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Autore: AidenGKHolmes    18/03/2018    6 recensioni
"Aveva sprecato il suo tempo, Marinette ne era sicura: ore ed ore a discutere su come dirglielo, su come palesare la propria parte più vulnerabile, ascoltando i consigli di Alya e cercando di trovare il modo migliore per confessare i propri sentimenti… solo per vedersi scivolare dalle mani tutti i suoi sogni, come cenere tra le dita."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NON DAVANTI A LUI

 
"Don't waste your time on me you're already 
The voice inside my head"
-Blink 182, I Miss You


***


Quelle che Marinette aveva appena proferito erano, con ogni probabilità, le parole più difficili che avesse mai pronunciato in tutta la sua vita, almeno fino ad allora. Dietro ogni singolo vocabolo utilizzato dalla ragazza vi erano centinaia di ore di lavoro, ognuno di essi era stato soppesato, sostituito e rivalutato decine e decine di volte, al fine di giudicare se fosse degno di entrare a far parte di quel breve, ma diretto discorso che aveva appena concluso.

Ed eccola là, di fronte ad Adrien, attendendo la sua reazione, col fiato mozzato in gola a causa dell’emozione e della vibrante tensione nell’aria attorno a loro. Non appena ebbe concluso, la corvina si sentì la gola improvvisamente secca e persino la deglutizione diventò un’impresa non indifferente.
Il silenzio glaciale che era calato tra i due era, per assurdo, quanto di più assordante Marinette potesse udire in quel momento: la totale assenza di suoni di qualsiasi tipo, al di fuori del chiacchiericcio degli ultimi studenti che pigramente abbandonavano l’istituto dopo un’altra estenuante giornata scolastica.

E poi Marinette lo vide scuotere il capo, con aria affranta. Fu allora che il suo mondo andò in pezzi di fronte a lei. Non sembrava particolarmente sorpreso da quella dichiarazione, ma ciononostante non si era mai preparato in modo adeguato ad una “chiacchierata” del genere, come se avesse sempre pensato che, in fondo, non sarebbe mai accaduto davvero.

“Marinette…” Cominciò col dire lui, senza muovere un muscolo e sforzandosi per lo meno di guardarla dritta negli occhi “Vedi, è complicato. Tu sei la mia migliore amica, sei probabilmente la persona a cui tengo di più, è vero, ma…”

Non poteva dirglielo. La stava rifiutando e non poteva neppure dire chi fosse colei che occupava il cuore di Adrien Agreste, alias Chat Noir sotto mentite spoglie. Ma che andava pensando? Anche se avesse potuto, non le avrebbe mai rivelato il nome di colei che amava. Persino nel caso in cui non si fosse trattato di Ladybug, ma di una qualsiasi altra ragazza. L’avrebbe ferita più di quanto non stesse già facendo, ma in una situazione del genere non avrebbe certo potuto mentirle. Tutto ciò che poteva fare era limitare i danni e cercare di renderle tutto più facile.

“Ma non posso darti quello che cerchi Mari, mi dispiace. Ti racconterei una bugia se ti dicessi che contraccambio pienamente i tuoi sentimenti, e io non voglio farti questo. Voglio essere sincero perché tengo tantissimo a te e… beh, spero che tu possa capirmi” Concluse poi, non sapendo bene cosa aspettarsi, a seguito di una risposta simile: era la prima volta che si ritrovava in una situazione del genere e non aveva alcuna idea di cosa sarebbe accaduto subito dopo.

Ogni singola lettera che usciva dalla bocca del biondino era una pugnalata inferta direttamente al cuore di Marinette che, una volta finito di ascoltare quanto Adrien avesse da dire, stava sanguinando interiormente.
Sentì improvvisamente due grossi lacrimoni spuntarle agli occhi e d’istinto li chiuse, sforzando di contrarre le labbra in un sorriso palesemente falso e di circostanza.

“Oh, sì, certo! Cioè, voglio dire, non è certo colpa tua! Alla fine sono stata io a dichiararmi, tu non sei certo costretto a dire il falso solo per farmi contenta!” Balbettò ridacchiando, impiegando le ultime briciole della sua forza di volontà per frenare le lacrime, almeno per qualche secondo in più e sentendo le proprie corde vocali iniziare a cedere al tremolio che si insinuò pian piano nella sua voce.

Sapeva bene a cosa avrebbero condotto quelle sue maledette risatine con cui stava mascherando il tutto.

Non qui.

Non davanti a lui.

“Mari, vuoi che…” Tentò di dire Adrien, avanzando di un passo verso la ragazza, che a sua volta arretrò, dapprima lentamente, farfugliando un “Ho dimenticato lo zaino in classe! Ci vediamo domani!”, senza neppure accorgersi di quanto ridicola potesse essere quella scusa per correre via, verso i piani superiori dell’edificio, dal momento che lo zaino si trovava sulle sue spalle.
E voltandosi, Marinette corse via. Se avesse potuto, avrebbe corso per migliaia di chilometri, fino all’altro capo del mondo. Doveva fuggire da tutto e da tutti, ma quella non era un’opzione contemplabile: la sua classe era quanto il fato sembrava disposto ad offrirle. Ma le andava bene ugualmente.

Ebbe giusto il tempo di chiudersi la porta della classe alle spalle, prima di lasciarsi scivolare al suolo, con la schiena appoggiata al muro e il viso nascosto tra le mani.

Fu allora che i singhiozzi riempirono il silenzio che fino ad allora aveva isolato i due dal resto del mondo, ed erano più simili ad urla strazianti e disperate piuttosto che ad un comune pianto qualsiasi.

Aveva sprecato il suo tempo, Marinette ne era sicura: ore ed ore a discutere su come dirglielo, su come palesare la propria parte più vulnerabile, ascoltando i consigli di Alya e cercando di trovare il modo migliore per confessare i propri sentimenti… solo per vedersi scivolare dalle mani tutti i suoi sogni, come cenere tra le dita.

Per che cosa avrebbe lottato, ora? Di certo l’amicizia tra i due ne avrebbe risentito a tal punto da incrinarsi in maniera irreparabile: come evitare le situazioni imbarazzanti che si sarebbero inevitabilmente create tra di loro? Come potevano far finta di nulla, ignorando il fatto che una delle due parti, in quella loro stupenda amicizia, fosse apertamente innamorata dell’altra? Come evitare il senso di smarrimento ed inutilità, nel momento in cui – e prima o poi sarebbe accaduto – Adrien avesse trovato una ragazza? No, non poteva esserci alcun futuro, tra un singhiozzo e l’altro, Marinette ne era sicura.

Tutto quello che si era faticosamente conquistata era andato perduto per sempre. E lei non poteva far niente per tornare indietro.


 
***


Note dell'autore: sono tornato! Con scritti non molto allegri, ma sono tornato! Che dire, questa OS nasce dal fatto che, almeno per quanto ne sappia io, nessuno ha ancora effettivamente scritto una storia su un eventuale rifiuto di Adrien nei confronti di Marinette (Perchè tutti noi desideriamo che si mettano assieme v.v), quindi qualche sera fa ho detto "Ehi, GK! Scrivila tu! Così ti farai linciare da ogni fan che popola EFP!" 
Che dire, spero che chiunque sia riuscito (O abbia avuto voglia, a seconda dei casi) a leggerla fino in fondo possa averla apprezzata, al limite potete esprimere tutto il vostro odio nei miei confronti con una recensione -ed essendo un rovinaship me lo merito pure ahahahaha-!
Ringrazio tutti quelli che sono passati e in particolar modo la mia fidata compagna d'avventure, Haiwan, che mi ha fatto per l'ennesima volta da beta reader: devo iniziare a pensare seriamente a darti uno stipendio, per questo v.v 

Ci rileggiamo presto!

GK

 
   
 
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