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Autore: ThorinOakenshield    23/03/2018    3 recensioni
"Improvvisamente avverto un rumore alle mie spalle, un suono molto simile alla pietra che viene intagliata.
Il mio cuore fa un salto, esattamente come me. Quando mi volto, noto che si sta formando una scritta sulla parete della grotta, e la paura in me aumenta sempre di più: nessuno sta incidendo la roccia, sono assolutamente sola in questo luogo misterioso, deve trattarsi per forza di un fantasma."
Seguito di 'Just a dream?' Lo si può leggere e comprendere anche senza aver letto la mia vecchia fanfiction.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Rhunyc

Bombur mi ha molto gentilmente riaccompagnata a casa. Durante il tragitto non abbiamo fatto altro che guardarci intorno con aria guardinga e spaventata, come se il Governatore e le sue tre insopportabili nipoti sarebbero potuti comparire da un momento all’altro e uccidermi nel modo più sadico possibile.
Abbiamo anche parlato di cosa avremmo fatto: siamo d’accordo che io ne parlerò subito con Thorin, non appena arriverà, mentre lui, domani, ne parlerà con gli altri nani.
Non sarò sola e tutti mi proteggeranno, questo è l’importante.
In questo momento ci troviamo fuori da casa mia, aspettando il Re sotto la Montagna.
“Glenys, Bombur.”
Sia io che il nano facciamo un salto, egli lancia pure un piccolo urlo.
Thorin Scudodiquercia osserva Bombur inarcando un sopracciglio, trovando sicuramente strano il suo comportamento.
“Oh, Vostra Maestà, siete voi!” si rassicura il cuoco della Compagnia. “Perdonatemi, mi avete fatto prendere uno spavento!”
Il nano rimane ancora un attimo a guardarlo stranito, ma lascia subito perdere: “Non c’è problema, Bombur, non preoccuparti.” Passa dolcemente una mano sulla mia schiena, come a volermi accarezzare. “Piuttosto grazie per aver accompagnato Glenys a casa.”
“Oh! Non c’è di che, figuratevi.” Il grasso nano fa un gesto di modestia con la mano, dopodiché posa il suo sguardo su di me. “Glenys, raccontagli tutto.”
Annuisco, sentendo Thorin Scudodiquercia farsi rigido accanto a me. Probabilmente sarà preoccupato e si starà domandando cosa diamine dovrei raccontargli.
Prima di congedarsi, il cuoco fa un lieve inchino al suo re, utilizzando solo il capo.
Thorin china leggermente la testa, come a volergli dire che va bene così, che può andare.
Bombur si allontana da noi con la stessa aria allarmata e traumatizzata che ha avuto per tutta la strada.
“Che cosa gli prende?” mi domanda Thorin, guardandomi. “L’ho visto più strano del solito.”
“Andiamo dentro, te ne prego” lo supplico afferrandogli il braccio. “Ti racconterò tutto in camera.”

“Allora, Glenys.” Una volta che ci troviamo in camera nostra, chiusa come sempre a chiave, Thorin si avvicina a me, per poi prendere le mie piccole mani tra le sue grandi e forti. “Cosa succede?” I suoi occhi azzurri trasmettono la preoccupazione che gli avevo attribuito, quegli stessi occhi che più di una volta li ho visti in questo stato. Trovandoli sempre irresistibili.
“Bombur, mentre si trovava in cucina, ha sentito il Governatore parlare con le sue nipoti” cerco di arrivare subito al dunque, senza troppi giri di parole. “Ha detto delle cose orribili.”
Thorin Scudodiquercia sembra sempre più allarmato.
“Vuole che tu sposa una delle sue nipoti, così si ritroverebbe imparentato con un re e salirebbe di un bel po’ di gradini sulla scala sociale” gli spiego, con probabilmente la sua stessa e identica espressione stampata in faccia. “E io, dal momento che tu sei innamorato follemente di me, sono un intralcio per i suoi piani, quindi vuole uccidermi.”
Thorin rimane a bocca aperta, guardandomi come se stesse valutando se sono seria o meno.
Io rimango zitta e ferma, in attesa di una sua risposta.
Non sono molto ottimista a riguardo, ergo non credo che darà peso alle mie parole e che crederà a questa storia.
“Chi ti ha detto questo?”
“Bombur” gli ripeto per la seconda volta, mentre la speranza comincia a farsi viva in me: forse mi crede e caccerà via a calci nel sedere quei tre imbroglioni! O ancora meglio… li condannerà a morte!
Purtroppo l’espressione del nano cambia ben presto, difatti ora non sembra più preoccupato e attento, piuttosto sembra noncurante e scettico. “Glenys...” comincia con tono serio, con lo stesso tono che usa per farmi le prediche. “Bombur è sempre stato un nano piuttosto distratto e particolare. Gli sono grato per avermi aiutato a riprendermi Erebor, ma ciò non toglie che non sia molto affidabile...”
Ecco… Proprio come immaginavo…
“Chissà cosa avrà sentito” continua il nano, mentre io penso a come convincerlo che tutta questa storia è vera. “Sono sicuro che nessuno vuole farti del male, non preoccuparti.” Mi sorride e passa la sua mano sul mio volto.
Il suo sorriso e la sua carezza mi imbambolano un po’, ma non abbastanza da farmi perdere di vista il mio obiettivo: convincere Thorin a credere a me e a Bombur.
“Ti prego, credimi per una volta!” lo supplico, non sapendo esattamente cosa inventarmi per fargli cambiare idea, dico giusto le prime cose che mi vengono in mente. “Io credo a Bombur.”
“Glenys, va’ a dormire, è tardi” mi ordina il Re sotto la Montagna, dopo aver emesso una cosa che sembrava un mix tra un sospiro e uno sbuffo.
Non mi sta nemmeno ascoltando.
“La porta è chiusa a chiave?” gli chiedo tremante, guardandomi intorno.
Non vorrei mai che venissero a uccidermi durante il sonno. Improvvisamente quelle tre stupide mi fanno paura, anche perché sono molto più grosse di me… specialmente quella che sembra un uomo!
“Sì Glenys, come sempre” mi risponde il nano, sbuffando un’altra volta.
“E la porta della camera?”
“Lo sai che la chiudiamo a chiave ogni volta...”
“E le finestre?” Non mi sto dando pace, continuo a guardare da tutte le parti, rabbrividendo ogni due per tre.
Una bella crisi di panico è imminente, la prima in tutta la mia vita.
“Glenys, non ci sono finestre.”
“E tu dormira… ?”
“Glenys.” Thorin mi interrompe, parlando con quel tono che non ammette repliche, quel tono che ha il potere di zittire chiunque all’istante. “Se la cosa può farti sentire più tranquilla, stanotte non dormirò: non ho sonno e vorrei lavorare per dei progetti che concernono le riparazioni di Erebor.
Ergo rimarrò sveglio tutta la notte, in camera con te, seduto alla scrivania, a lavorare ad alcuni bozzetti.”
Effettivamente, l’idea di rimanere in camera da sola con un Thorin sveglio e vigile, mi rassicura parecchio.
Quel nano è un guerriero pronto ed esperto, sono sicura che, se qualcuno dovesse entrare per farmi del male, saprebbe certamente come difendermi, come ha già fatto in passato.
E poi, se dice che non ha sonno e che non dormirà, allora vuol dire che per davvero non lo farà.
Posso andare a dormire tranquilla.
O almeno spero…

Stamattina mi sono svegliata giusto un po’ ansiosa e stizzita: non ho trovato Thorin in camera, ero praticamente sola a casa.
E se il Governatore e quelle tre racchie fossero arrivati pronti pronti per farmi fuori?
In questo momento ne sto parlando con gli altri nani, durante la solita pausa lavoro.
Finalmente sono arrivate le belle giornate, dunque ci troviamo appena fuori dalla Montagna Solitaria, seduti su degli ammassi di rocce.
Purtroppo Bombur non è qui a darmi manforte, visto che si trova nelle cucine a preparare da mangiare a tutti noi.
“Ne ho parlato con Thorin, proprio come mi ha detto Bombur, ma come al solito non mi ha creduto.” Concludo il mio racconto allargando le braccia, come per dire che non c’è nulla da fare, Thorin è sempre il solito, ci vorrebbe un miracolo per far sì che creda alla mia storiella.
Proprio come avevo immaginato, i miei amici si guardano l’un l’altro in silenzio e, purtroppo, nemmeno loro sembrano credermi.
Anche Gandalf e Bilbo – che ha deciso di restare ancora un po’ con noi, prima di ritornare a casa – sembrano piuttosto scettici a riguardo.
Non posso crederci: nessuno sembra dare il giusto peso alle mie parole, nemmeno Fili e Kili. A quanto pare posso contare solo su Bombur.
“Bambina mia.” Balin, tanto per cambiare, prende la parola per primo. “Tutti noi vogliamo molto bene a Bombur, così come ne vogliamo a te...” Guarda i miei amici, i quali concordano annuendo. “Ma purtroppo non si può certo dire che sia un nano attendibile…”
Mi sembra di risentire le parole di Thorin.
“Balin ha ragione” dice Bofur, sorprendentemente serio. “Gli voglio bene, è mio fratello, ma Bombur non è mai stato un nano particolarmente attento e affidabile, chissà che avrà sentito!”
Ma si sono messi d’accordo con il Re sotto la Montagna? Stanno praticamente ripetendo tutto quello che ha detto lui.
Bifur asserisce parlando in nanico, accompagnando le parole con i soliti gesti che gli conferiscono un’aria molto simile a quella di un uomo delle caverne.
“Glenys, è vero.” Mi volto verso Kili, pure lui è insolitamente serio, lo stesso discorso vale per suo fratello. “Avrà alzato un po’ troppo il gomito, come sempre.”
Sto per dire qualcosa, sto per provare a convincere anche loro, ma Thorin mi interrompe subito.
Il Re sotto la Montagna è appena arrivato, meraviglioso come sempre.
Ci voltiamo tutti verso di lui, simultaneamente.
Sembra essere di buon umore, al mio contrario.
Si avvicina a me con un sorrisino stampato in faccia, tenendo solennemente le mani dietro alla schiena. “Glenys, ti andrebbe di fare un giro insieme a me?” Mi porge il braccio, facendomi diventare rossa e battere forte il cuore.
Sorrido e, dopo un attimo di esitazione, decido di accontentarlo.
Magari riuscirò a fargli cambiare idea durante il tragitto.

Dale sta tornando splendente come un tempo.
In ogni angolo ci sono uomini e donne che si danno duramente da fare per ricostruirsi una vita.
Bard non è mai rientrato fra le mie simpatie, ma devo dire che se la cava piuttosto bene come guida di questo popolo di umili pescatori.
“Sire Thorin.”
Una voce che risulta immediatamente gradevole all’udito, ci fa voltare tutti e due.
Devo dire che, una volta girata dall’altra parte, rimango piacevolmente sorpresa e senza parole: dinanzi a me si trova un uomo veramente molto bello, raramente mi è capitato di incontrarne di così affascinanti, specialmente nella Terra di Mezzo.
Somiglia moltissimo a Craig Parker, uno dei pochi attori che, insieme a Richard, riesce a risultare veramente avvenente ai miei occhi. Anche se non mi farà mai lo stesso effetto che riesce a farmi il signor Armitage, egli è insostituibile per me.
“Oh, salve Rhunyc!” lo saluta Thorin come se si trattasse di un vecchio amico.
Io nel frattempo rimango a fissarlo imbambolata, ma solo perché non mi sarei mai aspettata si ritrovarmi in maniera inaspettata un uomo così bello davanti. Ovviamente Thorin Scudodiquercia per me è il meglio, non lo sostituirei con nessuno.
“Glenys, permettimi di presentarti Rhunyc, un uomo al quale ho dato una mano con le riparazioni di Dale, e che molto gentilmente ha ricambiato il favore aiutando me e gli altri nani a sistemare Erebor.”
Quando l’uomo posa il suo sguardo su di me, sussulta un attimo, come se fosse rimasto sorpreso di vedermi.
Non riesco a spiegarmi questo atteggiamento… che sia rimasto folgorato da me proprio come io sono rimasta folgorata da lui?
Esattamente come ho fatto io, anche Rhunyc rimane fermo a fissarmi stregato, mentre le domande si stanno affollando dentro me.
Noto che Thorin ci sta guardando piuttosto perplesso.
Che sia geloso?
“Il piacere è tutto mio.” Egli si riprende subito, dopodiché prende delicatamente la mia mano e vi posa dolcemente un bacio sul dorso.
Ho avvertito un brivido lungo la schiena, mentre le mie guance hanno preso fuoco.
Quando l’uomo si allontana sorridendoci, mi sorprendo nel notare che sto sorridendo anch’io. Sto sorridendo come una deficiente.
Thorin Scudodiquercia mi guarda preoccupato, come se avesse paura che mi sia presa una sbandata per quell’uomo che ho appena conosciuto.
Ma che stia tranquillo: Thorin è molto più bello di lui e lo conosco da decisamente più tempo, l’ho sempre amato e per sempre lo amerò.
Il Re sotto la Montagna non deve avere assolutamente nulla da temere.

L’Antro di Lucri:

E difatti Thorin non deve avere assolutamente nulla da temere: non ho alcuna intenzione di creare alcun triangolo scemo, Glenys ha sempre amato e per sempre amerà Thorin, Rhunyc lo trova semplicemente bello e la cosa finisce qui.
Il massimo che potrebbe nascere tra quei due, è una gran bell’amicizia.
Detto questo, volevo dirvi che ho creato la pagina Facebook del mio account di Efp, la trovate nel mio profilo, lì dove, se volete, potete pure aggiungermi tra le amicizie ;).
Un bacione <3

Lucri

   
 
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