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Autore: Foxlos    26/03/2018    1 recensioni
-Avrebbe rinunciato a tutto per stare con il suo re, avrebbe rinunciato alla vita stessa se solo glie lo avesse chiesto-
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fionna, Marshall Lee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Posticino me
Allora, posto questa one-shot sulla Fiolee perche è una delle ship che piu mi piace.
So che è corta e non altamente dettagliata, ma è la prima shot che ho scritto in assoluto ed ho deciso di condividerla anche qui con voi, 
la scrissi circa ad inizio anno scorso, per poi pubblicarla su Wattpad e cancellarla e ri-pubblicarla, e qui si nota la mia indecisione sulle cose...
Prendetela come intermezzo nell'attersa del capitolo per la long.
Baci e buona lettura <3
***

Camminava.

Lenta attraversava quel posto che di rassicurante aveva ben poco.
Camminava.
I passi riecheggiavano fra quelle coltri oscure.
Camminava.
Il respiro pesante si univa agli ululati del vento gelido.

Un passo. 
Un semplice passo scoordinato ai suoi.
Un brivido lungo la colonna vertebrale la fece fermare.

Un respiro.
Un unico respiro fuori tempo vicino al suo volto.
Lenta spostò lo sguardo verso quel fiato gelido come le mani della vecchia signora.

Uno sguardo, affamato, affilato.
Uno sguardo intenso, nero, nero come la paura, come la morte.

Un urlo. Un saluto. Il silenzio.


Il rombo di un tuono, illuminò la stanza a giorno.
Tre colpi sul possente portone, una risata sguainata e colma di pazzia.
La paura a scorrere lungo la schiena, era un eroina, non dovrebbe avere paura.
Il respiro caldo sul collo diafano.
Occhi scarlatti provocarono un urlo degno di Oscar.

"Dio Fi, dovevi vedere la tua faccia"
Una bassa e calda risata divertita si espanse per la casa.
"FUORI DI QUI, MARSHAL LEE!!!"
il rumore della porta sbattuta sul pallido naso del ragazzo non si fece attendere.

"Piccina, dovresti smetterla di leggere queste storie, sai che poi fatichi a dormire"

"Lo so Cake ma sono le mie preferite, se solo quell'essere immondo evitasse di spaventarmi"

"Su pasticcino è ora di andare a riposarsi, e non fare caso a quel farabutto che continua a bussare"
La voce soffice della sua gatta la accompagnò lungo il tragitto per la sua stanza.
Ormai era grande, non era più una ragazzina di 17 anni, pur non avendo abbandonato la sua voglia di avventura, adesso aveva i suoi 21 anni a cui far fronte.
Una piccola donna con gli occhi di una bambina, quelli non li avrebbe mai persi.

Indossato il suo pigiama, una canotta shocking e dei pantaloncini neri ricoperti di merletti e fiocchetti, gentile regalo del principe Gumball, non aspettò mezzo secondo ad infilarsi sotto le morbide coperte.
Inconsapevole di due occhi rossi che la scrutavano gentili cadere tra le braccia di Morfeo.


*°*

Era bello, il principe che aveva rubato il suo cuore da ragazzina, il suo primo amore, quello puro quello che non si dimenticherà mai, ma inconsapevolmente quello che rimarrà tale solo per poco, quello che verrà sostituito da un amore diverso, da un amore più maturo di una consapevolezza diversa, non più una ragazzina di diciassettenne anni, non più una bambina infantile, ma una ragazza, una donna perfettamente consapevole di se stessa, del suo cambiamento e degli altri, di tutti quei principi che aveva salvato.

".. quindi hai capito?"
"Si, principe, ho capito. Ma perché non posso evitare di mettere quello..."
Non riusciva neanche a nominarlo quel coso.
Gumball l'aveva invitata per un tè, aveva deciso di dare un ballo, e a detta del principe futuro re, aveva bisogno di un abito, che poi a che serve un abito così ingombrante ad un avventuriera?
Niente non ne aveva voluto sapere 'sei una signorina Fionna quindi avrai un abito da signorina' aveva pronunciato in tono solenne, a nulla erano valse le sue proteste, a nulla le sue urla, la sua inseparabile gatta traditrice l'aveva bloccata e imbellettata con quel pomposo abito rosa con pizzi e merletti bianchi, fiocchetti e nastrini di diverse tonalità di rosa, scarpe che in confronto camminare sui chiodi sarebbe stato più comodo, insomma non riusciva nemmeno a guardarsi allo specchio, sembrava una vera e propria meringa.

"No, no e poi no! Non ho intenzione di restare conciata così"
"Ma insomma sei bellissima" la voce dolce, quasi melassa, di quel principino da strapazzo gli stava dando davvero fastidio.
"Ho detto no!" La voce borbottante della ragazza arrivava a scatti, il meraviglioso vestito spumeggiante volò attraverso la stanza in una parabola perfetta.

Una volta vestita si allontanò a grandi falciate da quel castello "me lo scelgo da sola il mio vestito!"
Con uno sguardo di supplicanti scuse per la sua bambina Cake gli andò dietro.
"Pasticcino aspetta, non correre"
A quel richiamo le sue gambe si fermarono
"Sei stata maleducata sai Fionna, non avresti dovuto comportarti così, il principe voleva solo farti un regalo"
"Lo so Cake ma non sono una bambolina da agghindare come una meringa, e non sono neanche più una bambina che ha bisogno di qualcuno che le dica come vestirsi"
A quello sfogo l'unica cosa che poteva fare di sorridere a quella che per lei sarebbe sempre stata la sua bambina bionda, avevano vissuto insieme mille e mille avventure, nonostante lei fosse un gatto reputava quella la sua bambina, il suo cucciolo.

"Vieni qui dolcetto, cosa ti turba?"
Una semplice frase di in grado di far bagnare quel visetto giovanile con calde e salate lacrime.
"Ok Cake.."
Non c'è l'aveva fatta era crollata, aveva raccontato tutto alla sua migliore amica, a quella che reputava sua sorella, si era aperta, aveva spiegato, aveva raccontato, pianto, urlato ed era arrivata ad una sola conclusione. Era innamorata, innamorata di chi non si sarebbe mai aspettata.


*°*

"Senti caramella, dov'è il mio invito?"
"Quale invito, Marshall?"
"L'invito per la festa, mi sembra ovvio caramella"
"Senti Marshall, non verrai a quella festa, punto. E smetti di volarmi intorno, sei fastidioso"
"Certo che sono fastidioso e anche se non mi dai l'invito ci vengo lo stesso, ricorda che io sono un Re quindi regolati di conseguenza"

Voleva andare a quella festa.
Doveva andare a quella festa.
Ormai aveva deciso, sarebbe stata la svolta, sarebbe stata quella sera, quella speciale che non dimentichi in fretta.
Era il suo compleanno, e non se lo sarebbe mai e poi mai perso.


*°*

"... Ad un tratto lui la guardò negli occhi, per quel semplice ragazzo, tutto il mondo parve fermarsi.
Nulla lo circondava più, se non lei... 
Così bella... Anche lei lo stava fissando, per lei il tempo si era fermato... 
Bastò un secondo, un solo secondo perchè il sogno di entrambi si realizzasse e la favola divenisse realtà.
Le lingue si esploravano, si cercavano, si coccolavano e abbracciavano, era un bacio dolcissimo, romantico, il primo bacio di entrambi..."

"Io vado a dormire pasticcino, non fare tardi"
"Si Cake, non preoccuparti, finisco il capitolo e vado anche io" gli occhi castani di nuovo sulle pagine affollate di parole, non si accorse della porta che lenta si apriva, e non fece caso alle mani gentili sulle spalle finché sulle sue spalle non si posarono labbra fresche e morbide.
Un unico istante per comprendere, irrigidirsi ed attaccare. 
Il nulla, attaccare il nulla, non c'era niente.
Solo un enorme pacco con un vistoso fiocco grigio, probabilmente una volta rosso dato dalle lievi striature.

Ora sembrava veramente una bambina mentre lo scartava, gli occhi brillavano, e le mani veloci scattavano quella carta pregiata, non c'era scritto da parte di chi fosse ma poco le importava.
Un meraviglioso abito blu notte costellato di piccoli brillantini splendeva al interno di quella enorme scatola, era sicuramente di fattura pregiata degno di un principe, magari Gumball voleva farsi perdonare, o di un Re, impossibile lei non conosceva nessun re, certo era facile ripeterselo fino ad arrivare a crederci.
Lei. Non. Conosceva. Nessun. Re. 
Ma avrebbe decisamente voluto che fosse stato un re, ed in cuor suo lo sapeva, certo che lo sapeva, ma saperlo e crederlo sono due cose diverse.

Rimise l'abito nella scatola tenendo tra le mani la maschera grigio perla ricamata in pizzo, la osservava con sorriso da ebete, era magnifica e decisamente non stonava con quella cascata di stelle sul suo abito.
Decise che era il momento di andare a letto, l'indomani c'era la grande festa al castello e qualcuno le aveva appena tolto l'impiccio del vestito.


*°*


Era stupenda, una grande e maestosa sala da ballo adornata con mille mila palloncini dai colori caldi ed eleganti, glitter sparsi ovunque sul pavimento, i tavoli, le bevande e gli invitati stessi.

I dolci botti erano elegantemente vestiti a festa, e nonostante non si sentisse a suo agio con quel vestito era bella, bella come una regina, bella come la notte, il pensiero del Re.

Le maschere coprivano i volti dei bei principi, ma non era difficile riconoscerli, ognuno di loro aveva la sua caratteristica.

"Fionna, per tutte le caramelle, sei bellissima" disse il principe fiamma avvicinandosi 
"Anche tu Fiamma" le gote rosse a causa del complimento
"Be Fionna allora tanti auguri" un enorme pacchetto rosso fuoco le fu lasciato in mano, così come tanti altri, uno rosa gomma, uno viola, una di un bel verde acceso, ogni principe le aveva fatto il suo dono.

La musica dolce si diffondeva per la sala, dolci botti ballavano a ritmo, erano ormai quasi quattro ore che volteggiava da un principe all'altro i piedi iniziavano a dolergli 
"Mademoiselle mi concede questo ballo?" Un calda voce le soffiò nell'orecchio facendola rabbrividire
"Ecco, veramente..." 
"Non accetto un no, signorina" nel giro di un attimo si ritrovò dinuovo sulla pista
"Sai hai proprio un bel abito, ti sta d'incanto" non aveva ancora alzato lo sguardo sul suo cavaliere, ma nel momento esatto in cui i suoi occhi si posarono in quel del ragazzo, il cuore perse un battito
"Marshall" un flebile sussurrò, che scatenò un lieve sorriso su quelle labbra pallide
"Ciao Fi" una giravolta e dinuovo tra quelle braccia tanto agoniate 
"È quasi mezzanotte, vieni" detto questo la trascinó, poggiando le mani sulla vita, verso la terrazza.
"Marshall non spingere, smettila"
"Manca poco Fi, aspetta"
Non mancava molto, poco più di cinque secondi a mezzanotte, e poi le avrebbe rivelato tutto.
...5...
Tutto ciò che si era tenuto dentro per anni.
...4...
Quel sentimento che nonostante la sua condizione gli faceva battere il cuore, che sarebbe dovuto rimanere fermo.
...3...
"Io sono un Re, Fionna"
...2...
"E con questo?"
...1...
"Sii la mia regina"
...0...

Il boato di splendenti e colorati fuochi artificiali fece solo da sfondo al dolce bacio che le diede, al dolce sfioramento di labbra, al dolce rincorrersi delle loro lingue, al dolce sapore dei loro respiri.

Fu d'obbligo staccarsi, perché se lui non ne aveva bisogno, la sua dama doveva respirare, occhi negli occhi.
E non ci fu pace, e non ci fu dolore, solo dolce dolce amore.

Avrebbe rinunciato a tutto per stare con il suo re, con l'uomo che le aveva rilevato il cuore, avrebbe rinunciato alla sua vita, per passare un eternità tra quelle forti braccia.

   
 
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