Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.10 I segni della passione
< Amore accanto a te, baby,
accanto a te, io morirò da re
> pensò Xanxus, accarezzando la pelle candida di
Squalo.
Alzò lo sguardo, i vestiti
candidi da vestale e i veli di
Superbi stavano bruciando nelle fiamme dell'ira, mentre accanto alla
pira, lì
dove si alzava il fumo, sul bracciolo del divano, era adagiato il
vestito nero
da Capitano dei Varia.
< Tu sei la mia regina, che
cade sempre in piedi, ed io
sono il re che incombe alle tue spalle >. Accarezzò
le ciocche argentee di
Squalo, ascoltando il suo respiro pesante e regolare. Gli
sfiorò la mano
pallida, seguendo la forma delle dita affusolate.
Sfiorò con le labbra le
unghie di Squalo, chiudendo gli
occhi.
< Nessuno come te riesce a
trasformare ogni mia debolezza
in nuova forza > pensò.
Piano, portò la mano di
Squalo sulla propria guancia,
sentendo il freddo dell'arto del Capitano contro la propria pelle
bollente.
< Perfino dalle lame del
ghiaccio e dal fuoco dei
peccati, hai tratto nuove gemme con cui incoronarmi. Che altro potrebbe
chiedere un Re, se non una Regina del tuo livello? >.
Squalo si scostò nel
sonno, con un mugolio ovattato,
lasciando intravedere i segni di leggeri graffi sulla sua schiena.
Xanxus socchiuse gli occhi e le iridi
rosse sostarono sui
graffi di Superbi, brillando di rabbia. Fece per toccarli, ma
ritirò la mano,
stringendo con forza il pugno.
< Le cicatrici che porto
rappresentano che sopravvivrò a
qualsiasi cosa, pur di averti e prendere il posto che mi spetta. Ma le
tue?
> si chiese.
Sentì le Fiamme dell'Ira
che stavano bruciando le vesti
crepitare, sfiorando il bracciolo del divano con il loro fuoco. Prese
un
respiro, tentando di calmare il battito furioso del cuore.
< Ogni segno sui miei Varia
rappresenta il mio fallimento
nel difendervi. Ogni segno sulla mia Regina, una vergogna. Ma non solo
questo.
Rappresentano anche la mia furia crescente. L'Ira con cui
brucerò chiunque vi
abbia marchiati >.
Squalo socchiuse un occhio,
soffocò uno sbadiglio, si rotolò
a faccia in su e lo guardò, le sue iridi color fumo
divennero liquide.
"Boss?" soffiò con voce
vellutata.
Xanxus gli sfiorò una
guancia con due dita, con le iridi
cremisi fisse in quelle di Squalo.
"Mia Regina" mormorò,
caldo.
Superbi gli posò
delicatamente le dita affusolate e gelide
sulla mano bollente del Vongola.
"A cosa pensavi, mio re?" chiese.
Xanxus scosse appena il capo, con un
mezzo sorriso.
"Alle pire di chi ha osato toccarti,
che bruciano di
fronte ai nostri troni".
Squalo si sporse, mettendosi a
gattoni e gli sfiorò le
labbra con le proprie.
"Nessuno può toccarmi,
solo tu" sussurrò. Si
accarezzò il moncherino e abbassò lo sguardo.
< Pensava a questo? >
si chiese.
Xanxus allungò una mano
portandogliela tra i capelli, lo
attirò a sé e lo baciò con passione.
Si scostò, guardò il punto dove Squalo si
era carezzato e lo sfiorò.
"Non è l'unica ferita che
hai, sebbene sia la più
evidente. Non credermi così cieco" mormorò.
Le gote di Squalo si tinsero di rosa,
l'espressione di
Superbi divenne sognante.
"Oh, quelli sono i segni di una tigre
a cui sopravvivo
tutte le notti" rispose il Capitano dei Varia.
Xanxus inarcò un
sopracciglio con un sogghigno.
"Adesso frequenti una tigre?" chiese,
scherzoso.
Gli passò una mano sulla
schiena, sfiorando i segni con la punta
delle dita.
< I segni della passione. Mi
piace sapere i miei marchi
su di lui, eppure sento sempre come ve ne fossero altri che sto
cercando di
cancellare > pensò.
Squalo si sedette sulle sue gambe e
gli avvolse il collo col
braccio sottile.
"Una 'Ligre'" si corresse.
Xanxus gli avvolse i fianchi con un
braccio, premendolo
contro il proprio petto.
"Così va meglio" disse.
Lo baciò ancora, e prima
di staccarsi gli morse con dolcezza
il labbro inferiore.
Gli passò una mano tra i
capelli, soffermandosi su una
ciocca, che avvolse attorno alle dita.
"Voglio marchiarti ogni notte",
sussurrò,
"come mia Regina, e mia Superbia".