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Autore: SerenitaDolce95    20/04/2018    0 recensioni
Sabrina Bosco ha 23 anni e vive a Torino. Dal principio sembra una ragazza come tante ma a differenza di altre lei sembra avere una marcia in più anche perché rispetta tutti, il suo unico svantaggio è aver paura del prelievo del sangue. In oltre non sopporta chi parla male dei gay e degli immigrati. Riguardo il suo rapporto con gli uomini ha sempre trovato quelli sbagliati solo con Fabio sembrava andare d'accordo ma poi si è rivelata una delusione anche la storia con lui.
Fin quando un giorno, Sabrina non entra in un bar e conosce Sergio Romanetto un uomo affascinante di trentasei anni che sta per essere eletto sindaco di Torino. La ragazza si affeziona immediatamente a lui ma ignora che sta per diventare sindaco fino al giorno in cui non scopre che lui ha vinto le elezioni. La ragazza si rende conto che non può innamorarsi di un sindaco che non è il tipo adatto a lei ma però tenta di provarci lo stesso a stare con lui. Ma deve ancora fare i conti con la sua famiglia seguace della destra mentre il sindaco che ama è di sinistra, per concludere tutto deve vedersela con un fidanzato geloso come Fabio.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Sette
 
Ogni relazione ha le sue giornate no e le sue giornate si. Io senza alcun dubbio non potrò mai dimenticare quel giorno in cui per poco non ebbi il mio primo litigio con Sergio e stavo rischiando di perderlo.
  
Era cominciato tutto mentre ero al corso e io stavo attendendo con ben poca pazienza la pausa. Peccato che nei cinque minuti che precedevano l’intervallo mi era arrivato un messaggio da parte di Fabio che mi diceva che sarebbe venuto a prendermi al corso. Il problema era che quel giorno avevo chiesto a Sergio di venirmi a prendere lui. Decisi di contattare entrambi per capire a che distanza erano l’uno dall’altro. Mandai un messaggio a Sergio per primo per sapere dove fosse sperando che si trovasse ancora a casa sua.

Gli avevo scritto:

Dove sei?

Lui mi rispose:

Amore sono quasi arrivato. Come mai tutta questa fretta di vedermi? Io risposi: niente amore. Solo che mi manchi. Mi faresti solo un favore? Potresti aspettarmi davanti al cimitero invece che venire qui?

Lui mi scrisse:

Amore per te farei di tutto, allora torno al cimitero ti aspetto li.

Io conclusi il discorso:

Va bene amore a dopo manca ancora un’oretta.
  
Ora invece dovevo verificare dove si trovava Fabio. Speravo che in quel momento fosse ancora a casa sua che si trovava in un paese fuori Torino.

Cominciai a mandargli messaggi:

Ciao dove sei?

Avevo domandato a Fabio e lui mi rispose:

Sono alla fermata in Via Bologna che aspetto il settantacinque.

Va bene dovevo assolutamente trovare una scusa per uscire prima dal corso in modo da non farmi venire a prendere da Fabio se no non avrei avuto modo di vedere Sergio e la cosa sarebbe finita male perché se non mi sarei presentata si sarebbe arrabbiato tantissimo con me.
  
Non appena arrivò l’intervallo decisi che era il momento di agire dovevo dire al mio insegnante di quella mattina che avevo ricevuto un messaggio da parte di mia mamma che mi sarebbe venuta a prendere un’ora prima per andare dal dentista ma lei mi avrebbe aspettata alla fermata del settantacinque in via Bologna e dovevo andarci da sola. Era la prima volta che mi capitava ti tagliare un’ora di lezione al di fuori del liceo, l’ultima volta era stata quando ancora studiavo. Peccato che proprio in quel momento la mia amica aveva cominciato a parlarmi.
  
« Come va oggi, tesorina? » mi disse Ludovica
  
« Molto bene amica mia » risposi io.
  
« Oggi vieni al cinema e al Mc Donald’s con me e gli altri nostri amici? » mi chiese lei.
  
« Non posso devo andare dal dentista. Mia madre viene a prendermi e io devo uscire un’ora prima dal corso e andare in Via Bologna mia madre mi aspetta li » risposi.
  
« Mi fai vedere il messaggio? » chiese Ludovica.
  
« Ops! L’ho cancellato per sbaglio » dissi io dicendo una bugia.
  
« Non è che te lo sei inventato questo messaggio? » mi domanda lei.
  
« No, c’era! L’ho solo eliminato per sbaglio » risposi io.
  
« Ti vedi con Fabio oggi? » mi domanda lei.
  
« No, devo andare dal dentista te l’ho già detto! » continuai io.
  
« Per me è una scusa per vederti con Fabio chissà che cosa avete intenzione di fare » disse Ludovica sospettosa.
  
« Ti dico di no » commentai io.
  
« Tanto non ci credo » terminò lei.
  
In effetti non aveva tutti i torti mi vedevo comunque con qualcuno che non era però Fabio. Per fortuna il mio insegnante non aveva sentito la discussione tra me e lei perché era andato a prendere un caffè alle macchinette quindi al suo rientro avrei potuto dirgli tutto e svignarmela con una semplice scusa per raggiungere il mio Sergio che in questo preciso momento mi stava bombardando di cuoricini e messaggini su Messangers e Whatsapp. Era veramente un uomo dolcissimo e a me piaceva un sacco dovevo impegnarmi per tenermelo con me e dovevo fare in modo di essere l’unica per lui perché volevo restare per sempre con lui fino alla fine della mia vita e anche dopo la mia morte. Lo voglio punto e basta.
  
La nostra altra educatrice arrivò quando finalmente era ripresa la lezione si era assentata per qualche ora perché doveva parlare con una maestra di scuola della figlia e fu proprio in quel momento che la chiamai e le spiegai cosa dovevo fare e che dovevo andarmene via prima della solita ora per impegni urgenti. Cominciai a parlare con lei e il nostro altro educatore.
  
« Scusatemi tanto ma volevo comunicarvi che devo uscire d’urgenza perché mia madre si è ricordata solo questa mattina che oggi dovevo andare dal dentista e allora adesso mi sta aspettando alla fermata in via Bologna del settantacinque. Devo andare via » spiegai a loro.
  
Notai che mi guardavano entrambi sospettosi.
  
« Ci possiamo fidare Sabrina? Non è meglio se chiedi a tua madre di venire a prenderti qui? » mi chiesero tutti e due.
  
« Lo so ma le ho chiesto anche questo ma proprio non può è un  po’ di fretta » risposi io.
  
« Allora puoi andare ma non fare stupidate va bene? » mi chiesero.
  
« Va bene » terminai.
  
Salutai i miei amici, mi preparai e andai via molto velocemente. Non vedevo l’ora di rivedere Sergio e mi domandavo che cosa aveva intenzione di fare con me oggi. Penso che avremmo fatto qualcosa di speciale e di bello magari le solite cose di sempre ma io sono molto contenta se è così.
  
Per fortuna non c’era stata ombra di Fabio per tutto il mio viaggio fino alla fermata dove mi aspettava Sergio. Lui ovviamente era sempre bellissimo e impeccabile … anche con gli occhiali da sole neri. Mi era venuto incontro abbracciandomi.
  
« Che bello vederti » mi disse lui tutto contento.
  
« Sono molto contenta anche io » terminai.
  
Una volta saliti in macchina però non ero riuscita a capire perché lui era diventato pensieroso. A cosa stava pensando? Immagino che la vita da sindaco sia pieno di casini ma penso che per queste cose non sia un valido motivo restare silenziosi. Dovevo cercare di capire che cosa non andava non mi piaceva quando stava così silenzioso anche perché era la prima volta che all’improvviso diventata muto come un pesce.
  
« Cosa c’è che non va? » domandai.
  
« Niente » rispose lui.
  
« Non è vero. Stai pensando a qualcosa secondo me » dissi io.
  
« Niente. Volevo solamente dirti che ho parlato di te ai miei genitori e vogliono incontrarti » mi spiegò lui.
  
Sprofondai in un silenzio anche io. Non ci posso credere che i suoi avevano chiesto di conoscermi. Io non mi sentivo ancora pronta per presentarmi a loro soprattutto non avevo la faccia tosta per farmi vedere dal Presidente del Consiglio. Mi sentivo molto male e poi come avrei fatto con mia madre e mio padre? Non potevo di certo andare a dall’altra parte d’Italia pensando di non essere scoperta e poi non avevo amiche che avrebbero potuto coprirmi. E che fare con mia cugina? Quella era sempre in agguato mi teneva sotto stretto controllo. Dovevo aprire un nuovo profilo di Facebook solo per i miei amici e avrei dovuto mettere come relazione sentimentale che ero impegnata con il sindaco. Ovviamente avrei bloccato Fabio e i miei parenti in modo da non farmi trovare.
  
« A te dispiace se ci facciamo vedere da i miei la prossima settimana? Passerai una settimana con me e la mia famiglia fuori da Torino » commento lui.
  
« Io ci sto ma devo farmi coprire dagli amici perché non posso dire ai miei che vado da te per una settimana mi ucciderebbero. Al massimo domani ti mando una richiesta di amicizia su Facebook con il mio profilo e poi mettiamo che siamo impegnati come relazione sentimentale in questo modo i miei amici mi daranno una mano » rispondo io.
  
« Va bene nessun problema » terminò lui.
  
Durante quel pomeriggio eravamo andati al parco del Valentino a fare una passeggiata. Durante la passeggiata ero stata obbligata ad usare degli occhiali da sole neri e anche lui per non farsi riconoscere troppo dalla gente. In effetti a me sembrava strano che se andasse in giro senza delle guardie del corpo magari durante la sua vita privata non aveva bisogno, forse cercava un po’ di tranquillità dallo stress che viveva quasi tutti i giorni. Io però ero molto contenta di avere vicino a me un uomo così affascinante.
  
« Sabrina comunque volevo dirti che stasera ti porto a cena in un locale gestito da un mio amico. Dovevo andarci solo io ma poi ho chiesto al mio amico se gentilmente poteva aggiungere un posto per te lui mi ha detto che era possibile. Verrai a cena con me vero? » mi chiese lui.
   
« Oh mio Dio! Dite sul serio? Volete veramente cenare con me, mio amato sindaco? » risposi io felice.
   
« Certo tesoro. Poi dopo cena, passerai la notte con me va bene? » commento lui.
   
« Urca se va bene! Non mi sembra il caso di chiedermelo » risposi io.
   
« Tra poco ti porto a casa tua così ti dai una sistemata verrò a prenderti per le otto e mezza di sera » commentò lui.
   
Ero troppo contenta che lui mi aveva invitata a cena, era la prima volta che un uomo mi dava un simile invito. Ero innamorata di lui e non avrei voluto lasciarlo mai.     
   
 
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