saremo sani e salvi.

 

“Abbiamo parlato abbastanza ieri sera, abuela,—“ provi, “—mi sa che abbiamo finito le storie da raccontare.” 

Non vuoi parlarne. Vuoi tenertelo dentro, lasciare che si diffonda e poi— Sì, davvero quel terapista ti serve.

Tua nonna scuote la testa. “Baby Blue, ero una bambina durante la guerra, ma me la ricordo ancora,” il suo sguardo si offusca e qualcosa cambia, in tutti voi, per accoglierla. È il tipo di sensazione che avete provato lasciando entrare Matt, il tipo in cui riconosci il tuo simile solo dalla sua presenza, da un sopravvissuto a un altro. “Se non vuoi parlarne con me, va bene,” lei dice. “Ma non pensare nemmeno per un momento che io creda veramente che la tua guerra sia stata solo poltiglia spaziale e mucche al centro commerciale e sirenette.”

 

Non osare guardare fuori dalla finestra, tesoro, va tutto a fuoco.
La guerra fuori dalla nostra porta continua a imperversare.

 

Quando Shiro è tornato la prima volta, lo hanno arrestato e legato a un tavolo.

Non riesci a toglierti quell’immagine dalla testa. Shiro è un eroe, il tuo eroe. Stava venendo ad avvertire la Terra di una guerra e in cambio è stato trattato come una bestia. Come hanno potuto? A guardare indietro a quella scena, il tuo cuore incespica alla pura ingiustizia di ciò, alla crudeltà verso qualcuno che ha già subito così tanto, qualcuno per cui tu stesso prenderesti — e hai preso, hai preso, hai preso — un proiettile.

Tornare sulla Terra sarebbe dovuto essere un ritorno a casa, ma a un certo punto mentre ne entravate nell’atmosfera, hai riconosciuto la sensazione nel tuo stomaco come la stessa di tutte le volte che Coran vi ha mandati in missione in qualche pianeta pieno di colonie Galra.

Hai dovuto scappare in bagno e soffocare i singhiozzi con un pugno nella tua bocca, raggomitolato sul pavimento, a piangere tutte le tue lacrime perché in qualche modo, in qualche momento, mentre eri voltato da un’altra parte e non prestavi attenzione, il tuo cervello ha preso la Terra e l’ha riclassificata.

Ostile, pericolo, pericolo, pericolo, nemico, ostile. Le sirene nel tuo cervello non volevano smetterla di urlare.

Non hanno ancora smesso.

 

Tieniti stretta questa ninna-nanna anche quando la musica è sparita, sparita.

 

Lo sai che gli altri sono ancora più a disagio di te. Avete tutti i vostri demoni, siete tutti troppo incasinati per funzionare come si deve, anche se gli strizzacervelli continuano a chiamarlo un periodo di assestamento. Non è un periodo se non puoi assicurare che finirà, un giorno.

Tua nonna vi guarda solo, e ti chiedi cosa veda.

Lo sa che Shiro non riesce più a dormire una notte intera? Ha notato che Hunk guarda al cibo terrestre con sospetto adesso, perché alcune cose sono troppo simili a cose che nello spazio avete scoperto nel modo peggiore essere velenose? Può dire che Pidge non è più a suo agio con i vestiti femminili perché non sono pratici durante una lotta, e che Matt deve ancora riprendere i suoi vecchi occhiali da lei perché è stata una lente rotta a lasciarlo con una cicatrice sul viso? Le importa che Keith sia metà Galra?, perché a lui ancora importa, a volte.

Che cosa vede quando ti guarda? Ancora il suo nipotino, o uno sconosciuto?

Ehi, abuela, vuoi dirle, spero che tu possa ancora amarmi, nonostante tutto.

Non vuoi veramente sentire la sua risposta, però.
 

Chiudi solo i tuoi occhi, il sole sta calando.


Eri rimasto coinvolto nell’esplosione di una bomba, la prima volta che ti hanno messo in una capsula. Potresti dire quello a tua nonna, hai ancora gli incubi di quel momento per farlo valere come una confessione. Potresti parlare di Sendak, di Haggar, dei druidi. Potresti parlare delle Lame che hai visto morire, e delle città che hai visto bruciare al suolo.

Ma quello che dici è, “Mi dispiace. Abuela, mi dispiace. Mi dispiace tanto.”

 

Starai bene, nessuno può farti del male ora.

 

La tua bayard ha cambiato tre forme. Una pistola, un fucile da cecchino, una spada. Vuol dire che sei così tanto più un assassino degli altri?

Le tende di lacrime nei tuoi occhi trasformano tua nonna in una forma sfocata di marroni scuri e bianchi accecanti, eguaglia gli altri paladini al loro colore e appallottola il tuo stomaco in una sfera compatta di lava bollente. Ti pieghi avanti a metà, preghi che la tua bocca si chiuda, ma non ti obbedisce.

Abuela, abuela, abuela, mi dispiace tanto, abuela, mi dispiace, abuela."

Keith aveva ragione, alla fine: tu proprio non potresti tacere se ne andasse della tua vita, vero?

 

Quando arriverà la luce del mattino, tu ed io saremo sani e salvi.

 

“Non è stato un incidente,” singhiozzi, e puoi sentire gli altri che si muovono appena per il bisogno di alzarsi e avvicinarsi, di toccarti e darti quel supporto che ti serve, perché è questo che hai sempre fatto, l’unico modo in cui puoi gestire questo. “Loro non volevano, abuela, non avevano scelta, si stavano difendendo."

Avete fatto tutti cose orribili. È di questo che si tratta la guerra, no? Ma il pensiero che tua nonna possa guardare ai tuoi amici come se fossero mostri è quasi più doloroso che averla guardare a te a quel modo. Perché hai visto Shiro puntarsi il braccio allo stomaco per salvarvi, e hai avuto Hunk che saltava nella traiettoria dei laser che puntavano a tutti voi, perché Pidge ha affrontato Sendak per voi e Keith sarebbe morto contro quello scudo per voi se fosse stato necessario.

Tu, invece? Tu—

“Io— Io— Abuela, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace così tanto. Avrei potuto fare diversamente, ma— Ho miratoAbuela, io ho mirato. Ho ucciso qualcuno, abuela, ho ucciso così tante persone, abuela, abuela, mi dispiace—” 

Quando avete salvato Slav, hai colpito il braccio di quel Galra. Non hai sempre preso le loro braccia però.

I tuoi amici facevano combattimenti ravvicinati, mettevano le loro vite a rischio, e tu non ti senti altrettanto colpevole per tutte le volte in cui hai fatto lo stesso. Ma nella maggior parte delle tue missioni, tu eri un cecchino. Ti nascondevi da qualche parte e sparavi a bersagli ignari dalla sicurezza del tuo punto di vantaggio. Non ti avrebbero potuto colpire nemmeno se avessero saputo che eri lì. Sei stato il combattente più codardo nel tuo gruppo, e lo sai che gli altri lo negheranno fino allo stremo, ma tu lo saprai sempre e hai bisogno che la tua famiglia lo sappia perché non puoi mentirgli, non potresti mai.

Tu hai mirato alla testa di quei Galra. È diverso dallo sparare ad una nave o ad un robot sentinella. Non è la stessa cosa che tirare di scherma con la spada o contrapporre pistola a pistola e vincere, onestamente.

AbuelaAbuela, perdonami. Perdonami, mi dispiace davvero, perdonami, perdonami, per—"

Sei troppo scosso dai singhiozzi per renderti conto davvero delle voci rassicuranti che ti chiamano, o della mano di metallo tra le tue scapole e delle dita spesse che si intrecciano alle tue. Vorresti solo poter sollevare la testa e guardare a tua nonna, ma sei davvero un codardo in tutto e per tutto.

 

Chiudi solo i tuoi occhi, starai bene.

 

Alla fine, è lei che deve portare una mano sotto il tuo mento per farti guardare su.

“Sei un moccioso stupido, lo sai, Baby Blue?” dice la sua forma sfocata. “Stupido, ma buono. Con un buon cuore, al posto giusto."

Lei dice, “Nessuno è mai vecchio abbastanza da vedere ciò che avete visto tutti voi. Nessuno è mai vecchio abbastanza da scegliere chi ha diritto di vivere con l’assoluta certezza di essere nel giusto.”

Lei dice, “Le scelte che hai fatto sono nate dal tuo bisogno di proteggere la tua famiglia, e questo non lo rende più facile, ma lo rende l’unica opzione che avessi, perché è così che è programmato il tuo cuore."

Lei dice, “Ciò che hai fatto non ti lascerà mai stare, quindi dovrai essere tu a darti una tregua. Nessun altro può, Baby Blue, nemmeno io, e tu sai che lo farei se potessi."

Lei dice, “Siete tornati indietro, tutti voi. Adesso basta. È tempo di riposare."

Lei dice, “Il mio marmocchio Baby Blue, con tutto l’universo e le sue stelle nei suoi occhi."

 

Quando arriverà la luce del mattino, tu ed io saremo sani e salvi.


Ci saranno fuochi d’artificio per la vostra partenza, domani, e tutti voi vi paralizzerete e fingerete di non stare sobbalzando dentro ad ogni esplosione che suona troppo come un colpo di pistola. Ci saranno incubi a tenervi svegli per mesi, e ci saranno stupide piccole cose che vi faranno crollare a pezzi in lacrime e respiri rapiti e superficiali, e ci saranno persone che proveranno ad aiutare e non potranno perché alcune cose semplicemente restano. 

Per stanotte, ti lasci cadere nelle braccia di tua nonna e piangi, e senti tutti gli altri attorno al tavolo che singhiozzano con te.


 


Note d'Autrice:
Ed ecco la per nulla attesa seconda parte della serie. Chiunque pensi che questi ragazzini siano andati in guerra e tornati freschi come rose non ha idea di cosa sia veramente.
Ancora, la quinta stagione è stata un colpo allo stomaco come pochi.
Di nuovo, TRADUZIONE riferisce solo al fatto che la storia esiste in due lingue diverse, qui e su AO3, ma stessa autrice, alias io.
Keith dovrebbe essere il prossimo, se va tutto come previsto (e raramente succede). Ancora, è una RACCOLTA quindi nessun bisogno di leggere tutti i racconti, ma farlo significa trovare una piccola trama a filo conduttore. A voi la scelta.

Ancora il mio Tumblr e il mio AO3 per chi possa essere interessato.

A presto,
Agapanto Blu

  
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