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Autore: Eneri_Mess    13/04/2018    2 recensioni
« Keith ce la metterà tutta per riportarli a casa » iniziò il paladino. Nonostante fosse un discorso che le sue labbra avevano già pronunciato, non smise di infondere forza alle proprie parole.
[Lotura][Post Canon]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allura, Lotor, Takashi Shirogane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Altra storia tirata fuori dal mucchio del Cow-t 8, non così tanto riaggiustata X3 
Prompt: Un'altra possibilità
Numero parole (nuovo): 1044
Nota: non mi pare ci siano veri e propri spoiler... se si è in pari con la S5. Ma è stata scritta prima... oddio, neanche ricordo XD Sono mie illazioni principalmente. 


 

Shiro si sedette al tavolino della terrazza poggiando un vassoio con due tazze, una teiera e un paio di piattini di spuntini dolci e salati. Sorrideva sereno, un gesto che stava facendo proprio da qualche tempo, da quando la guerra intergalattica era finita e nessun peso gravava più sui paladini di Voltron.

Allura si risistemò dritta sulla chaise longue; si era in parte assopita osservando il paesaggio di Arus su cui erano tornati per un luogo tranquillo dove riposarsi. Nonostante nessuno la perdesse d’occhio per più di un’ora, era così persa nei propri pensieri che l’arrivo di Shiro la colse di sorpresa, ma non gli chiese di andarsene.

Era entrata nell’ottavo mese di gravidanza e i paladini continuavano a dimostrarle la loro premura in tutte le loro “tradizioni” umane, avallati da Coran che ogni tanto se ne usciva con aneddoti alteani, per lo più inventati, su nascite e cerimonie. Lance, Hunk e in parte anche Pidge, più perché per lei era del tutto materia estranea, ci cascavano in pieno ogni volta.

« È già l’ora del tè? » chiese stiracchiandosi, i capelli solo parzialmente raccolti che le solleticavano la pelle nuda delle spalle. Era estate su Arus e il paesaggio le ricordava tanto Altea.

« Tisana » ridacchiò Shiro, versando una dose generosa e profumata di infuso in entrambe le tazze. « Dalle preziose scorte di Lance, ci tiene a precisare, di ritorno dal suo ultimo viaggio a casa. Dice che si chiama Honolulu e dentro c’è lychee, ananas e mango » spiegò il paladino nero, salvo poi ricordarsi che per Allura erano tutti nomi sconosciuti. Non c’era ancora stato tempo di portarla in visita sulla Terra, non con tutti gli impegni diplomatici prima e la gravidanza a seguire.

« Sembrano tutti nomi allegri. Honolulu l’ho già sentito, forse in uno dei film che mi avete fatto vedere? » sorrise entusiasta la principessa, portandosi la tazza alle labbra con entrambe le mani. Assaggiò la tisana e i suoi occhi si riempirono della luce del pomeriggio. « È deliziosa! »

Passarono una mezz’ora tranquilla, uguale a quella di tutti i giorni da un po’ di tempo; chiacchierarono per lo più di luoghi esotici e abitudini terrestri. Allura non vedeva l’ora di fare visita al pianeta natale dei paladini, e sfruttava la sua temporanea assenza dalle linee politiche per imparare il più possibile usi e costumi, non senza qualche gaffe convinta che strappava il sorriso agli altri.

Ma come ogni giorno, quando ormai la teiera era stata svuotata e nei piattini erano rimaste le briciole, Allura si riaccomodò contro lo schienale della poltroncina, avvolgendosi in uno scialle. Continuava a sorridere, ma nella curva delle sue labbra c’era la tristezza di una donna che cercava di non perdere la speranza; agli angoli dei suoi occhi, pizzicati da lacrime asciutte, una consapevolezza lungi dall’abbandonarla.

« Ci sono novità? »

Era una domanda sciocca. Se ci fossero state, le avrebbe sapute l’istante stesso in cui fossero arrivate. Gravidanza o meno, si era fatta promettere da tutti che non sarebbe stata lasciata all’oscuro, che se fossero giunte notizie sulle condizioni di Lotor sarebbe stata immediatamente messa al corrente. Fosse stata anche la voce della sua morte. Erano due mesi ormai che era pronta al peggio.

« L’ultimo messaggio di Keith e della Lama è di stamattina. Stanno ancora seguendo la traccia avuta da Ezor riguardo ad Acxa. Secondo lei- »

« Lotor potrebbe essere con lei » finì Allura per lui, lo sguardo rivolto verso l’orizzonte. Era l’indizio, l’unico da giorni, che erano riusciti ad avere. « Spero siano insieme. Mi fido di lei. Mi ricordano te e Keith. Ci siete sempre stati l’uno per l’altro »  

Shiro, come ogni volta, rimase in silenzio cercando le parole giuste per confortarla. Ma a differenza dei giorni precedenti cambiò idea. Rimanere con le mani in mano non era il suo forte.

Si alzò e, sorprendendo la principessa, si fece spazio con premura sulla chaise longue, accoccolandosi in modo da poterla abbracciare e farle sistemare la testa sulla propria spalla. Per Allura non commuoversi, in un mix di emozioni e ormoni, fu difficile.

« Shiro… »

« Keith ce la metterà tutta per riportarli a casa » iniziò il paladino. Nonostante fosse un discorso che le sue labbra avevano già pronunciato, non smise di infondere forza alle proprie parole. « Lo so che non lo farà per Lotor, per colpa di tutto quello che ha fatto a noi, a Lance, prima di redimersi e mettere fine alla guerra… Keith ha difficoltà a perdonare, ma anche se dovesse solo ritrovare sua sorella, continuerà a cercare Lotor per te e la bambina. Sa quanto sia importante per voi »

« A volte mi chiedo come abbiamo fatto a perdonarlo. Come ho fatto a… innamorarmi di lui »

Shiro le carezzo la testa e la spalla, la guancia premuta contro la sua fronte, un piacevole tepore a tenerli uniti.

« Se ti consola credo che ce lo siamo chiesti tutti » Shiro tentò di fare dello spirito, credendoci davvero. Per quanto la situazione fosse appesa a un filo, cercava di essere positivo. « Sono le azioni che determinano la condotta di un uomo. Lotor non si è fatto amare particolarmente per quello che diceva o pensava, ma non ha esitato quando c’è stato da mettere in gioco la vita, quando ha scelto da che parte stare »

« Era tutto ciò che più odiavo, Shiro… »

« Lo so » e lo disse dandole un bacio sulla fronte, stringendola. « Sai, sulla Terra si dice che l’odio e l’amore siano due facce della stessa medaglia. Hai saputo vedere qualcos’altro in lui. E in fondo, Lotor non è così diverso da noi. Lo pensavamo come l’erede di un tiranno pronto a seguire le sue orme, e non il figlio abbandonato di due genitori che si sono amati troppo ma hanno scelto il potere »

« Questa è psicologia terreste, Shiro? Se ti sentisse Lotor non sarebbe così condiscendente, anche se sei tu » Allura rise, prima che la stessa risata le si strozzasse in gola.

« Ehi? Tutto bene? »

La principessa annuì, una mano all’altezza del ventre dove aveva appena sentito un calcetto.

« Credo che la piccola voglia intervenire in favore del suo papà »

 
   
 
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