Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: jakyuun    20/04/2018    0 recensioni
jungkook era innamorato della sua voce,
taehyung dei suoi occhi.
cinque anni più tardi, jungkook si innamora delle dolci bugie di taehyung
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Park Jimin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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p r o l o g u e


 

aprile, 2017

nella stanza si poteva udire solo la voce di jungkook, il quale dettava frasi colme di tristezza pretendendo che jimin le annotasse con precisione sul taccuino che poi jungkook avrebbe riposto con estrema cura su di uno dei vari scaffali della sua camera.

jimin restava in silenzio, era la regola. quando jungkook si impegnava affinchè riuscisse ad esternare i propri sentimenti, nessuno avrebbe dovuto interromperlo.

jungkook lasciava che le lacrime gli rigassero il volto, mentre le parole gli si bloccavano in gola e l'intero corpo era in preda a spasmi incontrollabili. 

ricordare il suo dolce taehyung, gli arrecava un dolore inimmaginabile. sapere di non poter più ammirare il suo viso, le buffe espressioni che faceva quando si concentrava su qualcosa, gli creavano una stretta al cuore e il suo unico desiderio era che questo smettesse di battere.

«puoi smettere di scrivere» ordinò jungkook sollevandosi dalla poltrona e tenendosi aggrappato ad uno dei braccioli affinchè non perdesse l'equilibrio «vorrei solo che mi accompagnassi in camera», aggiunse poi.

dopo averlo aiutato a salire le scale, gli aprì la porta e aspettò che entrasse prima di domandargli se avesse bisogno di altro. il più piccolo disse che era a posto così e gli chiese di lasciarlo da solo.

no, jimin non era il suo badante; solo una persona che parecchi anni prima aveva commesso un terribile errore e che adesso, per scacciare il senso di colpa, si stava offrendo di aiutare quotidianamente il proprio amico - così era solito a chiamarlo - in tutte quelle cose, anche le più banali, che ormai non poteva fare dopo la perdita della vista.

quando jimin arrivò all'ingresso, udì il suono di una delle porte al piano di sopra sbattere violentemente, e riuscì a scorgere la figura di jungkook che, orientatosi tastando la superficie delle pareti, era ormai arrivato all'enorme finestra che affacciava sulla strada.

«jimin, se sei ancora lì, voglio che non ti senta responsabile di questo»

e quella fu l'ultima frase che il giovane sentì uscire dalla bocca del ragazzo che, salito sul davanzale, si lasciò cadere nel vuoto.


 
   
 
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