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Autore: The Blue Devil    17/04/2018    4 recensioni
In attesa di schiarirmi le idee... no questo l'ho già scritto...
Actarus se ne stava comodamente seduto sull’erba, all’ombra del Grande Papà Albero sulla "Collina di Pony", con la sua chitarra in mano. Aspetta un po'... che diavolo c'entra Actarus con la "Collina di Pony" e con questo fandom? Boh? Vabbè andiamo a vedere cosa si è inventato stavolta quel mattoide di Blue Devil...
L'autore chiede preventivamente perdono...
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Candice White Andrew (Candy), Eliza Leagan
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi di questa storia appartengono a Go Nagai, Dynamic Planning, Toei Animation, Yamato Video, Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport, Gazzettino, La Repubblica etc.
E
A Kyoko Mizuki/Keiko Nagita, Yumiko Igarashi, ancora Toei e a tutti quelli che ne hanno diritto.
Avendo scritto ‘sta cosa per divertirmi non infrango alcun © che rimane agli aventi diritto.

 
 
State per scoprire il vero motivo per cui Actarus se ne è tornato su Fleed. Il Rating Giallo è per i doppi sensi, ma, per me, va benissimo anche il verde. Questa volta qualcuna mi uccide, altro che Alabarda Spaziale e Supernova Starfire! Okay scappo!
 
Buona lettura
 
 
 
PERCHÉ ACTARUS DECISE DI TORNARE SU FLEED
 
Actarus Senzacognome, alias Daisuke Umon, alias Duke-Fleed, alias "Figo dagli occhi tristi e penetranti", se ne stava comodamente seduto sull’erba, all’ombra del Grande Papà Albero sulla "Collina di Pony", con la sua chitarra in mano.
Mentre cercava gli accordi per la sua nuova hit, fu distratto dalla vocina stridula di una ragazza:
«Ehi, bel tenebroso che fai di bello, che te ne stai lì tutto solo a strimpellare la tua mandola?».
Senza alzare lo sguardo su di lei, il "bel tenebroso" rispose, seccato:
«Per tua informazione questa è una chitarra e io non strimpello, suono; e poi perché me lo chiedi se ti sei già risposta da sola?».
«È una chitarra? Ha un suono strano… eh, certo! Non ti sei accorto che ti è saltata una corda?».
Actarus schioccò le dita e la corda tornò a posto.
«Non me n’ero accorto! Mi capita spesso: pensa che nei primi episodi l’ho sfasciata ‘sta chitarra, poi basta schioccare le dita et voilà, come nuova! Addirittura nel primo episodio mi son buttato in un lago per salvare l’umanità e, nel farlo, ho scaraventato la moto giù in un burrone: era diventata un rottame, si vedeva bene! Il giorno dopo, nuova di zecca! Inspiegabile!».
La ragazza pensò per un attimo e commentò:
«Forse c’entra un certo dodecalogo*… o qualcosa di simile, ma non ricordo dove l’ho visto…».
Il ragazzo le rinfrescò la memoria:
«Ah quello! È su un'altra fanfiction in un altro fandom: cos’era… "Grisù il Drago e il Gatto Silvestro" o roba simile… ah no, era "Il Dragopardo e la Tigre di Mompracem"? Boh? Ma, a proposito, tu chi sei?».
La ragazza, sorridendogli a trentasei denti, rispose:
«Mi chiamo Iriza».
«Aspetta disse lui», tirando da sotto il gilet frangiato un plico di fogli, «Controllo una cosa… intanto di' a quel fesso dell’autore che i denti sono trentadue… Ecco, secondo il copione, tu avresti dovuto rispondere: Mi chiamo Venusia, sono la figlia di Rigel, il proprietario della fattoria "Betulla bianca", e sono pazza di te».
«E invece», ribatté lei, «Mi chiamo Iriza, sono la rampolla dei Legan, i proprietari della tenuta di "Lago boscoso"… o "Lago del Bosco?" o era "Bosco del Lago?"… insomma di quella roba lì, e non sono pazza di te. Mi sa che hai sbagliato anime».
«Ah!», fece lui, un po’ deluso.
Iriza si sedette sull’erba accanto a lui e commentò:
«Ma lo sai che sei proprio un bel ragazzo? Ora capisco perché tutte quelle "tredicenni sgallettate" della fine degli anni Settanta perdevano le bave per te!».
«Beh, allora, visto che aspettavo questa Venere e invece ci sei tu… che si fa?».
«Ho l’impressione che tu voglia suonare la chitarrina, anziché la chitarra! Ma non si può, io sono fidanzata!».
Actarus inarcò un sopracciglione e riconsultò il plico di prima:
«Aspetta ancora… no, non è vero… il tuo copione dice che tu rimani zitella; zitella e pure acida».
«Ehi, piano con le offese, bel fusto! Sarò vipera, ma non zitella… e poi sono così dolce, come il fiele. E sono fidanzata».
«Forse voleva dire "miele", ma non si è sbagliata di molto», pensò il nostro eroe, prima di proseguire:
«Non me lo dire! Hai accalappiato il bel moro dagli occhi blu?».
«No», rispose lei.
«Il castano dagli occhi nocciola!».
«No».
«Il moro con gli occhiali!».
«No».
«Il biondo con gli occhi azzurri!».
«Quale?».
«Perché, ce ne sono più di uno?», si stupì Actarus.
«Consulta il copione e vedrai».
«Già è vero sono due. Ma sono uguali, non vale… allora, Anthony è morto, quindi… ti sei accaparrata il capofamiglia? Che ganza!».
«Se è per questo anche Stear è morto…», pensò Iriza, prima di rifilargli l’ennesimo "no".
«E allora chi, maledizione? Tuo padre non credo, è già impegnato… te la fai con tuo fratello?».
Iriza parve indignata:
«Come ti permetti, cafone! Sono una "viperetta velenosa", non una "viperetta incestuosa" io! E poi mio fratello pure è fidanzato, ma lascia perdere. Io sono fidanzata con la titolare del fandom a cui appartengo!».
«Ah! Quel "la" mi fa pensare a cose strane… ho capito sì, ci sono, ora di sicuro ci azzecco: Annie Brighton!».
«Tu sarai pure belloccio, ma sei tutto scemo! E toglimi una curiosità, chi è Atlas? Non si vede mai nel cartone».
«Boh?», disse Actarus, sconsolato, «L’unico "Atlas" che conosco è un cane, ma sta nella fanfiction del fandom che ti dicevo prima… la "svalvolata" che l’ha scritta forse conosce il francese…»**.
A quel punto la voce di Emanuela R., prima doppiatrice storica di Maria-Grace Fleed, si fece udire, «Che succede qui?», seguita subito da quella di Liliana S., ultima doppiatrice storica dello stesso personaggio, «Tu, giù le zampe da mio fratello, è già impegnato».
Actarus parve stupito:
«Maria, sorellina, hai cambiato voce?».
«Eh, mi capita a volte, sempre verso la fine della serie, forse è un raffreddore… Ma non cambiare discorso, tu sei impegnato».
«Veramente quella "Venere" non s’è fatta vedere…», mugugnò il belloccio.
«E te credo, hai sbagliato fandom!», commentò Iriza.
«Venusia! Mi chiamo Venusia, tesoro», tuonò la voce più acuta di Rosalinda G., doppiatrice storica etc. etc.
«Ah, la figlia di Rigel, proprietario…».
«Piantala fedifrago! E tu bella mia, togli le tue manacce dal mio uomo!».
«E chi lo vuole ‘sto bellimbusto!», sibilò la Legan.
Dal nulla saltarono fuori altre due tizie. Tutte e due avevano la pelle bianca come il latte: una aveva i capelli lunghi biondi, tendenti al verdino, l'ombretto perenne e indossava una svelandrina bianca; l’altra portava i capelli rossi più corti e indossava una tuta spaziale.
«Ciao tesoro, siamo qui, finalmente ti abbiamo trovato!».
«E queste due chi sono adesso?», tuonò Rosalinda/Venusia.
«Non ti preoccupare cara», la rassicurò Liliana/Maria, «Tanto muoiono tutte e due…».
Actarus, stordito da tutte quelle femmine, pensò:
«Oh, che bello! Beato fra le donne! Vuoi vedere che riesco a farmele tutte?».
Si alzò di scatto, ergendosi in tutta la sua bellezza e potenza, e tuonò:
«Calma ragazze, calma!», poi con un tono più mellifluo, «Su, non litigate e mettetevi in fila, altrimenti mi toccherà farvi prendere il numeretto… non preoccupatevi ce n’è per tutte!».
«E questo che diavolo significa?», esclamarono all’unisono le sette ragazze (quattro personaggi e tre doppiatrici, dato che Naida è doppiata da Liliana S.).
«Che ce n’è per tutte? È presto detto: io sono alieno? Sì. Quindi "duro" di più. Sono il supererore che difende la Terra, combattendo sul suo cav… cioè Disco, che però non è bianco, come il Principe Azzurro? Sì. E allora…».
«Non montarti la testa bello, non sei il Principe Azzurro e nemmeno il "Principe della Collina" se è per questo», sentenziò Iriza.
«Un attimo: io sono il Principe di Fleed e in "Roboizer" sono pure azzurro! Controllate pure. E poi sono su una collina, su quella collina. Meglio di così! Sono io il vero "Principe della Collina"! Quindi: volete scop… ehm… cioè… "combattere" al mio fianco?».
Questa arringa, Actarus l’aveva pronunciata levando gli occhi al cielo; quando li riposò sulle ragazze, si accorse che nelle loro mani erano comparsi dei mattarelli.
«Ecco, lo sapevo che alla fine della giornata avreste impugnato qualcosa di "lungo" e "duro"», declamò, incautamente, il nostro.
«Vieni tesoro, che facciamo la pastasfoglia», esclamarono le ragazze.
Alcuni viandanti, che passavano di là per caso, assistettero ad una scena singolare: un ragazzo belloccio correva a perdifiato verso un dirupo, inseguito da quattro ragazze che agitavano dei mattarelli; arrivato sul limitare del dirupo, il tipo si gettò nel vuoto urlando "Goldrake"! Quando le ragazze lo videro schiantarsi al suolo lo chiamarono:
«Ehi fesso, ti sei dimenticato che non sei nel tuo fandom? Qui buttarsi e gridare "Goldrake!" non funziona. Non ti muovere, che veniamo a prenderti per fare la pastasfoglia!».
Actarus, malconcio, ma vivo (dopotutto è sempre un supereoe, no?), pensò:
«Porca miseria, che botta! Sarà meglio che mi decida a levare le tende o queste pazzoidi mi faranno la pelle, prima o poi!».
 
Iriza, che si era nascosta, l’aveva scampata: si alzò, si spolverò il vestitino con l’enorme fiocco dietro e si voltò verso il Grande Papà Albero; fu solo allora che la vide, bella, statuaria e… incazzata nera (con un mattarello in mano).
«Ciao Candy, come va?», tentò Iriza.
«Senti carina, ci torni da sola in "Candiza"*** o ti ci devo riportare io a calci nel sedere? Perché, anche se qui sei nel giusto fandom, se sei fidanzata ― l’hai detto tu! ― appartieni a quella fanfiction! Muoviti o uso questo su di te!», rispose Candy, agitando il mattarello.
«Che bello anche tu con un coso "lungo" e "duro" in mano? Facciamo un nuovo gioco?».
«Ho detto che lo uso su di te non con te! E precisamente sulla tua testa! Muoviti, rientra!».
Iriza si affrettò ad obbedire e le due ragazze scomparvero.
 
Avete capito finalmente perché Actarus ha abbandonato capra e cavoli e si è rintanato su Fleed?

 
FINE
 
 
 
 
 
* il dodecalogo in questione, lo tovate nella FanFiction "Il Drago e il Leone", di Briz65, in coda al 3° capitolo "Rivalsa".
 
** infatti Atlas è il nome del grazioso cagnolino dei protagonisti della Fanfiction di cui sopra. Sì lo so, l’ho citato senza chiedere il permesso all’autrice, ma voleva essere una sorpresa. Chiedo umilmente perdono!
 
*** "Candiza" è un’altra Fanfiction scritta da quel mattoide di The Blue Devil e pubblicata in questo stesso fandom.
 
 
 
 
© 2018, The Blue Devil
   
 
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