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Autore: BrokenSmileSmoke    22/03/2018    0 recensioni
Biglietto di sola andata per Londra, una valigia fatta all'ultimo momento, check-in, e solo tanta speranza per un futuro diverso dal suo presente e dal suo passato.
È così che Mara Vileri, 26enne torinese, decide di dare una svolta alla sua vita, lontana dagli orrori dell'uomo che diceva di amarla.
Non ha molto con se, solo i soldi che era riuscita a mettere da parte senza farsi scoprire, un diploma, una laurea in lingue ed una valigia con dentro i suoi pochi effetti personali.
Non ha più amici, ne famigliari. Nessuno è disposto ad aiutarla, ma è il rischio che ha deciso di correre quando ha capito che non c'era più nessun miracolo da attendere.
Spera solo di avere fortuna, e di non farsi mai più trovare dall'uomo che l'ha distrutta psicologicamente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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«Allora, se mi dai i tuoi documenti mi faccio la fotocopia, poi in settimana ti farò firmare il contratto» mi disse gentilmente Lily.
La donna che analizzava ogni mia minima mossa sembrava non esserci più, forse aveva capito che ero una persona sincera e con voglia di lavorare.
Mi ero presentata all'agenzia in anticipo, volevo farle buona impressione, e da subito lei mi aveva fatto vedere tutte le cose di cui si occupava.
Trasferte, escursioni, viaggi.
Poi mi disse tutto ciò che dovevo sapere per fare l'interprete, ed io prendevo appunti.
«Domani stesso ci sarà un gruppo di italiani, perciò preparati, visiterete Londra tutto il giorno, quindi zaino in spalla e scarpe comode» mi consigliò «Domani stesso conoscerai George, ti lascio il suo numero di telefono» prese un foglio e trascrisse un numero telefonico, che poi posai in borsa.
«Ci sono altre informazioni che potrebbero essere utili?» le domandai.
Eravamo sedute nel piccolo ufficio e davanti a me c'erano un sacco di volantini e dépliant.
Lily ci pensò un attimo, poi tornò a parlare.
«Allora.. ovviamente tra una tappa e l'altra ci saranno dei break, tutti i turisti avranno del pranzo a sacco. Vi sposterete in metro, tu hai già il pass?»
Avevo annuito.
«Benissimo, ma te ne daremo comunque uno aziendale. All'arrivo del bus con i turisti, George darà ad ognuno di loro un pass per la metro, tu dovrai solo tradurre. A fine gita ve li dovranno tornare indietro, se un cliente lo perde o non lo torna non gli restituiremo la caparra, tutto qui. Per quanto riguarda l'abbigliamento non ho richieste particolari, solo cose non troppo.. scollate o provocanti, d'accordo? Adesso ti stampo il tuo badge, e così per domani sei pronta»
Avevo ascoltato attentamente, parola per parola, e l'indomani avrei fatto il mio meglio.
«Per i primi giorni ti consiglio di tenere sempre a portata di mano un block notes con le informazioni che potresti dimenticare, poi vedrai che col passare del tempo imparerai la tiritera a memoria»
Le sorrisi.
«E quando non ci saranno visite organizzate di cosa mi occuperò?» domandai curiosa.
«Verrai qui all'agenzia, vengono più clienti di quanto tu possa immaginare, e mi farebbe comodo una mano»
Proprio in quell'istante si sentì il rumore della porta che si apriva, Lily si affacciò dalla scrivania e si alzò immediatamente, uscendo dall'ufficio.
La seguì subito dopo.
«Finalmente ci si rivede Rachel! Com'è andata la luna di miele?» domandò entusiasta Emily alla giovane donna che era appena entrata.
«Oh, è stato tutto fantastico, non potevi organizzarla in modo migliore! Madrid è una città fantastica!»
Lilianne sorrise contenta.
«Lei chi è? Una stagista?» domandò Rachel riferendosi a me.
Mi presentai.
«Sono Mara» le sorrisi.
«Niente affatto, è la mia nuova interprete» mi presentò con orgoglio Lily. Non capivo perché.
Rachel ammiccò, poi rise.
«Beh, George ne sarà contento»
Non capivo se ridere alla battuta, se mi stesse prendendo in giro o se mi dovessi preoccupare.
Guardai dubbiosa le due donne, poi Lily tornò a parlare.
«È ancora totalmente preso dalla tragedia di Brenda»
Tragedia? Cosa diavolo sarebbe mai potuto essere successo a questa Brenda?
«Beh, io comunque adesso dovrei andare, ero passata per ringraziarti e dirti che a Mitchell era venuta voglia di girare il mondo all'improvviso.. se magari puoi organizzarmi qualcosa, in qualsiasi luogo, tanto ormai le sai le mie preferenze, buon lavoro!» disse e ci salutò Rachel.
«Bene, ora iniziamo a preparare un pacchetto vacanza per Rachel, magari una mente giovane come la tua potrà aiutarci» mi disse Lily facendomi l'occhiolino.
Passammo il resto della giornata a programmare il pacchetto, e la mia "mente giovane" mi aveva suggerito di impostare come destinazione l'Australia.
Organizzammo tutto con date improvvisate, e alla fine fui soddisfatta del mio lavoro. Avevo trascritto tutte le idee su un quadernino, poi avevamo fatto un calcolo stimato delle spese, e tutto sommato non era male.
Erano venute altre persone, coppie, famiglie, tutte per organizzare una vacanza estiva, e mi chiesi quanto tempo avrei impiegato per permettermi un viaggio anche io.
«Domattina vieni qui per le 8, George ti aspetterà qui per poi andare insieme al punto d'incontro con i turisti. Vedrai, ti troverai molto bene con lui, è un ragazzo dolce e gentile»
Avevo messo tutte le cose che mi aveva dato Lily nella borsa, badge, altri dépliant e un foglio con il programma delle visite a cui avevo dato una sbirciatina.
Aspettai che lei chiudesse l'agenzia, poi la salutai e mi diressi alla metro per tornare a casa, non era molto tardi ma comunque quella sera non volevo uscire.
Mi sarei messa a studiare le cose che mi sarebbero servite e avrai selezionato i vestiti da mettere l'indomani.

«Sei in anticipo! Piacere, sono George, credo che Lily ti abbia parlato di me» mi disse un ragazzo alto e biondo.
E così era quello George.
«Sì, non ha fatto altro che dirmi che eri un ottimo collega» precisai.
Quella mattina non faceva molto freddo, e devo dire che ci avevo azzeccato in pieno con l'abbigliamento, dei semplici jeans a vita alta, una canotta nera e delle Skechers, giusto per sentir meno la stanchezza, erano le scarpe più comode che i miei piedi avessero mai provato.
Durante il tragitto mi lasciai togliere alcuni dubbi riguardo ciò che si faceva normalmente durante una visita, e arrivammo al punto di incontro in poco tempo, era una stazione degli autobus piena di turisti. Come avremmo fatto a capire quali erano i nostri?
All'improvviso George estrasse un foglio di carta con il nome dell'agenzia di viaggio, e subito iniziarono ad avvicinarsi a noi alcune persone.
Facemmo un veloce appello, giusto per non dimenticarci nessuno, e poi ci avviammo alla metropolitana.
Come previsto, tutti avevano già il pass.
Io e George camminavamo avanti, e il gruppo ci seguiva.
Seguimmo perfettamente il programma, a pranzo facemmo una pausa a Central Park, e poi continuammo fino al tardi pomeriggio.
Io nella mia lingua nativa avevo raccontato la storia di tutti i posti che visitavamo, facendomi raramente aiutare dagli appunti, mentre George ci faceva strada.
Passai una giornata bellissima, ma comunque stancante.
Riportammo il nostro gruppetto alla stazione dei pullman, li salutammo e poi mi lasciai accompagnare da George alla metro.
Durante il tragitto verso casa mi domandai se quello che avevano detto Lily e la signora Rachel fosse uno scherzo, in fin dei conti George mi sembrava una persona solare, ma forse anche lui come me tendeva a non parlare di sé e a non trapelare alcuna emozione negativa.
Feci una cena veloce e andai a dormire tranquilla, ripensando ai miei genitori e al loro tragico incidente.
   
 
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