Storie originali > Comico
Segui la storia  |       
Autore: Claireroxy    26/03/2018    0 recensioni
Sara Anijira ha 30 anni, un lavoro che odia e un grande desiderio di creare un capolavoro della letteratura mondiale.
Come arrivare a questo risultato? Beh, è un segreto che non si può spiegare in un'introduzione...
Genere: Introspettivo, Satirico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Avrebbe dovuto saperlo. Erano le 12:21, l'orario più temuto in tutto l'ufficio. E lei, sempre attaccata all'orologio, non avrebbe dovuto andarsene in giro con così tanta disattenzione.
Ma l'entusiasmo era stato troppo, e, con la testa piena di battute fra Bob e Hope ("No" "Sì" "Forse" "Ah, magari!") non aveva guardato dove metteva i piedi, e sbattuto contro di lui.
"Anijara?"
"Vicedirettore!" Nonché erogatore del mio stipendio, avrebbe voluto aggiungere, ma non sarebbe stato professionale. "Mi scusi, ero..."
"... immersa nel lavoro?" completò l'uomo, squadrandola da capo a piedi con un occhiata scettica. "Buffo. Non vedo il suo computer, né un qualche manoscritto. E stamattina non mi è arrivato niente da lei."
Sara incominciò a sudare freddo. C'era una ragione per cui era temuto da tutti e quando usciva per la pausa pranzo ci si rifugiava in bagno! Quasi sbattè la testa contro il muro, ricordandosi i pettegolezzi che si stava perdendo in quel momento, quando il vicedirettore la riportò a terra. "Neppure un avanzamento sul libro fantasy. Si può sapere a cosa sta lavorando?"
"Ma certo!" proruppe Sara, senza riflettere. La bugia le venne in automatico. "Sto lavorando allo scritto di una giovane promessa. È sorda!"
"Sorda?" fece il vicedirettore, accarezzandosi il mento. 
"Sordomuta!" aggiunse Sara "Mi è arrivato per e-mail da una cugina in Sicilia! È una sua conoscente, sa... Avrei dovuto avvertirlo, è vero, e mi scuso per la disattenzione, ma ci ha sempre detto di incominciare a editare con tranquillità in questi casi, che un mercato si troverà sempre!"
"È vero" concordò il vicedirettore. "Anche se in realtà pensavo a cose più d'impatto, come una cieca o un'immigrata... mi dica, di cosa parla il romanzo?"
A quel punto, erano le 12:30. Di solito, il vicedirettore ritornava nel suo ufficio in quel momento, e pertanto tutti uscivano dai bagni. Alla vista di lui e dei suoi folti baffi, però, quell'enorme massa si era bloccata, guardando ora, tremanti, il vicedirettore ora, stupiti, Sara. In silenzio, attendevano l'inizio dello scontro. Umiliazione? Rivincita? Nemmeno lei sapeva come sarebbe andata a finire.
Tutto ciò che sapeva, era che aveva un pubblico. Molto più di quanto certi giovani artisti si potessero permettere! E con capacità sufficienti ad analizzare e apprezzare il suo lavoro, per giunta.
Certo, non avrebbe potuto reclamare il suo faticoso lavoro, ma andava bene così: ci lavorava assiduamente da un giorno e mezzo, ed era molto meglio di certi libri scritti in un mese, ma il suo bambinello non era ancora pronto per essere mostrato al mondo! E poi, ogni pubblicità andava bene. Doveva solo trovare un nome e una storia credibile per la sua conoscente, non sarebbe certo stato quello a farle perdere la Speranza!
Rassicurata, quasi come se sentisse il suo personaggio vicino a proteggerla, parlò:
"Il romanzo è un ritratto emotivo di una generazione di donne perdute, che non sanno più dove voltarsi e..."
"Parli come mangi, Anijara."
Come se fossero telecomandati, tutti i colleghi iniziarono a ridere sonoramente, e si fermarono solo dopo uno sguardo del vicedirettore.
Ma Sara si limitò a stringere le labbra. Poteva essere un genio del marketing e di comunicazione, ma non avrebbe MAI avuto la sensibilità di scrivere una storia come la sua! L'avrebbe riempita di battute sulle pizzette, se fosse riuscito a far concentrare il suo neurone abbastanza.
Tuttavia, ora come ora non poteva schiacciarlo, e si limitò ad obbedire.
"Parla di due donne, uguali per aspetto fisico ma ma completamente diverse. Una lavora ai servizi sociali, l'altra è... una donna perduta, senza nessuno." (Non che si vergognasse a parlare in pubblico della sua geniale idea, è che... non sarebbe stato professionale. Già. Non voleva certo creare problemi alla sua conoscente immaginaria!) "Entrambe fanno un incontro che le cambierà la vita: Bob." Nota mentale a sé stessa: dare a Bob nome più significativo. "Attraverso questo incontro, si metteranno a riflettere sulla loro vita, su tutto ciò che le riguarda, e alla fine si incontreranno e... e..."
Attese che la dea dell'Ispirazione le suggerisse un finale, ma a quanto pare aveva richiesto troppo i suoi servigi. Non venne, e Sara rimase come un pesce lesso davanti al vicedirettore, senza che avesse nulla da dire.
"Così su due piedi, pare una cazzata" si pronunciò il vicedirettore. Buttò un'occhiata all'orologio e sospirò. "Taglia di almeno metà i toni melodrammatici e forse ne ricaviamo qualcosa." Preso da una fretta improvvisa, camminò verso le porte a vetri dell'ufficio senza smettere di parlare. "E mi raccomando, advertiser-friendly! Ora lavora al fantasy, puoi pensare domani all'altro" aggiunse prima di uscire.
Sara lo osservò. Intanto, il mondo attorno a lei si rianimava: la gente tirava sospiri di sollievo e si invitava a un caffè per lo scampato pericolo con la stessa serietà con cui ci si invitava a ballare nell'Ottocento.
Nessuno parlava della sua storia. Nemmeno una battuta o un commento.
E Sara sapeva perfettamente perché. Non era per il sommario generico, i pochi elementi su cui basarsi o (per la Dea!) che la storia non gli avesse colpiti.
No.
Chiaramente, il vicedirettore aveva compreso subito il suo enorme potenziale e, dal tono sottovoce e semi-incomprensibile della Grande Autrice Lei Medesima, che lei tenesse a quell'opera. Forse troppo, aveva ragionato lui, e ciò poteva distrarla dal lavoro, cosa che lui non poteva permettersi (chi avrebbe potuto sostituirla, dopotutto? Giulio, Andrea, Marianna... in effetti potevano farlo, ma non era il momento di pensarci), pertanto si era messo subito a demolirla! Ora sì che era tutto chiaro e con un perfetto senso logico!
Sara non sapeva se essere infuriata per quel primo parere completamente sbagliato o emozionata per aver il suo primo hater. Anzi, meglio chiamarlo anti-fan, suonava meglio.
"Sara." Andrea la picchettò sulla spalla. "Sei ferma in questo punto da cinque minuti... tutto a posto?"
"Certo!" si riscosse subito lei. Se c'era una cosa buona in quel posto, era avere Andrea sempre sul pezzo e pronto ad aggiornare gli altri. "Stavo solo pensando... a quello che mi aveva detto lui. Per migliorare tutto e simili. Dannazione, Nuvole di drago!"
"Che?"
"Il manoscritto. Fantasy. Nome stupido, vero? Non ho tempo adesso di parlare, ci vediamo dopo!"
Pienamente a conoscenza del tempo che scorreva sempre più in fretta, Sara scivolò via nella calca. Il vicedirettore poteva aver vinto la battaglia, ma non la guerra! Da quando era una guerra? Da adesso. Chiaro.
E mentre lei marciava, le parole del collega si disperdevano fra stampanti e chiacchiere.
 
Angolo Autrice
Sì, sono riuscita a pubblicare. Probabilmente sul filo del rasoio 
per i miei standard, ma ehi, è ancora lunedì ed è un capitolo lungo, quindi spero mi perdonerete. Potrei tuttavia andare in pausa per Pasqua e saltare una nuova settimana, staremo a vedere.
Vi lascio con un importante messaggio: non disprezzate le battute sulle puzzette. Sono una delle colonne portanti del nostro paese.
... Mi vergogno e mi defilo.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: Claireroxy