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Autore: Yuphie_96    19/04/2018    3 recensioni
Tratto dalla Storia:
Il kwami rise e andò a prendere una fetta di camembert.
“Quindi…Nino?”
Chiese poi, mangiucchiando.
“Si, sarà gasatissimo!”
“Oh, lo sarà di certo ma sei sicuro di voler invitare lui?”
Il biondo lo guardò interrogativamente.
“Chi dovrei invitare sennò scusa?”
“Non lo so ~”
“Plagg”
“Beh si, un’idea forse ce l’avrei”
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolino della Robh: Buonasera buonasera buonasera a tutte voi.
Ho da darvi una piccola informazione... questo è il penultimo capitolo! Eh si, settimana prossima sarà il nostro ultimo appuntamento, ma sono sicura che vi mancherò (?) u.u.
Parliamo del capitolo però, in quante aspettano l'incontro tra Fen e Marinette? Vi confesso che io ci ho tenuto davvero tantissimo a scriverlo perchè avevo un meraviglioso rapporto con la mia nonna materna e questo capitolo mi ha fatta tornare un pò indietro negli anni ^^, ma se pensate che sia Fen la vecchietta del titolo... eheh, vi sbagliate! Per scoprire, leggete u.u <3
Buona lettura <3

 

Marinette si stava tormentando le mani da quando erano saliti in macchina, Adrien avrebbe voluto trovare un metodo per farla rilassare ma sembrava che la sua mano che le accarezzava la spalla la stava solo irrigidendo di più.
“Sicura di non volerne parlare? O riposare?”
La corvina scosse fortemente la testa; voleva concentrarsi su cosa dire alla donna che non aveva mai conosciuto, voleva fare buona impressione, soprattutto non voleva deluderla, non voleva spezzare l’immagine che la nonna aveva di lei.
Adrien le sorrise teneramente.
Il ragazzo abbassò lo sguardo sul fermaglio che Mari aveva appoggiato in mezzo a loro, non azzardandosi più a guardarlo come se anche quell’oggetto le mettesse ansia, lo prese e, aiutandosi con due mani, si sporse verso lei e glielo sistemò in mezzo ai capelli, cogliendola di sorpresa.
“Sono sicuro che andrà tutto bene”
Le mormorò, facendole l’occhiolino.
Marinette arrossì, ora il suo problema più urgente era far calmare il suo cuore che batteva come un tamburo nel suo petto.

Dopo un paio di ore, dove riuscirono anche a riposare mentre la guardia del corpo del ragazzo continuava a guidare spiandoli di tanto in tanto, arrivarono davanti alla casetta che il biondo aveva visitato solo il giorno prima. Come Adrien sospettava, Marinette spalancò gli occhi meravigliata, con un bellissimo sorriso sul volto, a vedere quei fiori colorati.
“Credo proprio che li curi tua nonna, sai?”
La corvina si girò verso di lui, mantenendo il sorriso e il ragazzo le fece cenno di avvicinarsi alla porta.
“Pronta?”
La ragazza chiuse gli occhi, prese un grosso respiro e annuì.
“Pronta”

Andò avanti lei per prima, mentre Adrien chiedeva alla sua guardia di restare ad aspettarli e di non intervenire se sentiva delle urla provenire dalla casa, casomai ci fosse stato anche Qiang, poi seguì Marinette che si era fermata davanti alla porta; quando lo vide accanto a sé, prese coraggio e suonò il campanello e poi aspettarono.
Pochissimi secondi dopo la porta si spalancò di colpo e Fen si affacciò affannata, uno sguardo e si portò le mani sulla bocca, soffocando un singhiozzo, poi afferrò la ragazza che aveva davanti a sé e se la strinse forte addosso, ripetendo il suo nome come una ninna nanna che si cantava a un neonato. La corvina venne prese alla sprovvista e s’irrigidì d’istinto come prima in macchina, ma un leggero profumo iniziò a calmarla quasi subito.
Profumo di rosa, come quello di sua mamma.
Chiuse gli occhi e alzò le braccia, andando a stringere forte anche lei il corpo dell’anziana che iniziò a piangere più forte.
“La mia Marinette…”
“Sono qui nonna, sono qui”

Ci volle un po’ alla donna per calmarsi, entrambi i ragazzi dovettero assicurarla che non era un sogno, Marinette era davvero lì davanti a lei e aveva intenzione di passare più tempo possibile insieme.
Solo dopo essersi asciugata tutte le lacrime, Fen li fece entrare per farli accomodare in salotto dove chiese scusa ad Adrien ma voleva passare del tempo da sola con sua nipote; il ragazzo annuì, alzandosi dal divano per andare in macchina ma Fen lo spinse di nuovo a sedersi e gli chiese di aspettare solo qualche minuto e scomparve rapidamente in un’altra stanza.
Il biondo si girò verso la corvina.
“Allora, come ti senti per adesso”
“Come appena scesa da una montagna russa”
Confessò sinceramente Mari, guardandosi intorno nel salotto.
“Credo sia normale…e…”
“E lei mi sembra assolutamente meravigliosa”
Commentò, sfiorandosi il fermaglio tra i capelli con un sorriso felice.
Adrien fu contento di quella risposta e le strinse la mano libera.
“Oh…posso interrompere?”
Chiese Fen, tornando in stanza con un vassoio.
“No-Non c’è niente da interrompere, figurati!”
Urlò Marinette, schizzandosi lontanissimo dal ragazzo, le guance imporporate.
Gli altri due la guardarono perplessi, ma poi l’anziana si fece scappare una risatina, capendo all’istante. Avrebbe fatto in modo di lasciarli soli in un secondo momento, adesso voleva essere egoista e voleva tenere Marinette con sé per un po’; poggiò il vassoio sul tavolino.
“Ti ho portato del thè e qualcosa da sgranocchiare intanto che io e Marinette stiamo da sole”
Al ragazzo s’illuminarono gli occhi davanti a quelle leccornie.
“Non so davvero come ringraziarla!”
“Sai bene che sono io a dover ringraziare te”
Sorrise Fen, guardando la ragazza.
Marinette ricambiò lo sguardo con un sorriso, e afferrò la mano che la nonna le porgeva, seguendola fuori dal salotto e su per le scale che le portarono al secondo piano.

Adrien le degnò di un piccolo sguardo poi si concentrò solo sui dolcetti che c’erano sul vassoio, gemendo di piacere al primo morso, attirando l’attenzione del gattino nero che uscì da sotto la camicia.
“Sai, tutto sembra più buono quando hai la consapevolezza di aver fatto la cosa giusta”
Rise Adrien, tornando all’attacco con un secondo dolcetto.
“Ma per favore, niente è meglio del camembert”
“Ne sei davvero sicuro?”
Chiese il biondo con un ghigno, mettendogli davanti agli occhietti verdi del suo kwami un dolcetto.
Plagg resistette giusto un minuto… un record per lui, prima di volare e prendere quell’offerta per iniziare a mangiucchiarsela di gusto sotto le risate del suo compagno.

“Questa era di Sabine”
Mormorò piano Fen, aprendo una porta del corridoio.
L’anziana fece entrare per prima la ragazza e Marinette iniziò immediatamente a curiosare, iniziando con il tastare con tocco delicato la carta da parati violetta con sopra stampati dei fiori di lavanda, andò poi ad accarezzare la coperta di lana fatta a maglia sul letto, fece vagare gli occhi sulla sedia a dondolo, dove c’erano posate sopra alcune bambole di porcellana, la scrivania piena di libri, l’armadio dove vi erano attacchi sopra parecchie foto, andò ad accarezzare anche quelle, vedendo una giovane Sabine ritratta in esse.
“Aveva i capelli lunghi”
Mormorò meravigliata, non sapeva quella cosa di sua madre, l’aveva sempre vista con i capelli corti.
“Nella mia famiglia è un quasi un dovere tenerli molto lunghi”
La informò Fen, avvicinandosi a lei ma Marinette la guardò triste.
“Io non li ho tanto lunghi”
Tolse il fermaglio e sciolse i codini, lasciando liberi i capelli che le arrivavano poco sotto le spalle.
“Mi dispiace non rispettare anche questa nostra tradizione”
Bisbigliò poi.
Fen scosse con fare duro il capo e prese il volto della nipote tra le mani per far incrociare i loro sguardi.
“Al diavolo le tradizioni! Al diavolo il sangue misto! Credimi Marinette, sarà che ti vedo per la prima volta, sarà che sono tua nonna, ma io adesso, qui in questo momento, ti vedo assolutamente perfetta”
Finì l’anziana, passando i pollici sulle guance della ragazza.
Mari si accoccolò un attimo contro una delle sue mani, poi si staccò per tornare a farsi i codini ma Fen la fermò.
“Posso? Sai, li facevo sempre a tua madre quando era piccola”
“Perché no”
Le due si sorrisero complici, poi Fen accompagnò la ragazza fino alla piccola toletta che Sabine teneva in camera per pettinarsi i capelli la mattina e la sera, la fece sedere davanti allo specchio e aprì il cofanetto viola che c’era sul tavolino, pieno di monili per i capelli.
“Erano anche questi di mamma? Sei sicura che posso? Magari dovrei chiamarla prima per chiedere il permesso…”
L’anziana le mise le mani sulle spalle e abbassò il volto per appoggiarlo sulla spalla di Marinette.
“Tesoro mio, sono sicurissima che tua madre sarebbe d’accordo nel vederti con questi indosso”
E prese la spazzola prima che la nipote iniziasse a protestare ancora, iniziando a spazzolarle con calma e dolcezza i capelli.
“E poi voglio vederti con alcuni vestiti che ho qui, non sono anche quelli di tua madre tranquilla… sai, ogni anno compro sempre un paio di vestiti ripromettendomi sempre di spedirteli appena possibile, ma quando arriva la sera e mi stendo di fianco a tuo nonno…”
La corvina alzò una mano e andò a stringere forte quella della parente che gliela prese e gliela baciò con dolcezza.
“Tuo nonno non è sempre stato così duro, fidati, quando l’ho conosciuto io era tutta un’altra persona, ma poi… beh… suo padre è morto e lui ha dovuto prendere in mano la responsabilità di capofamiglia e negli anni si è trasformato nell’uomo che fece fuggire via nostra figlia, credimi però Marinette, lui ha sempre voluto bene a Sabine e ha sempre voluto il meglio per lei”
La ragazza annuì, e quello incentivò l’anziana a continuare a parlare, così iniziò a raccontarle di Qiang, di lei e di Sabine da giovane.
Ogni parola che usciva dalle labbra di sua nonna, per Marinette era estremamente preziosa.

“Aaah~ dovresti avere anche tu un paio di questi cuscini nella tua stanza, sono così comodi~”
Mormorò Plagg, stiracchiandosi su un cuscino del divano.
“Ah si? E rinunceresti davvero al tuo bellissimo cuscino che tra l’altro profuma, o meglio puzza, di camembert?”
Ghignò Adrien, vedendo che il kwami alzò di scattò la testolina nera per iniziare a pensare a quella scelta difficilissima. Purtroppo per il ragazzo, però, non si può ingannare facilmente un piccolo dio che ha molti più anni di te.
“Tu comprami un cuscino nuovo, poi ci penso io a farlo a farlo profumare di camembert”
“Oh non vorrai di nuovo-“
“Metterci sotto un pezzo di formaggio e farlo stagionare così che possa assorbire tutto il profumo? Assolutamente si, mio piccolo gattino”
Il biondo si sbatté una mano sulla faccia.
“Perché ho parlato”
Plagg sorrise vittorioso, svolazzandogli intorno alla testa, ma, sentendo rumore improvviso della porta, andò immediatamente a nascondersi sotto la camicia del compagno mentre lui si alzava di scatto.
Dopo poco si vide davanti Qiang Cheng in persona, appena rientrato a casa, che sgranò gli occhi, riconoscendo lui come il ragazzo che era vicino alla nipote quella sera al ristorante di Wan.
L’anziano indurì lo sguardo e si avvicinò a lui a passo deciso, il bastone che sbatteva sul pavimento coperto dai tappeti.
“Cosa ci fai in casa mia, ragazzino?!”
Urlò in mandarino.
“Sono qui per rendere felice due persone”
Gli rispose a modo il biondo, fronteggiandolo.
“Du-Hai osato portare in casa mia quella ragazza?! Quella disonorevole spregiudicata?!”
“Quella spregiudicata, come la chiama lei, è sua nipote e merita di incontrare la sua famiglia!”
“Non fa parte della nostra famiglia e la decisione l’ha presa sua madre!”
“Sua madre è sua figlia! Come può parlare in questo modo di sua figlia e di sua nipote? Se solo le conoscesse-“
“Io conoscevo mia figlia! Ma ormai è morta”
“Cosa?!”
“Esattamente, è morta quando è fuggita da casa sua e dai suoi doveri, ormai io non ho più una figlia e soprattutto non ho una nipote”
“E non le importa dei sentimenti di sua figlia?”
“A lei è importato dei miei, quando è scappata via?!”
“Qiang!”
L’anziano si voltò e vide sua moglie insieme a Marinette.
“Fen!”
Ribatté avvicinandosi alla moglie, ma il biondo lo superò e andò a mettersi davanti all’amica e all’anziana per proteggerle dalla furia dell’uomo.

Marinette però superò Adrien e si mise davanti al nonno, alzando il mento e fissandolo dritto negli occhi, facendo restare sorpresi il biondo e la nonna; nonostante questo Qiang non la degnò di uno sguardo e fece di nuovo per avvicinarsi alla moglie ma Marinette si mise di nuovo sul suo cammino, Qiang la schivò ma la corvina ancora si mise davanti a lui, l’anziano provò ancora e ancora fallì, fu costretto ad arrendersi e con uno sbuffo, si arrese a guardare Marinette.
A guardarla bene… era carina, con quei vestiti e quello scialle, i capelli legati in una treccia laterale e il fermaglio di famiglia tra di essi, le ricordava la sua Sabine e per un momento addolcì lo sguardo, ma solo per un momento, poi i suoi occhi tornarono ad essere di ghiaccio.
“Spostati dalla mia strada”
Le disse in mandarino e Fen sbuffò, guadagnandosi uno sguardo indignato da parte del marito.
“Parlale in francese Qiang, sappiamo entrambi che lo parli e lo capisci”
Pronunciò con tono autoritario queste parole, l’anziana, ma l’altro rimase impassibile davanti alla nipote che iniziò il suo discorso.
“Allora parlo io”
Fece un passo verso di lui che non indietreggiò.
“Ora so che mi capisci quindi Adrien, per favore, non tradurre nemmeno una parola di quello che dico”
“Va bene, Mari”
“Tu… tu sei un uomo freddo, hai fatto soffrire mia madre come non avrebbe mai dovuto soffrire, l’hai rinchiusa qui, come una specie di suora di clausura, le hai scelto un marito come se lei fosse solo un pezzo di carne e non tua figlia!”
A quelle accuse, Qiang emise si un passo indietro ma Marinette addolcì lo sguardo.
“Ma nonna mi ha raccontato di te questo pomeriggio, mi ha raccontato dell’uomo che eri prima di prendere in mano la famiglia, dell’uomo che aveva tanti progetti e che non badava alle tradizioni, quindi ti chiedo perché? Perché hai voluto cambiare così tanto? Per il bisnonno? Per non tradire le sue aspettative? Beh ti dirò una cosa adesso, hai deluso aspettative più grandi, hai deluso tua figlia e tua moglie. Mamma per ritrovare la pace ha dovuto scappare così lontano… certo, anche lei ha le sue colpe perché poteva chiamare nonna, ma prova a pensare, cos’avresti fatto tu, stretto in una gabbia? Ci saresti rimasto? Io spero che la risposta sia no, spero che dentro di te ci sia ancora l’uomo di cui mi ha parlato nonna, l’uomo che io desidero conoscere e chiamare con affetto nonno, se così non fosse mi sta bene ma non lascerò andare nonna ora che l’ho trovata, quindi preparati a vedermi qui ogni giorno perché ho intenzione di farle visita finché rimarremmo qui”
A fine discorso la corvina riprese fiato e fece dei passi indietro per andare a stringere la mano di Fen, che ricambiò la stretta con energia e si fece avanti anche lei.
“Finché io sarò in vita Qiang, non mi vieterai più di vedere nostra nipote, te lo giuro sulla tomba dei nostri antenati”
Il volto dell’anziano, da prima pallido, divenne paonazzo e guardò incollerito la giovane.
“Tu”
Sibillò, ma stavolta in francese, mentre Adrien si metteva nuovamente davanti a Marinette.
“Come osi venire in casa mia e-“
“E ha davvero un bel coraggio la bambina, devo ammetterlo, tutto sacco della nostra famiglia”

I due ragazzi si voltarono immediatamente al suono di quella voce sconosciuta, vedendo una vecchietta bassina vestita con un maglione che sembrava avvolgerla tutta e un paio di pantaloni della tuta, che si aggrappava al corrimano delle scale.
“Giovanotto, si tu, proprio tu, aiutami un po’”
Disse allungando una mano al biondo che corse ad aiutarla a scendere gli ultimi scalini e a portarla lei in salotto, dove la vecchietta si sedette soddisfatta sulla poltrona.
“Oh ora va molto meglio”
“Mamma, cosa ci fai alzata?”
Domandò Qiang avvicinandosi preoccupato.
“Mamma?”
Chiese Marinette sbalordita, girandosi verso Fen e poi verso Adrien.
“Ho una bisnonna?!”
Il ragazzo alzò le spalle, stupito quanto lei, lui aveva conosciuto solo la nonna il giorno prima; ma la vecchietta a quell’affermazione rise e batté le mani sui braccioli della poltrona.
“Ci puoi scommettere tesoro che hai una bisnonna! Noi Cheng siamo piuttosto longevi, io sono Ai mia cara, la mamma di questo testone, mentre tu dovresti essere la figlia di Sabine vero? Vieni qui, fatti vedere, fatti vedere”
“Ma-“
“Oh, sta zitto Qiang”
Sbuffò Ai, facendo ridere la nuora.
Marinette si avvicinò e la vecchietta la squadrò ben bene, facendole fare un giro su sé stessa.
“Mi sono svegliata dal mio riposino a causa di alcune urla, sono scesa a vedere e ho sentito il tuo discorso, devo dirti figliola cara, hai avuto molto coraggio per andare contro il capofamiglia”
Indicò con il cenno del capo suo figlio.
“E mi sei piaciuta un sacco!”
Stavolta anche Adrien rise insieme a Fen, mentre Qiang rimaneva basito.
“A guardarti sembri proprio un bel gioiello, voglio assolutamente conoscerti di più quindi vieni in questa casa quando vuoi, non vedo assolutamente l’ora di prendere un bel thè con te e Fen e parlare di Sabine e di cose da donne”
Sorrise Ai, prendendola per mano, facendo sorridere Marinette che poi andò ad abbracciare stretta sua nonna mentre Qiang abbandonava la stanza.
“Oh, borbottone”
Sospirò la vecchietta facendo ridere Adrien che si era avvicinato a lei per presentarsi ma Ai lo sorprese, pungolandogli il fianco con il gomito.
“Scommetto che i figli che farete tu e la mia nipotina saranno bellissimi”
… Il biondo quasi si strozzò con la saliva.
Insomma! Lui era innamorato di Lady Bug! Anche se Marinette gliel’aveva ricordata parecchio durante il suo discorso… ma magari era stata solo una sua impressione, no?

   
 
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