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Autore: _doubled_    27/03/2018    5 recensioni
Si avvicinarono alla porta e notarono un'incisione, che riportava le seguenti lettere: “C – D – P – V – D – D – B – C”; al di sotto si trovavano diverse pietre con tutte le lettere dell'alfabeto incise sopra.
«Dev'essere un indovinello, siamo sicuramente sulla pista giusta» affermò Fada, soddisfatto.
Il ragazzo si avvicinò e provò a premere sul sasso con la F, ma la pietra non sembrava muoversi, così: «Perché la F? Dobbiamo trovare una logica» lo ammonì Lorenzo.
«Fidati di me! La F mi piace» insistette, tentando di ruotare la lettera.
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La leggenda di San Nicola


Era l'inizio di Ottobre, quattro amici stavano aspettando l'apertura del gate all'aeroporto di Pisa, e, nel frattempo, stavano progettando gli ultimi dettagli del loro viaggio in Turchia: dovevano partire per Demre, dove avrebbero cercato la casa di San Nicola. Infatti, per un progetto universitario del corso di Iconografia e Tradizioni Classiche, avevano scelto di verificare l'esistenza di Babbo Natale, perché, secondo Fada -uno dei quattro studenti di Archeologia-, ogni leggenda ha un fondo di verità; i ragazzi si erano documentati ed avevano scoperto che la figura di Babbo Natale era legata a quella di San Nicola, la cui residenza era proprio a Demre. Dopo quasi un giorno di viaggio -tra aerei, scali e traversate in macchina-, Fada, Andrea, Lorenzo e Simone riuscirono ad arrivare nella città; dopo aver sistemato le loro cose in albergo, si diressero immediatamente alla biblioteca comunale, dove sfogliarono centinaia di vecchi volumi, finché non trovarono l'indirizzo giusto: «Eccolo! Kömürlük Caddesi numero 8» esclamò Simone.
«Perfetto! Prendiamo una cartina e andiamo» propose Andrea, chiudendo il grande libro di fronte a lui.
Raggiunsero l'abitazione del Santo: era piccola, malandata e di pietra, sembrava che nessuno ci abitasse più da secoli e tutte le finestre erano murate. Si avvicinarono alla porta e notarono un'incisione, che riportava le seguenti lettere: “C – D – P – V – D – D – B – C”; al di sotto si trovavano diverse pietre con tutte le lettere dell'alfabeto incise sopra.
«Dev'essere un indovinello, siamo sicuramente sulla pista giusta» affermò Fada, soddisfatto.
Il ragazzo si avvicinò e provò a premere sul sasso con la F, ma la pietra non sembrava muoversi, così: «Perché la F? Dobbiamo trovare una logica» lo ammonì Lorenzo.
«Fidati di me! La F mi piace» insistette, tentando di ruotare la lettera.
A quel punto, la terra tremò sotto ai loro piedi, facendo cadere calcinacci dal tetto della casa, che per poco non li colpirono in pieno; Andrea afferrò Simone e lo protesse dai detriti, mentre Lorenzo tirò via Fada dalla porta e si allontanò spaventato dall'abitazione. Quando la situazione si calmò, i due amici si riavvicinarono: «Che cazzo fai?! Perché non mi dai mai retta?» inveì Lorenzo.
«Va bene, avete ragione, cerchiamo una logica» sbuffò Fada, esaminando il portone.
I quattro studenti cominciarono a pensare a tutte le possibilità per risolvere l'indovinello, ma non riuscirono a trovare nessuna logica dietro a quella sequenza di lettere, quindi: «Proviamo a cambiare metodo, se non ci sbagliamo su San Nicola, dev'essere qualcosa che c'entra col Natale» suggerì Simone.
«Sono otto lettere, ricordate un qualche numero otto nella tradizione natalizia?» chiese Andrea, assecondando le idee del suo amico.
«Se non ricordo male le renne erano otto» disse Lory, illuminandosi.
«E Rudolph dove la metti? Solo perché è stata aggiunta dopo non vuol dire che non conti!» brontolò Fada.
«Forse è la soluzione! Controlliamo se quelle lettere sono le iniziali dei nomi delle renne».
In risposta ad Andrea, Lorenzo cominciò a recitare una filastrocca:

«Le renne di Babbo Natale
non solo fanno la slitta volare
e in ciel galoppano senza cadere.
Ogni renna ha l suo compito speciale
Per saper dove i doni portare.
Cometa chiede a ciascuna stella
dov'è questa casa o dov'è quella.
Fulmine guarda di qui e di là
per sapere se la neve verrà.
Donnola segue del vento la scia
schivando le nubi che sbarran la via.
Freccia controlla il tempo scrupoloso
ogni secondo che fugge è prezioso.
Ballerina tiene il passo cadenzato
per far che ogni ritardo sia recuperato.
Saltarello deve scalpitare
per dare il segnale di ripartire.
Donato è poi la renna postino
porta le lettere di ogni bambino.
Cupido quello dal cuore d'ore
sorveglia ogni dono come un tesoro».

Tutti lo guardarono confusi, così: «È una filastrocca che insegnano ai bambini per ricordare i nomi delle renne, traduciamoli in inglese e vediamo se le iniziali corrispondono alle lettere sulla porta» spiegò.
«Allora, Cometa è Comet, poi abbiamo Fulmine che è Dasher» iniziò Simone.
«Il nome originale di Donnola è Prancer, quello di Freccia è Vixen, mentre quello di Ballerina è Dancer» continuò Lorenzo.
«Saltarello, Donato e Cupido, invece, sono Donner, Blitzen e Cupid» concluse Andrea.
«C, D, P, V, D, D, B e C, corrispondono! Allora la soluzione è sicuramente Rudolph!» esultò Fada, girando la pietra con la lettera R.
Questa volta non ci fu nessun terremoto, e la porta si aprì su un salottino disordinato, pieno di ragnatele e polvere. I ragazzi entrarono e subito caddero in una botola nascosta: «Cazzo!» urlò uno di loro.
Per fortuna nessuno si fece male, così Lorenzo tentò di tornare su con l'aiuto degli altri tre, dopodiché anche Simone si issò ed uscì da quell'apertura, per poi aiutare Andrea a fare lo stesso; quando si affacciarono per recuperare l'ultimo rimasto, si accorsero che la botola era vuota: Fada era sparito, ed al suo posto si trovavano un cappellino verde da elfo ed una cartolina rossa. Lorenzo si calò nella botola, spaventato, e lesse la scritta sul foglietto plastificato: «Ragazzi, la cartolina appartiene a qualcuno che abita in Finlandia, sul monte Kovratunturi, credete sia stato un elfo di Babbo Natale ad aver rapito Fada?» chiese.
«E adesso che facciamo?» domandò Simone, in panico.
«Intanto tiriamo fuori Lorenzo» suggerì Andrea, aiutando il suo amico.
I tre amici rimanenti tornarono in hotel e prepararono i bagagli, per poi ripartire verso l'aeroporto, dove comprarono tutto il necessario per il viaggio in Finlandia, sperando di ritrovare Fada. Dopo un'altra giornata, riuscirono a raggiungere i piedi del monte Kovratunturi: quel posto era molto freddo, pieno di neve ed impossibile da scalare a mani nude, così decisero di noleggiare due moto da neve. Durante la salita, il mezzo di Andrea fu travolto da una valanga, che sembrava mandata apposta per fermarli; spaventati, Simone e Lorenzo cominciarono a cercare il loro amico, scavando nella coltre bianca che lo seppelliva; fortunatamente, lo trovarono prima che potesse morire ibernato. Non appena Andrea fu pronto, i tre ripartirono e, dopo ore, raggiunsero la cima del monte, ma del villaggio non c'era traccia: «Ragazzi, se non esiste nessun villaggio, dov'è Fada?» piagnucolò Lorenzo.
Simone stava per replicare, quando una musica lontana riecheggiò nell'aria: «Aspettate! È musica natalizia! Non può essere un caso!» esclamò Andrea.
Si guardarono tutti intorno, finché non videro apparire lentamente, dietro ai fiocchi di neve che cadevano, tante casette decorate, poste intorno ad una grande fabbrica. In quel momento, due folletti si avvicinarono: «Voi dovete essere gli amici di quel ragazzo che abbiamo rapito in Turchia! Venite, Babbo Natale vuole vedervi» dissero in coro.
«Perché l'avete rapito? Dov'è adesso? Sta bene? Portateci da lui!» protestò Lory.
«Prima parlate con Babbo, poi potrete vederlo, ma vi assicuro che sta bene» rispose uno di loro.
Sollevati, i tre ragazzi seguirono gli elfi dentro la fabbrica, per poi arrivare al cospetto di quello che sembrava proprio essere Babbo Natale: «Oh oh oh! Ragazzi! Il vostro amico mi ha raccontato tutto, mi dispiace di avervi spaventati, spero che non vi siate fatti male! Non posso permettere che nessuno scopra la mia esistenza, quindi dovete promettermi che non ne parlerete in quel progetto, Fada ha già un'altra idea, qualcosa sul mostro di Lochness» spiegò.
«Sicuramente, Babbo Natale, non si preoccupi! Adesso può portarci dal nostro amico?» supplicò Simone.
Alla risposta affermativa del vecchio, altri due folletti andarono a prendere i due ragazzi per portarli in una stanza piena di fontane di cioccolato fuso, al cui centro c'era Fada, seduto ad un tavolino con una tazza fumante davanti. I tre si avvicinarono a lui: «Fada! Stai bene? Che spavento!» urlò Lorenzo.
«Come sei vestito?» commentò Simone, inorridito.
Il ragazzo, infatti, non aveva più la sua camicia estiva ed i suoi bermuda, ma dei capi da folletto, con tanto di cappello.
«Sì, sto bene, sono stati tutti gentili, mi hanno dato anche degli abiti per non soffrire troppo il freddo!».
I ragazzi si abbracciarono, poi Fada esordì, esultante: «Comunque, grazie a Babbo Natale, abbiamo già i biglietti per andare in Scozia, a stanare Nessie! Siete pronti per un'altra avventura?».

NdA
Ciao a tutti! Scusateci per questa roba orribile, ma non abbiamo mai scritto un'avventura ahaha. Sappiamo che siamo in ritardo per il periodo natalizio, ma ormai l'avevamo scritta e ci eravamo scordate di pubblicarla. Come sempre, questi sono i personaggi delle nostre storie principali, quindi se vi siete affezionati, passate pure a dare un'occhiata. ;) Fateci sapere cosa ne pensate, grazie mille a tutti per aver letto e a chiunque recensirà!
Un bacio, alla prossima!
Sofia e Luna

   
 
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