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Autore: shelbye    18/03/2018    0 recensioni
Era tutto un flashaback. Ogni volta che lo vedeva la sua mente vagava nel passato, nel ricordo di quando stavano tutti bene, di quando anche se il buio c'era, si percepiva appena.
***
Non tutti gli allievi di Luke Skywalker morirono quella notte.
Tra le macerie, il sangue, la morte, era rimasto qualcuno che aveva scelto di dimenticare gli orrori di cui è capace la forza, per fare della Resistenza l'unico motivo per cui restare aggrappato alla vita.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Generale Hux, Kylo Ren, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Le vicende di questa fanfiction si svolgono dopo "gli ultimi Jedi"
Buona lettura! 
 



Lersen iniziò a correre, braccato, ma senza paura, con la brezza che gli accarezzava teneramente il viso.
Prese a correre così veloce che le gambe iniziarono ad andare da sole, con il rischio di inciampare da un momento all’altro.
Si sentiva libero.
Dopo anni passati a scappare da chi era realmente, finalmente sentiva che le catene che lo imprigionavano al passato si erano spezzate e ora, sebbene stesse fuggendo, si sentiva sovrano di sé stesso e di tutto ciò che gli stava attorno.
La sua corsa fu interrotta bruscamente quando davanti a sé si presentò il vuoto e per poco non cadde giù dalla scogliera.


«Sarebbe stato imbarazzante se tu fossi caduto giù» disse una voce alle sue spalle.

Lersen ridacchiò.

«Allora, ti arrendi?» riprese la voce.

Lersen si voltò, alzando le braccia in segno di resa.

 «Va bene, va bene, mi arrendo, Ben» 

Quando i loro sguardi si incrociarono, anche Ben sorrise, soddisfatto dall’esito della sfida.
I suoi capelli neri erano scompigliati sia a causa del vento, sia per la lotta, e quando un rivolo di sangue gli scese dal sopracciglio, lo asciugò con la manica della camicia come se niente fosse.


«Andiamo ora, Luke si arrabbierà» 

Con la mano con cui non teneva il lungo bastone di legno con cui aveva disarmato Lersen, Ben aspettò che il compagno lo raggiungesse per potergli scompigliare quei suoi disordinati capelli biondi. 


 «Comunque stai migliorando»

 «Davvero?» chiese Lersen con sguardo speranzoso

«Davvero. Lo pensa anche Luke, ma non credo te lo sentirai dire da lui ancora per un po’»   


Mentre risalivano la collina, Lersen tenne lo sguardo fissato su Ben per tutto il tempo.
Non riusciva a smettere di guardarlo con ammirazione.
Ogni cosa che Ben faceva, lui avrebbe voluto farla uguale.
Avrebbe voluto essere sicuro di sé stesso come lui, forte come lui, impassibile come lui.
Lersen spesso si lasciava andare alle emozioni, a volte piangeva quando sentiva di aver deluso Luke, altre volte invece permetteva che la rabbia si impossessasse di lui e niente nelle vicinanze riusciva a salvarsi da quella furia.
Ben, al contrario, era quasi sempre serio e concentrato, il suo sguardo era pressoché illeggibile ed erano rari i momenti in cui facesse trapelare anche solo un briciolo di emotività.
L’allenamento all’aperto era uno di quei momenti, come se anche lui si sentisse in qualche modo più libero.
Quando poi tornavano al capanno, il volto di Ben si faceva cupo e rimaneva in silenzio anche per ore, o addirittura giorni. Tutti gli altri allievi lo guardavano con stupore e invidia, poiché egli aveva quasi del tutto appreso ciò che c’era da apprendere ed era stato il primo ad ottenere una spada laser. Era l'allievo perfetto.


«Quando pensi che avrò la mia spada laser? Ormai manchiamo solo io e Duk» 

«Presto» disse Ben.

La sua voce era tornata seria, così come il suo volto.

«Te l’ho detto Lersen, stai migliorando e l’ha visto anche Luke. Appena sarai in grado di dominare maggiormente la rabbia smetteremo di usare questi stupidi bastoni» 

Lersen sorrise, ma questa volta Ben non ricambiò.



***


«Cora, stai dormendo?»

La ragazza emise un flebile sospiro, come se avesse voluto dire qualcosa, ma non ne avesse avuto le forze e Lersen lo prese come un segnale di lasciarla dormire in pace.
Un sogno a dir poco grottesco lo aveva svegliato e non riusciva più a riprendere sonno.
Contemplò per qualche minuto il corpo nudo di Cora, avvolta da un sottile lenzuolo dal petto in giù, si girò e rigirò nel letto, ma sapeva che non si sarebbe più riaddormentato, non dopo quello che aveva visto in sogno.
Si alzò in piedi e scosse il capo, come se così potesse scacciare via quelle immagini. Si vestì velocemente e uscì dalla cabina, facendo attenzione a non fare rumore.
Fuori, nonostante l’ora, c’era ancora fermento.
La resistenza si stava lentamente rimettendo in piedi: c’era ancora speranza.
Dopo Crait, dopo tutto quello che era successo, il desiderio di un futuro migliore perdurava e, rinascendo dalle proprie ceneri, aveva portato con sé nuovi ribelli, nuovi combattenti che, per quanto inesperti, erano disposti a sacrificare la propria vita.
Nel corridoio decine e decine di persone andavano e venivano, ognuno che cercava di essere utile in qualche modo, chi con la forza, chi con l’intelligenza, chi con il proprio coraggio.
Non sarebbe stato facile, probabilmente non avrebbero nemmeno vinto, ma valeva la pena combattere, ne era certo. 



 
 
Chiedo scusa per la brevità del capitolo,
ma mi aspetta una settimana in università parecchio tosta
ed ero impaziente di pubblicare questo primo capitolo!
Il prossimo sarà sicuramente più  lungo e ricco.
Sono anni che non scrivo più fanfiction e credo di essere abbastanza arrugginita,
quindi ogni critica, correzione,commento o consiglio mi farebbero molto piacere .
Spero che questo primo capitolo possa essere la base di una fanfiction interessante,
fatemi sapere cosa ne pensate!
bye, Chiara 
 
   
 
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