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Autore: 2009_2013    02/04/2018    0 recensioni
Rivisitazione della storia di Once dal punto di vista della nostra biondina dagli occhi verdi e dalla giacca rossa. Come reagirà Emma Swan quando un ragazzino di 11 anni busserà alla sua porta?
Genere: Azione, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Musica.....musica pop per l'esattezza oppure si tranne di jazz ritmato. Non è questo il punto, sono ormai fuori da quella discoteca mi stavo divertendo ma..... diciamo che devo risolvere un problemino.

Qualche giorno fa ho cercato di vendere online un orologio trovato in giro per casa, un tizio di New York l'ha comprato e dovevamo vederci oggi per completare l'acquisto.

Ma appena gli ho consegnato  quel pezzo di metallo è subito corso via. 

Non sa però con chi ha a che fare, non sono il tipo di ragazza che si fa derubare così (fidatevi ne so più io di furti che forse tutta Boston).

Bloccarlo ancora prima che entrasse in auto è stato facile, troppo facile.

-Aspetta! Posso pagare lo giuro!- le sue parole si accavallano una sulle altre. Bugiardo. Capisco subito quando qualcuno mente. Esistono 100 segni che mi permettono di capire se qualcuno mi racconta una balla.

Lo guardo fisso negli occhi, è terrorizzato. Sbuffo sonoramente e -Va via. Dai quei soldi alla tua Famiglia.-

E se ne va. Non sono il tipo da torturare qualcuno per uno stupido orologio per giunta falso..secondo voi avrei dovuto dirglielo? Se ne accorgerà da solo. Adesso sono sola, fuori al freddo. E senza un centesimo. Ma ormai  è tardi e sono stanca. Decido allora di tornarmene nel mio tranquillo appartamento in periferia( non è il massimo ma si sopravvive.. In fondo vivo da sola)

Dopo un bel bagno rilassante e una pizza al microonde mi rilasso mangiando un pasticcino ( in fondo oggi è il mio compleanno. Evviva oggi compio 28 anni.) e  guardando la TV.

Giro un po' tutti i canali, trasmettono di tutto ormai: film, notiziari,talk show addirittura tutti quei programmi della Disney con le principessine. Tutte belle, perfette, sante a tutte gli effetti.

Quando ero piccola tutte le mie compagne di classe stravedevano per Biancaneve, io invece non la sopportavo....è troppo buona. Voglio dire la regina cattiva ti vuole morta e tu non fai nulla per difenderti? Impara almeno a usare una spada oppure l'arco oppur...... Un rumore riscosse i miei pensieri. Il campanello?! Chi viene a bussare alla mia porta a quest'ora. Spero che non siano degli sbirri.

Poco a poco apro la porta. Non sono degli sbirri è ... è un bambino. Un bambino..di circa 10-11 anni direi. Ma che ci fa qui un bambino? forse si é perso.

-Hai bisogni di aiuto?- gli chiedo. Lui mi sorride. -Sei tu Emma Swan?- chiede con la voce acuta e un po’ eccitata. Ma come fa a sapere il mio nome. -Si.- rispondo titubante. -E tu sei.....?- Lui mi guarda,sorride. Hai un viso ovale con i capelli corti e castani e gli occhi azzurri. -Io sono Henry. Sono tuo figlio.-

 

Cosa?! M-mio figlio! No è impossibile, ho dato il mio bambino in adozione chiusa(ossia senza divulgazione di informazioni private) circa....10 anni fa.

Lo lascio entrare, come è possibile una cosa del genere. Il ragazzino si guarda intorno e si inoltra nella mia casa. È incredibile la tranquillità con cui rovista facilmente tra le mie cose( beh se è veramente quel bambino, è veramente figlio di suo padre).

Ma non può rimanere con me.

 

-Ragazzino dove sono i tuoi genitori? Sono con te?- gli chiedo. Lui scuote la testa. -No sono venuto solo.- come sarebbe a dire solo?! Ha girato Boston da solo!? Come può un ragazzino venire fin qui da solo, dove ha trovato  i soldi!?

Lasciamo perdere l'importante adesso è riportarlo a casa.

Lo faccio salire sulla mia auto, se auto la possiamo chiamare, è un maggiolino giallo fluorescente.

Il ragazzino ( non guardatemi così, non lo chiamerò mai Figlio. Al massimo Henry.. E poi che nome strano HENRY) mi guida.

-Come hai detto che si chiama la città?- gli chiedo mentre cerco di ricordare la strada per uscire dalla circonvallazione. -Storybrooke, ed è più una prigione che una città.- Ragazzino conosco prigioni che ti farebbero rimangiare quello appena detto in meno di tre secondi.

 

Questa città, Storybrooke,non dista molto, appena mezz'oretta di viaggio. Sembra una cittadina semplice, qualche casa, una chiesa, strade relativamente larghe. -In che via abiti?- gli chiedo sperando di riuscire a orientarmi. -Abito in via NonTeLoDico.- bloccò la macchina di botto. Adesso inizia a infastidirmi, accosto l’auto al marciapiede e lo faccio scendere. Sono pronta a dargli una strigliata che non dimenticherà facilmente. -Henry!- una voce però mi blocca, un uomo viene verso di noi. È abbastanza magro e porta a spasso un dalmata. -Dottor Hopper.- risponde il ragazzino. -Henry Hai saltato la nostra sessione.- sessione? Che sessione? -Mi dispiace ma ero.... in gita.- è bravo a mentire il ragazzino. L’uomo mi guarda. -Lo sto riaccompagnando a casa.- gli spiego velocemente. -Saprebbe dirmi la via?- voglio che tutto questo finisca presto. -La casa del sindaco è proprio alla fine di questa strada. - mi rispose lui. Saluta il ragazzino e se ne va. -Non mi avevi detto che eri figlio del sindaco.- gli dico con tono di rimprovero. -Se per questo non sono andato in gita.- lui mi sorride. 

Arriviamo alla grande casa del sindaco,è enorme. Sembra la casa di una regina.

Siamo arrivati dinanzi al portone di casa sua. Maledizione potevo prepararmi un discorso ma ormai non c'è più tempo. Suono il campanello e  subito dopo una donna apre la pora, è alta con i capelli corvini e colti e dallo sguardo penetrante. Appena vede Henry, corre ad abbracciarlo. Non riesco a immaginare lo spavento e la preoccupazione provate da quella donna nelle ultime ore.

-Henry! Dove sei stato?- gli chiede.

 Subito dopo posa il suo sguardo su di me. -Lei è?- mi chiede. Perché ho l'impressione che non sia felice di vedermi? Capisco di essere una sconosciuta ma almeno un po' di riconoscenza.

Sono talmente presa dai miei pensieri che al posto mio risponde il Ragazzino. -Lei è Emma, è la mia mamma.- -Quindi lei è la madre biologica.- risponde e lo  sguardo truce della donna si accentua. Meglio intervenire.

-Sono Emma Swan. Henry è venuto da me e ho pensato di riportarlo a casa.-

Non so dire se il suo sguardo è più omicida o disgustato,

Dura però solo un secondo, il suo sguardo si addolcisce e la bocca si curva in un sorriso.

-La ringrazio. Io sono Regina Mills. La prego entri.- mi dice lasciandomi entrare in casa. L’abitazione all’interno è ancora più sfarzosa di quanto sembrasse, è immensa e piena di mobili eleganti e sicuramente costosi.

Henry sale una scalinata in marmo ma prima di scomparire in cima alle scale dice una frase un po' strana.

-Non lasciarti ingannare. Lei è la regina cattiva-

Regina cattiva? quelle delle favole. Quella che avvelenano Biancaneve con la mela?!

 La signora Mills fa un respiro profondo e mi guarda dritto negli occhi.

-Henry ultimamente ha sviluppato una creatività troppo smisurata. Ha creato un mondo fantastico dove ognuno ha un alter  ego. Io, mio mal grado, sono la regina cattiva. Credo sia dovuto al fatto che mi vede come la persona dei divieti e obblighi. Ma in fondo sono sua madre. Devo educarlo e proteggerlo.- Credo che la signora Mills abbia ragione. Regina cattiva? Sembra severa ma dubito che quella donna sia realmente cattiva. Prima di andarmene le chiedo se ci sia un posto dove passare la notte. La signora Mills mi da l’indirizzo di posto chiamato Granny's.

Lo trovo abbastanza facilmente. Ha un sistema di illuminazione che farebbe invidia alle luci de Las Vegas.

Appena entrata una signora anziana mi saluta cordialmente e mi consegna le chiavi della mia temporanea camera.

Neanche accendo le luci, mi fiondo sul letto e dormo profondamente, è stata una giornata lunga.

////////

 

Sono emozionata. Mi sto per sposare. Io, Biancaneve, sto per sposarmi. Red mi ha procurato uno splendido abito bianco, i capelli corvini e ricci sono raccolti con delle mollette a forma di farfalla. Il mio James mi sorride con le lacrime agli occhi. Il sacerdote pronuncia quelle parole- E tu, Biancaneve, prometti prendere quest'uomo come tuo marito, e di amarlo per tutta l'eternità?- -Lo voglio!- rispondo con le lacrime agli occhi.

-Io vi dichiaro marito e moglie.-  io e James ci baciamo mentre gli applausi coprono ogni suono finché... un botto rompe l’armonia. Il portone si apre e la magia scompare.

-Scusate il ritardo.- Perché lei è qui. Lei non doveva esserci.  Non rovinerà questo giorno.

La Regina cattiva  si avvicina. Due guardie cercano di fermarla, ma lei li spinge fuori strada con la magia. Estraggo la spada di mio marito e la punto contro di lei con rabbia. -No, no, no. Non scendere al suo livello. Non c'è bisogno.- mi blocca lui. Poi si rivolge alla regina. - Stai perdendo il tuo tempo. Hai già perso. E io non ti lascerò rovinare questo matrimonio.- Lei sorride beffarda. La odio, la odio, la odio -Oh, io non sono venuta qui per rovinare nulla. Al contrario, caro, sono venuto a farti un regalo.- -Non vogliamo niente da voi.- rispondo con voce amara. Lei sorride ancora di più.- Ma voi già lo avete! Il mio regalo a voi è questa felice cerimonia , questo giorno felice. Ma domani darò inizio al mio piano. Presto, ti toglierò tutto ciò che ami.. Io distruggerò la tua felicità, fosse  l'ultima cosa che faccio.- Non può farlo. Ho paura. Non voglio perdere coloro che amo.

La  Regina Cattiva si gira e si dirige verso la porta. 

James afferra la spada- Ehy.- La regina si gira verso di noi. James le lancia la lama contro ma la donna scompare poco prima di essere colpita. Cosa faremo?

//////////

 

Non dormivo così bene da secoli e la cosa più bella di stare in un bed&breakfast è la colazione.

Donuts e cioccolata, che coppia perfetta.

La ragazza che mi ha portato la cioccolata ha detto di chiamarsi Ruby, è la nipote della proprietaria, anche se non sembra molto entusiasta del suo lavoro.

In questo momento stanno battibeccando ma non riesco a smettere di pensare a Henry. Come ha fatto un ragazzino di 10 anni a scappare di casa, dalla città,prendere un taxi, trovare il mio indirizzo e venire a bussare alla mia porta. Beh non c'è che dire è proprio figlio di suo padre.

 

Sapete a volte penso che io detto"Parli del diavolo e spuntano le corna" sia vero. Stavo pensando a Henry e eccolo qui, si è seduto dinanzi a me. Sembra aver voglia di parlare. Cosa dovrei dirgli?

-Guarda.-

problema risolto ha dato lui inizio al discorso.

Anche se non saprei cosa ci trova di divertente un ragazzo in un libro di favole. Mi ha detto di sfogliarlo, é pieno di immagini ben dettagliate.

Mi prende un colpo quando Henry indica un immagine all'improvviso.

Vi è raffigurata una donna alta, snella, capelli corvini raccolti in una coda alta, agghindata con un abito sfarzoso che varia dal nero al blu scuro e al collo porta una collana di (forse) diamanti.

-Adesso mi credi.- mi chiese lui. a cosa dovrei credere, è soltanto una fiaba. -Questa è mia madre. Anzi la Regina Cattiva.- 

 

Okay il ragazzo è completamente fuori, voglio dire la fantasia ha dei limiti. Il ragazzino inizia a sfogliare velocemente le pagine per poi fermarsi su una. -Ci sei anche tu.- dice nel frattempo.

Cosa?! Anche io,un personaggio delle favole?! 

Non so se assecondarlo o meno. Non voglio essere io a distruggere tutti i suoi sogni, forse è meglio dargli retta.

Tanto peggio di così non può andare.

la sua faccia è divertentissima, sembra un incrocio tra la sorpresa e lo sconcerto fatte persona.

mi mostra un immagine. Vi è rappresentata una neonata avvolta in una copertina. Stranamente sulla copertina bianco-latte vi è ricamato il mio nome: Emma.

Forse è per questo che crede che sia io.

-Questa sei tu. Sei foglia di Biancaneve e del principe azzurro.-

Io...figlia di Biancaneve?! Ragazzino sei fuori di testa. Henry inizia a parlare di maledizioni e strane cose che non capisco. Di che che tutti in questa città sono personaggi di quel libro. -Il tuo destino è salvare tutti.- conclude allora. -La chiameremo operazione Cobra.-

 Operazione cobra?! Che operazione e soprattutto perché cobra... Perché un serpente.

Il suo sorriso pieno di speranza però mi dice che non è uno scherzo.

Non so che fare...

il suo sguardo sembra quello di un cucciolo... Si è proprio figlio di suo padre.

Penso che assecondarlo sia la scelta migliore...-Va bene ragazzino! Ti credo.- Henry mi abbraccia -Grazie Emma.- mi dice sorridendo. -Emma!-

  mi prende un colpo. Un uomo si è avvicinato, è alto con i capelli castani   lunghi fino alle orecchie, occhi piccoli ma vispi, naso ricurvo e bocca sottile.

Indossa un completo elegante e si tiene a un bastone direi abbastanza pregiato.

Che nome grazioso. Se ho capito bene, si trasferirà qui a Storybrooke. Io sono il Sig. Gold. Gestisco il banco dei pegni.-

Le parole di quell'uomo hanno attirato l'attenzione di tutti. Persino della vecchia proprietaria del locale. Il sig. Gold mi allunga la mano. -Benvenuta a Storybrooke.-

Come sono arrivata  a questo punto?

 

 

 

 

 

 

Un insolito rumore disturba il mio beato riposo, svogliata e stanca apro gli occhi. Impiego un paio di secondi per riacquistare lucidità, mi rendo conto che il rumore a me tanto ostile non è altro che un malcapitato che ha avuto la pessima idea di bussare alla mia porta.

Sbuffando mi alzo e mi infilo una maglietta bianca, ancora con i capelli spettinati apro la porta....ma avrei tanto voluto non farlo. La signora Mills con il suo sorriso è sulla soglia della porta, ha in mano un cesto di mele rosse, sembrano appena colte. 

Non ho avuto neanche il tempo di salutare che subito prende la parola

-Lo sapeva che l'albero Honeycrisp è il più vigoroso e sostanzioso di tutti gli alberi di mele? Può sopravvivere a temperature fino a quaranta sotto zero e continuare a crescere. Può superare qualsiasi tempesta. Ne ho uno che ho curato sin da quando ero una bambina. E fino ad oggi, devo ancora assaggiare qualcosa di più delizioso dei suoi frutti.-

Mi porge una mela, io la afferro e la guardo come se da un momento all'altro dovesse uscire un gas soporifero. -Grazie- rispondo semplicemente. -Sono sicura che le piaceranno durante il suo viaggio verso casa.- Adesso che glielo dice. -In realtà, resterò per un po’ '.- Il suo volto si incupisce in pochi secondi e mi guarda con sguardo severo.

-Non sono sicuro che sia una buona idea. Henry ha abbastanza problemi. Non ha bisogno che lei lo confonda.-

Lo sapev....Aspetta, mi ha Minacciato?! Mi sta veramente minacciando! Nessuno mi minaccia. Adesso vede. La guardo negli occhi con un sorriso a trentadue denti e con fermezza pronuncio poche ma semplici parole. -Con tutto il dovuto rispetto, signora sindaco, il fatto che tu mi abbia minacciato due volte nelle ultime dodici ore mi fa venir voglia di stare di più.-

-Da quando le mele erano una minaccia?- esordisce lei. -posso leggere tra le righe. Scusate. Voglio solo assicurarmi che Henry stia bene.-

Colpita e affondata. Lei mi riguarda negli occhi, stavolta con uno sguardo interrogativo.

-Sta bene. Tutti i suoi  problemi sono stati risolti.-

-cosa significa?- le chiedo. Che sta succedendo?

-Significa che è in terapia. È tutto sotto controllo. Prenda il mio consiglio, signorina Swan. Solo uno di noi sa cosa è meglio per Henry.- Inizio a odiarti sai. 

  • Sì, sto iniziando a pensare che tu abbia ragione su questo.- 

- è ora che lei vada.- ancora quello sguardo beffardo e odioso

-Oppure cosa?- avanti... minacciami. Così resto per circa 3 anni.

- Non sottovalutarmi, signorina Swan. Non hai idea di cosa sono capace.- e se ne va. Beh, signora sindaco, neanche lei sa di cosa sono capace.

                                                                         §§§

 

 

 

-io distruggerò la tua felicità, fosse l'ultima cosa che faccio.- mi ero preparata per vedere il terrore sui loro visi ed è qualcosa di unico. Biancaneve , rimpiangerai di avermi sfidato.

- Hey!- il principino vuole fare l’eroe.pensa che lanciarmi  la sua spada servirà a qualcosa? Con la magia scompaio e mi teletrasporto nel mio castello.

C'è un uomo al castello con un vassoio pieno di bevande e dolciumi.

- Vuoi qualcosa da bere?- mi chiede. Sono troppo frustrata per bere.-Ti sembro in vena di bere?- rispondo sgarbatamente. -Stavo solo cercando di aiutare-  esordisce lui porgendo i un bicchiere. Lo ringrazio e mi dirigo verso il mio specchio incantato. Un volto appare sul vetro. -Qual è questa grande minaccia? Distruggere la felicità di tutti? Come  pensa di realizzare ciò?- mi chiede con fare beffardo - La maledizione oscura.- ecco la mia riposata. Userò quella.

-Sei sicura, Maestà?- mi chiede l’uomo. - Hai fatto un affare quando hai dato via quella maledizione. Lei non sarà felice di vederti.- lo guardò di spiego mentre elaboro il mio piano.

-Da quando mi importa della felicità altrui?Preparare la carrozza. Stiamo andando alla fortezza proibita.-

 

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 Eccoci qua. Io e Malefica. La mia vecchia amica. -Come stai, cara?- mi chiede.

-Abbastanza bene direi.- rispondo vi bendo un sorriso.

-Dici? Io non riuscirei a guardare quel fiocco di neve così felice. Non avevi circa la sua  stessa età quando ti sposasti? Si direi di sì.- ho una grande voglia di ucciderla, calma Regina. Calma. Hai bisogni della maledizione. - basta giochetti. Sai perché sono qui. Ho bisogno della mia maledizione.- taglio corto. -Non è più tua. Un accordo è un accordo. L'hai scambiata per la mia maledizione del sonno.- -Che non ha funzionato. Spezzata da un semplice bacio. Ora per favore, dammi ciò che è mio.-

 

Malefica mi guarda e so quello a cui sta pensando. -La maledizione oscura? Veramente? Dovresti sapere che nemmeno il suo enorme  potere  può portare la persona amata indietro dalla morte. Hai mai considerato l'opzione di adottare  un animale domestico? Possono essere abbastanza confortanti.-

-L'unico conforto per me è la sofferenza di Biancaneve.- Malefica inizi a infastidirmi,

-Beh, è la sua prima notte di nozze. Dubito che stia soffrendo in questo momento.- Adesso basta DAMMI CIÒ CHE VOGLIO.

-Ho bisogno di quella maledizione. So che la tieni  nascosta nella sfera sopra il tuo scettro.-

Non volevo farlo ma sono obbligata. Uso la sua magia per controllare il fuoco nel camino, miro a Malefica, ma lei devia il colpo. Non mi resta molta scelta, faccio leviate una lancia s la punto contro il dragherò di malefica.

 -No!- Malefica salta davanti al suo drago e, ancora una volta, devia il mio attacco. Mentre è  distratta, faccio in modo che il lampadario cada e la intrappoli. Infine prendo il suo scettro. Che sciocca. Tutto per salvare il suo cicciolo. -L'amore è la debolezza, Malefica. Pensavo lo sapessi.-

-Se avete intenzione di uccidermi, uccidimi!- dice lei sfinita.

- Perché dovrei farlo? Sei la mia unica amica.-

 

Rompo la sfera sullo scettro  e prendo il rotolo della maledizione. Finalmente è mia.

- Non fare questo. Questa ... maledizione. Ci sono confini che neanche noi  dobbiamo attraversare. Tutto il potere ha un prezzo. Si lascerà un vuoto dentro di te. Un vuoto non sarai mai in grado di riempire.- e così sia.

 

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Ho radunato tutti i cattivi della foresta incantata,

-Chi di noi è stanco di perdere? È per questo che vi ho chiamato qui. Per porre fine alla nostra miseria. Oggi, noi rivendichiamo la vittoria per passare a un nuovo regno. Un posto in cui possiamo finalmente vincere. Vi garantisco che saremo felici ma prima, ho bisogno di qualcosa da te. Una ciocca di capelli da quelli con le anime più oscure. Dovete fidarti di me. Perché se non lo fate, ci sono altri modi.- una minaccia funziona sempre.

 

Gli  alberi intorno a noi iniziano a diventare più alti fino a quando il gruppo è completamente circondato. Tutti si staccano una ciocca di capelli.

- una decisione saggia. Tutto ciò che rimane è l'ingrediente finale. Il cuore pregiato dal mio destriero. La bestia gloriosa la cui scomparsa alimenterà la nostra vittoria. Lasciate che la mia ira si scateni.-

Lancio  cuore del mio amato cavallo nel fuoco, una grande colonna di fumo appare, ma poi scompare improvvisamente.  Non ha funzionato. Perché? Perché non ha funzionato? Ho seguito tutte le istruzioni alla lettera. 

 

 

 

- [Storybrooke] -

 

 

Sto facendo colazione al locale. A dire il vero non ho ancora preso nulla, non ho molta fame dopo quel battibecco. Ruby si avvicina a me, mi porge una cioccolata calda con la cannella. Proprio come piace a me

 

 

-Grazie ma io non ho ordinato ancora nulla.- le dico sorridendo. Forse ha sbagliato tavolo

-Sì, lo so. Hai un ammiratore.-Risponde lei allontanandosi. Ammiratore? Mi giro e scruto gli altri tavoli. Tra i tanti volti sconosciuti noto un uomo dalla carnagione chiara e i capelli nocciola. Mi pare di averlo già visto. Ah, sì. È lo sceriffo.....Graham mi pare.  Mi avvicino al suo tavolo 

 

-Ah, così hai deciso di rimanere.- esordisce Mr ovvio vedendomi.

-Osservatore. Importante dote per un poliziotto.

Guardi, il cacao è stato un bel gesto, e sono colpita dal fatto che avete indovinato che mi piace la cannella,perché la maggior parte delle persone non lo fa, ma io non sono qui per flirtare. Quindi grazie, ma no grazie.- Gli pongo la tazza di cioccolata. Che dite sono stata troppo dura?

Lui mi guarda interrogativo.-Non sono stato io- rimango bloccata per circa dieci secondi.Cosa?! Come no? Allora chi? Henry si avvicina a noi. Da dove è uscito? 

-Sono stato io. Anche a me piace la cannella- Il ragazzino?! Ma che è una maledizione?! Ok, Emma riprenditi,non far capire che sei stupita.

 

-Ragazzino non hai scuola?- Grande continua così. In questo modo se ne andrà. 

 

-Ovvio. Ho dieci anni. Accompagnami- Aspetta... cosa? Non doveva andare così.Mi afferra la mano e mi tira fuori dal B&B. Mi spiegate come fa un bambino ad essere così ingamba? Ok, guardiamo il lato positivo puoi indagare un po'.

-Allora, qual è il problema con te e tua madre?- Domanda semplice e veloce. Lui ne anche mi guarda, continua a camminare con il suo sorriso così simile a quello di suo padre.

-Non si tratta di noi, si tratta della sua maledizione. Dobbiamo romperla. Per fortuna, ho un piano. Fase uno - l'identificazione. Io la chiamo Operazione Cobra.-Ancora con questo Cobra.  -E 'un nome in codice per lanciare la regina fuori la pista.- Dai reggiamogli il gioco, voglio vedere fino a che punto si spinge.

- Così, tutti qui sono un personaggio delle favole. Solo che non lo sanno.- Mi sento stupida ad averlo detto. -Questa è la maledizione. Il tempo è stato congelato - fino a quando sei arrivata qui.-

Certo che ne ha di fantasia. Il mio stomaco reclama cibo, mi torna in mente la mela della Signora Mills. La prendo e le do un morso. Henry mi vede.

-Hey! Dove hai preso questa?-

- tua madre- rispondo semplicemente mentre assaporo il gusto. Aveva ragione è proprio buona.

-Non mangiare- Henry prende la mela e la lancia. Ma è impazzito?! Emma, Emma stai calma. Ricorda omicidio... carcere...,non vuoi tornare in carcere.

- Va bene, uh ... Va bene. Riguardo al loro passato?-

-Non lo sanno.-

-Così, per decenni, le persone sono state bloccate in una città maledetta che li teneva ignari.-Henry mi sorride. È così carino. No no Emma non ti affezionare al Ragazzino.

-Sapevo che avresti capito. È per questo che abbiamo bisogno di te. Tu sei l'unica che può fermare la sua maledizione.-

-Perché io sono la figlia di Biancaneve e il Principe Azzurro?- Di di No, ti prego dì di No.

-Sì. Questo è il nostro vantaggio, mia madre non lo sa- Camminiamo ancora un po', in poco tempo fa tempo arriviamo all'autobus che poterà il Ragazzino a scuola. Lì c'è anche la sua maestra, Mary Margaret Blanchart. La saluto cordialmente e subito dopo saluto il ragazzo. Lui si avvicina a me e mi sussurra quattro semplici parole TI PRESENTO TUA MADRE. E va via. Ma scherziamo?! No tu non puoi farmi un discorso di 3 ore, e poi dirmi che mia madre è la tua maestra. Per di più lei è corvina e io sono bionda, non vi sono tratti simili. Come ti viene in mente una cosa del genere. Ok, Emma calma, riprendi il controllo. L'omicidio infantile è punito con l'arresto e tu non vuoi tornare in carcere.

 

 

 

Graham sta prendendo delle foto segnaletiche, le mie foto segnaletiche. Non ho capito neanche come è successo. So solo che adesso sono in carcere, accusata di aver estorto con violenza informazioni allo strizzacervelli  di Henry. Guardando Graham negli occhi non vedo fermezza o determinazione, vedo incertezza e paura forse.

-Tu sai che lo  strizzacervelli sta mentendo, giusto?- vediamo che mi risponde.

-A destra, per favore. Perché dovrebbe mentire?- Come perché? Forse perché il sindaco minaccia a destra e manca la gente?

-Il Sindaco lo ha spinto fino a questo.  Ha il terrore di lei come tutti gli altri in questa...... città .- Non si può definire tale,è un piccolo centro con una periferia grande quanto il Texas.

-A sinistra. Regina può essere un sindaco intimidatorio, ma non credo farebbe una cosa del genere.-

A questo punto preferisco rimanere in silenzio, è inutile parlare con i sordi. Continuiamo con le foto segnaletiche finché qualcuno non entra nella stanza. Si tratta di Henry e di Mary Margaret.

- Hey!- Dice il piccoletto. Sembra arrabbiato e deluso al tempo stesso. Graham lo guarda ma non ha il tempo di rispondere che Henry si avvicina di più a me.

-Tranquilla  la signorina Blanchard sta per farti uscire.- la maestra di Henry inizia a parlare con Graham e poco dopo sono libera.

-Davvero? Perché? Uh.... Grazie anche perché ho qualcosa da fare.-

----

 

Mi dirigo a passo lesto verso la casa del sindaco. In mano ho un'accetta. Se devo finire in carcere allora deve essere mia la colpa. Mi immagino la sua faccia arrogante e sferro il primo colpo, poi il secondo e il terzo.

- Che diavolo sta facendo?- Se ne è accorta. Non avevo notato che il sindaco si fosse avvicinato ma poco importa.

-Raccolgo le mele- Le dico  e le mostro l'accetta.  Sferro un’altro colpo.

-Lei è fuori di testa.- Grazie, dalle mie parti è un complimento sai? Sferro un ennesimo colpo contro il grande albero di mele (che pensavate stessi facendo? Un omicidio? No preferisco colpire le persone là dove nessuno può vedere le ferite.)

-No. Sono molto peggio. Sono testarda e caparbia. Sono amichevole e spietata al tempo stesso. Scegli con attenzione la tua prossima mossa perché non sai di cosa sono capace.-

Detto ciò me ne vado. So che finirò in un mare di guai ma ne varrà la pena.

 

 

                                                                            §§§

 

L'ambiente è lugubre, opprimente. Ci sono topi ovunque. Come può sopravvivere in questo posto senza impazzire. Un uomo dalla pelle squamata oro e bronzo si affaccia alle sbarre della sua prigione e guarda un piccolo topo nero.

- Siamo solo noi, cara. Posso vederti.- Annullo la trasfigurazione e torno ad avere le sembianze di una regina.- La maledizione che  mi hai dato non funziona.- gli dico frustrata.

Tremotino inizia a farfugliare-Oh così preoccupato. Così, così preoccupato. Proprio come la neve e il suo nuovo marito incantevole.- è ufficialmente impazzito ma la parte degli azzurri mi interessa.

 

-Erano molto in ansia ... su di te e la maledizione.-

-Cosa hai detto?- Spero non nulla di compromettente,

-La verità! Che nulla può fermare l'oscurità. Tranne, naturalmente, il loro bambino non ancora nato. Vedete, non importa quanto potente, tutte le maledizioni può essere rotte. Il loro bambino è la chiave. Naturalmente, la maledizione deve essere lanciata prima.-

Io tempo a mia disposizione di restringe. -Dimmi che cosa ho fatto di sbagliato.-

-Per questo, c'è un prezzo.- Ovviamente, ogni cosa con te ha un prezzo.

-Che cosa vuoi?-

-Semplice. In questa nuova terra, voglio la comodità. Voglio una buona vita. E soprattutto se mai dovessi venire da te per qualsiasi motivo, è necessario prestare attenzione ogni mia richiesta. È necessario fare tutto quello che dico. Fino a quando dico 'per favore'.- 

-Abbiamo un accordo. Cosa devo fare per mettere in atto questa maledizione?- Andiamo al dunque.

-È necessario sacrificare un cuore.- Esordisce lui.- ho sacrificato quello del mio  destriero più  pregiato.- Tremotino sbatte contro le sbarre della sua cella. -Un cavallo? Questa è la maledizione che batte  tutte le maledizioni. Pensi che un cavallo farà qualcosa? Grande potere richiede grande sacrificio. Il cuore è necessario deve venire da qualcosa di molto più prezioso.-

- Dimmi che cosa sarà sufficiente.- -Il cuore della cosa che ami di più.- risponde lui. Ma

-La persona che amo di più è morta a causa di Biancaneve.- Lui è già morto. Tre,ostino ride ancora di più. -Ooh. Nom c’è nessun altro ti ama veramente? Questa maledizione non sarà facile. Bisogna porsi una semplice domanda. Fino a che punto siete disposta ad arrivare ?-

La mia risposta è fredda come le sbarre di metallo della sua cella.- Fino a dove sarà necessario.-

 

 

- [Storybrooke] -

 

Torno alla locanda per riposarmi ma appena entro Granny mi guarda con sguardo dispiaciuto.

 

-Miss Swan. Oh mio, questo è terribilmente imbarazzante. Uh, ho bisogno di chiedere di lasciare la stanza.Temo che abbiamo una regola 'non criminali. È..... è un'ordinanza della città.-

 

-Fammi indovinare - l'ufficio del sindaco appena chiamato per ricordarlo?-

-È possibile raccogliere le sue cose, ma ho bisogno che mi ridiate la chiave della stanza sul retro.-

Sono arrabbiata. Questa è la sua mossa? Il terrore? No signore. Consegno le chiavi e me ne vado senza neanche salutare.

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(----

 

(Cammino per la strada, verso il mio maggiolino giallo. Ad un tratto squilla il telefono. Rispondo senza neanche guardare il numero.

-Pronto?-

-Signorina Swan, sono il sindaco Mills. Credo che sia arrivato il momento di gettare l’ascia di guerra. Perché non viene nel mio ufficio?- Oh verrò, verrò. Ma per strapparti gli occhi dalle orbite.

 

----

 

Io e Missmalaugurio siamo sedute una difronte all'altra, non riesco ad ordinare i pensieri così l'ascolto e basta.

-Vorrei iniziare chiedendo scusa, signorina Swan.- Ecco ci scommettevo ... aspetta -Che cosa?-

Missmalaugurio mi guarda con uno sguardo tenero. Si è iniettata glucosio puro per arrivare a tal punto? -devo solo accettare la realtà. Lei vuole restare qui. E vuole portarmi via  mio figlio-

Sbuffo sonoramente-Va bene, cerchiamo di essere chiari. Non ho intenzione di portarlo via.-

-Bene, allora, cosa ci fai qui?-

- so che non sono una madre. Penso che sia abbastanza evidente. Ma sento il bisogno di vederlo sereno, è più forte di me. Soprattutto dopo aver visto come  è turbato.

La signora Mills mi guarda fissa negli occhi. La sento scrutarmi l’anima.

-pensa che sia turbato?-

- non capisce la differenzia tra fantasia e realtà ed sta solo peggiorando. È pazzesco.- per un attimo c’è silenzio. Un lungo silenzio rotto da una sola voce.

-Pensi che io sia pazzo?- 

  Scatto subito in piedi a causa dello spavento. E mi muore il cuore in gola  quando vedo Henry con le lacrime agli occhi. Lui mi guarda per mezzo secondo e poi corre via.

Adesso capisco tutto, mi giro verso l'artefice di questo crudele piano.

-Da quanto tempo lui era  lì?-

-abbastanza direi.- mi guarda con un sorriso trionfante. 

-Lo sapeva vero? Lo sapeva che sarebbe venuto qui.-

-Cosa? Se so he mio figlio viene al mio ufficio ogni Giovedi alle 17:00? Ma Certo che lo so. Sono sua madre. La tua mossa.-

Non  ha anima. Come diavolo hai potuto fare questo? Come ha potuto distruggere i sogni di suo figlio in questo modo. Fin quando cerca di colpire me va bene ma non deve coinvolgere Henry.

 

                                                                    §§§

Cammino aventi e indietro per il corridoio del castello. La mia immagine si riflette su tutti gli specchi che sono appesi ma soltanto uno si illumina.

- Cosa è successo? Hai avuto la tua risposta? Cosa sta succedendo? Sua Maestà? Sua Maestà!- non lo ascolto nemmeno. Non mi va di rispondere.

Entro nella stanza, la mia stanza e lui è lì.  Sempre con quel completo elegante, mi guarda con aria preoccupata. -Ti ha parlato? - Annuisco con la testa - E?- Vuole una risposta, lo so. Ma..... -io non sono sicura che cosa dovrei dire. Sono in conflitto.-  ..... non so cosa fare. Voglio la mia vendetta ma.... - Quanto è grave? Forse posso aiutarti.- sei così gentile e puro, così.... diverso da me.

- devo schiacciare il cuore della persona che amo di più.- mi duole così tanto dirlo. -Il mio vero?- lo sa. Sa che si tratta di lui.- Mia cara, per favore. Non è necessario fare questo.- Sei gentile a cercare di aiutarmi ma è il solo modo.

-devo fare qualcosa. Non posso continuare a vivere in questo modo.- mi sembra di impazzire.

-Ma, se il prezzo è un buco che non potrà mai essere riempito, perché farlo? Smetti di preoccuparsi di Biancaneve e ricomincia da capo. Possiamo di avere una nuova vita.- 

-Io voglio solo essere felice.- Una lacrima esce dal mio occhio destro, si tinge di nero a causa del trucco.

-Potrai  esserlo. Di questo ne sono sicuro. Sono certo che siamo in grado di trovare la felicità. Insieme. Ma la scelta è vostra.- Mi avvicino a lui e lo abbraccio.

- Penso che tu abbia ragione. Posso essere felice. ... Ma non qui.-

Con la magia gli strappo il cuore dal petto, lo vedo pulsare nella mia mano. Mi girò  e piangendo me ne vado.

-Mi dispiace...mi dispiace così tanto. Scusami Papà.-

 

 

 

 

- [Storybrooke] -

Non so perché sono andata a casa di Mary Margaret forse perché mi ha aiutato a uscire di prigione. Lei apre la porta e mi guarda confusa.

- Volevo solo dire grazie e, um, e restituire i soldi della cauzione. Volevo anche farti una domanda: Quando mi hai tirato fuori dai guai, hai detto che ti fidavi di me. Perché?-

Lei mi guarda confusa, poi mi sorride dolcemente.

-è strano ma da quando sei arrivata  qui, ho avuto una sensazione strana, come se ci fossimo già  incontrate prima. Per questo penso che tua sia innocente.- È così serena mentre mi parla,così tranquilla,e priva di preoccupazioni. Come una madre che parla alla figlia.

-Non ha molta importanza quello che qualcuno pensa che ho fatto o non ho fatto. Me ne sto andando. Grazie per tutto.- penso che sia la cosa migliore. Andarmene è la cosa migliore.

-Aspetta. Te ne vai? Se lo fai per Henry.... allora devi restare. Ti preoccupi per lui. Chi proteggerà Henry se non lo fai tu?- Nel mio cuore qualcosa si accende, un qualcosa che non sentivo da tanto.

____

Sto correndo. Henry è in terapia e io sto correndo da lui. Apro la porta e vedo il ragazzo seduto sul divano. Archie si alza di botto e mi parla animatamente 

-Miss Swan! Guardi, posso spiegare. Il sindaco mi ha costretto a...-

-Lo so. Non si preoccupi. Capisco.- gli rispondo velocemente ma quello di cui mi interessa è Henry. Il ragazzino si gira, non vuole parlarmi. -Henry, mi dispiace.- gli dico dolcemente. 

-Non voglio parlare con te.- il cuore mi si spezza

-Henry, c'è una semplice ragione per cui ho soggiornato qui. Tu. Volevo conoscerti.-

Lui continua a non guardarmi, assomiglia veramente molto a suo padre. Sento di essere vicina alle lacrime.

-Pensi che io sia pazzo.- la sua voce è strozzata.

-Non penso che la maledizione sia una pazzia.- Lui alza lo sguardo, è confuso ma anche felice, lo vedo.

-Ma hai detto a mia madre...- -Ciò che doveva  sentire. Quello che so, è che se la maledizione è reale, l'unico modo per rompere è ingannare la Regina Cattiva, depistarla. Non è questo lo scopo dell'Operazione Cobra?-

- Sapevo che eri qui per aiutarmi.- Corre ad abbracciarmi. Trattengo le lacrime a stento. Sto abbracciando mio figlio.

 

                                                                          §§§

  
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