Ringrazio
anche solo chi legge.
Tsuna/Haru.
Day
9 cose che hai detto mentre stavo
piangendo
Cap.9
Dichiarazione
Tsuna
si sedette accanto ad Haru, stringendosi le
ginocchia con le mani, il capo incassato tra le spalle.
“Non
volevo farti piangere, mi dispiace” sussurrò.
Haru
si passò la mano sul viso umido di lacrime e negò
con il capo, facendo ondeggiare i capelli corti.
“N-non
è colpa tua… Tsuna-sama”
biascicò.
Tsuna
si tolse la giacca e gliela mise sulle spalle.
“Non
avrei dovuto gridarti addosso. Da quando sono qui
nel futuro, mi sento sempre sotto pressione”
mormorò.
Haru
si mordicchiò il labbro e appoggiò la testa sulla
spalla di Tsunayoshi.
“I-io
ti capisco… anche io mi sento così confusa.
Vorrei solo poter fare di più per voi e non riesco a capire
quasi niente di
quello che accade. Ho solo sentito che mio padre qui, nel futuro,
è morto”
gemette.
Tsuna,
con la mano tremante, le accarezzò la testa.
<
Ci sono tante cose che non ho mai avuto il
coraggio di dirgli, magari troverò adesso la forza, mentre
sto piangendo. I
miei sentimenti sembra che stiano già prendendo il
sopravvento su di me >
pensò Haru.
“Ammetto
che mi avete fatto paura, non sembravate in
voi. Magari se mi diceste cosa sta succedendo”
mormorò.
“T-tu…
ti fidi di me?” chiese Tsuna.
Haru
annuì.
“Io
no” ammise Tsuna.
Haru
prese la mano di lui e se la portò al petto.
“Voi
dovete credere in voi stesso. Io voglio
continuare a fidarvi di voi e vorrei che voi provaste lo stesso per
me”.
Tsuna
deglutì rumorosamente e arrossì.
<
È così bella e dolce, sta sempre al mio fianco.
Forse è più mascolina di Kyoko e meno dolce,
però è più simile a me. Vorrebbe
combattere,
ma non le riesce nel modo migliore. Tenta di fare tante cose e vuole
aiutare i
bambini, ma spesso ha più paura dei piccoli stessi.
Crede
in me, come fa Hayato > pensò, stringendo a
sua volta la mano di lei.
“Io
non so bene cosa sto succedendo, ma so che ho
bisogno che mi diate coraggio” sussurrò.
“Vi
aiuterò a trovarlo dentro di voi, dove di certo
non manca. Però, io, posso solo pulire e cucinare per
voi” disse Haru.
Tsuna
si alzò in piedi e negò con la testa.
“Cucineremo
e puliremo insieme, non è giusto che tu
faccia tutto da sola! Ed in cambio, magari, puoi aiutarmi mentre mi
alleno. Mi
serve un po’ di tifo” sussurrò.
Haru
sorrise e lo abbracciò.
“Iiiih”
strillò Sawada.
<
Una ragazza così carina mi sta abbracciando!
Dev’essere
l’inferno, sicuramente rovinerò il momento
> pensò.
Haru
sciolse l’abbraccio e abbassò lo sguardo, unendo
le mani dietro la schiena, facendo strofinare la punta della scarpa
destra sul
pavimento.
“Scusa,
mi sono lasciata trasportare” ammise.
Tsuna
serrò un pugno, assunse un’espressione decisa,
con l’altra mano le accarezzò il viso
lì dove c’erano le lacrime e le posò un
bacio sulle labbra.
Haru
sgranò gli occhi e contraccambiò al bacio, Tsuna
l’abbracciò approfondendo il bacio. Haru chiuse
gli occhi e alzò la gamba, il
suo battito cardiaco era accelerato. Le loro lingue
s’intrecciarono.
Lambo,
sorridendo, li guardava nascosto dietro la
porta.