Ho scritto questa ff a  ridosso dell’Epifania, ma era rimasta incompleta. Poi mi sono decisa di rivisitarla un po’ e da quella che doveva essere una one-shot sono passata a una flashfic di 497 parole.
Buona lettura^^
 
Missing you
Il naso del consulente investigativo prese a sanguinare copiosamente per la forte testata ricevuta in faccia. Anche il labbro era spaccato. John lo strattonò con forza e lo spintonò con altrettanta violenza fino a farlo cadere. Ora Sherlock se ne stava in ginocchio davanti a lui, un paio di metri a dividerli.
“Tu hai preferito persino Molly, Molly Hooper, a me. E non dirmi che non è così. Evidentemente non sono più degno di aiutarti, neppure nelle cose più semplici. Non merito nemmeno di essere tenuto al corrente. Perché sprecare tempo prezioso per informarmi? Tu e quello stronzo di tuo fratello. Siete davvero due bastardi!” il tono era incalzante, ma più rammaricato che di sfida
“Non ho preferito lei a te, non volevo esporti”
“Ah già certo, lo hai fatto per proteggermi, dimenticavo. Non so perché, ma questa cosa che tu l’abbia fatto per me proprio non mi entra in testa”
“Ti avrebbe ucciso”
“E non era meglio? Vedi Sherlock, quello che tu proprio non capisci è che sarebbe stato molto molto molto meglio per me morire quel giorno. Tu hai protetto te stesso, non me. Mi hai lanciato nell’inferno più nero. Tutto quello che ho desiderato in questi due anni è stato solo smettere di soffrire. Volevo morire e il prima possibile. E per cosa? Per una menzogna. Il mi sono mangiato il cuore, mi sono strappato l’anima, per una menzogna”
“John, tu sei l’unico così forte e coraggioso che sarebbe sopravvissuto a tutto questo. Io non ne sarei stato in grado…”
“Vedi che ho ragione io, tu hai protetto te stesso… E il fatto che io sia in grado di sopportare tutto ciò non ti autorizza a fare di me quello che voi!”
“Dai infondo è andata bene, Moriarty non c’è più e siamo entrambi vivi”
“Sei davvero un idiota! Dimmi genio, cosa la tua mente contorta sperava che io avrei fatto, adesso che sei riapparso?”
“Io….” Sherlock scoppiò a piangere. Si mise le mani sul volto a coprirsi in preda all’imbarazzo. Le lacrime si mischiavano al sangue sporcandogli i palmi e i polsi “io… io speravo mi abbracciassi dicendomi che ti sono mancato”
“Oh diamine smettila di piangere! Finirà che farai piangere anche me. E’ da due anni che lo faccio e non ne posso davvero più” si avvicinò a Sherlock e si inginocchiò davanti a lui in modo da essere perfettamente uno di fronte all’altro. Gli scostò le mano dal viso “dai” lo supplicò, prese un fazzoletto gli asciugò delicatamente gli occhi e poi il sangue che ancora usciva dal naso “fa male?”
Sherlock annuì stringendo le labbra e serrando gli occhi.
“Molto più che la mia testata, vero?”
Sherlock annuì di nuovo e John lo abbracciò “mi sei mancato” gli accarezzò il volto e poi lo strinse di nuovo a se sussurrandogli all’orecchio “fortunatamente per me ora non c’è più bisogno che tu mi protegga. Anche perché non ne sei proprio capace. Ti voglio bene”
“Allora non mi odi?”
“Non potrei mai”