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Autore: BALTO97    16/04/2018    5 recensioni
Crowley ha sempre chiamato Dean scoiattolo . ma se una strega trasformasse davvero il nostro cacciatore in un piccolo e adorabile scoiattolo ? come se la caverebbe Dean ? ma sopratutto come lo gestiranno Sam e Cass ?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Sam!” 

Il ragazzo, seduto al tavolo della grande sala intento a leggere un altro libro, fu riscosso dalla voce profonda di Castiel che lo fissava dalla porta.

“Hey Cass! Finalmente! Come è andata la caccia ?” 

Quella mattina Dean e l’angelo erano andati a indagare su un caso in una cittadina non lontana dove c’erano stati dei casi di sparizione molto strani.

L’angelo non rispose alla domanda dell’amico cacciatore.

“Aspetta..dov’è Dean?” chiese Sam alzandosi e guardando dietro l’angelo, ma del fratello nessuna traccia.

“Sam … Dean è …” disse Castiel abbassando lo sguardo.

“Cass che è successo? Dov’è mio fratello?” chiese con tono allarmato, Sammy.

L’angelo sospirò rassegnato poi mise una mano in tasca e ne estrasse una sciarpa di colore scuro te-nendola con cura con entrambe le mani.

“Cos’è?” domandò Sam confuso guardando sempre più incuriosito quello che Castiel teneva tra le mani.

L’amico sospirò nuovamente e, tentennando, con due dita spostò appena un pezzo della stoffa e fu in quel momento che gli occhi di Sam strabuzzarono!

Dalla coperta comparve un piccolo musetto marroncino con 4 baffetti dritti, due occhietti verdi, una piccola macchia bianca al centro e un tenero nasino nero, grande come un briciola, che si muoveva a destra e sinistra annusando l’aria.

“Cha diavolo è?!” esclamò il più piccolo confuso facendo saettare lo sguardo dall’angelo a quello che ha tutto gli effetti sembrava un piccolo scoiattolo.

“Dean!” affermò Cass osservando a sua volta quel piccolo musetto che, poco a poco, era uscito dalla sua “tana” mostrando le orecchie a forma di piccoli triangoli pelosi e le zampine anteriori.

Sam incredulo si portò la mani tra i capelli.

“Che diavolo è successo?” chiese confuso e allibito dal trovarsi davanti uno scoiattolo che Castiel aveva appena chiamato con il nome del fratello!

“Abbiamo controllato le scene del crimine e in ognuna c’era un sacchetto per le maledizioni”
“Quindi una strega…” affermò Sam.

“Si! L’unica persona che avevano in comune le vittime era la donna delle pulizie. Siamo andati a casa sua, ma quando siamo entrati una forte luce ci ha abbigliati e sbattuti contro il muro”

“Oddio!”

“Al risveglio, la strega era sparito e al posto di Dean c’era lui” e indicò la piccola palla di pelo.

Il giovane cacciatore, sconvolto, non sapeva più cosa dire: diavolo! suo fratello era stato trasformato in uno scoiattolo!

Si passò una mano sul viso cercando di riapprendere il controllo,

“Ok!” ed era deciso “Allora adesso…” stava dicendo , quando all’improvviso, il piccolo scoiattolo con uno scatto più da ghepardo che da roditore dalla coperta che lo avvolgeva volò sul petto del giovane.

“Oddio!!” esclamò sorpreso Sam che istintivamente cercò di afferrarlo, ma Dean, con altrettanta velocità aggrappandosi alla maglietta del fratello iniziò ad arrampicarsi fino ad arrivare alla sua spalla dove, con un altro salto, arrivò al tavolo iniziando a correre.

“Dean fermo” lo richiamò Sam iniziando a rincorrerlo!

L’angelo fece lo stesso andando dall’altra parte del grande tavolo.

Anche se piccolo, Dean scoiattolo, correva come una macchina di formula 1 e nel giro di due se-condi arrivò in fondo al tavolo.

Si guardò in giro, forse confuso o alla ricerca del prossimo appiglio dove poter saltare, ma prima che potesse agire le grandi e caldi mani di Sam lo avvolsero sollevando.
“Preso piccola peste scatenata” Disse stringendo appena tra le mani quella palla si pelo.

“Dovremmo trovare un posto dove metterlo” suggerì l’angelo guardando il piccolo animaletto che si dimenava tra le mani del fratello.

“Forse ho un’idea!” disse Sam.

Poco dopo i due guardavano il piccolo scoiattolo dentro una scatola di scarpe senza il coperchio ab-bastanza alta da impedirgli di saltare fuori.

Dean provava e riprovava mettendosi sulle zampette posteriori e saltando finendo inevitabilmente per cadere sulla schiena strappando una sorriso al cacciatore e all’angelo che lo osservavano.

Avevano provato a dargli da mangiare delle noccioline ma non le aveva toccate.
“Forse un po’ di birra…” propose l’angelo inclinando la testa.
“Certo ci manca solo uno scoiattolo barra fratello ubriaco…” ironizzò Sam ridendo, osservando Dean dritto in piedi sulle zampine posteriori che li guardava supplichevoli da quando aveva sentito la parola “birra”. 

*******

Nel pomeriggio Castiel era uscito per fare altre ricerche sulla strega mentre Sam era rimasto al bunker per fare ricerche sugli uomini scomparsi. Almeno quella era l’intenzione, in realtà ogni due minuti era distratto da l piccolo scoiattolo ch , nella sua gabbia di fortuna, squittiva in continuazione.

“Dean basta” sussurrò il giovane guardando il fratello nella scatola, ma Dea squittì ancora più forte in una sorta di lamento o forse pianto.

“Ok” disse Sam esasperato. Si allungò e sollevando il piccolo roditore con la mano lo tolse dalla scatola appoggiandolo sul tavolo.
Appena toccò il legno, Dean, iniziò a correre come Flash!

Lo scoiattolo facendo affidamento sulle unghiette e sui muscoli della zampe elastici e forti, si ar-rampicava dappertutto saltellando da scaffale a scaffale squittendo felice!

Sam cercava di rimanere concentrato sulle sue ricerche, ma quando lo scoiattolo, dalla libreria, gli saltò sul pc facendogli prendere un colpo non ce la fece più.

“Dean ora basta! Se non la smetti di correre ovunque ti chiudo in un cassetto” minacciò bonaria-mente e fece per prenderlo, ma Dean, veloce come sempre, gli scappò ricominciando a correre.

“Che peste!” esclamò sempre più frustrato sospirando tornando sul pc.

Circa 5 minuti dopo stava leggendo un pezzo interessante quando fu distratto da un rumore sospet-to , un rumore stridulo e insolito.

Si girò chiamando il fratello, ma quando quel rumore non cessò si alzò iniziando a guardarsi intorno.

“Ma che diamine succede?” si chiese ma poi, all’improvviso, il suo sguardo cadde sullo scoiattolo che stava sgranocchiando una gamba di legno della sedia.

“Dean !” urlò.

Il piccolo scoiattolo, spaventato, iniziò a scappare correndo sul pavimento, poi si arrampicò nuova-mente sul tavolo. Corse fino al lato, puntò la libreria e si preparò al salto, ma sfortunatamente doveva aver calcolato male la distanza perché anziché atterrare con tutte la zampine sullo scaffale poggiò solo quelle anteriori che purtroppo non lo ressero facendolo precipitare a terra.

Il tutto sotto lo guardo di Sam che, se all’inizio era arrabbiato per la sedia, dopo averlo visto cadere e schiantarsi sul duro pavimento e non muoversi più corse da lui preoccupato.

Dean, sdraiato a terra, sentiva un forte dolore alla zampina anteriore sinistra.

Quando vide quel gigante avvicinarsi, all’inizio tremò pesando ad una imminente punizione ma quando la grandi e calde mani del giovane lo presero e sollevarono delicatamente si rilassò.

“Dean ti sei fatto male ?” Sam gli rivolse quella domanda istintivamente e Dean squittì come a dire “No, sto una favola!”

Allo squittio Sammy osservò meglio Dean e poi i suoi occhi si posarono sulla zampina: era girate e penzolava in modo innaturale.

“Oh merda” imprecò il giovane allarmato. ”Ora andiamo dal veterinario”


Circa mezz’ora dopo Sam era nello studio veterinario.

“Buongiorno signore. Posso aiutarla?” chiese la ragazza dietro al bancone.

“Si sono il signor Sam Parker” ed era imbarazzatissimo “Ecco, ho trovato questo scoiattolo nel mio giardino e penso che si sia rotto la zampa” spiegò Sam mostrando il piccolo animale che teneva stretto tra le mani.

“O povero piccolo!” fece la segretaria accarezzando la testolina di Dean che squittì felice di quelle attenzioni, “Vado ad avvertire subito la dottoressa”

10 minuti dopo la segretaria chiamò Sam dicendogli che la dottoressa era pronta per riceverlo e che poteva andare.

“Allora chi abbiamo qui?” fece la donna, quando il moro entrò nello studio della donna.

La veterinaria era una donna giovane, capelli corti biondi, un paio di occhiali verde flou e un sorrise sincero.

“E’ caduto … non so … forse si è rotto la zampa …” cercò di spiegare Sam osservando la donna che visitava il piccolo scoiattolo.

“Gli farò dei raggi per sicurezza, ma credo che sia rotta” affermò premendo delicatamente la zam-pina di Dean che, inevitabilmente, squittì per il dolore.

“Ti fa male piccolo?” chiese dolcemente.

Sorridendo girò Dean sulla schiena e con il dito indice gli fece il solletico sul pancino peloso 

“Poop” sussurrò premendo il dito al centro facendo sorridere anche Sam: il giovane non sapeva se essere intenerito da quella scena o imbarazzato per il fatto che una ragazza stava facendo il solletico a suo fratello versione scoiattolo.

“Presto tornerai a correre sugli alberi” affermò la ragazza sollevando l’animale tra le braccia.

“Si accomodi pure qui fuori signor Parker, quando avrò finito di là, la farò chiamare” disse.

Sam annuì e si diresse verso la porta, ma prima di uscire uno squittio attirò la sua attenzione. Giran-dosi vide il piccolo scoiattolo agitarsi tra le braccia della dottoressa come se volesse scappare via da lei e tornare da lui.

Questa sarebbe stata da raccontare: suo fratello che scappa da una donna! Ma in quel momento quella piccola palla di pelo spaventata faceva solo tanta tenerezza.

“Sarò qui fuori, a dopo” sussurrò il moro sapendo che sarebbe bastato a rassicurare Dean che non lo avrebbe abbandonato.

Sam era agitato e in ansia come tutte quelle volte che, seduto su una scomoda seggiola di una sala d’aspetto, aveva atteso l’arrivo di un medico appena uscito dalla sala di medicina che gli dicesse in che condizioni era il fratello.

Si stava tormentando le mani. quando, dalla porta un’infermiera, che Dean avrebbe sicuramente guardato e chiesto a che ora staccava, gli si avvicinò sorridendo con una salvietta azzurra tra le braccia. 

“Signor Parker, ecco qua il suo amichetto” disse continuando a sorridere porgendogli la salvietta con dentro il piccolo scoiattolo apparentemente molto, troppo , calmo.
“Questo piccoletto continuava ad agitarsi, e non riuscivamo a fargli i raggi e poi ingessarlo: abbiamo dovuto dargli un po’ di tranquillante per farlo stare fermo” spiegò mostrandogli dei graffi sul dorso della mano.

“Mi dispiace” si scusò Sam prendendo Dean e osservandolo dormire, appallottolato su se stesso.

“E’ davvero un bravo ragazzo a prendersi cura di questo diavoletto” si complimentò la ragazza ac-carezzandogli la spalla e facendogli l’occhiolino.

Sam , rosso per l’imbarazzo, sorrise distogliendo lo sguardo-

“Gra … grazie” balbettò sorridendo.


Poco dopo salì in auto facendo attenzione a non muoverlo troppo.

Delicatamente spostò la coperta e, cercando di fare il più piano possibile, lo prese in mano: Dean era così piccolo che gli stava nella mano e per un secondo Sam si commosse e sorrise.

Sam lo guardò ancora un po’ e sospirando prese la coperta, che aveva messo sul sedile del passeg-gere, e se la mise sulle gambe.

“Ti metto qui solo perché ho paura che alla prima curva finisci sul vetro” disse avvolgendolo delica-tamente sulla coperta.

“Non fare scherzi è ? altrimenti ti metto nel cruscotto” disse sorridendo e partendo.

Durante il viaggio Sam passava dal guardare la strada a controllare il piccoletto acciambellato sulle sue gambe che fortunatamente dormiva tranquillo con la lunga coda pelosa che gli copriva il muset-to.

Tornati al Bunker, Sam scese le scale tenendo il piccolo tra le braccia come se stesse tenendo un pacco prezioso.

In effetti stava tenendo suo fratello in versione più piccola e pelosa, ma per lui era comunque qual-cosa di importante da proteggere.

“Sei molto più carino e simpatico quando dormi, anche se è perché sedato” sussurrò guardando il piccolo scoiattolo ancora appallottolato nella piccola coperta calda.

La veterinaria gli aveva detto che avrebbe potuto dargli da mangiare degli spicchi di frutta , noccio-line e del latte con un contagocce.

Il giovane posò delicatamente la coperta sul tavolo, si tolse la giacca e andò in cucina per preparare qualcosa da mangiare per lui e Dean.

Tornò poco dopo con un panino, una ciotola di mele e nocciole a pezzetti.

“Dean c’è la pappa” disse avvicinandosi.
“o cazzo” esclamò quando vide la coperta azzurra vuota-

Dov’era andato Dean? 
Poteva camminare con la zampina rotta? 
Quanto lontano era andato? 
Quanto tempo era stato in cucina? 

Pensò mentre si guardava in giro confuso, spaventato e in preda all’ansia.

Guardò sotto e sopra le sedie, negli scaffali e nel corridoio. Arrivò persino nella stanza di Dean, ma del maggiore nessuna traccia. Corse di nuovo nella grande sala per prendere il cellulare e chiamare Cass ma quando arrivò al tavolo e fece per prendere la giacca si fermò di colpo mentre il suo cuore perdeva un battito.

Il piccolo scoiattolo era sdraiato sulla sua giacca, semina nascosto dalla manica e accoccolato contro il colletto intento a dormire tranquillamente.

Sammy si accorse che i suoi occhi erano diventati lucidi dall’emozione. Prese la coperta di pile az-zurra e la sistemò a ciambella tutta intorno al piccolo animaletto in modo che gli infondesse calore.

Allungando una mano Sam gli fece una carezza sulla piccola testolina pelosa

“Chi l’avrebbe detto che un giorno ti avrei considerato adorabile” sussurrò continuando ad accarez-zarlo con le punta delle dita.

Se glielo avessero chiesto lo avrebbe negato anche sotto tortura, ma quel piccolo roditore, che altro non era che suo fratello sempre in movimento e testardo , era un cosino morbido e tenero che vorre-sti prendere in braccio e coccolare . 

“Chissà se sogna le scoiattoline?” si chiese non potendo evitare di sorridere.

Grazie al sedativo che teneva la piccola pesta tranquilla il giovane riuscì finalmente a lavorare.

Un’ora dopo Castiel chiamò il giovane per ragguagliarlo sul caso.

“La strega ha ucciso quelle persone per soldi” 

“Con una pozione obbligava gli uomini a firmare un contratto che lasciava a lei tutti i loro soldi in caso di morte e poi li uccideva” raccontò l’angelo.

“Ma allora perché trasformare Dean in uno scoiattolo?” domandò il più piccolo lanciando uno sguardo al piccoletto che nel frattempo si era svegliato.

Era stato divertente: Sam iniziò a sentirsi osservato e, quando girò la testa, vide due piccoli occhietti verdi che lo fissavano da sopra il bordo della giacca.

“Ho controllato il suo libro: la strega ha lanciato l’incantesimo sbagliato e invece di polverizzare Dean lo ha trasformato in un’animale” spiegò l’angelo. “Ho trovato il suo nascondiglio, ma c’è un sigillo che m’ impedisce di entrare” disse al moro guardando la casa abbandonata dove la strega si rifugiava.

“Arrivo subito” lo rassicurò il giovane attaccando il telefono e guardando il piccolo roditore mentre sgranocchiava beatamente la mela cercando di tenerla ferma con le zampine e l’ingombro del gesso.

“Pronto per un altro giro in auto piccoletto?” Non se la sentiva a lasciarlo solo nel buker.

In auto, Sam cercò di tenere lo scoiattolo sulle ginocchia ma,al contrario del viaggio precedente, il piccolo roditore si rifiutava di stare fermo e continuava a correre a destra e sinistra sul sedile cam-minando goffamente per via del gesso.

Ad ogni curva Sam lo controllava pronto ad afferrarlo in caso di bisogno ma, ad una curva partico-larmente larga, Dean scivolò sul sedile e per tenersi conficcò le unghiette nella pelle del sedile.

“Dean! No” lo rimproverò il fratello vedendo i graffi.

“Sono sicuro che darai la colpa a me” sbuffò Sam tornando a guardare la palla di pelo arrampicarsi sul sedile e saltellare di qua e di là.

Quando il giovane cacciatore raggiunse l’angelo davanti alla casa scese dall’auto salutandolo,

“Dov’è Dean?” chiese Cass non credendo possibile che il giovane avesse lasciato quel piccoletto indemoniato da solo nel bunker. 

Sam sollevò il risvoltino della tasca e uscì il piccolo musini marroncino di Dean seguito poi dalle zampine.

“Che ha fatto ?” chiese l’angelo vedendo il piccolo gesso nella zampina.

“Storia lunga” sbuffò Sam spingendo delicatamente lo scoiattolo dentro la tasca per impedire di uscire.

“Ora entro , tolgo il sigillo, tu arrivi, ritrasformiamo Dean e poi la uccidiamo quella stronza” affermò serio.

“Stà attento Sam” sussurrò l’amico osservando il giovane amico entrare.

Entrando dalla vecchia porta cigolante Sam puntò la pistola caricata con proiettili anti strega ad al-tezza d’uomo, appiattendosi contro il muro attivano tutti i sensi per qualsiasi rumore.

Superato l’angolo si trovò davanti a una grande stanza vuota e sporca. Per terra c’erano sparsi libri e altre cianfrusaglie e il giovane procedette cauto tenendo alta la pistola.

“Non si entra senza bussare” ironizzò una voce alle sue spalle.

Il cacciatore non fece in tempo a girarsi che una forza invisibile lo investì sollevandolo da terra e schiantandolo contro la parete.

“Aaa” gemette di dolore Sam toccandosi le costole doloranti.

Un flash gli fece ricordare che in tasca aveva uno scoiattolo con le ossa molto più piccole delle sue e molto più fragili.

“Oddio!”

Immediatamente mise la mano in tasca, ma quando sentì che la tasca era vuota andò nel panico.

“Dean!!” Chiamò guardandosi in giro dimenticandosi della strega, che era davanti a Sam con aria decisamente furiosa.

“Stupido uomo! Come osi entrare qui?” lo insultò la donna, attirando di nuovo l’attenzione del gio-vane cacciatore che la guardò con odio. La strega, ridendo sadicamente, alzò la mano preparandosi a lanciare una maledizione, ma invece di parlare gridò di dolore.

“AAAAHHHH” urlò, osservandosi il braccio e sia lei che Sam videro lo scoiattolo che mordeva a graffiava la pelle facendola sanguinare.

“Piccolo roditore, questa me la paghi!!” disse con voce dolorante.

La strega afferrò bruscamente Dean e lo lanciò contro l’armadio dove il piccolo si schiantò sullo scaffale “Ora ti uccido!” disse avvicinandosi.

Nel frattempo Sam, anche se era spaventato per il fratello per il colpo che aveva ricevuto, non poteva di certo farsi prendere dal panico.

Respirando affondo voltò appena la testa e vide il sigillo angelico dipinto sul muro e con scatto fulmineo si alzò e, armato di pugnale, incise il disegno rompendolo.

Castiel entrò immediatamente nella casa correndo armato a sua volta di lama angelica

“Tu? Beh, ci rivediamo allora!” ironizzò strega osservando l’angelo.

“Ritrasforma il mio amico immediatamente” minacciò serio l’essere celeste puntandogli la lama contro.

“Ah allora lo scoiattolo è il cacciatore?!” e rise “Non credo che lo farò!” convenne. 

La strega lanciò un altro incantesimo e questa volta fu l’angelo a essere scagliato contro il muro.

“Figlia di ..” Sam non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò schiacciato contro il muro con una forza invisibile che gli comprimeva il torace.

“Non farò lo stesso errore! Questa volta lo polverizzo e poi faccio lo stesso ”, ma prima che potesse dire o fare altro si udì un forte scoppio, e la sua espressione mutò, da sadica a sorpresa.

“Ma cosa…?” Immediatamente si portò la mano al petto e fece appena in tempo a vedere le dita macchiate di sangue che cadde a terra senza vita sotto gli occhi sorpresi di Sam.

Negli stessi instanti la forza che li teneva bloccati al muro scomparve facendolo scivolare al suolo.

“Stai bene Sam?” chiese l’angelo correndo verso di lui con in mano la pistola del cacciatore.

Il giovane tossì sentendo l’aria che tornava nel polmoni e il dolore al torace svanire piano.

“Sam ?” lo richiamò scuotendolo per la spalla.

“Si cass, sto bene” biascicò il giovane alzandosi, “Ma dov’è Dean?” chiese guardandosi intorno an-cora stordito e dolorante.

Dio! Non riusciva a vederlo!

“Dean!” esclamò l’angelo voltandosi e cercando con lo sguardo il piccolo scoiattolo.

“Dean! Dove sei?” lo chiamò a sua volta Sam pregando mentalmente che quel piccolo cosino peloso stesse bene: aveva le ossa fragile e piccole e il lancio che gli aveva fatto fare quella puttana avrebbe potuto spezzargli il collo o qualcos’altro! 

“Hey, ragazzi..Sono qui” li richiamò una voce alle loro spalle facendoli sussultare e poi voltare.

“Dean!”, sorrisero Sammy e Cass osservando Dean che, seduto dietro l’armadio, stava cercando al-zarsi. 

“Menomale che stai bene!” esclamò il moro aiutando il fratello ad alzarsi da terra evitando di toc-cargli il braccio ingessato e di guardarlo.

“Ricordi cos’è successo?” chiese l’angelo aiutandolo a sua volta, anche lui, senza guardarlo.

“Si .. si” sussurrò il biondo passandomi la mano sul viso.

Sam e Castiel, si guardarono di sottecchi per poi abbassare rispettivamente gli occhi, imbarazzati. Molto imbarazzati.

“Cosa c’è, si può sapere? Perché non mi guardate?” chiese Dean osservando il fratello e l’amico evitare il suo sguardo.

“Dean …ecco…tu…” cominciò Sam torturandosi le mani.

Il biondo lo guardò incuriosito. “Si?”

“Sei completamente nudo!” affermò l’angelo.

Il maggiore divenne di mille sfumature di rosso dopo aver visto che tutta la sua mercanzia era in bella mostra.

“Cazzo! Datemi dei vestiti! SUBITO!” disse portandosi le mani sulla sua virilità per poi guardare i due che stavano iniziando a ridendo sotto i baffi.

“PERVERTITI!” PERCHE’ ORA GUARDATE RIDENDO? DATEMI DEI VESTITI! OH MA ME LA PAGHETE CARA!!!” sbraitò andando a nascondersi dietro l’armadio, mentre i due ridendo di cuore andavano a prendere dei vestiti da baby.

10 minuti dopo i fratelli salirono nella fedele impala dopo aver saluto Cass, che salì nella sua strana e bizzarra auto e partirono per il bunker.

Dean era apparentemente tranquillo fin quando non vide qualcosa che lo fece gridare, di dolore!

“Dean hai male al braccio?” chiese allarmato Sam.

“Cosa?! NO! Sam guarda! GUARDA!” urlò Dean indicando i sedili graffiati. 

“Dean..” 

“Piccola mia….” sussurrò ignorando il fratello e iniziando ad accarezzare il sedile di pelle. “…perdonami! Perdonami baby” ripeté.

Poi si rivolse al fratello.

“Senti Samuel perché non mi hai fermato?!” lo rimproverò Dean guardandolo con occhi assassini. “Ho graffiato la mia piccola!!!! Te ne rendi conto? La mia piccola!” si lamentò tornando a guardare i segni che lui stesso aveva fatto facendolo sentire ancora di più in colpa.

“Oddio! Quasi quasi rimpiango lo scoiattolo” disse, per poi sorridere all’imprecazioni, colorite di Dean a quell’uscita.
 
 
 

Grazie a TeanfreeWill questa storia è un lavoro di squadra
! un bacio a tutti ! <3 lettori recensito e amiche del gruppo vi voglio bene
   
 
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