Fulmine

Il primo fulmine cade ai miei piedi.

Così vicino alla vita, così lontano dalla morte.

Merito dunque di vivere?

Saga

Sono anch’io fra le onde del mare, è il mio stesso sangue a implorare liberami.

Lo implora nell’acqua, lo implora in una prigione, lo implora ai flutti che mai sentiranno.

Se mi voltassi, vedrei mio fratello che consuma le sue mani per accompagnare il tragico canto della sua voce. Canta, Kanon canta preghiere d’impostore, seduce e istiga e seduce ancora.

Che abbia le doti di una Sirena?

O possa vaticinare, senza essere creduto, come Cassandra?

Il Male è in te

mi diceva.

Il suo ultimo fruscio

il tuo vero nome è il Male

accompagna un tuono che brontola, borbotta, brucia e scompare per sempre.

Ora sono libero, libero da lui, libero da ciò che ha svegliato in me e mi ostino a negare.

Sei oscuro e fosco

cielo; persino il Sole si rifiuta di assistere alle mie azioni. La Cassandra ormai è muta, parlano in sua vece questi tuoni, questi fulmini, queste saette che il sommo Zeus scaglia a chi si rivela

traditore

crudele

empio

e cado fra gli scogli, chiudo gli occhi e l’acqua che sento scorrere su di me non è né la pioggia né il mare. Non è la rugiada del mattino, non è la brina dell’inverno, vorrei che non fossero le mie lacrime ma

è la verità.

Ho amato mio fratello, la mia Cassandra, la mia Sirena ammaliatrice, ho amato le sue parole perché nel mio cuore alberga l’odio, il rimorso, il potere, ho amato i suoi progetti perché il mio destino è stato cancellato da un Fulmine. Sì, Zeus mi punisce tramite un uomo che rischiara le tenebre e porta un nome di luce; che si affianca a me per dimostrare quanto sporco sia il mio animo in confronto al suo.

Aiolos cadrà

come me fra gli scogli, piangerà per me, per la Giustizia, per la Dea.

La Cassandra ride, la Sirena persuade, il mio animo soccombe.

«Saga, come sei arrivato all’Altura delle Stelle?»

Mi sono nascosto nella Notte, Sacerdote, perché io sono la Notte.

La Notte nasconde i misfatti anche per tutta l’eternità, perché non assassinarti subito?

Non sono più Saga! Io sono un Dio!

La Sirena è nelle sue acque.

Il Sacerdote abbraccia la polvere da cui ebbe vita.

Il Fulmine squarcia la Notte prima di sparire per sempre.

Saga,

il Male è in te.

Il tuo vero nome è il Male.

Sei oscuro e fosco, traditore, crudele, empio: è la verità.

Io sono un Dio.

Nel mio cuore alberga l’odio, il rimorso, il potere.

Un Fulmine, Aiolos, cadrà.

Gem racconta

Guardavo dalla finestra, è caduto un fulmine nelle montagne davanti la mia casa. Ha squarciato le nuvole, si è accompagnato ad un tuono e poi… è sparito così com’era apparso.

Penso che l’ispirazione che nasce involontariamente sia la più valida ed efficace. L’accostamento di Kanon alle figure di Cassandra e di una Sirena è venuto da sé, quello di Saga-Notte e Aiolos-Fulmine (Luce) è il volto più noto che si dà a questi due cavalieri.

L'ho scritta di getto, spero di non aver messo parole e punteggiatura a casaccio.

Ora, scusate, come una Sirena istigherò il mio gatto ad abbandonare il letto su cui dorme, dato che appoggia la testa al cuscino. Non è un atteggiamento da gatto, insomma ù_ù o forse i gatti della Vergine vanno trattati come divinità?

Che arcano… lasciate una recensione, se vi va.

Gem!