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Autore: Uptrand    11/04/2018    15 recensioni
Kelly Charmbers nel suo lavoro da psicologa ha avuto modo di analizzare da vicino Isabella e le ragazze Weaver. In questa storia a parte vediamo a quali conclusioni è giunta.
Questa storia mi è stata ispirata dal libro "Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita " di Giulio Cesare Giacobbe. I concetti in essa espressi e che riprendo nella mia storia mi sono stati molto d'aiuto.
Genere: Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kelly Chambers terminò il proprio lavoro, avvertendo un brivido di piacere lungo la schiena.
La rossa psicologa, non più tanto rossa adesso che aveva superato i cinquanta, aveva impiegato anni per portare avanti quella ricerca e concluderla. Provare della soddisfazione anche solo per averla terminata era il minimo. 
Si lasciò cadere, sospirando profondamente, sullo schienale della poltrona che occupava nel suo ufficio. 
Nonostante tutto era inquieta. 
Come psicologa aveva indagato la mente di Isabella, prestando anche aiuto ad Alexya, Trish e Diana. Il tutto col fine ultimo di renderle più umane, di remare contro tutto il lavoro di chi si era adoperato per renderle armi viventi. 
Nel mentre aveva raccolto informazioni per cercare di capire meglio la mente umana. 
Era una psicologa, quello era il suo lavoro e dovere. 
Non esisteva ancora una terapia sicura per combattere l'indottrinamento, avendo lei quattro soggetti che avevano subito tale condizionamento mentale aveva pensato fosse un occasione da non sprecare. 
Però adesso non era sicura di cosa aveva ottenuto, più metteva insieme i dati più una parte di essi sembravano condurla su una strada diversa. 
Lo stadio rosso, qualcosa di diverso e inaspettato sviluppato da Isabella. Forse, una caratteristica peculiare dei portatori dell'isotopo 19 dell'eezo. 
Una sovreccitazione dei nuclei all'interno dei biotici, l'aurea biotica che dal blu diventava rossa e una mostruosa quantità di energia biotica apparentemente infinita e limitata solo dalla capacità fisica del biotico.  
Quello però a lei non interessava, bisogna essere un laureato in fisica per capire nel profondo alcuni meccanismi come la cristallizzazione dell'energia. Aveva letto qualche appunto, sapeva che si addensava sul biotico in forma di cristalli quando questo ne richiamava oltre il proprio limite. 
Isabella riusciva a far si che tale processo non fosse casuale, facendo in modo di generare una sorta di corazza biotica su di lei. 
Kelly però era interessata al processo mentale che c'era dietro, sembrava rifarsi a una teoria asari secondi cui le emozioni possono influenzare i poteri biotici. 
In particolare quell'isotopo sembrava risentirne maggiormente rispetto all'eezo normale. 
Non riuscì a evitare di riflettere sulla ricerca appena terminata.
Lei era arrivata a una conclusione, talmente semplice da risultare impensabile che fosse giusta: Isabella riusciva a fare quello che faceva, semplicemente perché vive senza preoccupazioni immaginarie. Tutto lì il segreto.
Avere esitazioni o dubbi, magari sull'incertezza del futuro, è qualcosa del tutto naturale. Tutti ci perdiamo qualche istante, più volte al giorno, su cose che non hanno attinenza con la realtà. 
Ci facciamo domande su problemi che esistono solo per noi, perché siamo noi stessi ad averli creati. Prodotti involontari del nostro pensiero. 
A volte essi ci tormentano, perché non troviamo una risposta. Non ci accorgiamo che essa non esiste trattandosi di quesiti immaginari, basterebbe ignorarli ma non riuscendoci essi ritornano a tormentarci fuori dal nostro controllo. 
Ansia, depressione e un'infinità di altri problemi sono in fondo riconducibili a questo comportamento. 
Questi problemi si possono riscontrare presso ogni razza civile e senziente della galassia. Non conta la razza di appartenenza, si può essere umani, turian, quarian o quello che si vuole ma gli scherzi della mente saranno sempre gli stessi. Solo si manifesteranno in maniera diversa.
Il nostro IO, l'immagine che abbiano di noi stessi, è continuamente aggredito da problemi che da soli ci siamo creati.  
L'ho visto nel mio lavoro di psicologa, le persone che ho curato in seguito a un vero trauma fisico sono molte di mento rispetto a coloro con un problema immaginario. Il rapporto è di almeno 1:30. 
Potrei affermare che è il pensare troppo la causa principale di molte patologie mentali che colpiscono la società.  
Questo male tuttavia non affligge Isabella, anche le tre ragazze ne sembrano immuni. Dopotutto lei le ha allenate, Alexya è stata in grado di raggiungere anche lei lo stadio rosso, Diana e Trish non ci sono ancora riuscite ma non ho dubbi che sia solo questione di tempo. 
Isabella, sebbene tutti possiamo definirla pazza, ha un enorme presenza mentale. Quando vuole farla sentire si ha sensazione di esserne schiacciati. 
Il suo IO è abnorme. 
Quel senso di paura che si avverte in sua presenza, il sentirsi minacciati da lei in fondo è solo questo.
Un IO che schiaccia qualsiasi altro IO presente, davanti a lei ci sentiamo annullati.
Un IO gigante che si manifesta fisicamente, secondo quella che è una mera teoria, tramite poteri biotici superiori a qualsiasi altro individuo. Talmente potenti da creare per lei sola il sesto livello di poteri biotici, quando inizialmente erano solo cinque.
Non è strano che  le poche persone verso cui Isabella abbia mostrati dei sentimenti, anche solo aver riconosciuto che esistano, siano tutte dotate di una forte presenza. 
Non so dire se io rientro in tale categoria, lei ha imparato che posso esserle utile dandole dei consigli. Questo non significa niente di particolare, siamo circondanti da strumenti che ci sono utili ma alla fine rimangono solo strumenti. 
Ci ho messo un po' per capirlo, ma questa distinzione è anche quella alla base che lei fa tra prede e predatori. 
Isabella ha sempre parlato di se stessa riferendosi alla seconda categoria, mentre chiunque non abbia la presenza di resistere al suo IO è solo una preda. 
Nella sua visione ogni individuo etichettato come preda esiste solo per essere ucciso, sono privi di valore. Non ho mai indagato a quanto ammonti il numero di persone uccise da Isabella, non voglio neanche farlo. 
Credo che questo IO gigantesco sia anche la chiave per lo stadio rosso, se si possiede l'isotopo 19 e se si sopravvive alle radiazioni che emana, la strada per arrivarci è anche semplice. Non concentrasi su problemi immaginari, trasformare il pensiero in azione e risolvere il problema che ci affligge. 
Perché è quello che fa esattamente Isabella, lei pensa e agisce istantaneamente. Non teme niente, tranne una sgridata da Dasha, non ha problemi immaginari. 
Finché la Weaver non la richiama, non ha alcuni timore verso la conseguenza delle sue azioni. 
Con un tale IO, Isabella vive senza nessun tipo d'esitazione. L'ho visto nei suoi combattimenti. Agisce con continuità e senza indugi, ha già deciso la mossa successiva quando quella attuale non sì è ancora conclusa. Mentre il suo avversario deve ancora decidere cosa fare, a volte confuso davanti a un IO così schiacciante, lei ha deciso e forse persino già vinto. 
Lo “ stupido trucco”, così lo chiamano quel breve istante in cui i nemici sembrano parallelizzati davanti a lei, per lei è solo questo.  
Sono state le ragazze a parlarmene, su come funzioni realmente però è una mia idea. Davanti a quel senso di aggressione che tutte e quattro sanno emanare, il nostro cervello esita, genera dubbi e paure   che non dipendono dalla nostra mentre loro attaccano e uccidono. 
Credo che chiunque vorrà mai affrontarle dovrà avere un IO altrettanto forte o essere in grado di ridimensionare il loro, se punterà alla vittoria. 
Pensare di agire sui loro poteri, utilizzando campi di energia nium per annullarli, non darà risultati. 
Anche immaginando di eliminarli, ci troveremmo davanti a qualcuno con una mentalità assoluta da predatore. Capaci di saltarci alla gola a mani nude, usando anche i denti se necessario per ucciderci senza incertezza. 
A pensarci bene viene quasi da chiedersi chi sia il pazzo tra noi che ci creiamo da soli i nostri problemi e loro. 
Tuttavia quel senso d'inquietudine che provo non passa, ho la sensazione di aver scoperto qualcosa che non dovevo. 
Mi costa un po' ammetterlo ma sono sopratutto Alexya, Trish e Diana a preoccuparmi. Isabella per quanto pericolosa è limitata dalla sua pazzia. 
Ma le ragazze si sono liberate totalmente dal controllo phantom, stanno sviluppando personalità indipendenti pur essendo cloni di Isabella. 
Però sono state influenzate anche da Dasha, hanno imparato anche da lei. Per certi versi la Weaver è persino più pericolosa di Isabella, sa manipolare le persone facendo leva sul loro egoismo personale. 
Non posso evitare di chiedermi se la galassia avrebbe la forza per sopravvivere nel caso, un giorno  non troppo lontano, dovesse entrare in conflitto con quelle tre ragazze diventate adulte. 
Ho deciso, non pubblicherò questa ricerca anche se la mia idea iniziale era un'altra. Mi da una brutta sensazione, forse ho davvero scoperto qualcosa che non dovevo. 
Come se in essa ci fosse l'anticipazione di qualcosa di orribile. Prendo il datapad e lo metto in un cassetto della scrivania, spero ci rimanga per sempre. 
Forse dovrei cancellare tutto, far finta che non sia mai esistita. 
Chiudo il cassetto a chiave, augurandomi che questo basti a eliminare le mie paure. 

Note autore: Questa storia mi è stata ispirata dal libro "Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita " di Giulio Cesare Giacobbe. I concetti in essa espressi e che riprendo nella mia storia mi sono stati molto d'aiuto. 
   
 
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