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Autore: The Blue Devil    21/04/2018    3 recensioni
Negli ultimi giorni ci sono giunte in redazione nuove e scottanti rivelazioni sull’"affaire" Actarus/Fleed, forniteci da Actarus stesso, per cui abbiamo inviato un nostro giornalista su Fleed, pianeta su cui risiede attualmente Actarus.
Ad Actarus piaceva la vecchia versione, quella di Go Nagai; la seconda versione non l'ha digerita e ha voluto dire la sua.
Di seguito riportiamo il testo integrale della lunga intervista realizzata dal nostro inviato che è una nostra vecchia conoscenza...
"Un po' tutti", nei personaggi, non è riferito a quelli di Candy...
Ricordo che, per comprendere appieno questa FF, è necessario leggersi anche "Perché Actarus decise di tornare su Fleed", pubblicata in questo stesso fandom, di cui questa ne è l’ideale continuazione, scritta da quel pazzo di Diavolo Blu. Questo è il motivo per cui questa storia si trova in questo fandom.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi di questa storia appartengono a Go Nagai, Dynamic Planning, Toei Animation, Yamato Video, Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport, Gazzettino, La Repubblica etc.
E
A Kyoko Mizuki/Keiko Nagita, Yumiko Igarashi, ancora Toei e a tutti quelli che ne hanno diritto.
Avendo scritto ‘sta cosa per divertirmi non infrango alcun © che rimane agli aventi diritto.

 
 
State per scoprire la versione di Actarus sul vero motivo che l’ha indotto a "riparare" su Fleed. Il Rating Giallo è per i doppi sensi.
Se non mi uccidono stavolta, sono salvo!
Le parti in grassetto sono le domande e le osservazioni del nostro inviato, Tatsuo Aku, il resto è il racconto di Actarus.

 
Buona lettura
 
 
 
PERCHÉ ACTARUS DECISE DI TORNARE SU FLEED
(NUOVE SCOTTANTI RIVELAZIONI DAL NOSTRO INVIATO)
 
Negli ultimi giorni ci sono giunte in redazione nuove e scottanti rivelazioni sull’"affaire" Actarus/Fleed, forniteci da Actarus stesso, per cui abbiamo inviato un nostro giornalista su Fleed, pianeta su cui risiede attualmente Actarus.
Di seguito riportiamo il testo integrale della lunga intervista realizzata dal nostro Tatsuo Aku:
 
Avevo appena finito di eseguire magistralmente alla chitarra "Johnny Bi Gode" (Johnny gode due volte), di Chuck Castoro, "Biscia vai via" di Pink Panther e "La Nonna di Beethoven" (il cane) e mi stavo accingendo a cimentarmi con "Annuendo" di Quinstein, che fui distratto da una melodiosa vocina femminile.
Mi scusi, ma forse intendeva "Johnny B. Goode" di Chuck Berry, "Wish You Were Here" dei Pink Floyd, la "nona" di Beethoven (che non è un cane) e "Innuendo" dei Queen?
E cosa ho detto io?
Però, forse ha ragione: l’ultima ricordo che era di un trio "Quin Quon Quan", ma essendo malati gli ultimi due, c’era solo Quin.
Dove si trovava e perché? 
Mi trovavo sulla "Collina di Pony", in missione segreta sotto "copertone".
Sotto copertura?
E cosa ho detto io?
La missione era segreta e quindi non potrei parlargliene ma... dopo quarant’anni è tutto in proscrizione. Anche per questo mio padre non mi diede un cognome... quando si è sotto il copertone...
Si vabbè... sarebbe prescrizione... quindi?
Stavo indagando su un traffico illecito di "Lumache che strisciano" e sul riciclaggio dei panni sporchi: i panni sporchi, come ci insegna il "Sommo Poeta", magnate dell’olio extravergine di oliva, si lavano in famiglia o in Arno; c’era una famiglia, qui, che li lavava in un lago, con conseguente inquinamento delle falde acquifere e via dicendo...
Ci dica della melodiosa vocina di ragazza.
Sì.
Mi disse:
«Mamma che bel figo! E come suoni bene!»
Io le chiesi come si chiamasse ma, prima che potesse rispondere, volli indovinarlo da solo. Estrassi da sotto il gilet frangiato, che portavo allora, un plico e lessi:
«Nonnino, Fiocco di Neve è guarita!».
«No, porca miseria, questo è il copione di "Adelaide"», pensai, per cui le dissi:
«Niente nome; ho dimenticato di prendere il copione».
«Bravo! È proprio quello che volevo dirti!», mi rispose, aggiungendo poi:
«Prima però mi hanno chiamata "Iriza". Forse quello è il mio nome. Tu?».
«Io sono Principe e non ho cognome».
«Bello! Il "Principe della Collina"».
Venga al dunque, per cortesia.
Già.
Mi disse, porgendomi una piccola chitarra, tirata fuori da non so dove:
«"Figo dagli occhi tristi e penetranti", visto che sei così bravo, vuoi suonarmi la "chitarrina"?».
Io rimasi interdetto e le spiegai che non potevo: io suono solo grandi chitarre e poi le dissi che avevo un impegno. Fu allora che udii le voci di mia sorella che la esortavano a lasciarmi in pace.
Voci?
Esatto. Maria cambia sempre voce verso la fine della serie: dice che è colpa del raffreddore.
Vada avanti.
D’improvviso sentii anche una voce, che riconobbi subito, che mi accusava di averla tradita; dato che le davo le spalle, mi chiese se l’avessi riconosciuta.
Io, sicuro, esclamai:
«Certo, sei Lamù!».
«No».
«Beauty».
«No».
«La signorina Tajima, la madre di Mila».
«Brutto screanzato, sono vergine io! E sto perdendo la pazienza».
La situazione stava precipitando, quindi, dopo averle detto "Eppure avete tutte la stessa voce!", ci pensai e, in due secondi, trovai la soluzione:
«Ma come cavolo si chiama la mia bella? Mi ricordo che c’entrano i pianeti... solo Venere e Saturno si prestano; ma non può essere "Venus Alpha", quella è di Tetsuya che poi s’incazza; Venus Williams gioca a golf; ma anche "Saturnia" non mi suona bene... ci sono, è "Marta"! Nooo quella è Sailor Venus e si ritorna al buon Tetsuya Furioso. Ma certo, non è un pianeta, è un satellite: la Luna, ma non quella dell’amico Kyashan».
Aveva detto due secondi...
Sa esiste un certo "dodecalogo"…
Mi voltai di scatto e le dissi:
«Tu sei Sailor Moon!».
«Bravo!», mi rispose, «Ma siccome mi hai tradita, ora», e indicò con l’indice il diadema rosso che portava sulla fronte, «Se non hai paura di questa potenza, combatti!».
A me ricorda un’altra cosa, in cui c’entra il Sole e non la Luna...
È uguale, si fidi.
Giocai la mia ultima carta: lo tirai fuori e, tenendolo in mano, glielo mostrai.
Ma è impazzito? Siamo in fascia protetta! Cosa tirò fuori?
Non esageri, abbiamo il rating Giallo.
Tirai fuori il "simbolo del potere". Posi un ginocchio a terra e, levando il simbolo in alto, gridai:
«Inginocchiati, davanti al tuo Signore».
Appena comparve Lui, Mitsukunimito, col suo lungo bastone in mano, lei cadde in ginocchio e mi supplicò di perdonarla. Uno dei guerrieri che acompagnavano sempre il grande Shogun, intervenne:
«Signore, la "Fascia della Forza!"».
«No, Obelix», rispose lo Shogun, «L’hai usata troppo da piccolo».
«Un triangolino... mi acconteterei anche del kimono rosso di Sanshiro Kurenai...».
«Niente da fare! Andiamo, continuiamo nel nostro pellegrinare, che Asterix ci attende».
Obelix? Asterix? Con Mitsukunimito? Ma è sicuro?
Certamente.
La mia bella mi perdonò, anche se giunsero altre ragazze a cercarmi: Nadia, con l’inseparabile Pietra Azzurra al collo ed Esmeralda, che aveva lasciato Tochiro e Mayu sull’Arcadia.
Mi scusi, credo che non sia uno smeraldo ma un rubino, quello che dà il nome ad una delle due... e l’altra non si chiama Naida?
Ah! Allora è Rubina, quella con il Rubino al collo! Non me lo ricordavo più.
Come tutte quelle "tredicenni sgallettate" della fine degli anni Settanta che perdevano le bave per me, mi fecero tante feste e cominciammo a correre felici sul crinale. Notai un gruppo di viandanti che passavano di là per caso e li salutai: anche le ragazze li salutarono agitando le mani in aria.
Arrivato sull’orlo di un burrone, mi lanciai, producendomi in un raggruppato all’indietro, in posizione carpiata, con tre avvitamenti e mezzo e quattro salti mortali, comprensivi di un quadruplo Axel e un triplo Tolup! E atterrai in piedi, come i gatti, non rinunciando ad una vorticosa trottola finale. Il pubblico ammutolì e poi, all’annuncio di tutti i dieci dei giudici, esplose in urla di giubilo e felicità: l’oro era ormai mio! Anche Hiroshi Shiba mi fece i complimenti:
«E non hai nemmeno dovuto distruggere la moto, bravo! Sei meglio di Tania e Carolina messe insieme».
Io non fui da meno:
«Anche tu però, sei una bella "testa"...».
Le ragazze mi chiamarono e si proposero di "cucinare per me"*: chi propose la pasta al forno, chi la parmigiana, chi le lasagne.
Sì certo. E poi?
E poi mi squillò lo smartufone: era una richiesta di aiuto proveniente dal Grande Pianeta! La Principessa Aurora aveva notato tre loschi figuri che giravano intorno al suo palazzo: probabilmente volevano rubarle la sua virtù e lei stava esaurendo la sua energia. Chiamai la Dottoressa Kitty, chiedendole un passaggio sull’Astronave Supersonica, ma purtroppo il velivolo era ancora in officina per il tagliando.
Il tagliando? Un’astronave?
Adesso è lei che m’interrompe. Stia buono.
Non mi restava che salutare tutti e lanciarmi in aria gridando la parola magica:
"Beralios!".
In un attimo fui sulla criniera dell’animale metallico: era strano però, aveva gli arti argentati e pareva avere un pilota all’interno. Arrivati sopra il centro di Procton, il pilota, che mi parve una donna un po’ fuori di testa, mi urlò:
«Ehi bel pupone, io ti mollo qui. Vai e salva l’Universo, altrimenti non quaglio più con Capitan America Richardson!»**.
Atterrai, in piedi come al solito, e mi lanciai nel famoso corridoio: arrivato davanti alla porta automatica, la scansai e presi il finto scivolo della spazzatura che ben conoscete; galvanizzato anche dalla musichetta che risuonava, mi feci tutta la A4 e, dopo quattromila chilometri, fui a bordo del mio disco; uscita centoventiquattro e via, alla volta del Grande Pianeta!
E Fleed cosa c’entra?
Beh, ecco... ehm... nella foga di partire mi dimenticai di fare il pieno... e, rimasto senza benzina, pensai di farla su Fleed: era di strada e su Fleed costa meno.
Benzina? Ma sta scherzando?
Nossignore.
Solo che, porca miseria, tutti i benzinai di Fleed erano in sciopero! Troppe accise sul carburante, ordinate da Vega, per finanziare una guerra ormai finita da quarant’anni!
Anche da voi? Mi ricorda qualcosa... vada avanti.
Ormai stanco e affamato, m’infilai in un ristorante: tutti mi acclamavano e mi volevano, con l’oro al collo facevo la mia figura. Però, poi, mi presentarono il conto:
«Pima paghi e poi vai a salvare l’Universo», mi dissero.
Porca miseria, qualcuno mi aveva fregato il portafogli! Siccome il capo lì era una donna, tentai la mia arma segreta: lo ritirai fuori e glielo mostrai.
E?
E... mi ero dimenticato che su Fleed "L’invincibile Shogun", in DVD, non era ancora uscito!
Ma no?
Non mi restò che la fuga, ma... avevo lasciato il mezzo in sosta vietata e il carrattrezzi Daimos lo aveva già rimosso! E dicevano che era pure figlio mio!
Mi recai in questura, per risolvere la faccenda, e chi vi trovai? Il commissario Gandal e l’ispettore Hydargos, due rompi! Gandal, poi, assomigliava sempre più a quel fesso del Barone Ashura, col viso double-face. Può immaginare, senza documenti, né soldi, né patente. Mi contestarono anche il fatto che la patente fosse scaduta da quarant’anni:
«Ma scusate sono rimasto quarant’anni sulla Terra per difenderla!», protestai.
«Poche scuse! E vorrebbe farmi credere che in quartant’anni non ha trovato una mezzoretta per venire a rinnovarla?», mi sbottò Hydargos.
Così, come vede, adesso son bloccato qua, e per trovare i soldi per pagare il cartellone di Equi-Fleed, che m’hanno rifilato, sono costretto a pelar quintali di patate, a lavare montagne di piatti e a sbucciare, con le mani, tonnellate di cipolle!
Ma scusi, chi si è occupato della faccenda del Grande Pianeta, allora?
Eh già... quello! Proprio quel rompiscatole che nel millenovecentosettantanove mi contendeva l’amore e l’affetto delle "sgallettate" di cui sopra: è pure guercio e sfregiato! Ma che ci trovano in lui! Si trovava "per caso" nei pressi del Grande Pianeta e prese la palla al balzo. E, soprattutto, aveva fatto il pieno, lui. Adesso invece si fa la Principessa Aurora, lui!
Sta parlando di...
Esatto proprio di lui, quello conosciuto da tutti come "Capitan Allocco!". Che poi è, forse, quello che uccise il padre di Kurenai***: hai voglia a cercarlo caro Sanshiro, per forza che non lo trovi!
L’intervista si chiude qui, ora scappo, che mi parte il Galaxy Express 999, e se faccio tardi per cena, chi la sente mia moglie?
 
Abbiamo saputo poi che Candy riuscì a recuperare Iriza e a riportarsela a casa.

 
Da Fleed, 20 Aprile 2018, Tatsuo Aku             

FINE
 
 
* espressione, e comportamento, che, in Giappone, sta a indicare che ad una ragazza/donna piace quel ragazzo/uomo.
 
** da "Beralios", è un riferimento alla FF "Il Drago e il Leone", di Briz65.
 
*** il famoso "uomo da un occhio solo" di Judo Boy.
 
 
 
Chi non ha mai visto o non si ricorda, a parte "Candy Candy" e "Goldrake", di:
"Uomo Tigre II",
"Don Chuck il castoro",
"Baldios, il guerriero dello spazio",
"Heidi",
"Lamù la ragazza dello spazio",
"Mila & Shiro, due cuori nella pallavolo",
"Il Grande Mazinga",
"Kyashan, il ragazzo androide",
"Sailormoon",
"Daitan III",
"L’invincibile Shogun (Deputy’s Shogun)",
"Asterix",
"Il mistero della Pietra Azzurra (Nadia)",
"Judo Boy",
"Jeeg, uomo d’acciaio",
"Daltanious",
"Starzinger",
"General Daimos", furbescamente presentato da noi come il "figlio di Goldrake" (addirittura Attarus, con due "t"),
"Mazinga Z",
"Capitan Harlock",
"Gaiking il robot guerriero" e "Galaxy Express 999"?
Divertitevi a trovarli.
Nel caso, una ricerchina su Google risolverebbe il problema.
Ci sono anche "La Pantera Rosa" e "Beethoven", per non parlare dei tre nipotini di Paperino.
Di un paio di personaggi ho messo solo il nome, dato che  il regolamento vieta di scrivere su personaggi famosi Italici attuali, ma son così famose che non faticherete ad individuarle.
C’è pure un riferimento ad un cantante Italiano, alla fine.
Ovviamente Venus Williams gioca a tennis, non a golf...
 
Ricordo che, per comprendere appieno questa FF, è necessario leggersi anche "Perché Actarus decise di tornare su Fleed", pubblicata in questo stesso fandom, di cui questa ne è l’ideale continuazione, scritta da quel pazzo di Diavolo Blu. In quella fiction ci sono anche i riferimenti al "dodecalogo" e a un’altra FF citati qui. Anche in questo caso chiedo scusa a Briz65, ma non ho resistito...

 
 
 
© 2018, The Blue Devil
   
 
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