Ringrazio anche solo chi legge.
Giorno
7: Cose che hai detto
mentre stavi guidando.
Leviathan/Xanxus Brotp.
Cap.7 La fedeltà del
fulmine
Leviathan controllava
accelerò la macchina, controllava lo
specchietto retrovisore con sguardi fugaci, dai suoi otto ombrelli si
alzavano
dei fulmini sfrigolanti.
“Un giorno, Boss,
riuscirò a dimostrarvi di essere un buon
braccio destro” disse secco. La sua espressione era
concentrata e i suoi
baffetti neri fremettero.
“Mnh?”
chiese
Xanxus, inarcando un sopracciglio moro.
“Boss, lo sapete che sono
pronto a morire per difendervi?”
domandò Leviathan.
Xanxus sbadigliò
rumorosamente.
“Ti sembra un discorso da
fare mentre stai guidando, feccia?”
borbottò.
Leviathan annuì
vigorosamente, le ciocche che formavano i
suoi capelli con la forma di una stella marina erano larghe tre dita.
“Finalmente siamo da
soli” ribatté.
“Prova ad approfittare
della cosa per offendere la ‘mia’
Superbia e ti do fuoco” lo minacciò Xanxus. Aveva
il gomito appoggiato alla
portiera, con il mento sulle dita.
“Quello che ho da dire a
Squalo, gliela dico in faccia.
Voglio solo che sappiate che la mia fedeltà va a voi
davvero. Vi voglio sul
serio difendere…” disse Leviathan.
Le iridi color sangue di Xanxus
brillarono.
“Feccia, devo dedurre che
sia successo qualcosa di grave. Lo
so che sei la mia guardia del corpo e non mi dispiace avere una balia,
ma non
dubitare della mia forza. MAI” ordinò secco Xanxus.
Levitathan evitò un camion
che stava puntando verso di loro
e fece lo slalom tra altre macchine, accelerando in autostrada.
“Boss, io vorrei essere il
vostro braccio destro” disse
secco.
< Non conosco altro modo per
farti capire quanto ti voglio
bene. Alla fine sei diventato come un figlio per me, sei la mia gioia.
Mi hai
dato un motivo per vivere e ho scoperto che posso essere felice. Vedere
Belphegor giocare, ascoltare Mammon cantare, notare le effusioni che tu
e
Squalo vi scambiate agli angoli della casa, mi ridà fiducia
in questo mondo di
vipere.
Voglio proteggere la piccola bolla
felice che hai creato per
me > pensò.
“Non ho bisogno di un
braccio destro, faccio prima facendo da
solo. Umphf, ho sbrigato io tutto
per
il Vecchio. La sua tempesta era un vero incapace”
borbottò Xanxus.
“Non voglio che vi
abbassiate a fare cose che…”. Iniziò
Leviathan.
“Lo sai che non me ne frega
niente di queste cazzate” lo
interruppe Xanxus.
< Non posso guardarlo negli
occhi e chiedergli cosa lo ha
turbato tanto. Maledizione, questo discorso doveva farmelo proprio
mentre era
intento a guidare?! Non ho capito, quando ha un volante in mano diventa
quasi
una persona seria?! > si domandò.
“Piuttosto, questa sera tu e Gamma non
andate ad ubriacarmi. Voglio che mi facciate rapporto. E non me ne
frega un
cazzo che Gamma non è un Varia! È
uno dei miei lo stesso” ordinò.
“Sì, Boss.
Però ci permettete almeno di uccidere per voi”
sussurrò Leviathan.
“Perché
altrimenti pensate che non mi servite a niente. Voi
non capite in che cosa mi siete utili! Siete proprio della feccia
stupida,
tutti voi Varia” brontolò Xanxus. Socchiuse il
finestrino, il vento gli fece
ondeggiare gli scompigliati capelli neri e la coda di procione,
ticchettò con
le dita sulla guancia abbronzata, sfiorando la cicatrice.
“Voi ci fate sentire
essenziali, ma siamo noi che abbiamo
imparato da voi a volere di più” rispose Leviathan.