Fumetti/Cartoni americani > Voltron: Legendary Defender
Ricorda la storia  |      
Autore: Agapanto Blu    15/04/2018    2 recensioni
Puoi quasi sentire la voce di Lance chiamarti un pazzo teorico complottista nella tua testa. Le tue mani sobbalzano sui fili che stai cercando di collegare, e per un momento esiti, perché farti beccare con questo significa rischiare anche quei pochi preziosi momenti di comunicazione monitorata con gli altri.
Che ironia, che prima di Voltron tu potessi vivere da solo nel deserto e non farci neanche troppo caso, e ora il solo pensiero che ti sia proibita quella piccola parte dei tuoi amici ti fa perdere un battito e ti fa sudare le mani.

***
-Oh, perché io non ho bisogno di mentirti,
tu non mi spezzerai mai il cuore;
sì, troverai la verità qui tra le mie braccia.
(Adam Lambert ft. Tove Lo - "Rumors")
***
Parte III della serie "There's a monster inside my mirror"
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kogane Keith, Un po' tutti
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
- Questa storia fa parte della serie 'There's a monster inside my mirror'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 

We ain't gonna hide


 

Direi che ci siamo dentro fino al collo, direi che siamo finiti più in alto.
Non crederai mai a cosa ho sentito nella trasmissione. 

 

Una volta, credevi nell’arancio e grigio delle uniformi della Garrison, e guardavi ammirato alle spille d’oro sulla cassettiera di tuo padre. A volte, lui ti lasciava toccarle, e tu lo facevi con tutta la deferenza possibile a cinque anni di vita. Ascoltavi le storie di una madre che non conoscevi, e giocavi a fare il pilota sulle spalle di tuo papà.

Hai smesso da tempo di essere così ingenuo.

La radio che hai hackerato dopo il fallimento della missione Kerberos è un patetico pezzo di spazzatura a confronto di cosa Pidge potrebbe fare con un vecchio mp3 e uno scolapasta. Pensi possa essere in parte per via delle sue origini italiane, ma non importa. Ti è stato permesso di chiamare Hunk la notte scorsa, quindi il tuo telefono non lascerà partire nessuna chiamata ad altri Paladini per almeno altri tre giorni.

È per il vostro bene, ti ha detto il professor Montgomery mentre ti accompagnata alle braccia di tuo padre dopo la vostra ultima sessione. Allora, ti sei chiesto come mai non avessi mai saputo che era un terapista; ora, ti chiedi come tu abbia mai potuto davvero credere che lo fosse. Siete diventati troppo co-dipendenti nello spazio. Succede. Hai solo bisogno di un po’ di tempo lontano dagli altri ragazzi per recuperare l’equilibrio, e poi potrete di nuovo incontrarvi.

Che scusa conveniente per mettere i vostri telefoni sotto controllo.

Puoi quasi sentire la voce di Lance chiamarti un pazzo teorico complottista nella tua testa. Le tue mani sobbalzano sui fili che stai cercando di collegare, e per un momento esiti, perché farti beccare con questo significa rischiare anche quei pochi preziosi momenti di comunicazione monitorata con gli altri.

Che ironia, che prima di Voltron tu potessi vivere da solo nel deserto e non farci neanche troppo caso, e ora il solo pensiero che ti sia proibita quella piccola parte dei tuoi amici ti fa perdere un battito e ti fa sudare le mani. La paura non è qualcosa che ti sia nuovo, né lo sono i tuoi traumi da abbandono, ma questo livello di isteria è assurdo. Magari hanno ragione loro?, magari sei troppo attaccato agli altri e questo è davvero l’unico modo di aiutarti?

Le tue mani sobbalzano di nuovo, i fili fanno contatto per un moment e una voce sorge dai buchi della tua vecchissima radio. Riesci a cogliere solo una parola in quel mini-secondo di errore, ma è abbastanza.

Dicono Galra come lo dicevi tu prima di scoprire delle Lame. Prima di scoprire di te stesso.

Mentalmente, ti scusi con Krolia. Tua madre è nella baracca con tuo padre, a parlare di chissà cosa che loro chiaramente non vogliono tu sente, ma va bene. Non sei sicuro approverebbero la tua attività, quindi cogli volentieri l’opportunità di nasconderti nella caverna dove avete trovato Blue per la prima volta e hai attaccato la tua vecchia attrezzatura ad un cristallo di Balmera per provare a incanalare quell’energia rimasta nella tua strumentazione da spia fatta in casa — Pidge sarebbe orgogliosa di te o avrebbe un aneurisma per quanto poco tu sappia di qualsiasi cosa sia questa che stai facendo —.

Se ti beccano qui, beh, quiznack.

 

Allora lo so che non è giusto, sta diventando così stancante. 
Se cerchiamo di resistere, alimenteremo il fuoco.

  

Krolia è una cuoca migliore di tuo padre, e questo vuol dire qualcosa considerando che lei viene letteralmente da così tanti sistemi solari di distanza. Scivoli per un momento, pensi a come Hunk avrebbe fatto questa zuppa appena più piccante per cercare di soddisfare anche il bisogno di Lance di piccante magmatico, ed è abbastanza per farti perdere l’appetito.

Sai che i tuoi genitori si stanno guardando a vicenda dai lati opposti del tavolo. Ti fa incazzare.

“Smettetela di farlo,” sibili, ma tutto ciò che ottieni è che tua mamma guardi a tuo padre con espressione confusa. Lui sospira.

“Keith, non hai mangiato molto ultimamente,” inizia, e tu sai che è preoccupato, lo sai. Shiro aveva la stessa espressione quando saltavi qualche pasto al castello.

Shiro.

“Perché ci stanno mettendo così tanto?” Non vuoi specificare di cosa stai parlando, perché lo sai che non serve e se loro ti chiederanno di farlo sarà perché stanno mentendo.

La loro situazione può essere unica, ma una corte marziale non può aver bisogno di così tanto per deliberare sulle azioni di un singolo pilota, uno che ha aiutato a salvare il loro pianeta e molteplici altri. Shiro è un eroe. L’intero universo lo sa, ad eccezione della Galaxy Garrison, apparentemente.

Krolia mette giù le posate. Apre la bocca, ma non un suono le esce dalle labbra. Invece, sospira e scuote la testa e si alza per andare a letto.

Le hai dato la tua stanza. Tu puoi condividere il salotto con tuo padre, ma non sei sicuro che i tuoi genitori possano dormire nella stessa stanza al momento. Non hai capito molto di tutta la situazione, ma è così che ti senti per ciò che riguarda la maggior parte degli adulti. Beh, adulti veri.

Tu sai che sei oltre i diciotto, oltre i diciannove, ti avvicini ai venti o ai ventuno. Non ne sei sicuro, si sta di nuovo annebbiando ora che sei di nuovo nel deserto. Ti ricordi quando scioccante sia stato scoprire che foste spariti per anni, quando siete tornati, ma tu non ti senti adulto. Ti senti di andare nella stanza comune, lasciarti cadere su un divano e aspettare che Lance arrivi a romperti le scatole, Hunk a ammagliarvi con i suoi nuovi pop-corn sintetici e Pidge ad attaccare il suo stupido video-game alla console così che possiate fare a turni per giocare finché Shiro non arriva come un pastore a guidarvi tutti alle vostre camere per dormire.

Non è molto da adulti.

Solo con tuo padre, il silenzio è assordante. Non lo sopporti quindi dici, “Non lo condanneranno, vero? È tutta una stronzata. Shiro era bloccato nella situazione tanto quanto chiunque altro di noi."

“Shiro è un pilota della Garrison ed era l’unico adulto là,” dice tuo padre, calmo, o quanto calmo può essere con l’ombra opaca nei suoi occhi che si è guadagnato da quando sei tornato. “Voi eravate tutti minorenni, non potete essere perseguiti per qualsiasi cosa sia successa."

“Non c’è niente per cui essere perseguiti!” sibili, e non sai perché stai tenendo la voce bassa, eccetto che in realtà lo sai, solo che ti rifiuti di cedere alla paranoia perché nessuno ti sta spiando, nessuno ti sta spiando, nessuno ti sta spiando. “E perché non hanno chiesto le nostre versioni dei fatti? Non siamo neanche più minorenni ormai!"

Non capisci. Qualcosa non torna e non riesci a capire cosa sia esattamente e potresti farlo se solo potessi parlare con gli altri ma non puoi. Puoi sentire Hunk, Lance e Pidge una volta a settimana, solo uno per volta quindi ognuno di loro ogni tre settimane; ma sono passati quattro mesi dall’ultima volta che hai sentito Shiro. Ne uscirai pazzo.

Tuo padre ti guarda per un momento in più, e poi anche lui scuote la testa. Come tua madre, non ti risponde mai.

La ciotola di zuppa si spacca contro il muro, ma non riesci a sentirti in colpa.

 

Perché ora tutte le cose che abbiamo detto e fatto, 
traviate, rese sbagliate. 
Sembra che tutto l’amore sia sparito. 
(Lo abbiamo perso)

 

Scivoli fuori al mattino presto fingendo di essere ancora arrabbiati, e torni alla caverna di Blue. Carezzi i disegni sui muri con la punta delle dita, quasi sperando di vederli prendere vita, di sentire il ruggito di Blue che ti chiama, anche se non l’hai mai pilotata. Lance dice che è una ragazza dolcissima con un debole per le fusa e tutto ciò che è drammatico, che spiega alquanto come mai abbia scelto proprio questi per primo tra tutti.

Non succede nulla, ovviamente. Blue è nello spazio, nel Castello dei Leoni, così che Allura possa proteggerla e prendersene cura.

Black è con le Lame di Marmora, che è come dire che non hai la più pallida idea di dove sia di preciso. Una tasca di spazio?, tra due buchi neri? È decisamente la più protetta e meglio nascosta dei Leoni, questo è sicuro, e tu ne sei felice, anche se ti manca. Ti manca anche un po’ Red, quella mostriciattola capricciosa, ma sai che è al sicuro e probabilmente anche incazzata al momento. Lance l’ha nascosta nelle profondità delle acque sul pianeta di sirene che lui e Hunk hanno salvato, sotto la protezione della Regina Laxia, dove nessuno penserà di cercare il leone del fuoco.

Non invidi il povero diavolo che dovrà ripescarla fuori di là e convincerla a porre fine a qualsiasi scenata lei gli farà.

(Un po’ temi e un po’ brami la realtà in cui quel povero diavolo è Lance stesso, e non un futuro nuovo Paladino.)

La radio nelle tue mani torna in vita vibrando alle tue cure distratte e questa volta tu attacchi il tuo telefono, passi allo scanner un vecchio messaggio vocale che hai salvato e lasci che l’aggeggio faccia il suo dovere, saltando oltre le voci degli studenti e degli insegnanti per sintonizzarsi sull’unica che stai cercando. 

Finalmente, “Sì, la protesi è Galra, ma con tutto il dovuto rispetto, signore, certamente non mi è stata data per bontà di cuore! Mi hanno tagliato un braccio! La protesi è servita solo perché volevano che continuassi a combattere per loro!"

Horribilmente, “Dunque lei ammette di aver combattuto per l’Impero dei Galra nella loro ultima guerra contro l’universo?

 

Rimaniamo bloccati nelle nostre teste,
dicono cattiverie finché non camminiamo già morti, dicono cattiverie finché non camminiamo già morti
(morti morti)

 

Cosa?! Non è questo che ho—“ 

È esattamente ciò che lai ha detto, Tenente Shirogane.”

Sono stato usato come forma di intrattenimento in combattimenti di gladiatori! Non ho combattuto per l’Impero!

Secondo i nostri rapporti, lo ha fatto, dopo che al presunto Imperatore Zarkon è succeduto il presunto Imperatore Lotor.

No, questo—“

Sta forse dicendo che i suoi compagni hanno mentito nei loro rapporti? La avverto, Tenente Shirogane, se questo dovesse essere il caso, questa corte dovrà richiamarli e interrogarli tutti fino a quando non sarà fatta luce sulla questione.—”

Se solo mi lasciaste—"

“—Se dovesse risultare che essi hanno mentito nei rapporti, quelli di loro che hanno raggiunto la maggiore età saranno perseguiti per falsa testimonianza.” 

… Di cosa si tratta, veramente?

Si tratta di capire se la sua condotta abbia coinvolto quattro ragazzini minorenni in una situazione potenzialmente mortale per via di una sua personale disattenzione.

No, non è questo. State minacciando di trascinarli in tutto questo, quindi cosa volete veramente? Vi ho già detto tutto quello che è successo.

Lei è qui per rispondere alle domande, Tenente, non per porne. Lei ha o non ha combattuto in nome del presunto Imperatore Lotor?"

Voltron e la coalizione hanno stretto un’alleanza con lui.

Sì o no, Tenente."

.”

Lei è consapevole che queste azioni sono un atto di tradimento contro la Terra?

La Terra non era coinvolta—"

Due scienziati e quattro ragazzi oltre a lei sono stati imprigionati e, o, feriti dai Galra. La Terra era decisamente coinvolta.” 

Chiaramente non abbastanza per fare nulla se non dichiararci tutti morti e insabbiare qualsiasi cosa che fosse connessa alle nostre sparizioni!

Basta così. L’imputato è ostile alla corte, riportatelo nella sua cella. Il processo riprenderà domani.

Non riesci davvero a credere a ciò che hai sentito fino a ben dopo che la voce di Shiro si sia risolta in un grido frustrato prima di cadere nel più completo silenzio. Per un momento, quasi lo chiami, ma ti mordi le labbra appena in tempo. Lui non può sentirti in ogni caso, quindi spegni la radio e la posi a terra, poi prendi un sasso da terra e lanci quello invece.

Rimbalza placido sulla sabbia a molti metri da te, indifferente alla tua rabbia. Non ti senti meglio.

Stai ansimando. Stai affogando.

 

Perché ci importa delle voci, baby? 
Già, perché ci importa delle voci, baby?

 

Tuo padre vuole che tu vada con lui in città per aiutarlo a fare la spesa. Tu vuoi andarci; hai la tua parte di denaro che Allura ha dato a tutti voi in caso di emergenza prima di lasciarvi tornare sulla Terra e dovrebbe essere abbastanza per lasciarti comprare uno stupido telefono da due soldi per chiamare i tuoi amici senza essere tagliato. Allo stesso tempo, però, qualcosa ti sta mettendo a disagio.

Aggrotti la fronte quando ti rendi conto di cosa sia. Tua madre vi sta guardando da dentro casa, neanche un dito fuori dalla porta. È strano, perché sta chiarimento cercando di ascoltare la vostra conversazione, ma non può essere facile quando tuo padre è giù sulla hoverbike e tu gli stai proprio accanto. Perché non si avvicina? Perché—

Non può essere, pensi immediatamente, ma una voce nella tua testa dice che può, può assolutamente.

“Mamma?"

Lei si ritrae dentro appena un po’ di più. Ti spezza.

Ti stai muovendo prima ancora di iniziare a pensare. Tuo padre chiama il tuo nome dietro di te, ma non te ne frega un cazzo, e solo corri e le afferri un braccio e tiri.

Lei tira a sua volta altrettanto forte. “Keith, no!"

“Vieni fuori!” Krolia è una guerriera, una ribelle, la fierezza di una fiamma contenuta; non è di nessuno, nemmeno di tuo padre o tua. “Vieni qui fuori!"

Un tiro strappa il braccio dalla tua presa e tu cadi sul pavimento. La tua testa si annebbia di luce bianca per un momento quando il dolore pulsa nella tua nuca, ma non puoi essere rimasto incosciente a lungo perché quando forzi i tuoi occhi a riaprirsi tua madre ti sta ancora guardando con puro orrore. Le mani di tuo padre ti toccano le spalle e tu le spingi via perché stanno strangolando l’aria fuori dai tuoi polmoni.

“Sei una prigioniera,” dici, e vuoi che faccia male, che avveleni e bruci e corroda, perché è così che ti senti adesso. Tradito, sbagliato, ingannato, ti hanno reso il cattivo quando avresti dovuto essere un eroe. “Non potresti uscire da lì nemmeno se volessi."

Potrei,” lei dice, appena un briciolo della solita combattività che appare nel lampo delle sue zanne, rapido a vedersi e rapido a sparire. “Ma non lo farò."

“Perché?!” Non ha senso, e la tua voce è un piagnucolio perché ancora non riesci a sforzarti di urlare, perché e se ti stessero spiando, spiando, nessuno ti sta spiando, smettila di essere così paranoico!

“Keith.” Lei non ti parlerà, ma i suoi occhi sono fermi e limpidi; per qualsiasi ragione lei abbia fatto questa scelta, è sicura che sia la migliore. È la voce di tuo padre che ti raggiunge da dietro, assieme con la mano che ti stringe la spalla in una maniera che lascia poco spazio alla discussione. “Andiamo in città."

Una risata isterica ti cresce in gola, ma la spingi giù. Tuo padre sembra improvvisamente oh così interessato alla sua molto importante spesa.

Vuoi dire ‘fanculo, ma non lo fai. Vuoi odiarli e smettere di parlare loro, ma sai che non lo farai.

Vuoi un fottuto telefono per chiamare la tua famiglia, la tua altra famiglia, quella che non ti pugnala alle spalle ma combatte al tuo fianco, ancora e ancora, e crede in te anche quando non lo fai nemmeno tu. Quindi ti alzi e ritorni alla hoverbike.

 

Oh, perché non io ho bisogno di mentirti, 
tu non mi spezzerai mai il cuore; 
sì, tu troverai la verità qui tra le mie braccia. 
Allora, puoi dirmi perché ci importa delle voci, baby?

 

Siete a tre miglia dalla baracca quando tuo padre attiva i microfoni dei vostri elmetti, così da poter parlare al di sopra del volume del motore.

Il piano che hai costruito è semplice: riservargli un trattamento silenzioso fino a quando non potrai scappare nel mercato, comprare il telefono e poi nasconderti da qualche parte per chiamare qualcuno, chiunque, chiunque, Hunk, Pidge, Lance, probabilmente chiamerai Lance, perché è il meno probabile a sgridarti per aver messo le mani su un telefono usa-e-getta quando la Garrison vi sta tenendo d’occhio.

Tuo padre dice, “Ci stanno guardando,” però, e il tuo piano finisce dritto fuori dalla finestra. Beh, la prima parte, almeno.

“La Garrison?” ma lo sai già. Tuo padre sa che tu sai e non ti risponde davvero.

“Non possono scoprire che tua madre è qui, Keith. Che è Galra è tutto ciò che hanno bisogno di sapere per portarla via."

Beh, ovvio. Non è che avessi bisogno che te lo scrivessero. Vuoi solo sapere perché ciò significa che lei rimane confinata tra i muri della tua casa. E senti un briciolo di soddisfazione contro il tuo Lance immaginario che ti ha chiamato un teorico complottista l’altro giorno.

Tuo padre prende una curva appena troppo stretta e tu ti stringi più forte. “Non lasceranno andare Shiro, Keith."

Il tuo cuore diventa di roccia e crolla nel mezzo di un battito, un peso morto nel tuo petto. Staresti mentendo se dovessi dire che non ci hai pensato, che non hai considerato l’opzione, ma in qualche modo quello scenario ha mantenuto quel velo di falsità tipico del peggiore dei casi, dell’incubo di un bambino. Tu sapevi già che tecnicamente potrebbero, ma— in effetti, come potrebbero?!

Il motore ruggisce abbastanza forte da coprire le vostre parole e stai correndo alcune miglia sopra il limite, ora, e ti chiedi quanto abbiate davvero bisogno di fare la spesa e quanto, invece, abbiate bisogno di privacy. “Che cosa vogliono?"

Tuo padre preme appena di più sull’acceleratore. “Sei più intelligente di così, Keith. Pensa meglio."

Conoscenza o morte. Non sei mai stato bravo sul lato della conoscenza del mantra delle Lame, per l’angoscia di Kolivan. Per l’angoscia di tutti, sei sempre stato più incline a stupidate che ti hanno portato molto più vicino all’altra parte della frase.

Ugualmente, sai che un pezzo sta mancando. Hanno preso Shiro e si sono liberati di tutti voi. Se avessero voluto la verità, ti avrebbero tenuto. Se avessero voluto i Leoni, beh, peggio per loro, siete tornati sulla Terra con una navicella normale. Cos’altro? Cos’ha Shiro che manca a tutti voi?

Nel momento in cui ti colpisce, ti senti un idiota.

 

L’invidia corre in profondità, la gelosia giù nascosta;
è facile da vedere, ma è più difficile lasciar perdere.

 

Dai la colpa agli anni a svegliarti per trovare Shiro già nel mezzo di un qualche tipo di esercizio fisico, o con uno sguardo vacante che lo teneva per tutto il giorno. Dai la colpa alle storie dell’orrore che sono filtrate tra la fusione mentale del legame dei Paladini; alle, grazie al cielo brevi, esperienze che tu stesso egli altri avete subito.

Sin dal primo giorno, ci hai pensato come un qualcosa di negativo da trattare con cautela con Shiro, non come un potenziamento.

Il sangue lascia il tuo viso mentre sussurri, così piano che non sei nemmeno sicuro il microfono ti prenda: “Il braccio."

“L'arma,” tuo padre ti corregge, la voce fredda. “La tecnologia che ci sta dentro."

Il potere bellico, non lo dice, ma lo senti lo stesso. La Galaxy Garrison è l’avamposto più avanzato per quel che riguarda le esplorazioni spaziali, scienziati da tutto il mondo vengono a lavorare lì, e si tratta, seppure non per dominio pubblico, della prima agenzia governativa ad avere avuto contatti con gli alieni.

È solo buonsenso realizzare che le armi umani non sono paragonabili alla tecnologia aliena. Anche senza l’avanzamento tecnologico di Altea, i Garla sono così superiori ai terrestri. Che significa che l'esercito farebbe qualsiasi cosa per ottenere più informazioni sui suoi nemici, per provare a scoprire come respingere un attacco.

“Voltron—"

“Voltron è senziente, o almeno lo sono i leoni,” ti interrompe tuo padre. “Non possono essere controllati da nessun governo, non è il loro obiettivo e loro non lo permetteranno. La Garrison non farà mai affidamento su una macchina di cui non possono nemmeno scegliere il pilota. È per questo che hanno ottenuto il monopolio sull’addestramento di astronauti e piloti decenni fa."

“Mente il braccio è controllato pienamente dal volere di Shiro,” e improvvisamente arriva un flash, di Haggar che sovrasta Shiro, ridendo, vantandosi, chiamando ricerca ciò che non è stato altro che tortura.

Avresti dovuto saperlo quando hai salvato Shiro da quel tavolo nel deserto, dopo che è tornato per la prima volta, che la Garrison e i Druidi non sono poi così differenti.

Un altro pensiero ti raggiunge, uno che ti fa tremare così tanto da farti sobbalzare contro la schiena di tuo padre. “Il braccio è attaccato ai nervi di Shiro. Non può essere rimosso…"

“Sì, beh.” Tuo padre si ferma. Lo guardi pensare un momento anche se non puoi vedere la sua espressione attraverso l’elmetto, fino a che non sospira. “Troveranno un modo."

Ti viene da vomitare.

 

Noi non ci nasconderemo (noi non ci nasconderemo), 
noi sappiamo ciò che loro non sanno.
Una cazzo di corsa, prometto che ti terrò stretto.

 

Non ti disturbi a nascondere il tuo piano da tuo padre, dopo quello. Pensi per un buon terzo del viaggio, e arrivi alla conclusione che tua madre è sulla Terra per un motivo, tuo padre sa troppo per essere davvero così disinteressato alla cosa, e che se sei davvero così facile da controllare avrai bisogno di aiuto.

Lui ti manda ad un negozio di elettronica per prendergli alcuni pezzi per la TV che sta cercando di aggiustare. Che l’uomo dietro il bancone ti venda un cellulare usa-e-getta senza ricevuta è solo un optional aggiuntivo che non comparirà da nessuna parte sulla carta di credito di tuo padre.

C’è una steak-house all’angolo tra la Terza e Boulevard. Tu e tuo padre andate là, pranzate e parlate un po’. Racconti un paio di aneddoti tagliando via attentamente ogni dettaglio spaziale dalla storia e tuo padre ride quando sente che un malfunzionamento al simulatore di volo della Garrison ha fatto sì che questo provasse a uccidervi. Finite, pagate il conto, tornate a casa.

È vuota quando arrivate e vedi le spalle di tuo padre che si irrigidiscono per un momento. Bussa alla porta quattro volte, e poi ancora una dopo una pausa appena più lunga. Un’asse del pavimento si muove, poi un’altra e una terza e infine tua madre si issa fuori da un buco sotto la pavimentazione.

Lo controlli. È appena grande abbastanza da contenerla; Hunk non ci starebbe, probabilmente nemmeno Shiro. Lance forse, se piegasse quelle sue gambe stupidamente lunghe. Ti senti claustrofobico solo a guardarlo.

Lei guarda tuo padre, l’espressione seria. “Sono venuti e hanno perquisito la casa meno di dieci minuti dopo che ve ne siete andati."

Lui non sembra sorpreso come tu ti senti quando chiedi, “Che cosa cercavano?"

“Le tue analisi del sangue sono sempre state un po’ strane,” ti risponde lui. “Probabilmente adesso hanno un’idea migliore di quale possa essere la ragione."

Ti sale la bile nella gola. “Non c’è niente che provi che io sia nulla di diverso da un umano, qui."

“Dovevano controllare per sicurezza,” Krolia interviene, poi aggrotta la fronte. “Sta succedendo qualcosa. È la prima volta che fanno irruzione."

Il telefono nella tua tasca è un punto di calore bollente che richiama tutta la tua attenzione, che tende ogni tuo nervo, cancella ogni altro pensiero. Guardi a tuo padre e lui annuisce. “Dovunque sia che sparisci di solito, non hanno idea di cosa tu faccia là quindi è probabilmente oscurato in qualche modo. Vai."

E tu vai, alla tana di un enorme leone robot.

 

Perché ora tutte le cose che abbiamo detto e fatto,
traviate, rese sbagliate.
Sembra che tutto l’amore sia svanito.
(Lo abbiamo perso)

 

Vorresti poter chiamare Shiro o Kolivan, perché loro sanno sempre cosa fare meglio di te. Allura è una diplomatica quindi anche lei potrebbe aiutare, ma per qualche motivo dubiti che il tuo telefono possa far arrivare una chiamata all’altro capo dell’universo. Rimangono gli altri Paladini, e devi pensare attentamente perché hai solo una chiamata. Il tuo telefono sarà anche non tracciato, ma gli altri lo sono e se lo stesso numero chiama due o tre di loro la Garrison lo scoprirà.

Pidge sarebbe la scelta migliore, hacker quale è, ma c’è il piccolo problema di suo padre che vive alla Garrison e lei che passa a trovarlo così spesso. La chiami quando è dentro, mandi al diavolo la tua unica possibilità. Quindi, non Pidge.

Hai chiamato Hunk due giorni fa come programmato, quindi sai che è ancora nelle isole Samoa. Se dovesse ricevere una chiamata sospetta e improvvisamente prendere un volo per gli Stati Uniti, gli starebbero alle costole immediatamente.

Lance è tornato a Cuba, ma l’ultima volta che lo hai sentito, stava pianificando di venire negli States per visitare suo fratello maggiore Marco, che ancora vive qui, per andare insieme in un viaggio in macchina. Non sei sicuro di quanto Lance potrebbe fare eccetto aiutarti a piombare dentro con le pistole in pugno — che è ancora un piano che ritieni degno di considerazione —, ma è anche l’unico che puoi contattare senza passare direttamente per il suo cellulare approvato dalla Garrison.

Dopo che siete tornati, prima che foste separati, ci sono state delle feste. Alcune ufficiali, altre meno. Ad una di questa, l’intera famiglia di Lance è stata presente, e davanti a tutti Marco. Marco che è appena un paio di sfumature più scuro del suo fratellino, pacato e rilassato e così fratello-maggiore-di-un-branco-di-stronzetti-da-salvare-perennemente. È stato solo uno scherzo tuo e di Pidge, chiedere a Marco il numero in nome di Shiro. Il fratello di Lance è sembrato divertito da quanto rosso e imbarazzato fosse il più grande dei Paladini, ma tu conoscevi Shiro abbastanza da realizzare che, interessato o no, sarebbe stato rassicurato di avere qualcuno più o meno della sua età con cui uscire ogni tanto, mentre si riabituava alla vita sulla Terra.

Poi Shiro è stato arrestato per crimini di guerra e tu non hai mai avuto la possibilità di passargli il contatto.

Ora, schiacci i numeri sulla tastiera con rabbia.

Tu non sei un tipo da persone. Tutti e pure i loro vicini di casa lo sanno. È per questo che sei così impegnato a pensare come spiegare il tuo disperato bisogno di contattare Lance su una linea sicura, che a malapena ti accorgi che qualcuno ti ha risposto.

Pronto?

“Ho bisogno di parlare a tuo fratello dove la Garrison non ci spii per arrestarci tutti.” Sì, tu decisamente non sei un tipo da persone.

Provi a raccogliere le parole per spiegarti meglio, ma Marco non ti da neanche il tempo. Lo senti chiamare qualcuno dall’altro capo della linea. “Hai un culo enorme; è Keith,” dice, e tu non sai se essere più sorpreso che ti abbia riconosciuto e che consideri una tua chiamata un qualche tipo di fortuna.

Poi qualcuno strilla il tuo nome; qualcuno che non è Marco, ma nemmeno Lance.

Sbatti le palpebre. “Pidge?"

 

Rimaniamo incastrati nelle nostre teste,
dicono cattiverie finché non camminiamo già morti, dicono cattiverie finché non camminiamo già morti.
(morti morti)

 

Sì, è una lunga storia di cui non possiamo rischiare di parlare al telefono,” Pidge dice, brusca, e tu senti qualcosa bruciare nel tuo petto perché tra tutti lei è così vicina eppure non sei autorizzata a vederla e a volte fa troppo male. Un suono addolorato ti scappa, ma lei è abbastanza gentile da non menzionarlo. Per ora. “Facciamola breve, sei ancora nel deserto?"

“Sì, ma non è più sicuro,” rispondi. “La Garrison ha fatto irruzione in casa mia oggi, cercavano qualcosa. Pidge, perché sei con Marco? Dov’è—"

Sì, sì, dirò a Lance che ti manca e tutta quella roba da rivali macho-men che fate voi, ora concentrati. Non è solo le irruzioni; uno dei stellati che sono stati dichiarati rotti l’anno scorso si è mosso quattro mesi fa. Sta guardando le coordinate della tua catapecchia da allora."

Il sangue nelle tue vene sembra letargico, troppo spesso per correre come si deve e tenerti caldo e funzionale. Infatti, ti senti alquanto spezzato e freddo, grazie al cazzo. “Di’ a Lance che accetterò la sua lettere di scuse per avermi chiamato un teorico complottista."

Da qualche parte sullo sfondo, puoi sentirlo urlare che non ha mai fatto nulla del genere di fronte a te quindi come fai a saperlo? È quasi abbastanza quotidiano da farti rilassare un po’.

Keith, sapevo che eri controllato da mesi, ma non potevo rischiare dicendotelo al telefono. A malapena sono riuscita a far venire qua Lance e mi ci sono voluti così tanti riferimenti a video-game che ero pressoché certa non avrebbe capito neanche lui. Pure Hunk è qui, ha ottenuto un permesso speciale per venire a visitare suo zio che si è all’ospedale per un incidente.

Sei pressoché certo di ricordare Hunk che ti diceva che la sua famiglia ha tagliato tutti i ponti con il suo unico zio Americano dopo aver scoperto che questi aveva cacciato la figlia per essere lesbica, ma sei anche pressoché certo che ciò non compaia su nessuno dei file della Garrison. Per un momento, ti chiedi se sia una fortunata coincidenza o se Pidge si sia sprecata ad organizzare l’incidente personalmente. Non ti stupirebbe. 

“Quindi,—“ dici invece, perché ha ragione che è meglio farla breve, “—sono l’ultimo?"

Sui quiznackamente difficile da trovare, Kogane, vivi nel quiznack deserto e il tuo rapporto con la tecnologia consiste perlopiù nel prendere roba a calci finché non parte.” Okay, questa è cattiva. “Inoltre, sei probabilmente il secondo obiettivo sulla lista della Garrison. Appena avranno finito con Shiro—"

“Vogliono il suo braccio,” dici, l’urgenza di nuovo subito al centro della tua mente. “Sanno che è Galra, vogliono studiarlo."

E probabilmente replicarlo, sì, temevamo che questo fosse il caso. L’unica cosa che non sappiamo è come pianifichino di giustificare le loro ricerche senza dubbio invasive.

La radio giace silenziosa accanto ai tuoi piedi, ma è come se ne potessi ancora sentire il ronzio nelle orecchie. “Stanno cercando di condannarlo per tradimento. Per aver combattuto per Lotor."

… Quello era il suo clone, non lui."

“Non credo che alla Garrison importi. Sono quasi riusciti a farglielo ammettere ieri, con tutte le loro stupide domande."

Come fai a— No, sai cosa?, non ho tempo adesso.” Prende un respiro profondo e tu ti prepari; non sarà una buona notizia. “Keith, hanno segnato una delle sale operatore d’emergenza della Garrison come ‘inagibile per rinnovamenti’ per la data tre settimane da oggi."

“Una sala operatoria nella Garrison? Da quando?"

Da due anni dopo il fallimento della missione Kerberos. Keith, è la più avanzata che hanno ed è troppo presto per dei rinnovamenti. Vogliono fare qualcosa là dentro."

“Perché non l’hanno solo prenotata? È loro!"

Perché scrivere rimozione chirurgica di protesi aliena da un veterano di guerra non consenziente li fa passare per i cattivi se qualcuno viene controllare."

Soffochi nella tua stessa saliva. Sei assolutamente paralizzato ora, l’orrore che ti stringe come una morsa. In qualche modo, ti perdi la lotta dall’altro capo della chiamata fino a quando una voce maschile conosciuta non ti scuote dalla tua trance. “Okay, il tempo è quasi scaduto, mullet, puoi esplodere di rabbia più tardi. Se hanno prenotato la stanza, vuol dire che sono sicuri di riuscire a condannare Shiro per allora e se lo spostano nelle celle di massima sicurezza, non saremo in grado di farlo uscire da soli."

“Allura e le Lame—"

Contali fuori, saranno il nostro punto d'appoggio dopo che avremo lasciato l’atmosfera, ma non si può far arrivare una nave spaziale sulla Terra senza che se ne accorga nessuno. Inoltre, in quanto alieni starebbero superando i loro confini, che ci farebbe finire in una pila di quiznack anche peggio di ora."

Da qualche parte sullo sfondo, senti Pidge borbottare la stai ancora usando male, e in qualche modo ti fa sentire meglio. Il tuo team è capace, Pidge sa cosa sta facendo e Lance sa essere serio quando necessario; se devi essere tagliato fuori dalla maggior parte della pianificazione, non vorresti che l’incarico fosse affidato a nessun altro. “Cosa dovrei fare?"

Ti direi sorridi e sii carino, ma quello lo fa già Hunk,” Lance sospira. “Dobbiamo trovarci tutti assieme per dare inizio al piano. Dove pensi che possiamo venire a prenderti? Da qualche parte dove la Garrison abbia difficoltà a seguirti, quindi, tipo, magari non casa tua."

Il tuo primo pensiero è ovviamente il nascondiglio di Blue, ma cancelli l’idea in fretta. È pur sempre nel bel mezzo di un canyon; solo perché sei riuscito a scappare a bruciapelo una volta, non significa che potresti farlo di nuovo se ti vedessero andare laggiù.

“In città,” dici alla fine, ripensando a quanto facile sia stato scivolare nella massa di lenti umani dopo tutto l’allenamento fatto con le Lame. Quando bene ti abbia fatto stare sentire la fantomatica pressione di occhi su di te sparire mentre ti confondevi nella folla. “Dammi un punto di ritrovo dove potete arrivare tutti senza essere notati e ci troviamo lì."

 

Perché ci importa delle voci, baby?
Già, perché ci importa delle voci, baby?

 

Le persone sono orribili per fare conversazione, ma devi ammettere che sono utili come scudo. Che suona alquanto inquietante ed orribile, ora che  ci pensi, quindi dovresti trattenerti dal dirlo mai ad alta voce.

Comunque, navighi la folla cambiando direzione il più spesso possibile pur tenendo in mente la tua destinazione, e evitandola.

Conosci il 'Seconda Stella A Destra’?” Lance ti ha detto. “Il bar dove vanno tutti i cadetti che sgattaiolano fuori, prima o poi? O eri troppo preso ad essere una persona noiosa per rompere le regole per divertimento?"

Tu gli hai fatto notare che anche Shiro sapeva del Seconda Stella, e lui era l’allievo prediletto della Garrison. Lance ha riso mentre Pidge richiedeva informazioni compromettenti. Ti hanno detto di incontrarli lì, che era abbastanza defilato da non renderli troppo visibili ma abbastanza scontato che la Garrison non li penserebbe così stupidi da andare lì per un incontro segreto.

Come hai già fatto notare, non sei sicuro di fidarti di questo ragionamento, ma, alla fine, Pidge è il vostro genio di turno quindi le hai obbedito. Pensi che diventare diciassettenne o diciottenne — dovresti davvero tenere meglio i conti — nello spazio con il vostro branco l’ha tramutata in un tiranno. Hai visto le sue foto di prima di Kerberos, oggi sarebbe potuta essere una brava ragazza educata, forse.

Ti prenderebbe a calci in culo se ti potesse sentire, e ti fa sorridere da solo.

Quando hai camminato senza meta per due ore e hai comprato abbastanza robaccia da far sì che la banca mandi una mail a tuo padre — e così gli faccia sapere che stai combinando qualcosa —, fingi di andare al bar per pranzo.

Il tuo cuore non sta battendo forte abbastanza dal saltarti fuori dalla cassa toracica, non essere un idiota, non è anatomicamente possibile e lo sai.

Ma lo stesso.

 

Oh, perché io non ho bisogno di mentirti,
tu non mi spezzerai mai il cuore.
Sì, troverai la verità qui tra le mie braccia,
allora, puoi dirmi perché ci importa delle voci, baby?

 

Il primo che vedi è Hunk, per pura virtù della sua altezza sola. È di una testa al di sopra del resto della folla, dove sta con le braccia incrociate al bancone, appoggiato a questo pigramente con la schiena. Non c’è traccia della sua banda arancione e i capelli gli sono cresciuti e stanno legati in una coda, ma la sua stazza, la forma tonda della mascella che parla di risate forti, le rughe attorno agli occhi che tutti incolpate scherzosamente alle sue tendenze materne, la sfumatura cioccolato della sua pelle ora ancora più scura dopo un mese a casa… tutto è così intrinsecamente Hulk che stai già correndo prima che il pensiero sia completamente registrato.

Anche lui ti vede, magari proprio perché stai correndo, sì, ma pensi di vedere uno scintillio sospetto nei suoi occhi, quindi forse non sei l’unico che ha trattenuto il respiro fin da quando vi hanno separati.

Hunk è grosso. Grosso abbastanza che quando ti schianti contro il suo petto ci puoi affondare il viso e nascondere tutte le luci, e le sue spalle sono così larghe che quando lui ti avvolge le braccia intorno è come se ti stesse circondando completamente nel suo abbraccio, uno scudo fino al midollo, un fagotto umano di protezione e calore.

Dio, ti manca così tanto.

Una mano fresca si unisce a voi subito dopo. Non sobbalzi solo perché il battito di Hunk resta rilassato quindi chiunque ti sia alle spalle e stia passando le mani tra i tuoi capelli deve essere una persona fidata. Hai un’idea alquanto precisa di chi possa essere, comunque.

“Mi dispiace, ragazzi,” dice Lance, infatti, e tornare a Cuba ha ravvivato un po’ di accento sulle sue labbra. “Prima si corre, dopo ci si abbraccia."

È alquanto ipocrita da parte sua, considerando che è sempre il primo ad accoccolarsi contro Hunk ad ogni possibilità, ma lo permetterai perché, come sai bene e accetti, sei paranoico come un quiznack.

“Dove?” chiedi, mentre Hunk si occupa di liberare i vostri arti.

Lance ghigna. “Su."

 

Prova a tenere un cuore aperto, prova ad abbassare la guardia,
non— non preoccuparti delle voci, babe.

 

Salta fuori che Lance si è registrato in un hotel a L.A. per tenere alta la facciata del viaggio tra fratelli, ma Marco ha prenotato per loro una stanza sopra il Seconda Stella, con il cognome di vostro padre così da non essere notati.

Sapete tutti poco del padre di Lance, soltanto che il buco che ha lasciato nel ritratto di famiglia è marchiato, bruciato e pulsa ancora di un dolore vago se pressato durante gli esercizi di fusione mentale, quindi siete abbastanza cauti da non chiedere di più. Sei solo grato che Marco tenga un documento falso con il suo vecchio cognome, da prima che tutti i fratelli lo cambiassero per quello della madre.

La stanza dovrebbe essere per una persona sola, quindi il fatto che ci siano sei di voi ora non dovrebbe renderla così confortevole come sembra, specialmente per te. Eppure, in qualche modo, non sembra poi così male con Pidge attaccata alla tua sinistra, computer sulle gambe mentre ti fa vedere cosa avete, e il petto di Hunk contro la tua destra. Lance ha preso possesso del grembo di Hunk ma si diverte malignamente ad allungare le sue stupide gambe sulle tue e su quelle di Pidge, toccando il PC con il piede quel tanto che basta per spingerla a schiaffeggiarlo via. Marco e Matt, mura silenziose di fratelli maggiori, vi guardano dalle loro posizioni, il primo seduto sul davanzale della finestra per controllare la strada e l’altro sul pavimento di fronte alla porta.

Non ti senti intrappolato, ma senti, con dolorosa chiarezza, la mancanza di un corpo in più nella vostra ammucchiata di coccole.

Il braccio di Hunk scivola attorno alla tua testa per posarsi sulle tue spalle, e stringe. “Ce lo riprenderemo."

Gli credi. Lui è nel tuo team, dopotutto.

 

Esci dal gioco del gossip, esci dalla parata dell'odio, 
non— non preoccuparti delle— non preoccuparti delle— 
non preoccuparti delle voci.

 

Amore è sempre stata una parola per evitare la quale eri disposto a fare il giro lungo, una volta. In ogni sua accezione, suonava come una frode fatta per ripulirti, come un trappola pronta a scattare sotto i tuoi piedi e divorarti intero. Tuo padre ti ha amato come poteva un uomo dell’esercito con un enorme segreto; era reale, ma ti ha quasi soffocato una volta di troppo, e ti ha insegnato la diffidenza molto più dell’affetto. Se dovessi indicare la persona che ti ha tirato di nuovo a quel concetto, sarebbe Shiro.

Shiro con i capelli neri, Shiro con le provocazioni che funzionavano fin troppo bene per spingerti a fare meglio e studiare di più, Shiro con una mano sulla tua spalla e l’altra a puntare la profondità del cielo. E poi chissà?, magari un giorno saremo lassù assieme in missione! Ti chiedi se si ricordi di quelle parole, se le rimpianga mai.

Shiro ha aperto una diga e i Paladini l’hanno distrutta e le Lame hanno spianato la strada perché tua madre camminasse di nuovo dentro. E ora non sei sicuro di essere disposto a fare senza alcuno di loro.

Il cristallo di Balmera nella tua mano sembra molto più pesante di quanto sia, ne sei consapevole, ma questo non ferma le tue dita dallo stringersi attorno ad esso, rifiutando di lasciarlo semplicemente dondolare dal braccialetto di pelle attorno al tuo polso. Lo lascerai andare quando sarai nella Garrison, lo promessi, ma ora vuoi solo… un po’ di conforto. Preferiresti avere Hunk o gli altri o Shiro o tua madre, ma, eh. Dovrai accontentarti di questo.

Non sei contento. Sei quiznackamente nervoso.

Tu e tuo padre state nella baracca, ma guardate dalla finestra mentre tua madre corre via, testa e corpo coperti di vestiti scuri e stretti. Ti ricorda un po’ troppo il tuo test con le Lame, puoi addirittura sentire le bombe che esplodono nella tua testa e sobbalzi ad ogni detonazione immaginaria.

Tuo padre ti tocca la spalla con una mano esitante. “Non la troveranno se lei non vuole,” ti rassicura e tu annuisci.

Il nido del Leone Blu è un posto sicuro dove la maggior parte della tecnologia umana non funzionerà, mentre i sensi Galra di tua madre e il meccanismo di invisibilità di Pidge non ne sono influenzati. Non la troveranno, e verranno da te con delle domande. E tu sarai pronto per loro, perché lo sei sempre.

Tua madre starà nascosta mentre tu fai le tue cose da Paladino, che sarebbero salvare le persone e proteggere l’universo. E Shiro conta come persone e gli umani con tecnologia Galra suona come una cattiva idea anche nel migliore dei casi.

Tua madre scompare nel deserto. Conti numeri nella tua testa, e ti ci vuole davvero troppo per realizzare che stai contato i tick piuttosto che i secondi.

Raggiungi duecentotrentasette e due hover-quad spuntano alla tua porta, i loro autisti in uniforme della Garrison.

 

(Non preoccuparti delle, non preoccuparti delle) 
Voci, voci, non preoccuparti delle voci.

 

È strano guardare la faccia di Iverson e sapere che sei stato tu a rovinargli l’occhio. Cerchi nel tuo petto per qualche tipo di rimorso, ma non ne trovi. Probabilmente ha a che fare con il fatto che sei ammanettato, ci sono due ufficiali facilmente una volta e mezza la tua altezza e due volte la tua stazza che ti tengono per le braccia, e le tue retine sono per sempre marchiate con l’immagine di un soldato che colpisce tuo padre alla tempia con il calcio del fucile per farlo svenire.

Hai imprecazioni sulle tue labbra che farebbero storcere il naso a Kolivan e sobbalzare Allura per lo shock, ma i loro significati andrebbero persi a questi umani quindi te li tieni per te.

(Quando hai iniziato a pensare agli umani come loro?)

Tu pensi, Shiro. Stringi il cristallo di Balmera nel palmo.

Iverson non ti sta facendo domande, i suoi occhi dicono che sa perfettamente quante possibilità abbia che tu risponda. Bene, è bello sapere che siete sulla stessa lunghezza d’onda. Sospira alla tua occhiataccia come se stesse avendo a che fare con un bambino indisciplinato, e tu giuri che gli proverai esattamente quanto si sbagli. Più tardi. Dopo che hai completato la tua missione.

Come ti mancano i vecchi comunicatori. Anche solo una stupida battuta da Lance o un’incomprensibile stringa di dati da Pidge sarebbe carina; cavolo, accetteresti anche una sgridata di Allura o le grida di panico di Hunk, ora come ora.

Iverson preme un bottone sulla sua scrivania. “Portare il prigioniero Shirogane nel mio ufficio,” chiama nell’interfono, e ti confonde un po’. È davvero così stupido?

I soldati ti tirano bruscamente da una parte, e per i successivi minuti Iverson ti studia. “Confesserebbe di aver assassinato Kennedy se gli dicessi che sei nei guai, lo sai, vero?"

Lo sai. Non ti importa perché Shiro non starà qui abbastanza a lungo da dire una sola parola incriminante.

Il tuo silenzio deve essere irritante per il tuo vecchio istruttore. Di sicuro lo era quando ti stavi addestrando qui, quindi ricorri ad esso.

Aspetti.

 

Perché ci importa delle voci, baby?
Già, perché ci importa delle voci, baby?

 

Shiro sembra abbastanza in salute, che è la sola ragione per cui non ti getti in un attacco d’ira nel momento in cui lo trascinano nella stanza. I suoi polsi sono ammanettati assieme davanti al suo inguine e ad una cintura attorno alla sua vita, e la catena che li tiene assieme cade fino alle caviglie per legare anche quelle, quello che basta per rendere impossibile la corsa ma non tanto da impedirgli di camminare da solo. Indossa una tuta grigia da prigioniero e uno sguardo infestato. Ti chiedi quanti flashback abbia avuto da quando è qui.

Per esausto che sia, i suoi occhi cadono su di te e si spalancano. Il suo portamento cambia immediatamente, da docile mansuetudine alla rigidità dell’indignazione, le spalle larghe e i denti mostrati. “Che cosa ci fa lui qui?!” Le sue catene tintinnano quando tira in avanti.

Iverson non sembra minacciato. Non pensi sia così stupido da sottovalutare la forza del braccio metallico, quindi assumi che sia stato disattivato in qualche modo. In effetti, quando scocci uno sguardo discreto, penzola inerte dalla spalla di Shiro, i suoi movimenti per lo più il risultato di essere legato all’arto di carne.

Maledetti stronzi.

I soldati che tengono Shiro sembrano molto meno rilassati del loro comandante, e tirano il loro prigioniero indietro con poca gentilezza. Il cristallo di Balmera si scalda lentamente nella tua mano.

“Il signore Kogane, qui, è sospettato di nascondere forme di vita aliena ostile,” dice Iverson.

Serve tutto il tuo controllo per non ringhiargli contro. “I Galra non sono tutti ostili!"

Puoi vedere gli ingranaggi che si muovono nella testa di Shiro, pezzi che scivolano per prendere posto nella nuova immagine, piani che si formano con unico scopo portare il suo compagno fuori da qui. Vedi anche il momento in cui le sue spalle crollano, il suo sguardo si annuvola e lui di sua volontà, consciamente, si getta nella ragnatela di Iverson.

“Io—“ Non gli lasci dire niente di più.

Il cristallo ti brucia la pelle e tu la cambi con un ruggito dal profondo del tuo petto.

 

Oh, perché io non ho bisogno di mentirti,
tu non mi spezzerai mai il cuore.
Sì, tu troverai la verità qui tra le mie braccia.

 

Porco quiznack, amico! Porco quiznack!” 

Puoi usare quella parola nel modo giusto per una volta, Lance?!

Ragazzi, non è per mettervi pressione o cosa, ma che ne dire se ne parlassimo più tardi, oh quiznack, ci stanno sparando! Ci stanno sparando!

Ti chiedi come ti sia potuto mancare questo casino, sul serio. La tua ansia deve essere stata forte.

Shiro è come una valigia che ti traini dietro. È silenzioso, sembra perso, e ti segue docilmente dovunque lo tiri per il braccio metallico. È così da quando hai spezzato le sue catene a mani nude.

Se non conoscessi di meglio dopo Ulaz e Thace e le Lame, saresti preoccupato che guardarti possa averlo fatto finire in qualche brutto posto della sua memoria. Ora come ora, siete entrambi troppo intelligenti per lasciare che alcuni tratti somatici funzionino da trigger; è probabilmente solo lo shock di vederti più alto di lui che ha spezzato la sua psiche umana per un momento.

(Dovresti davvero smettere di pensare agli umani come loro. È un po’ difficile da fare ora, però.)

La Garrison avrà un po’ di lavoro di insabbiamento da fare dopo oggi. Ti chiedi come spiegherebbero una bestia dalla pelliccia viola che trascina di peso l’Ufficiale Shirogane per la base, se i video dovessero mai trapelare. Ti fa mostrare le zanne in un sorrisetto divertito che sei sicuro al settanta per cento di aver preso da Pidge.

“Keith?”

Ti volti. Shiro ti sta guardando e sta sbattendo le palpebre troppo spesso per essere normale. Il tuo ghigno si ampia di nuovo. “Chiudi la bocca, Shiro. Ci entreranno le mosche."

Lo tiri stretto a te quando salti attraverso una finestra, le schegge di vetro che falliscono nel tagliare la tua pelle spessa ora e la caduta del terzo piano in qualche modo incapace di fare nulla di più che farti tremare un po’ i denti quando atterri sui piedi con la bocca aperta.

Ci sono raggi laser che stanno aprendo un buco nella rete elettrificata attorno alla Garrison e facendo la guardia alla sagoma scura di una navicella che fluttua appena a pochi centimetri dal terreno. Le tue gambe sono più veloci di quelle di un umano ora, quindi non lasci andare Shiro quando inizi a correre in quella direzione.

Lei si lascia scappare un suono lamentoso quando riconosce le figure, ma non hai tempo da perdere per la sua sgridata e ti limiti ad accelerare.

 

Allora puoi dirmi perché ci importa delle voci, baby?

 

Laser bianchi abbattono un’altra porzione del muro per allargare il buco abbastanza da lasciarti passare. Una guardia quasi ti colpisce con un taser, ma un colpo da cecchino fa saltare l’oggetto dalle mani dell’umano e tu lo spedisci a metri di distanza con uno schiaffo. Un lazo verde si lega alla recinzione e la corrente elettrica corre attraverso di esso fino alla navicella, caricandola ancora di più.

Superi Lance e Hunk andando alla navicella e loro continuano a sparare per coprirti la fuga; lasci che Pidge ti aiuti a sollevare Shiro dentro mentre lui già inizia con il suo inevitabile sproloquio; ascolti tua madre che urla avanti e indietro su una tremula connessione con quella che potrebbe essere la voce di un’allegra Allura o di un Coran in pieno panico.

Fidarti che le persone ti guardino le spalle non è il tuo punto forte, ma stai imparando.

Il cristallo di Balmera dondola dal tuo polso, brillando appena.



 


Note d'Autrice:
E con questo sto ufficialmente passando troppo tempo a scrivere che dovrei dedicare allo studio, ma, ehi, non sono mai stata tanto diversa.
Solita trafila: non segnalatemi per plagio se la storia vi sa di familiare, è pubblicata anche in inglese su AO3 ma l'autrice sono io, prometto solennemente.
Mi fa piacere che la prima fic di Shiro fosse un duemila parole sì e no e adesso questa passi le ottomila. Il mio cervello mi ha tratta in inganno facendomi credere che questa serie potesse essere una cosa rapida, corta e carina, ma, nope, tempo di un'altra mostruosità. Grandioso.
Chi di voi è interessato alla mia roba in inglese, qui ci sono il mio Tumblr e il mio AO3, passate a trovarmi.

A presto,
Agapanto Blu


P.S.: Ho davvero infilato di straforo in questa fic la mia nuova crack ship, Shiro X Marco (il fratello di Lance)? Sì, assolutamente sì, e ne vado fiera.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Voltron: Legendary Defender / Vai alla pagina dell'autore: Agapanto Blu