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Autore: Eneri_Mess    13/04/2018    1 recensioni
« Come sempre » borbottò l’altro, passandosi una mano sulla faccia per levarsi i residui del pisolino e mettere finalmente a fuoco Sam, rimasto fermo a studiare la scena. « Heilà. Hai una faccia che ho già visto da qualche parte? Sei nuovo qui? - con un gesto ampio delle mani considerò la struttura segreta dove si trovavano - Benvenuto all’Area 51 »
[Spoiler/post S5]
Genere: Generale, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Scritta per il Cow-t 8, riveduta e corretta ~
Prompt: Rivelazione
Numero parole (nuovo): 1671
Note: spoilerino S5! Il resto è tutta fantasia ~




 

Dopo più di un anno di prigionia, l’accoglienza che la Garrison Galaxy offrì a Sam Holt non fu così terribile, nonostante lo sottoposero a un’infinità di test, domande e anche a un paio di giorni di isolamento che, tutto sommato, l’uomo accettò di buon grado per recuperare sonno ed energie, sentendosi stranamente al sicuro al solo pensiero di essere a “casa”.

Rispose a tutti con pazienza e con il sorriso, anche quando cercarono di fare la voce grossa, ma non era niente meno di quello che si aspettava o che aveva subito dai Galra. Sapeva che portava con sé informazioni preziose, e che quell’atteggiamento non era altro che un modo per metterlo alla prova. Avevano relativamente poco tempo, considerando gli standard di arretratezza della Terra rispetto all’impero intergalattico là fuori, ma non voleva neanche complicare le cose passando per il pazzo squinternato rapito dagli alieni.

In più, le espressioni che Iverson mostrò in più occasioni riguardo tutta la questione gli lasciarono il dubbio che in fondo non fosse tutto così nuovo alle loro orecchie.

Fu dopo che permisero a sua moglie di fargli visita, dopo che ebbero un intero pomeriggio per parlare, di come Coleen e Katie avessero deciso insieme di fare infiltrare quest’ultima alla Garrison vestita da ragazzo per reperire informazioni, o di come ora entrambi i loro figli fossero lì fuori a proteggerli, che un altro tassello fu aggiunto al puzzle.

Iverson di persona lo scortò in una stanza, in una delle tante stanze sotto i laboratori dell’Accademia di cui Sam non conosceva l’esistenza, e lì vide che c’era un altro uomo, seduto a suo agio, con il viso rivolto al soffitto e gli occhi chiusi e tutta l’aria di uno che si stava facendo un sonnellino. Sul tavolo davanti a lui c’era una vecchia scatola, simile a quelle usate dalla polizia per archiviare le prove. Sam notò quanto fosse consumata, un lato sistemato con lo scotch e scorse una data segnata a pennarello che risaliva a circa diciotto anni prima.

Una volta entrati, Iverson lasciò il suo fianco per portarsi di fronte allo sconosciuto e assestargli una pacca sulla spalla, in un gesto che nell’essere rude nascondeva una certa familiarità.

« Svegliati guastafeste »

L’uomo trasalì platealmente, stiracchiandosi.

« Me l’hai portato il caffè, ‘Itch? Senza non carbur- »

« Taci Bak, sei solo un parassita piantagrane. Abbiamo questioni serie di cui discutere »

« Come sempre » borbottò l’altro, passandosi una mano sulla faccia per levarsi i residui del pisolino e mettere finalmente a fuoco Sam, rimasto fermo a studiare la scena. « Heilà. Hai una faccia che ho già visto da qualche parte? Sei nuovo qui? - con un gesto ampio delle mani considerò la struttura segreta dove si trovavano - Benvenuto all’Area 51 »

Iverson sbuffò, roteando gli occhi. Le sopracciglia di Sam si alzarono, sorprese e ancora interrogative, lasciando spazio all’uomo di proseguire, tornando a rivolgersi a Iverson.

« Credevo aveste smesso di tirare in mezzo gente al Livello 11? Cos’è, avete rapito un altro ufologo in pensione che ha visto troppo con qualche strumentazione customizzata? »

Sam si schiarì la voce, attirando gli sguardi di entrambi. Sorrideva di nuovo, con fare faceto.

« Non sono ancora in età da pensione. Almeno, potrei farci un pensiero su una proposta di pensionamento anticipato e passare alla consulenza esterna? »

Iverson si massaggiò una tempia, abbandonando l’atteggiamento fiscale e assumendone uno decisamente stanco e spazientito.

« Sam, per favore, siediti » e nel dirlo, indicò la sedia di fronte a quella già occupata.

Mentre quest’ultimo accomodava la richiesta, lo sconosciuto lo scrutò di nuovo, indagandolo alla ricerca di indizi che lo aiutassero a ricordare dove avesse già visto il suo volto, passandosi una mano sul mento ispido di barba.

« Sam. Sam » ripeté a voce alta, con diverse intonazioni. « Come lo Zio Sam? Molto patriottico, si addice a chi lavora da queste parti »

« E lei sarebbe…? »

Di nuovo, furono interrotti da Iverson, che si schiarì la voce.

« Sam Holt, questo impiastro si chiama Ken Kogane »

Ci fu un attimo di sbalordito silenzio da entrambe le parti.

« … lei è il padre di Keith? »

« Conosce mio figlio? »

« Non direttamente. I suoi record come pilota non sono ignorabili »

Ken ghignò pieno di orgoglio paterno, ma anche con una marcata nota nostalgica per cui non aggiunse altro all’argomento.

« Sam Holt invece è il nome dello scienziato a capo della Missione Kerberos, dico bene? »

L’altro annuì e un altro sorrisino si allargò sul viso di Kogane Senior, mentre si sistemava comodo sulla sedia, braccia conserte e la faccia di uno che la sapeva lunga.

« Se ti hanno portato al Livello 11, deduco che la missione abbia avuto successo e che abbiate trovato forme di vita intelligente, armate e davvero poco amichevoli? O meglio, mi correggo: loro hanno trovato voi, sbaglio? »  

Sam non si lasciò scuotere da quella rivelazione. Sgranò di nuovo gli occhi, quello sì, e lanciò un’occhiata a Iverson, in piedi a capo del tavolo, che seguiva la conversazione con attenzione.

Per qualche attimo, Sam fu sul punto di andare a briglia sciolta con le domande, ma mesi di prigionia passati a riflettere e a dover misurare quanto diceva, lo indussero a fermarsi. Lanciò un’occhiata alla scatola delle prove, alla data riportata sopra, diciotto anni prima circa, poi di nuovo a Ken, come si trattasse di un rebus complicato ma dalla soluzione tuttavia semplice.

« Di cosa vi occupate esattamente al Livello 11? »

« A parte torchiare innocenti astrofili e rapirli dalle proprie famiglie? » stuzzicò Ken, di nuovo guardando Iverson, un paio di dita che tamburellavano sulla scrivania. « Tenerli segregati per anni con la minaccia di trascinare i propri innocenti figli qui sotto? Non lo so Iverson, cos’altro facciamo di solito? Perché anche il caffè fa schifo qua »

Iverson fu sul punto di esplodere, e un po’ lo fece.

« Il tuo innocente figliolo mi ha fatto questo, Bak » e si indicò l’occhio tenuto chiuso e con quello che sembrava un danno permanente. « E smettila di fare il melodrammatico. Sei una mina vagante, lo sai anche tu. Ma ci sono delle novità »

Nel dirlo, poggiò sul tavolo un dispositivo extraterrestre bianco.

Ken fischiò.

« Questo cos’è? Da dove arriva? Non è viola »

« Sam Holt, insieme a suo figlio Matt e il pilota Takashi Shirogane, l’equipaggio della Missione Kerberos, sono stati fatti prigionieri dell’... - fissò brevemente Sam, dubitando ancora delle parole che stava per dire - Impero Galra. Sam ha fatto ritorno autonomamente sulla Terra tramite un’astronave elteana- »

« Alteana »

« … alteana, portandoci informazioni su quanto stia succedendo nell’universo »

Ci fu silenzio. Kogane Senior sbatté le palpebre un paio di volte, prima di voltarsi a guardare in faccia Sam. Fischiò, mettendosi seduto decentemente.

« Comandante Holt, ha avuto una vita movimentata di recente! »

« Perché la cosa non sembra sorprenderla, signor Kogane? Perché lei è qui? »

« È una storia interessante. Qui sono convinti che io abbia avuto incontri ravvicinati del terzo tipo e per questo motivo mi hanno arrestato e internato. Sicurezza mondiale. Io, un semplice ufologo appasionato, ci crede? »

Iverson roteò gli occhi.

« Per la cronaca, Sam, il qui presente Kogane è un ex militare della Garrison, il cui file fu secretato dopo un incidente per cui vent’anni fa è stato sbattuto fuori. La storia è lunga e avrà modo di raccontartela lui stesso in un altro momento. Intanto » e tornò a rivolgersi a Ken. « Sei stato fortunato a essere recuperato prima da noi che da qualche agente dell’FBI o altri. E piantala con questa commedia da santarellino. Le carte in tavola sono cambiate e abbiamo bisogno del tuo aiuto »

« È una richiesta formale? In cambio posso avere qualche ora d’aria? »

Iverson spostò il dispositivo verso Sam, ignorandolo.

« La seconda parte del discorso di Shirogane, per favore »

Sam fece quanto richiesto, azionando il registratore alieno. La voce di Shiro riempì l’ambiente.

« --- Non so di preciso a chi recapitare questo messaggio, ma se possibile, chiunque sia il parente più prossimo di Keith Kogane, matricola 598-42Z, voglio informarlo che sta bene. … Sono successe molte cose e-- … mi ha salvato la vita. Più di una volta. È stato il Paladino Rosso di Voltron e poi--- è stato una guida per la squadra quando io non potevo. Non è con noi al momento, ha trovato alcune risposte... che lo hanno allontanato, ma-- ci tengo a rassicurare chiunque ascolterà questa registrazione che Keith è forte e starà bene »

Il dispositivo si spense. Sam alzò gli occhi sul viso di Ken e per la prima volta non ci furono espressioni satiriche o di scherno, ma l’emozione di un padre che interiormente tira un sospiro di sollievo.

« Keith fu identificato come il rapitore di Takashi Shirogane circa un anno fa. Di loro, e degli altri cadetti Lance McClain, Hunk Garrett e… Pidge Gunderson - e qui un’occhiata di biasimo fu incassata con un sorriso orgoglioso da Sam - non si è più saputo nulla fino al ritorno del Comandante Holt. Ci ha raccontato diverse cose, supportate da dati che i nostri esperti stanno analizzando. Ma io gli credo. Come ho creduto a te, vent’anni fa » e nel dirlo, Iverson finalmente si sedette al tavolo con loro, togliendosi il cappello e buttandolo da una parte, slacciandosi anche i primi due bottoni della divisa. « Ascoltatemi bene, tutti e due. Patti chiari e amicizia lunga. Oltre ai vostri figli, qui c’è in ballo l’intera popolazione umana, e dopo i racconti di Sam non dormo più, quindi non fatemelo ripetere. Ho bisogno di collaborazione. Ho bisogno che mettiate nero su bianco tutto quello che sapete e qualsiasi idea vi venga in mente per arginare questa minaccia. Basta sotterfugi, Ken. Voglio la verità. E voglio che quando questo Impero Galra si presenterà alle porte della Terra, noi saremo pronti »






Vorrei tanto tanto tanto tanto tanto vedere la Terra che si prepara all'arrivo dei Galra UU E vorrei vedere il papà di Keith 'in compagnia' dei MIB XD

Nefelibata ~
   
 
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