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Autore: fanalisa    12/04/2018    0 recensioni
Cheryl Blossom, vista da tutti come la ragazza dal cuore di ghiaccio, una specie di "mostro" incapace di provare sentimenti, si sta innamorando di Toni Topaz, la bellissima serpent dai capelli rosa.
Nel mentre, Penelope, madre di Cheryl, decide di impedire la nascita della loro storia d'amore e manda sua figlia in un collegio in Svizzera, per la sua "conversione" da omosessuale a eterosessuale.
Riuscirá Toni a salvarla? E, soprattutto, sará Cheryl sempre la stessa dopo la traumatica esperienza?
Genere: Angst, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Cheryl Blossom, Elizabeth 'Betty' Cooper, Forsythe Pendleton 'Jughead' Jones III, Un po' tutti, Veronica Lodge
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Toni..” , sussurró debolmente Cheryl mentre veniva coccolata dolcemente dalla ragazza. “Non voglio perderti, Cheryl”, le disse decisa la ragazza dai capelli rosa continuando ad accarezzarle i capelli. “Non mi perderai, sono qui, affianco a te e non ho intenzione di andarmene”, rispose la rossa avvicinandosi per darle quel bacio che il rumore assordante di qualche notte prima aveva impedito loro di scambiarsi. “No, Cheryl, svegliati”, esclamó Toni alzandosi e andando via. “Toni? Dove vai?”, continuó a chiedere la rossa seguendola, fin quando non si ritrovó di fronte una porta chiusa a chiave. “Che succede? Toni!”, urló. “Signorina Blossom, sua madre mi aveva detto che fosse ormai fuori controllo, ma non pensavo fino a questo punto”, esclamó la suora avvicinandosi senza alcuna dolcezza e spalancando le porte della minuscola stanza della rossa. Un letto, una piccola porta a finestra e un bagno erano le sole cose a caratterizzare quell’ambiente umido e di sgradevole odore. Cheryl si sveglió di soprassalto, spalancando gli occhi e quasi urlando il nome di Toni, quando vide la suora guardarla con aria di chi sa giá come punirti. “S-suora, mi dispiace, io stavo facendo un brutto sogno, ecco”, disse, mettendosi seduta, mentre cercava il suo cellulare. “Oh si, certo, signorina Blossom, fa parte della sua malattia, non si preoccupi, qui è al sicuro, le permetteremo di rimettersi in salute”, rispose la donna guardandola con sospetto e chiedendo “sta cercando qualcosa?”. “Sì, mi scusi, sto cercando il mio cellulare, era qui ieri sera quando mi sono addormentata”, rispose la rossa con un tono leggermente disperato, essendo che, senza il suo cellulare, non avrebbe potuto chiedere aiuto a nessuno per uscire da quell’istituto infernale. “L’abbiamo preso noi, signorina Blossom, glielo restituiremo quando sarà fuori di qui, con il permesso di sua madre”, disse la suora mentre tirava fuori dalla tasca un ago lunghissimo, insieme ad una fialetta. “Perchè? Non c’era campo, non avrei potuto fare nulla!” , ed era vero, ma la rossa sperava che in altre zone dell’edificio potesse prendere quel poco che bastava per mandare un messaggio a Toni. “Meglio evitare malintesi”, rispose sorridendo la suora e continuando “adesso vieni qui, iniziamo con la tua cura”. Cheryl vide arrivare altre due suore che le legarono i polsi al letto, e sentì un dolore atroce quando quell’ago si infiló decisamente senza nessun preavviso o delicatezza nella sua pelle. Inizió a vedere tutto meno nitidamente, quando si accorse di una scritta sulla porta della sua camera, lasciata probabilmente da qualcuno che era stato lì prima di lei, “benvenuti all’inferno”. - “Quindi, penso che la coreografia con questo piccolo accorgimento sia davvero perfetta, adesso devo solo parlare con Cheryl e vedere se le piace il tutto”, concluse Veronica, mostrando fieramente la sua idea a Josie, che approvó. “Ragazze, devo parlarvi di Cheryl”, esclamó Toni interrompendole. La ragazza dai capelli rosa, con la sua classica giacca di pelle nera, non aveva affatto una bella cera. “Stai bene?”, fu infatti la prima cosa che Veronica le chiese, preoccupata. Toni inizió a parlare talmente veloce che le more si guardarono e, all’unisono, chiesero alla ragazza, esausta per non aver chiuso occhio la notte precedente, di ripetere perchè non avevano capito nulla. “Vi ricordate quando Cheryl ci disse che pensava di essere in pericolo? Ecco, io penso che le abbiano fatto qualcosa, qualcosa di serio. Sono andata a casa sua ieri, perchè mi aveva dato appuntamento per parlarmi di ció che pensava potessero fare a lei e a sua nonna, e Penelope mi ha detto di averla mandata in un collegio in svizzera, e di non tornare mai più”, concluse Toni con il fiatone, guardando Veronica abbastanza preoccupata. La mora, con ancora in mano i fogli che mostravano il progetto per la coreografia, pensó a come trovare una soluzione, escludendo l’opzione di chiedere aiuto a suo padre, almeno per il momento. “Il punto é che in Svizzera c’é un solo collegio, quindi sarebbe facile rintracciarla, ma se davvero fosse lì, come ci arriviamo in Svizzera ragazze?”, chiese proprio la mora, vedendo le facce deluse di Josie e, soprattutto, di Toni. “Non lo so, davvero io non ne ho idea”, esclamó Toni, continuando “ma dobbiamo trovarla ragazze, Cheryl ha bisogno di noi”, concluse la ragazza prendendo il suo cellulare e componendo il numero di Jughead per chiedere aiuto alla sua famiglia, i serpents.
  
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