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Autore: mora79    28/03/2018    6 recensioni
i si gira, con aria affranta e le mani nei capelli, mormorando fra di sé: "Mi ammazzeranno, non sarò mai più il capitano di nessuna Nazionale... sono morto!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutti i lettori di CT. Questa storia è nata nella mia testa, diversi mesi fa in uno sclero mattutino insieme alle altre bimbe e, soprattutto, è la prima volta che scrivo, di sicuro avrò fatto i miei errori e ne sono consapevole.

Ringrazio tantissimo per la betatura Melanto, che mi ha aiutato, non so se mentre leggeva si strappava i capelli o rideva...

Ps Sanae77 spero ti faccia ridere.

Disclaimer:I personaggi di Capitan Tsubasa  appartengono a Yoichi Takahashi  che ne detiene ogni diritto.

 

Stiamo parlando del più e del meno. Si ride, si scherza: chi davanti ha un calice di vino rosso, chi della semplice bibita analcolica, quando, a un certo punto, Sanae77 e Guiky80 si guardano e ridono. Chiedo che abbiano da ridacchiare, sempre in coro, e, di nuovo insieme, esclamano: “Noi non abbiamo niente!”

Ma che ci stiano nascondendo qualcosa, ce ne siamo accorte tutte.

Ah beh, giusto, non ho detto a voi lettori chi siamo! Dimenticanza mia! Noi siamo le componenti un po' pazze del Manicomio Mariuccia; strane, ci dice la gente, però siamo diventate amiche. Ora chi grida: “Genzo, Genzo, Genzo!”

Chi grida: “Tsuuuu!”

Chi: “Yuzo amore-puccio-bello!”

Chi difende i suoi ciccioli

Però a tutte piacerebbe incontrarli, dal vivo…

Ci si avvia con calma verso la casa che, tutte insieme, abbiamo preso in affitto.

Ah giusto, non mi sono presentata: sono Mora79. Io e Melanto abbiamo deciso che stasera scopriremo cosa hanno da nascondere le sciagurate davanti a noi: continuano a ridere e a guardarci con l’aria di due folletti pronti a fare un salto… sì, ma il salto per dove?

Camminando e chiacchierando arriviamo a destinazione, alle altre si fa cenno di distrarre i folletti, così noi andiamo in avanscoperta.

Dopo oltre mezz'ora non abbiamo trovato nulla: speravamo in una storia da poter leggere e invece niente!

Ma non ci arrenderemo: scopriremo il perché di tanto mistero.

 

Ore 3 del mattino

 

Siamo ancora sveglie.

Sento i due folletti parlare e metto subito in moto il cervello. Piano, arrivo vicino alla camera, senza farmi vedere: eh, sapete, sono un po’ sorda, ma in questo caso le mie orecchie sentono benissimo!

Sanae77 e Guiky80 conoscono un portale per un’altra dimensione che conduce ai nostri beniamini?!

Dobbiamo seguirle! Così avverto il resto della squadra e a tutte si illuminano gli occhi. Ci organizziamo per non perderle di vista perché quel portale lo vogliamo attraversare anche noi.

Nel frattempo le due ignari donne, stanno discutendo di come arrivare a questo famoso portale senza farsi scoprire. Le sento mettersi d’accordo sottovoce.

“Ok, alle 6 ci alziamo e ci avviamo verso il bosco, attraversiamo il portale, li salutiamo e torniamo indietro prima che le altre si sveglino!” dice Sanae77.

“Benissimo, così non avremo problemi! Io avrò salutato Genzo-mio forte, virile, tanto uomo, e poi si passerà a salutare anche gli altri. Ah, non vedo l'ora!” conclude Guiky80.

 

Mattina ore 6

 

Le due comari, sempre fedeli al loro piano, si svegliano e si dirigono verso i letti delle altre compagne, per controllare che stiano dormendo. Girano intorno, e provano a chiamare sottovoce: "Mel, sei sveglia?".

Come previsto, nessuna risposta. Guiky80 tenta con le altre: “Raimondinomioooo, sei sveglia?” ma neppure Kara risponde.

Decidono quindi di avviarsi e, aprendo piano piano la porta per non fare rumore, si ritrovano all'aperto: cappelli di lana in testa, scarpe comode ai piedi, maglioni e cappotti, e si inoltrano per un fitto bosco. Aspettano l'apertura del portale che, a quanto sembra, avviene sempre al solito orario: le sette della mattina e loro vogliono essere già lì pronte per saltare.

Ma quello che non si aspettano è  di trovare tutto il Manicomio Mariuccia alle loro spalle: le abbiamo seguite, ovviamente.

Ed ora incominciano i guai, ma guai seri...

 

Atterriamo non si sa dove, così ci si guarda intorno per averne un’idea. La prima a parlare è Lovecandy: “Ma dove siamo finite?"

Kara continua a guardare in giro e mormora: "Eppure qualcosa mi è familiare, ma non so cosa...", labbra corrucciate e occhi che scrutano all'infinito. Nel frattempo Lenea e Genz esaminano in circolo amorevolmente, per poi dire: "Va bene, intanto cerchiamo un bar e facciamo colazione, noi abbiamo fame!"

“Ok, va bene” dico, dopo essermi girata. “Cerchiamo un bar.” E nel frattempo anche delle informazioni, che qui non si capisce neanche che ore sono! A giudicare dalla luce pare mattina pure qui, e soprattutto abbiamo perso le due sciagurate! Bisogna cercarle!

Nello stesso momento, ma un po' più in là, le due scatenate stanno già studiando come trovare i ragazzi. Decidono che intanto andranno al paese, e da lì chiederanno informazioni su come trovarli.

Con noi da una parte e loro dall'altra ci si incammina. Ad un tratto le strade si uniscono in un punto e ci ritroviamo tutte quante.

“Oh, carissime! Ben ritrovate!” esclamo.

Sanae77 e Guiky80 ci guardano come fossimo delle aliene: le bocche aperte, le palpebre che si aprono e chiudono come se non fossimo reali, ebbene sì, invece, lo siamo. Qualcuno deve pur dirglielo, così Kara prende la parola: “Oh, DolceReverse,” si rivolge a Guiky80, “dove siamo finite di bello per seguire voi due?” Gli occhi la scrutano, animati da un luccichio di presa in giro.

“Noi, ehm, noi non lo sappiamo...”

Sì, certo, non lo sanno, anche se la realtà dei fatti dimostra altro. Noi, braccia incrociate, rispondiamo in coro: “Ah no, non lo sapete? Certo...”

“Allora perché avete controllato che noi si dormisse e siete scappate di prima mattina con un freddo pinguino?” chiede Melanto.

Vedendosi incastrate, a loro non resta che spiegare.

“Niente, un po' di tempo fa abbiamo per caso scoperto un portale che collega il nostro mondo con quello di Captain Tsubasa e, beh, eravamo curiose tutto qui.” Dicono, sorridendo.

“Ah beh, da sole senza di noi?” Lenea è sul punto di scoppiare perché, come le altre, anche lei vuole incontrare tutti, e soprattutto Hikaru-suo. E loro erano sul punto di farlo da sole? Le vorrebbe uccidere!

Melanto, nel frattempo, dallo zaino estrae il machete, e io colgo il lampo di paura negli occhi di Sanae77 e Guiky80.

“Bimbe, Mela ha tirato fuori l'arma! Aiutateci!” esclamano, indietreggiando contemporaneamente in un tentativo di scappare.

Di colpo, una lampadina in mezzo al cervello mi illumina.

“Dove siamo, scusate?” chiedo di nuovo in un sussurro leggero; la risposta è la stessa di prima: nel mondo di Captain Tsubasa!

Ci guardiamo tutte quante e tutte insieme ci dirigiamo nella ricerca dei nostri beniamini, lasciando lì le due poverette le quali, frastornate dal nostro cambiamento, non capiscono subito cosa stia accadendo. Nel momento in cui inizia il fuggi fuggi generale, Sanae77 e Guiky80 si guardano e domandano: “E ora come le riprendiamo? Qualcuno ci aiuti! Ferme, non correte! Stiamo insieme, vi prego!”.

Ma niente, ormai non c'era più nessuna...

…perché i guai sono iniziati.

Lenea con frenesia cerca di trovare un passaggio per l’Hokkaido: vuole vedere Hikaru a tutti i costi e, se ci riesce, anche a parlargli. Ma le fantasie sono altre.

Melanto si dirige a passo di carica verso casa di Yuzo; gli occhi hanno luce propria. Ah, il suo Yuzo, il suo bambino… tralasciando che lo ha fatto morire diverse volte nelle storie. Vorrebbe stare un pomeriggio solo con lui.

Lovecandy e Genz si dirigono a Villa Wakabayashi. Sì, Genzo; non vedono l'ora di incontrarlo e parlare con lui, eh sì!

Io sono l’unica a non avere problemi: le altre, Tsubasa, non lo considerano. Ma dopo una corsa, mi fermo. La mente mi suggerisce un valido quesito: “Ma lui sarà a casa o in Brasile?”.

Sanae77 e Guiky 80, con la faccia terrorizzata e le mani tra i capelli, tentano di capire come riprendere il resto della truppa, ma non ne hanno idea.

Ad un tratto una macchina di grossa cilindrata, rossa come il fuoco, sfreccia davanti a loro, le due si sbracciano per farsi notare dall'autista che si ferma, abbassa il finestrino e si sporge.

“Signorine, avete bisogno di aiuto?”

Le due si avvicinano. “Sì, abbiamo bisogno, in effetti!”

Guiky80 osserva il volto che ha davanti, sgrana i profondi occhi nocciola e spalanca la bocca: “Sanae77, ti sei accorta chi abbiamo davanti?”

“No, sto pensando ad altro, secondo te faccio a caso a chi ho davanti?”

“Faresti meglio a farci caso, invece! Guardalo per bene!”

Come richiesto, Sanae77 lo osserva, stringendo gli occhi... Non è possibile… è lui in carne e ossa! Per un attimo il cervello le va in tilt, perché lo stava osservando troppo. Ma sapete, lui è lui…

Sanae77 si riprende, aziona il cervello e: “Sì, senti WWW, ci dovresti accompagnare in centro!”

“Scusate, chi è WWW?”

“WWW sei tu! Non ricordo mai il tuo nome! Andiamo, WWW, andiamo!”

Nel frattempo, Genzo guarda Guiky80 che lancia un’occhiata storta alla sua compagna, le sorride e si sente un: "Ahi! Ma sei scema? Che ho fatto!?"

"Tu che chiami Genzo ‘WWW’. Io ti lovvo, lo sai, ma così mi maltratti Genzo!" Le labbra sono strette e la faccia è diventata tutta rossa!

Lui osserva la scena e dentro di sé sta considerando l'idea di andare via: quelle due non gli sembrano sane. Sì, meglio darsela a gambe il più velocemente possibile. Accende, quindi, il quadro della macchina, mette in moto, inserisce la prima e si avvia, lasciando le ragazze ancora discutere.

Sanae77, che ha visto tutto, come un fulmine apre lo sportello dell’auto e si butta dentro, trascinando con sé anche Guiky80. “Ehi, WWW, ci volevi lasciare qui!?"

"Ancora?! Ma chi è ‘sto WWW? Io non ho capito!"

"Mio dolce amore, uomo virile che ti farei di tutto, la mia beta intende te con WWW..."

Con molta lentezza, Genzo gira la faccia e le guarda, fulminandole con gli occhi color antracite, prima di dire: "Io mi chiamo Genzo Wakabayashi e sono il grande SGGK, se non ve lo ricordate. Non WWW, chiaro?! Altrimenti vi scarico qui... poi, per l'amor del cielo, chi dovremmo cercare?"

Con molta innocenza le altre rispondono: "Le nostre compagne!"

Genzo, con voce che rasenta il panico misto a paura, strabuzzando gli occhi e mettendosi le mani sulla faccia, aggiunge: "Oddio, ne abbiamo altre di scriteriate come voi in giro? Ditemi che è una bugia. Ditemelo, vi prego!"

"No, c'è tutto il Manicomio Mariuccia!"

"Per tutti i Kami, ma voi come siete arrivate qui?"

"Semplice, abbiamo seguito te e Tsubasa che ogni tanto vi affacciavate nel nostro mondo, solo che dovevamo essere solo noi! Ma le altre ci hanno seguito di nascosto!"

Nel frattempo, Melanto, che si sta dirigendo verso casa di Yuzo, nel girare l’angolo si scontra con un ragazzo e finisce a terra.

"Ahi, ahi! Che male!" Alza lo sguardo per dirgliene quattro, ma si blocca; la bocca si spalanca: non è possibile! Non può avere avuto tanta fortuna, non lei! E invece sì: perché Yuzo in persona le è di fronte.

“Mi scusi, andavo di corsa. Si è fatta male?” chiese il giovane, aiutandola a tirarsi in piedi.

“No, no. Niente, non mi sono fatta niente. Se poi casco, scontrandomi con te, il terreno diventa morbido!”

Yuzo la guarda con meraviglia: ma che diavolo sta dicendo questa tizia? Comunque l'educazione impone perlomeno di presentarsi.

“Piacere, sono Yu-”

“Sì, lo so lo so! Sei Yuzo Morisaki, il mio prediletto! Io sono Melanto, piacere.” Ma nemmeno a dirlo, che già gli è saltata al collo. Yuzo, che sta perdendo l'equilibrio e soprattutto ha la faccia rosso pomodoro, con la coda dell'occhio vede arrivare Mamoru. Per tutti i Kami!, pensa, forse lo può trarre d’impaccio.

Mamoru, che osserva la scena, ride e ride come uno scemo, tanto da non riuscire neanche a camminare. Eppure decide di andare in soccorso all’amico. Prende fiato e grida: "Ehilà, Yuzo! Come va?"

E’ la fine di tutto...

Melanto si gira di scatto e corre verso Mamoru, che non se lo aspetta e rimane lì come un baccalà, con lei che cerca di tenerli stretti tutti e due per poterli guardare.

I due calciatori si fermano un attimo a ragionare; non vogliono essere scortesi, ma quella lì sembra una pazza scatenata. Devono andarsene e subito! Con una scusa riescono a liberarsi e a scappare, e meno male che sono atleti, pensano, ma guardandosi indietro quella non molla la presa. La strada, sempre dritta, dopo il bar svolta a sinistra e così fanno anche loro, peccato sia un vicolo cieco. Alle loro spalle, continuano a sentire Melanto che li chiama. Sanno che non devono farsi trovare, ma come fare? Si guardano attorno: ci sono solo i cassonetti della spazzatura...

Yuzo, con la faccia schifata, osserva il cassonetto. "Io lì dentro no, Mamoru. Ti prego, no!"

I passi di lei sempre più vicini.

"Te la lascio più che volentieri, io mi butto dentro, tu fai quello che ti pare!"

Altri passi più veloci, dietro di loro. Si voltano all’unisono e trovano Genzo che li osserva, li studia, vede in loro la sua stessa agitazione, così li raggiunge, aumentando la corsa.

"Che succede? Ditemi qualcosa..."

"Abbiamo una pazza scatenata che ci insegue!"

"Ah bene, io ne ho due. Facciamo cambio?"

Mamoru alza il coperchio del secchione e vi sparisce dentro, con Genzo che lo segue a ruota. Non era il caso di aspettare oltre e, con molta fretta, afferra Yuzo per il cappotto e senza tanti complimenti lo trascina nel cassonetto con loro.

"Puzzerò come una capra. Non si potrebbe uscire, per favore?"

Sia Genzo che Mamoru gli mettono una mano davanti alla bocca per non farlo fiatare. Yuzo si agita, cerca di levare le mani, ma niente loro non lo mollano. Si odono delle voci là fuori, nella strada profumata, al sole, con aria pulita e non quella schifezza nella quale sono immersi tra bucce di banane, ramen, assorbenti.

Ad un tratto… la musica di un cellulare che suona. Panico. Quelle fuori non devono sentirlo!

Genzo incomincia ad armeggiare con il cellulare, sul display legge ‘Tsubasa’, e al Capitano si deve sempre rispondere.

"Pronto, Tsubasa..." sussurra basso.

"Pronto? Genzo, ci sei? Non ti sento..."

"Tsubasa, io ti sento, ma non urlare, per l'amor del cielo! Altrimenti ci sentono anche quelle!"

"Eh, quelle chi? Poi io sto parlando normale... Genzo, dimmi la verità, ti sei fatto una canna?"

"Capitano, tutto tranne che una canna... Abbiamo delle pazze scatenate che ci inseguono!"

Tsubasa si gratta la nuca senza capire cosa l’altro stia dicendo. Alla fine, chiede cosa sta succedendo, e Genzo, cercando di parlare piano, spiega al Capitano tutta la faccenda.

"Scusate, ma ora dove siete? Bisogna trovare una soluzione..."

"Ehm, ehm…"

“Dove siete?”

“Dentro il cassonetto della spazzatura.”

Tsubasa sgrana gli occhi, la risata preme in fondo allo stomaco e si libera forte, con tanto di lacrime. Dice di farsi trovare a casa di qualcuno, gli viene in mente quella di Genzo, perché è grande e, soprattutto, si possono fare la doccia, in modo da non perdere tempo, nel frattempo lui avrebbe recuperato dei cambi per tutti.

Chiusa la telefonata, Tsubasa si gira verso di me e, mentre ride, racconta che le mie amiche sono partite all'attacco di tutta la Nazionale. Io invece ho avuto fortuna: lui l'ho trovato mentre si stava allenando con il suo amato pallone, quindi mi sono avvicinata per presentarmi. Lui ha fatto altrettanto, non sapeva lo conoscessi già! Che fortuna che non sia in Brasile né in Spagna, ma ad un ritiro della Nazionale in Giappone! Mi ha offerto da bere al bar, e io ho accettato più che volentieri, così ho avuto modo di spiegargli la situazione. Ora, però, dobbiamo cercare di recuperare sia i ragazzi che i membri dell’intero Manicomio. Nel frattempo, mentre bevo il mio caffè con molta tranquillità, esclamo: "Con calma, eh! Ché non muore nessuno! Dove hai detto che si trovano metà della squadra? Nel cassonetto? Facciamoli infilare tutti lì!"

Lui si gira, con aria affranta e le mani nei capelli, mormorando fra di sé: "Mi ammazzeranno, non sarò mai più il capitano di nessuna Nazionale... sono morto!"

Da un’altra parte della città, Hikaru corre e nel frattempo si guarda alle spalle nemmeno abbia un cane mastino pronto a sbranarlo: gli occhi di fuori, le orecchie pronte a sentire passi parole e urla. Non ne può più. Gamo è un angelo in confronto a quella pazza che grida, con tutto il fiato che ha: "Hikaruuuu! Voglio solo toccare il tuo culo!".

È terrificante, peggio di IT.

Ma questa chi è? Che vuole? Perché è toccata a lui?

D’un tratto, vede i cassonetti e gli si illuminano gli occhi: “Mi butto lì dentro! Non mi troverà mai!”.

Ci entra con slancio, ma finisce malamente contro gli altri!

"Cazzo fai, scemo? Ci siamo pure noi dentro!” Esclama Mamoru, poi lo riconosce: “Hikaru, pure tu?! Che ci fai qui?"

“Ho una signorina che grida di voler toccare il mio culo! Ma non so chi sia!”

Nel frattempo Sanae77 e Guiky80 riescono a riunire i membri del Manicomio.

“Allora, ci siamo tutte?”

“Sì!” rispondono in coro, poi fanno la conta, ma in realtà c’è ancora una persona che manca all’appello.

“Mora79 dove è finita?”

“Starà cercando Tsubasa... Ma non si trova qui, dovrebbe essere in Spagna, vero?”

“Ma in che periodo siamo? World Youth? Olimpiadi? Quale?”

Il dubbio assale tutto il Manicomio che non sa con precisione in quale arco narrativo del manga siano finite. Lenea è su di giri, ha visto Hikaru suo e per poco-pochissimo non è riuscita a toccarlo. Le altre, uguali. Kara e i suoi ciccioli, finalmente dopo tanto tempo è riuscita a parlare con loro.

Le genziane stanno litigando per Genzo, il quale non se le è calcolate più di tanto, impegnato come è stato a scappare.

Intanto, a casa di Genzo, Tsubasa ha recuperato tutti i vestiti per i compagni. Stanno discutendo del perché si sia aperta una porta. Io, invece, guardo il panorama attraverso la finestra; ho la piscina davanti agli occhi, peccato sia inverno. Quando mi volto sono tutti a petto nudo, intenti a strofinarsi i capelli per asciugarli. D’improvviso, ho caldo e sento la necessità di aaprire la finestra! Oddio, hanno tutti un bel fisico però…

”Come hai detto che si chiama, scusa?” Mi chiede Yuzo a un tratto.

“Amore mio, è una porta spazio temporale. Ma non so chi l'ha aperta...”

Tsubasa si gratta la nuca come il suo solito, poi dice: “Genzo e io eravamo andati da Manabu che ci voleva far vedere dei risultati su una cosa a cui stava lavorando. Avevamo visto provenire una luce azzurra dal congegno che aveva creato, e per curiosità ci eravamo affacciati… però, non avendo capito dove fossimo arrivati, ce n’eravamo tornati indietro.”

“Ecco, lo avete fatto più di una volta?”

“Sì!”

“Le mie amiche vi hanno seguito e poi sono saltate con voi. Poi noi abbiamo seguito loro!”

“Loro chi?”

“Ok, Genzo, te lo dico! Www-mi-piaci-tu!”

“Oddio, oddio! Non quelle!” Genzo afferra il cellulare, per chiamare Manabu.

“Pronto, Genzo?”

“Manabu, dove sei?”

“A casa... sdraiato nel letto a mangiare patatine, mentre guardo la televisione.”

“Bene, arriviamo tutti a casa tua!”

“Tutti chi?”

“La Nazionale!”

Manabu sputa le patatine, chiedendo se ci sia anche il Capitano.

“Manabu, ci sono, ma è urgente. VESTITI!”

I giocatori decidono di prendere un pulmino per non dividersi, e mi portano con loro. Dovrei parlare delle storie scritte dalle scellerate, e non so quanto a loro piacerà. Nel frattempo, Manabu dovrà risolvere la situazione che si è creata.

“Oddio, io ho già mal di testa.”

Tsubasa sputa il caffè e con la testa mi fa capire che, no, non devo parlare. Lo guardo negli occhi, sperando che mi salvi da questo casino...

Le ragazze, intanto, girano nel paese, sperando di vedermi per poi trovare una soluzione che ci riconduca tutte nel nostro mondo – trovando, comunque, ancora il tempo per litigare su chi avrà Genzo! Due paia d’occhi notano il pulmino con noi dentro, e Sanae77 grida a gran voce: "Ehi, WWW, ci servi! Fermati, ti prego!"

“Ragazze, seguiamoli!”

“A piedi?”

“No, a piedi no, cerchiamo un taxi!” dice Melanto.

“Ma così li perdiamo! In marcia! Bisogna riprenderli!” dice Lovecandy.

“Aaaah, il culo di Hikaru lo seguirei ovunque! Andiamo!”

“Sì, ma non sappiamo dove vanno. Come facciamo?”

“Il pulmino l’abbiamo visto, giusto? Allora cerchiamolo. Mora79 era con loro!”

Dieci paia di occhi sgranati si voltano verso Kara

“Cosa hai detto?”

"Mora79 era nel pulmino! Anche Tsubasa!"

"Ci ha fregate!"

“Ecco perché era sparita...”

Mentre loro discutono, noi arriviamo all’abitazione di Manabu: una casetta su due piani, con un piccolo giardinetto fuori e due graziosi cani da guardia ringhianti...

Tsubasa suona il campanello, si affaccia uno strano ragazzo, con un paio d’occhiali spessi, che ci dice di aspettare così da poter mandare via i cani.

Genzo gli urla: "Ti prego, porta via queste due bestiacce, ché non mi piacciono!"

Dietro di lui, dei sorrisini di scherno da parte degli altri; scommetto che pensano la stessa cosa che penso io: grande e grosso e ha paura dei cani? Non ci posso credere, la risata mi preme già sulla bocca tanto che non riesco a trattenerla e con le lacrime agli occhi esclamo: "Oddio, se lo dicessi alle genziane, lo sai che non mi crederebbero? Tu, l'uomo virile che protegge le fanciulle e le insemina solo con lo sguardo, hai paura dei cani? Oddio, non posso smettere di ridere.”

“Scusa… cosa sono io? Un uomo virile e che insemina le fanciulle? Ma per chi mi avete preso?"

"Ti chiamiamo Inseminator, caro!"

Il resto della squadra ride a crepapelle!

“Ah, ora voglio sentire degli altri, sai? Così rido pure io!”

“E va bene, ma vediamo almeno di entrare in casa!”

Dopo che i cani sono stati chiusi nel recinto, piano piano entriamo nell’abitazione.

Manabu chiede: "Tsubasa, ma cosa è successo? Come mai siete tutti qua da me? E chi è questa ragazza?"

"Lei è Mora79, e noi abbiamo un problema. Ti ricordi quando ci hai fatto vedere il tuo esperimento? Hai aperto un non-so-come-si-chiama..."

Sospiro e ripeto per lui: "Una porta spazio temporale. Tsubasa… mai una volta che impari al volo!” Anche in questo caso le risate si fondono tutte insieme...

Prendo ancora la parola, dobbiamo fare presto, ma spero soprattutto che non chiedano delle storie... Sapete, io sono sbadata, e me le immagino le altre che battono il piedino a terra perché non ricordo tutto e mi gridano che mi butteranno fuori dal gruppo; ecco, in questo caso rischio la morte!

Spiego cosa è successo e come avevamo fatto per arrivare qui.

Manabu si sistema gli occhiali sul naso e sospira, questo non indica niente di buono, ho una pessima sensazione.

“Allora, ragazzi, abbiamo un problema. Ve lo ricordate il temporale di ieri?”

Tutti annuiscono tranne me.

“Ecco, mi ha rotto la macchina col quale facevo gli esperimenti, e i pezzi costano. Mi ci vorrà un po' di tempo per aggiustarla e, soprattutto, i soldi che non ho!”

Genzo si volta, mette mano al cellulare. “Manabu, dimmi che pezzi ti mancano: li ordino io e li pago, ma tu aggiusta la macchina. Io, quelle pazze scatenate, non le voglio qui!”

“Ovvìa, ma solo perché sei diventato Inseminator, amante di Sanae etc etc? Orsù, ti vogliono così tanto bene, loro!”

“Divento cosa? Amante di Sanae? Sì, poi?”

“La sposi? Ci fai dei figli...”

Gli occhi di Tsubasa si assottigliano e lo fulminano. “Tu che fai?”

“Eh no, Capitano, io non c'entro niente!”

“Diventi pure vedovo...” e rido, gustandomi la sua faccia che diventa paonazza.

“Ok, e noi allora cosa facciamo in queste storie?”

Mi volto verso di loro, realizzando che… sono nella merda e devo raccontare!

“Da chi incomincio?”

yuzo alza la mano

Proprio lui eh...

“Partiamo con ordine ed il colpo di grazia: nell'ultima storia sei morto grazie a dei rapinatori”, la faccia gli diventa verde, ma non si scompone. “Di solito te la fai con Mamoru...”

Due paia di occhi si girano in contemporanea. Mamoru afferma, prendendo fiato, che lui ama le donne e non gli uomini.

“Eh, dillo alla Mela...”

Hikaru non osa chiedere e fischietta in un angolo, lo noto. Rido.

“Matsuyama, tu oltre a farti Aoba, ti fai anche Jun!”

Incassa la testa tra le spalle e sospira: “Non voglio sapere di chi è stata questa idea, non lo voglio sapere!”

“Tsubasa, tu ogni tanto ti fai Taro”, la mascella cade pendente, lo sguardo è perso.

“Voi due, Hajime e Teppei, lo sapete, sì, che avete una storia?”

“Anche noi? Cioè, ci provano gusto a giocare a incularella, queste? No, ora ce lo devi dire...”

Genzo, intanto, ha appena terminato la conversazione al cellulare. “I pezzi li ho trovati tutti, nel giro di due ore saranno qui, e Manabu nel frattempo si studia come invertire l'energia.”

Nel mentre che ascolta, ed esulta perché lui nelle storie non c’è!, a Manabu sorge spontanea una domanda: “Ragazzi, ma come facciamo a riunirle tutte?”

“La domanda giusta non è solo ‘come’, ma ‘chi’ dovrà farlo?”

Io rispondo innocentemente: “Tutti voi farete da esche”.

Nella stanza cala un silenzio tombale.

“Non le puoi chiamare tu?”

“Certo che lo posso fare, ma devo usare voi come esche, altrimenti non verranno!”

Tutti mi dicono che va bene, così prendo il cellulare dalla tasca del giaccone e faccio una telefonata. Risponde Sanae77, alla quale dico che i ragazzi vorrebbero incontrarle tutte, per prendere un caffè e fare una passeggiata. Ascolto mentre parlottano fra di loro e infine accettano; a questo punto, do loro appuntamento al famoso campo da calcio dove i nostri personaggi preferiti si allenavano da piccoli, e ci accordiamo di vederci dopo un paio d’ore. In quel lasso di tempo, Manabu effettua alcune correzioni al campo di energia, e tutta la squadra parlotta con lui, ma non so di cosa né il perché.

Siamo quasi arrivati all'ora prestabilita, quando Genzo mi chiede se verranno tutte.

“Eccerto che vengono tutte! Lenea vuole toccare il culo ad Hikaru, le altre ti vogliono, Melanto e Kara hanno occhi solo per Mamoru e Yuzo, e Teppei e Hajime...”

Quando finalmente ci incontriamo al campo da calcio, le due fazioni schierate – Nazionale e Manicomio – si salutano e vengono fatte le presentazioni ufficiali. Manabu sistema la sua macchina al centro del campo e incomincia a preparare il tutto.

Le ragazze, nel frattempo, parlano con i loro beniamini, tutte entusiaste. Mentre i giocatori si guardano e ridono sotto i baffi.

“Allora, ragazze, sappiamo che scrivete su di noi, e vi divertite anche, però avremmo una domanda.”

“Diteci pure siamo qui per soddisfare ogni vostra curiosità!

Mamoru e Yuzo sparano due domande secche a Melanto: “Perché io e lui dobbiamo stare insieme? Ci piacciono le donne!”

Genzo, allo stesso modo, chiede: “Io perché sono Inseminator e salvatore di fanciulle e mi faccio Sanae? Perché?”

Hajime e Teppei, in realtà, non hanno molto da chiedere, perché mentalmente stanno bene, però alla fine domandano in coro perché a loro piaceva farli giocare a incularella.

Le ragazze sorridono. “Siamo noi che scriviamo, quindi fate come diciamo noi!”

In quel momento, sopraggiunge Manabu dicendo che è arrivata l’ora di andare. La porta spazio temporale azzurra si apre, le genziane strizzano Genzo e lo baciano; Lenea, che voleva toccare il culo di Hikaru, alla fine si accontenta di un bacio; Mamoru e Yuzo salutano Melanto, così come Hajime e Teppei salutano Kara e tutte passano la porta. Io sono l’ultima, saluto Tsubasa e mi incammino per raggiungere le altre, quando il cappuccio del mio cappotto viene strattonato e torno indietro. Tutta la squadra si affaccia, le ragazze si girano e il sorriso muore sulle loro labbra quando dicono: “Lei starà con noi, finché non la smetterete di farci giocare a incularella! Quindi, salutatela!”

“Ehi ehi! Lei torna indietro!” Sanae77 si agita. “Perché lei lì e noi qua?”

“Prima scrivete het, poi ve la rimandiamo!”

Io sfodero un sorriso a trentadue denti e grido: "Bimbeeee, continuate a scrivere yaoi! Io sto un po’ in vacanza! Ciaooooo!"

 

 

   
 
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