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Autore: slayerkitty    10/04/2018    0 recensioni
""Mi state dando un ultimatum?" sussurrò Blaine.
"E' l'unico modo che pensiamo possa servire a comunicare con te" rispose il padre in tono severo.
"Papà non è come se potessi cambiare" gli occhi di Blaine si riempirono di lacrime, ma si trattenne rifiutando di piangere, " sono gay... questo è quello che sono".
"Allora... hai fatto la tua scelta"...."
Solo una piccola precisazione... un personaggio morirà... ( già dal primo capitolo... in realtà)...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Carole Hudson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Kurt sembrava orribile.

Questa fu la prima cosa che notò Blaine quando aprì la porta per far entrare Kurt.

Aveva addirittura bussato alla porta, come se non vivesse più li e questo fece dolere il cuore di Blaine.

Non poteva lascare che accadesse… doveva salvare il suo matrimonio in qualche modo.

Anche se Kurt non lo voleva in questo modo, non poteva perdere Kurt dalla sua vita… semplicemente non poteva.

“Grazie per essere venuto” disse Blaine, sentendosi a disagio.

Kurt si tolse la sciarpa ed il cappotto poggiandoli sullo schienale della poltrona sedendosi, con freddezza, sul divano.

Blaine si sedette accanto a lui, lasciando un po’ di spazio tra loro.

Kurt annuì.

“Certo che sono venuto” rispose, “ penso che sono qui per rielaborare le condizione del nostro accordo visto che me ne sono andato”.

Blaine sentì il proprio cuore precipitare di botto e si sentì male.

“No” Blaine scosse la testa, “ no Kurt… voglio che torni a casa”

Kurt lo fissò per un lungo momento, qualcosa di simile alla speranza negli occhi, ma poi sparì  e sul suo volto riapparve la maschera.

Blaine non era nemmeno sicuro di averla vista; Kurt si era richiuso in se stesso troppo in fretta.

“Blaine… non posso… non posso continuare a farlo”

“Lo so che le cose sono diventate…” Blaine aveva difficoltà a trovare le giuste parole , quelle che avrebbero fatto restare Kurt e non scappare a gambe levate, “ … intense  tra noi” si fermò, “ e non sto dicendo che sia una brutta cosa, esattamente, ma Kurt… se ti non provi lo stesso per me…”

“No” rispose sottovoce, in tono apparentemente strozzato, “ non posso”

“Perché no?” contestò Blaine prima che potesse fermarsi.

“Solo… non posso Blaine”  sbottò Kurt, “ sono venuto solo per farti sapere che ti restituirò tutti i soldi”  si alzò, “ non so quando né come… ma lo farò”.

“Tieniti questi cazzo di soldi” esclamò Blaine, alzandosi anche lui, “ non me ne può fregare un cazzo di loro… tutto quello di cui mi importa è che tu torni a casa”.

“Blaine… io…” Kurt sembrò sconvolto.

“Kurt… sei il mio migliore amico”  gli disse Blaine, prendendo la mano di Kurt, “  se non altro… lo saremo per sempre… non voglio perderti… ti voglio nella mia vita”.

Kurt si lasciò scappare un sospiro tremante, sembrando combattuto.

Blaine gli diede il colpo di grazia.

“Torna a casa, ti prego” lo esortò, “ trasferisciti nell’altra camera da letto, e se… come i nostri accordi iniziali..., alla fine dell’anno vuoi ancora andar via… divorzieremo, ma non ci allontaneremo l’uno dall’altro”

Kurt lo fissò per un lungo attimo, Blaine stringeva forte la sua mano come se potesse farlo restare in questo modo. 

“Non voglio farti del male” sussurrò Kurt alla fine, “ non posso far soffrire qualcuno così”

“Credimi quando ti dico…” rispose Blaine, “ che mi farebbe più male vederti andar via”.

“Va bene” concordò sottovoce Kurt, sembrando dibattuto tra se per un momento, “ resterò”.




I giorni che precedevano il Natale, furono frenetici per Kurt.

Stava per terminare il suo lavoro a Vogue, cercando di fare del suo meglio per finire tutti i suoi lavori per non lasciarli nei casini.

Isabelle gli aveva già promesso un posto per un internato la prossima estate, che Kurt aveva accettato con gratitudine.

Sapeva che non c’erano molti capi come lei e di certo non gli avrebbe fatto male avere la possibilità di entrare nel settore della moda.

Le lezioni alla Nyada sarebbero riprese a Gennaio e Kurt sarebbe stato un loro studente, insieme a Rachel.

Aveva intensificato i suoi allenamenti e gli esercizi vocali per non presentarsi sembrando un idiota.

Mentiva a se stesso quando diceva a se stesso che tutto quel duro lavoro era per prepararsi per il futuro.

Kurt sapeva che lo faceva per lo più per evitare di rimanere a casa con Blaine.

Non sapeva più come comportarsi con lui.

Era finita la loro “occasionale” amicizia, l’intimità che veniva dal conoscersi l’un l’altro dentro e fuori. 

Troppo tempo in presenza di Blaine, riportava a galla certi bisogni, bisogni che Kurt non poteva soddisfare perché sarebbero finiti esattamente nello stesso punto in cui erano adesso.

Non poteva fare questo a Blaine.

Blaine, d’altra parte, sembrava perennemente allegro, sempre con un sorriso sul volto.

Era ancora bloccato con le lezioni e gli ultimi esami e Kurt ne era felice perché significava che era più facile evitare Blaine.

Non aveva idea di cosa avrebbe fatto durante la pausa di Natale di Blaine, quando sarebbe rimasto tutto il tempo a casa.

Ci sarebbe stato anche lui, il suo ultimo giorno a Vogue sarebbe stato la settimana prima delle vacanze.

Sarebbero stati solo loro due, bloccati insieme nell’appartamento.

Kurt non sapeva se piangere o ridere al pensiero, così non fece nessuna delle due.

Sospirò e tornò ad allungare la gamba sulla sbarra per allenarsi.



“Ciao tesoro” la voce allegra di Carole, arrivò alle orecchie di Blaine.

Blaine sorrise, sedendosi sul bordo del letto.

“Hey Carole… come stai?”

“Tutto bene” rispose Carole, “ ho chiamato solo per assicurarmi che abbiate ricevuto il pacco che ti ho mandato”

“Si… “ confermò Blaine, “ è arrivato ieri mentre Kurt era fuori , così ho potuto prendere il suo regalo per nasconderlo prima che lo vedesse; pensa che ci siano solo il tuo regalo e quello di Finn.”

“Bene” rise Carole, “è una cosa molto premurosa quella che stai facendo… sono così felice di poterti aiutare”.

“Spero che gli piaccia” disse Blaine.

“Sono sicura di si , tesoro” lo rassicurò Carole , “ è a casa?”

“No… è a danza con Rachel” rispose Blaine.

“Lo sta facendo spesso , vero?”

“È nervoso per l’inizio delle lezioni “ rispose Blaine.

E mi sta evitando … 

Era preoccupato per Kurt .

Parlavano a malapena ormai.

Era ovvio che Kurt non dormiva, a malapena mangiava e stava lavorando come un mulo.

Blaine non aveva idea di come farlo smettere per farli rilassare un secondo.

“Sono preoccupato per lui”

“Preoccupato?” ripeté Carole, sembrando allarmata, “ perché?”

Blaine le elencò tutta la lista.

Probabilmente non avrebbe dovuto dire nulla , ma Carole conosceva da molto più tempo Kurt, più di quanto lo conoscesse lui e se aveva qualche consiglio per farlo rallentare….

“Sembra come se qualcosa lo turbasse” disse alla fine Carole, “non so quanto ti abbia raccontato del liceo…”

“Non molto” a interruppe Blaine, “ qualcosa… so che è stato bullizzato”.

“Lo è stato” confermò Carole, “ ma è stato molto più di questo”.

“Di più?”

“Uno dei suoi bulli, un ragazzo di nome Dave Karofsky, lo ha bloccato nello spogliatoio e lo ha baciato con la forza”.

Blaine sussultò.

“Ha minacciato Kurt di ucciderlo, facendo in modo che Kurt fosse talmente spaventato da non raccontare a nessuno quello che era successo”.

“Carole… non so se dovresti raccontarmelo”

“Forse no…” concordò Carole, “ ma per settimane , Kurt sembrava uno zombie.

Aveva gli incubi, perse l’appetito; tutte le stesse cose di cui mi stai parlando ora.

Lo abbiamo notato tutti ma il solo cercare di parlargli veniva accolto con ostilità.”

“Cosa è successo?” chiese Blaine.

Era tutto completamente diverso da quello che gli aveva raccontato Kurt.

“Cercammo di far espellere il ragazzo , ma non c’erano prove.

Facemmo studiare Kurt a casa per un po’… alla fine, il suo bullo disse la verità e si scusò così Kurt ci pregò di farlo tornare a scuola e così facemmo”

“Non capisco perché mi stai dicendo questo” disse Blaine, sentendosi sopraffatto.

“È così che si comporta quando sta soffrendo” spiegò Carole, “ ha fatto la stessa cosa anche quando è morto suo padre, ma questo dovresti saperlo”.

Blaine inspirò e poi fu come se qualcosa si fosse spezzato.

“A dire il vero non lo sapevo”.

Sapeva che non avrebbe dovuto dirlo nell’esatto momento in cui le parole lasciarono la sua bocca ma era stanco di vivere nella menzogna, almeno con Carole.

Lei meritava di sapere la verità.

“Non stavate insieme a quel tempo?” chiese Carole, confusa.

“No” rispose Blaine, “non stavamo insieme… io e Kurt ci siamo conosciuti il giorno prima di sposarci”.

“Cosa stai dicendo Blaine?”

Carole a stento trattenne la rabbia e Blaine capì di essere davvero fottuto.

Tutta l’intera storia venne fuori; tutto… perfino quanti soldi aveva promesso Blaine a Kurt quando il loro anno di matrimonio sarebbe finito.

Carole stava piangendo quando Blaine finì di raccontare, così come stava facendo anche lui.

“Ti prego… non essere arrabbiata con noi… abbiamo fatto quello che pensavamo fosse la cosa migliore in quel momento”.

“Oh tesoro…” sospirò Carole.

“Lo amo Carole… e non so cosa fare”.

“Glielo hai detto?” chiese Carole, tirando su col naso.

“Se n’è andato quando gliel’ho detto, mi ha lasciato… sono riuscito a farlo tornare a casa …ma Carole…” Blaine quasi farfugliava , “ non so cosa fare...”

“Gli parlerò… a volte la cosa migliore da fare è lasciarlo andare e lasciare che si schiarisca le idee da solo… ma ogni tanto… devi cercare di abbattere i suoi muri” disse Carole, “fammi chiamare appena torna”.

Blaine mormorò in accordo, asciugandosi gli occhi.

“E Blaine? Non potrei mai essere arrabbiata con voi due... non ne sono entusiasta… ma capisco…”

“Grazie Carole” Blaine fece un respiro tremante, “Non sai quanto questo significhi per me”.

Blaine promise a Carole che l’avrebbe fatta chiamare da Kurt, poi rimase seduto sul letto ancora un po’ cercando di rielaborare quello che era successo durante la telefonata.

Aveva all’improvviso una grande quantità di informazioni su Kurt ma ancora non sapeva, con chiarezza, come potessero essergli di aiuto.

Si soffiò il naso , gettando poi il fazzolettino nel cestino, per poi voltarsi verso la porta.

Si fermò di botto, notando Kurt sulla soglia.

Lo sguardo glaciale di Kurt ridusse quel che restava del suo cuore a brandelli.




“Da quanto sei li?” chiese Blaine con voce tremante.

“Abbastanza” riuscì a dire Kurt.

Era così… così arrabbiato…

Era tornato a casa ed era andato a vedere se Blaine fosse in casa e lo aveva trovato a spiattellare tutti i loro segreti a Carole.

“Kurt… non intendevo dirglielo… è solo… “ spiegò in fretta Blaine, “ avevo solo bisogno di parlare con qualcuno”.

“Carole è la mia matrigna” rispose Kurt, ancora arrabbiato.

Non riusciva a ricordare quando era stata l’ultima volta in cui era stato così incazzato con qualcuno.

“Solo perché tua madre non vuole avere nulla a che fare con te questo non significa che puoi portarmi via l’unico genitore che mi è rimasto”.

Rimpianse queste parole il momento in cui gli erano scappate, l’espressione sconvolta e ferita sul viso di Blaine lo fecero sentire male.

Sembrava come se Blaine avesse appena ricevuto un pugno forte allo stomaco.

“Blaine… io… “ si interruppe , incerto su cosa dire, “ mi dispiace… non lo intendevo … sono arrabbiato … io… “

“No… lo intendevi per davvero” rispose Blaine , “ Dio… sono così stanco di vederti scappare dai tuoi sentimenti tutte le dannate volte!”

Kurt sobbalzò al tono alto della voce di Blaine, sorpreso.

Blaine non aveva mai urlato…

MAI…

Nemmeno quando il ragazzo delle consegne aveva portato la loro pizza con più di un’ora di ritardo e Kurt stava quasi per sventrarlo quando arrivò.

“Di cosa hai paura Kurt?” domandò Blaine, “Cosa ho fatto di così terribile?”

Kurt rimase immobile, le emozioni che turbinavano, mordendosi il labbro per cercare di non crollare.

Non sapeva come rispondere a questa domanda

C’era così tanto che Blaine non sapeva.

“Non sono Karovsky “ continuò Blaine e Kurt sobbalzò di nuovo, “non vorrei né potrei farti qualcosa del genere”

Forse Blaine sapeva molto più di quanto Kurt pensasse.

“Quindi … cosa ho fatto di così grave?” 

“TI sei innamorato di me” rispose Kurt, sorprendendo perfino se stesso, “ ti sei innamorato di me e questo doveva essere solo un matrimonio d’affari… perché hai dovuto mettere in mezzo i sentimenti?”

“Mi dispiace… scusami se mi importa di te” 

Blaine soffocò quasi, le lacrime che scorrevano sul suo viso.

“Non è che rendi facile amarti… spingi tutti via, non ti importa quanto li ferisci… l’unica cosa di cui ti importa… sei tu!”

“Questo non è vero” mormorò sottovoce Kurt, muovendosi a disagio.

“No?” domandò Blaine “ quando le cose si fanno difficili , ti allontani da tutti, dalle persone che ti amano e che vogliono aiutarti… bene… sai cosa?”

Fissò Kurt tra le lacrime, “ Hai finalmente ottenuto quello che volevi… vuoi tirarti fuori da tutto questo? Bene… ne ho abbastanza”

“Blaine!” esclamò Kurt, quando Blaine lo sfiorò superandolo .

Blaine andò verso il suo armadio , tirò semplicemente fuori la valigia ed iniziò a riempirla dei suoi vestiti.

“Blaine, fermati!” urlò Kurt, ormai nel panico.

Blaine non poteva andarsene.

“Cosa stai facendo?”

“Cosa ti sembra che stia facendo, Kurt?” rispose , con calma, Blaine.

“Bene allora…” Kurt si sentiva soffocare, la gola serrata e gli occhi che gli bruciavano, “Vattene”

“No… non puoi fare così” gli disse Blaine, “ non sei tu la vittima qui , Kurt… è il mio cuore che si sta spezzando”

La sua voce di incrinò sull’ultima parola e Kurt sussultò.

Si voltò per lasciare la stanza , ma , all’improvviso, Blaine fu di fronte a lui bloccandogli la strada.

“No…” disse Blaine, “ non scapperai questa volta… non più”

“Non è quello che stai facendo tu?” sussultò Kurt.

Stava per perdere il controllo e lo sapeva.

Doveva calmarsi , ma non poteva perché Blaine continuava a pressarlo.

“La differenza tra me e te , Kurt” spiegò Blaine, accarezzando lievemente la guancia di Kurt con una mano prima di allontanarla “ è che io rimarrei se me lo chiedessi”

“Sono rimasto” gracchiò Kurt.

“Fisicamente forse…” concordò Blaine, la voce grossa, “ ma emotivamente… te ne sai andato”.

“Io non… non posso.. “ cercò di dire Kurt, ma le parole non uscivano…

Non riusciva a parlare a causa del senso di oppressione al petto ed al nodo in gola.

“Potresti” insistette Blaine, “ lo faresti… ma lasci che la paura prenda il sopravvento”

Scosse la testa.

Kurt si sentì messo a nudo e squarciato, incapace di muoversi o pensare o perfino di respirare.

“È davvero così difficile lasciarti amare, Kurt? O amare qualcuno?”

Un singhiozzo esplose dal petto di Kurt, che non riuscì più a trattenersi.

“Ti prego” disse Kurt tra le lacrime, “ per favore”

“Per favore cosa?” la voce tremante di Blaine raggiunse le sue orecchie.

“Resta”.

Kurt sentì le mani di Blaine accarezzare le sue braccia e poi Kurt si accasciò contro di lui , piangendo così forte che credeva di poter esplodere.

Le sue gambe cedettero e Blaine barcollò, così che entrambi si accasciarono sul pavimento.




“No!” esclamò Kurt, ridendo, “non li… li!”

Blaine si voltò, la decorazione natalizia in una mano.

Avevano finalmente trovato il tempo per prendere un albero e decorarlo.

Kurt era stato esigente con le decorazioni , dirigendo ogni singola cosa.

“Cavolo Kurt… puoi elaborare un po’ meglio?”

“Più in alto e più a destra, Blaine” rispose Kurt, con un sorriso canzonatorio.

Gli ultimi giorni erano stati praticamente … perfetti.

La loro lite e le loro urla erano state esattamente quello di cui avevano avuto bisogno per superare quel divario tra loro.

Dopo aver pianto per quelle che erano sembrate ore, Kurt aveva finalmente iniziato a parlare… tutto era venuto fuori.

Kurt aveva ammesso la sua paura e Blaine aveva fatto del suo meglio per rassicurarlo che non sarebbe andato da nessuna parte, che non avrebbe fatto nulla che potesse ferirlo se poteva farne a meno.

“Ma non puoi promettermelo” aveva sussurrato Kurt, la voce rauca per le tante ore di pianto e poi di tanto parlare.

“No” concordò alla fine Blaine,” ma se dovessi andarmene sarà per qualcosa fuori dal mio controllo o sarai tu a volere che io me ne vada” sospirò, “ l’amore è un rischio Kurt… devi solo decidere se ne vale la pena”

Dopo, Kurt si aprì lentamente con Blaine, tornarono a dormire di nuovo nello stesso letto.

Improvvisamente ci furono molte più storie sull’adolescenza di Kurt che Blaine ricambiò raccontando storie sue.

Ed ora, eccoli qui mentre decoravano il loro primo albero insieme.

“E… fatto!” disse Kurt, saltellando leggermente mentre batteva le mani per l’emozione.

“Finalmente” mormorò Blaine.

Kurt spense le luci delle stanza e premette il bottone del telecomando per le luci dell’albero.

L’albero si illuminò e Blaine rimase a bocca aperta.

“Bellissimo” sussurrò.

“Lo è vero?” annuì Kurt.

“Non parlavo dell’albero…” disse Blaine , fissando Kurt.

“Oh…” rispose Kurt, sembrando imbarazzato, “Grazie” .

“Allora… apriamo i regali?” chiese Blaine.

“Non vuoi farlo domattina?” chiese Kurt, sollevando un sopracciglio.

“No” rispose Blaine, “ domani saranno tutti qui e tu dovrai cucinare ed io… dovrebbe essere una cosa tra noi”.

Kurt esitò solo per un secondo poi annuì.

“Okay”

“Apri prima il tuo” insistette Blaine, prendendo il regalo di Kurt poggiato sul divano, in attesa di metterlo sotto l’albero.

Kurt prese il pacco dalle mani di Blaine, che trattenne il fiato mentre Kurt lo apriva con attenzione.

Kurt rimase a bocca aperta quando sollevò il coperchio e vide cosa c’era dentro il pacco.

“Oh Blaine…”

“Ti piace?” volle sapere Blaine, nervoso.

“È stupendo” rispose Kurt, con le lacrime agli occhi, “ come hai trovato queste foto?”

“Mi ha aiutato Carole” rispose Blaine.

“Perché qui c’è uno spazio vuoto?” chiese Kurt, accarezzando il vetro della cornice.

Lo spazio vuoto era tra le foto del matrimonio dei suoi genitori e la foto di lui con Finn , suo padre e Carole al loro matrimonio.

“È per il nostro “ gli disse Blaine, senza fiato.

Si era inginocchiato mentre Kurt era distratto , le sua fede nella mano tesa.

“Sposami Kurt, per davvero questa volta”.

Kurt lo stava fissando scioccato.

“Corri il rischio “ continuò Blaine, “ di solo di si… sposami e ti amerò per il resto della mia vita”.

“Ti ho preso un maglione” disse Kurt, continuando a fissarlo.

“Cosa?” rispose Blaine, insicuro di cosa volesse dire Kurt.

“Non sapevo cosa prenderti” continuò Kurt, “ così ti ho preso un maglione”.

Si inginocchiò piano così da essere allo stesso livello di Blaine.

Sembrava che Kurt stesse leggermente tremando.

“Ma ora penso di poterti dare qualcosa di meglio”.

Ora era Blaine quello che fissava, gli occhi spalancati mentre cercava di capire cosa stesse dicendo Kurt.

Kurt prese un profondo respiro , chiuse gli occhi per un breve momento e poi li riaprì guardando Blaine negli occhi.

“Ti amo” sussurrò.

Blaine non era sicuro di aver capito bene.

“Cosa?”

“Ti amo” disse Kurt  di nuovo, la voce un po’ più forte, “ti amo”.

Ridacchiò giocosamente e poi si mise una mano sulla bocca.

“Mi ami?” chiese Blaine, incapace di credere alle parole che erano uscite dalla bocca di Kurt.

Kurt annuì , sorridendo, “ e tu ami me” aggiunse.

“Si “ concordò Blaine, “ per sempre, Kurt…”

Tirò su col naso , realizzando di avere ancora l’anello in mano.

“Quindi significa…?”

“Si” gli disse Kurt, “si…”

Blaine si lanciò in avanti e lo baciò, mettendo in quel bacio tutto quello che provava per lui.

Kurt aveva detto di si.

Kurt lo amava…

“Oh mio dio” mormorò Blaine, allontanandosi.

Era ancora scioccato.

“Non stai dimenticando qualcosa?” disse Kurt, sventolando la mano verso Blaine.

“Oh” disse Blaine, stupidamente, allungando la mano e facendo scivolare l’anello al dito di Kurt, a cui apparteneva.

Attirò Kurt in un altro bacio , abbassandolo per verso il pavimento.

Continuarono a festeggiare proprio li accanto al loro perfetto albero di Natale.

Blaine non aprì mai il suo maglione e nessuno dei due ci badò.

Avevano avuto il miglior regalo possibile.




NOTE

Ed eccoci al penultimo capitolo di questa storia...

Blaine finalmente si fa sentire... e Kurt... ha deciso di correre il rischio e di non scappare più...

E dice di si....

A giovedì con l'ultimo capitolo
   
 
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