Ciao a tutti! Questa è la mia seconda flashfic in generale quindi mi scuso se non è perfetta, anche perché l'ho scritta di getto. Ho immaginato Stiles fantasticare su Derek e questo è ciò che ne è venuto fuori!
 

Words not spoken

Stiles aprì gli occhi e sbuffò.
Al suo fianco poteva sentire il respiro regolare di Lydia, e osservare il suo petto alzarsi e abbassarsi sotto le lenzuola. Uno tempo trovava quel movimento insolitamente sensuale, una compagnia nelle lunghe notti insonni. Gli bastava spostare lo sguardo su di lei per cancellare ogni pensiero negativo.
Ma in quel momento tutto era diverso. Stiles non sapeva quando fosse accaduto, un giorno aveva semplicemente smesso di provare piacere nel guardarla. Quel sentimento aveva lasciato posto all'indifferenza, che poi era mutato in fastidio. Era come se la sua sola presenza causasse in lui un malessere che non riusciva a cancellare.
E ora che non aveva più una distrazione i pensieri vagavano senza sosta, raggiungendo angoli che non voleva esplorare.
Strinse il pugno e lo affondò nel materasso.
Derek.
Non sapeva come fosse passato dal pensare a Lydia a lui, ma ogni volta che sbatteva le palpebre l'immagine del viso di Derek prendeva forma nella sua mente.
Fece scivolare le dita sulle lenzuola di cotone e cercò il cellulare sulla base di legno a fianco del letto.
Premette la casella della posta con il pollice. Come ogni sera da diverse settimane osservò il puntatore lampeggiare, in attesa che si decidesse a scrivere un messaggio.
Ma Stiles non lo faceva mai.
In quelle settimane non aveva digitato una sola parola e neppure ci aveva provato. Si era limitato a guardare il nome di Derek per lunghi minuti, a volte ore.
Ma un messaggio non sarebbe mai bastato a dare voce ai propri pensieri, e scriverli sarebbe stato come ammettere il sentimento che sentiva bruciare nel petto. Lui non poteva permettersi di farlo, perché se avesse confermato a se stesso che quelle sensazioni erano reali avrebbe voluto di più, qualcosa che Derek non poteva dargli.
La loro era una storia di parole non dette, sospese, sussurrate.
Era un gioco di sguardi, a volte gelidi, di rimprovero, altri di sofferenza e desiderio.
Ma Stiles voleva di più.
Voleva parole vere, voleva sentire Derek sussurrare e urlare il suo nome, voleva avere la conferma che i suoi pensieri non erano solo la fantasia di un adolescente.
Credeva di averli cancellati quando Derek se n'era andato, credeva di poter ricominciare con Lydia. Ma forse si erano solo assopiti, in attesa.
Gli era bastato uno sguardo. Uno sguardo per sentire il cuore battere all'impazzata nel petto, reclamare qualcosa che non poteva essere suo.
Si era chiesto se Derek potesse percepirlo. Quel giorno, almeno per un attimo lo aveva creduto.
Aveva visto i suoi occhi, attraversati da una scintilla, posarsi sul suo torace. Non aveva sorriso, non aveva mostrato alcun movimento sul suo viso.
Ma gli occhi non potevano mentire e questo lo sapevano entrambi.
Stiles posò di nuovo il telefono sulla superficie di legno e si concentrò sul soffitto, illuminato appena dalla luce soffusa dello schermo.
All'improvviso una vibrazione catturò la sua attenzione. Afferrò svogliatamente il telefono, irritato da quell'improvvisa interruzione.
Fece scorrere il pollice sullo schermo.

"Ciao. Derek"