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Autore: Nothingmore    25/03/2018    2 recensioni
/A seguito degli avvenimenti di TLJ/
Rey riceve la visita della regina Padmé Amidala.

"In te vedo curiosità. Vorresti sapere chi sono, non è vero?", il suo sorriso era ora sereno, ma fermo. "Le leggende non mi sono mai piaciute e credo, mio malgrado, di esserne entrata a farne parte... Ecco dunque quello che ti dirò: sono giunta per avvisarti e aiutarti, fin dove mi è possibile, bambina. So che per te il richiamo all'oscurità si fa sempre più forte. Io non sono una Jedi, ma ho vissuto abbastanza in contatto con loro da sapere che l'ora del cambiamento è giunta. E tu ne sarai protagonista, come lo sono stata io, a mio tempo."
Genere: Introspettivo, Mistero, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Padmè Amidala, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oh, the queen of peace
Always does her best to please
Is it any use
Somebody's gotta lose

Like a long stream
I'll bear all this echoing
Oh, what is it worth
All that's left is hurt

Like the stars chase the sun
Over the glowing hill, I will conquer
Blood is running deep
Some things never sleep

Suddenly I'm overcome
Dissolving like the setting sun
Like a boat into oblivion
Cause you're driving me away

- Queen of Peace by Florence and the machine


Rey stava cadendo. 
L'oscurità l'aveva risucchiata a sé, un'altra volta.
Chiuse gli occhi, sperando che la fine sarebbe arrivata presto. 
Quando li riaprì, si ritrovò nella grotta del tempio Jedi, ma questa volta a colpirla fu la presenza di una donna vestita di bianco e circondata da una tenue luce azzurrina. Pareva volteggiare nell'aria, sebbene si presentasse seduta su una roccia. 
Rey la fissò, indecisa sul da farsi.
Aveva il viso gentile e un portamento regale, le stava sorridendo dolcemente. I lunghi capelli sciolti formavano delle piccole onde che le incorniciavano il viso e la figura minuta, il ventre lievemente rigonfio. 
Le stava tendendo una mano. 
Non sapeva chi fosse, ma volle fidarsi: si inginocchiò di fronte a lei e le porse la sua. 
Il tocco generò una leggera scarica di Forza.
Seppe istantaneamente che non ne era versata, eppure percepiva il lieve ma forte legame che aveva con essa.
"Piccola Rey, sono onorata di poter finalmente parlarti", la sua voce era tranquilla, ma Rey notò che l'altra mano era stretta a pugno, come se stesse aggrappandosi a qualcosa. Avrebbe voluto domandarle chi fosse, ma non osò interromperla, tanto ne era affascinata. 
"Non c'è timore nei tuoi occhi, sebbene nel timore tu abbia vissuto fin'ora. Non voglio mentirti, la via della libertà è ancora da venire, ma arriverà. Dimmi, Rey, l'hai mai veramente conosciuta?", ogni traccia di sorriso era scomparsa dal suo volto. "Quando ero più giovane credevo che essa avrebbe trionfato sempre, nonostante tutto: l'Impero, la desolazione, la sofferenza...", lo sguardo era andato incupendosi sempre più, Rey seppe che stava pensando ai tempi bui della Repubblica, anche se a lei suonavano solo come racconti distanti. 
Ma dopotutto, non era buio anche il presente
Le parole della donna parvero riflettere i suoi pensieri. 
"In te vedo curiosità. Vorresti sapere chi sono, non è vero?", il suo sorriso era ora sereno, ma fermo. "Le leggende non mi sono mai piaciute e credo, mio malgrado, di esserne entrata a farne parte... Ecco dunque quello che ti dirò: sono giunta per avvisarti e aiutarti, fin dove mi è possibile, bambina. So che per te il richiamo all'oscurità si fa sempre più forte. Io non sono una Jedi, ma ho vissuto abbastanza in contatto con loro da sapere che l'ora del cambiamento è giunta. E tu ne sarai protagonista, come lo sono stata io, a mio tempo."
La luce che la circondava si stava facendo più potente e luminosa: da un momento all'altro sarebbe scomparsa e Rey si sarebbe trovata sola, di nuovo.
Sull'orlo delle lacrime, prese la parola: "Non ho mai voluto tutto questo, non so perché sia stata scelta e temo di non essere all'altezza di un tale compito. È vero, l'oscurità è così potente e... seducente. Ho già evitato più volte di entrare a farne parte, ma ogni volta si fa sempre più difficile..." 
"Devi capire che in questa battaglia non sei sola", lo sguardo della donna si era addolcito. "È lo stesso per l'altro fronte. È lo stesso per mio nipote.
Rey sentì una lacrima bagnarle una guancia, stava piangendo."Ben...?", sussurrò.
Lei annuì lievemente.
"Tu... tu chi sei? Ho bisogno di sapere...
Di colpo, Rey le allontanò la mano, alzandosi di scatto.
Nonostante tutto, la figura misteriosa era rimasta calma, come se si fosse aspettata una reazione del genere da parte sua. Appariva sempre più traslucida e sfocata: riusciva a vedere le rocce umide attraverso il suo corpo.
"L'unico modo per andare avanti è lasciarsi qualcosa alle spalle. Sta a te decidere cosa." 
Rey non sapeva bene come reagire: le pareva, sì, un angelo, al quale si sarebbe potuta confidare, ma per esperienza aveva anche imparato a non fidarsi pienamente di nessuno, a contare solo su se stessa.  
Ma questo era stato prima che nella sua vita entrassero persone come Finn, Han, Leia, Luke, Rose, Poe: per loro era o era stata importante, l'avevano aiutata, le avevano fatto capire che isolandosi non avrebbe risolto nulla.
Pensò a Ben, alla loro connessione. 
Il legame era stato così potente da lasciarla dapprima spaventata e sconvolta, ma poi, incredibile a dirsi, anche profondamente capita.
E lo stesso aveva percepito in lui.
Aveva provato emozioni sconosciute, legate, sì, al lato oscuro, ma non solo: era andata oltre la maschera, oltre Kylo Ren.
La sua colpa? L'aver pensato di poterlo convertire alla Luce, sebbene lo volesse solo lei e non lui - non del tutto, si era detta poi - perché le visioni che aveva avuto scambiandosi il semplice tocco delle mani, l'avevano convinta che il suo posto era al suo fianco. 
Solo in seguito aveva capito quanto fosse stato un gesto egoista.
Ma una parte di lei, la Rey del passato, continuava a sostenere che il motivo per cui tutto le era scivolato via ed era rimasta ferita era perché aveva abbassato le difese... 
"E così è anche per Ben", la donna la stava fissando intensamente, si era alzata, le si era avvicinata. "Non era ancora il momento, non era ancora pronto, Rey. Ma ora le cose stanno per cambiare. Ciò che hai fatto non è da ritenersi erroneo o inutile. Io stessa non ho potuto aiutare Anakin: ho tentato, ma non mi è stato possibile. Eppure, dal mio gesto è nata la scintilla che ha dato vita a qualcosa di più grande: il compito che i miei figli hanno portato a termine al posto mio", dal bel viso della donna trasparve una profonda sofferenza.
"Luke e Leia, i figli che non ho mai conosciuto", si portò una mano sul grembo accarezzandolo dolcemente. 
D'un tratto, Rey capì.
 "Tu sei la senatrice Amidala...", sussurrò, avvicinandosi a Padmé. Lei le sorrise dolcemente, gli occhi pieni di lacrime. 
"Ho bisogno che tu mi prometta una cosa, bambina: non lasciare che la tua storia finisca come la mia. Non lasciare che l'oscurità ti attiri a sé. E non cancellare ogni legame che hai con mio nipote. Trova la via Rey, che non sarà univoca e non sarà facile - come tu stessa hai ormai capito", le accarezzò una guancia, asciugandole una lacrima. "Io so che sei l'unica in grado di poterlo fare. Tu sei l'ultima speranza della galassia, assieme a Ben".
Il tocco della donna, così materno, risvegliò in Rey una sensazione che aveva conosciuto poche volte in vita sua: era in pace con se stessa.
Le sorrise tra le lacrime.
"Lo so", disse. Fu un sussurro, che la regina colse. 
Stava scomparendo: la Luce, o qualcosa di ancora più potente, la stava attirando a sé; le prese dolcemente una mano. Rey abbassò lo sguardo, accecata.
Quando rialzò gli occhi era rimasta sola. Aprì il palmo, dove Padmè vi aveva appoggiato qualcosa: era un ciondolo di legno intagliato, lo stesso che le aveva visto stringere tra le dita mentre le parlava.

Poi tutto divenne buio. 

Quando Rey si svegliò, richiamata da BB8, sorrise, le guance rigate di lacrime.
La conferma di ciò che era appena successo era lì, di fronte e dentro di lei: il ciondolo di legno, la speranza per il futuro e la strana sensazione di pace. 
Per un breve istante,  chiuse gli occhi, percependo la Forza tutt'attorno: giurò a se stessa che sì, avrebbe atteso, accettando ogni sfida che il destino le avrebbe riservato ma, e soprattutto, che avrebbe lottato per portare a termine ciò a cui aveva dato inizio.


ANGOLO AUTRICE
Era un po' che pensavo a scrivere una storia del genere. Sono sostenitrice del Reylo come "reverse Anidala", e un po' ispirata dal film Interstellar, (ebbene sì, la citazione "L'unico modo per andare avanti è lasciarsi qualcosa alle spalle. Sta a te decidere cosa."  viene proprio da lì) un po' ispirata dalla magnifica canzone di Florence, l'ho completata. L'aspetto di Padmé è ispirato da "Darth Vader and the Lost Command", in cui Vader riceve delle visioni della moglie.
Spero che il risultato finale piaccia, come al solito a scrivere di Padmé mi sono intristita parecchio, la sua fine tragica non verrà mai dimenticata. Speriamo che non debba essere simile nè quella di Rey nè quella di Ben...

Alla prossima!
 
   
 
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