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Autore: Spensieratezza    11/04/2018    5 recensioni
Sequel della storia "Dean." e quinta storia del ciclo della serie "Come nelle favole."
Sam e Dean assaporano la dolcezza delle favole, grazie a un incantesimo di Amara e il coinvolgimento di un Djinn.
Genere: Erotico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Rowena, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nel futuro
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- Questa storia fa parte della serie 'Come nelle favole'
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 Era appena rincasato in quel motel, che era in penombra, nella semi oscurità. Due mani calde gli accarezzarono le spalle

“Finalmente sei tornato. Cominciavo a pensare che mi avresti abbandonato..” Disse quella voce, cominciando a sbottonargli e sfilargli l’impermeabile.

“Perdonami.” Disse Castiel con tono triste. Sarei tornato subito, ma..”

“Non te la sentivi di lasciare da soli i tuoi cuccioli. Capisco.” E dicendo così, riprese sensualmente ad accarezzargli le spalle, prima di scendere giù sul suo collo a strusciare le labbra in quel modo così dannatamente sensuale.

“Ahhhh..” ansimò Castiel, tradendo il desiderio che lui riusciva a scatenargli dentro. Quella sensualità così nascosta dietro scherzi, bugie e golosità.

Gabriel continuò ad accarezzargli languidamente la camicia e Castiel si lasciava fare



Guardati, Castiel..sei così sensuale..chi l’avrebbe mai detto che un angelo apparentemente frigido come te, potesse sprigionare così tanta sensualità, solo grazie a uno strusciamento di labbra su un pezzo di epidermide.” Disse Gabriel, stropicciandogli il labbro con le sue dita.

“Allora siamo in due a non aspettarci delle cose, io non mi aspettavo che ti piacesse tanto toccarmi.” Disse Castiel, subendo quelle carezze in modo passivo, senza tuttavia spingerlo via.

Gabriel lo guardò serio, poi con un piccolo sorrisino compiaciuto.

“Ti dispiace?” lo provocò l’angelo, lasciandolo all’istante, fece finta di allontanarsi, ma Castiel lo prese per il braccio per trattenerlo.

“No.” disse Castiel alla fine, guardandolo negli occhi.
 
Dopo questa frase, Castiel lo baciò. Non era il primo bacio per loro ovviamente, ma la loro relazione era ancora fresca ed era ancora nella fase del flirt pesante. Gabriel ricambiò il bacio, stringendogli le spalle in una presa possessiva, che tradiva il suo desiderio. Bacio che divenne mano a mano sempre più profondo, con più sentimento. Castiel lo baciava con una nota romantica e sdolcinata, che faceva impazzire Gabriel.

 infatti poco dopo, lo spinse sul letto del motel, continuando a guardarlo con uno sguardo carico di desiderio.
 


“Devi smetterla di guardarmi così, Castiel. Potrei non rispondere più di me.” disse ancora Gabe, arrivando di nuovo fino a lui e baciandolo di nuovo.

Bacio che Castiel ricambiò subito, con gesti cadenzati, alla francese.

Anche Castiel gli strinse le braccia, per sentirlo vicino e i baci si triplicarono. Baci passionali, pregni d’amore e di desiderio e ben presto anche molto lunghi.

Gabriel coprì il corpo dell’angelo, addossandosi completamente su di lui e Castiel gemette di soddisfazione a sentirlo più vicino. Lo abbracciò, tenendolo stretto, beandosi di una sorta di languida tenerezza mista a passione.
 
Per entrambi gli angeli, quella relazione fresca tra di loro era qualcosa di incredibile. Non erano mai stati molto vicini loro due, si erano sempre rispettati, certo, ma non era mai stata molto chiara la natura del loro rapporto. Sempre mai vicini, ma mai lontani del tutto. Non avevano potuto vivere un vero rapporto da fratelli, ma non si aspettavano certo che appena sarebbero stati un po’ vicini, sarebbe successo quello tra di loro.
Anche se forse parte di loro lo sperava.
 


“Mi sei mancato. Io..ho pianto quando pensavo che tu..fossi morto.” Disse Castiel, accarezzandogli lievemente i capelli. Non avevano smania di fare sesso quella notte, il che era particolare per Gabriel, l’angelo era stato da sempre ossessionato dal sesso, infatti quella era una cosa nuova anche per quest’ultimo. La verità era che a Gabriel piaceva anche solo stare a coccolare e farsi coccolare da Castiel, a bearsi di quella meraviglia inaspettata.

Gabriel rise. Non era abituato a tante smancerie nei suoi confronti.

“Mi hai dimenticato..dì la verità. Non te ne farei una colpa. Mi hanno dimenticato un po’ tutti.” disse Gabriel, sorridendo, ma non c’era astio nel suo volto.

“Se non fosse che ho avuto quel contatto con te dall’altro mondo, tanti anni fa, potrei quasi credere alle tue parole..”
Gabriel rise.

“Stai parlando di quando Metatron creò una storia per te, servendoti di me, per convincerti a guidare gli angeli?”

“Eri riuscito a tornare da me..anche per poco..perchè non mi hai avvertito allora?”

“L’ho fatto. Ho cercato di dirti che non ero morto, ma non potevo fare di più. Metatron mi ha usato come un burattino, nel momento in cui ho provato a contattarti. Sapevo solo che volevo dirti delle cose e ora a malapena ricordo quello che ti ho detto.”

“Volevi dirmi che mi ami?” chiese Castiel.
Gabriel rise a queste parole.

“Troppo sentimentalismo per i miei gusti. Sai che amo solo me stesso, piantala.”

“Lucifero lo aveva capito. Per questo ti ha mandato lì. Per proteggerti. Gabriel..io..”

“Basta..” lo zittì Gabriel voltandosi.

Castiel capì. Anche se Lucifero l’aveva fatto perché pensava di proteggerlo, Gabriel l’aveva vissuto come un vero tradimento.

“Gabriel..” lo richiamò Castiel. Non capiva neanche lui tutto quello che sentiva dentro, sentiva solo che si sentiva disperatamente dipendente dall’arcangelo e che gli era mancato da morire. Aveva sofferto per la sua presunta morte, ma non pensava così tanto.

“Ho solo paura..di potermi risvegliare e scoprire che in realtà non ho mai lasciato quel mondo e che tutto questo non è reale..” disse Gabriel.

“Non succederà mai. Questo è reale, tu sei qui con me, io ti ho riportato qui, mi sono preso cura di te. E sempre mi prenderò cura di te, d’ora in avanti.”

“Non fare promesse che non puoi mant..” le sue parole vennero inghiottite dal bacio di Castiel.
 
I due angeli finirono di nuovo distesi sul letto, continuando a baciarsi e Gabriel non si era mai sentito così felice e così protetto in vita sua.
 
 
 
 
 
Qualche ora prima...  
 
Castiel era tornato in quel motel, con lo spirito e il cuore in conflitto.

Non avrebbe voluto lasciare Sam da solo, non ora che Dean era andato via.

Tornerà, vedrai, l’ha sempre fatto. Va. Gli aveva detto Sam, ma quando Castiel si voltò a guardarlo di nuovo, vide che Sam si era girato per nascondere il volto. Forse era in lacrime e seppe che Sam stava pensando la stessa cosa che pensava lui.

Non questa volta. Questa volta potrebbe non ritornare.

E avrebbe tanto voluto abbracciarlo, dirgli che restava con lui, perché non era giusto che restava da solo quella notte, ma Sam non volle sentire ragioni.

“Lasceresti ancora da solo tuo fratello, dopo che è stato già solo per tanti anni? Perché io non lo farei.”

Quelle parole avevano scosso nel profondo Castiel, che era rimasto attonito.

“Qualunque cosa stiamo passando noi, è una briciola rispetto al dolore che deve aver provato lui, non puoi lasciarlo da solo.” Disse ancora Sam, senza guardarlo.

Castiel lo abbraccio ancora senza dire niente, con quell’abbraccio voleva dirgli GRAZIE.
   
 
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