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Autore: MarDC    21/04/2018    0 recensioni
Faith Hamilton ha 18 anni e si trova innamorata del vice di suo padre, William. Per cercare di attrarre la sua attenzione si finge fidanzata di JJ, un ragazzo libertino abito a vivere alla giornata. Questo finto rapporto funziona finchè lui non inizia a provare qualcosa oltre l'amicizia verso Faith, così, quest'ultima si troverà a faccia a faccia con sentimenti sempre più complessi e discordi tra loro.
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Tratto dal capitolo 5
- È incredibile come le mie sbarre di difesa calino davanti a lui. L'amore che provo per lui, mi rende cieca ma ciò non impedisce ad alleviare l'intreccio di piaceri e dispiaceri dentro di me.
Solo in questi giorni ho capito cosa intendeva Romeo quando disse che l'amore di aspetto è gentile, ma poi, quando lo si mette alla prova, è aspro e tiranno. -
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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A volte per quanto cerchiamo di soffocare le emozioni che siano belle o brutte, queste ci sovrastano quando meno ce lo aspettiamo. Basta una sola parola, un solo gesto, un solo ricordo per far perdere la finta tranquillità che avevamo instaurato dentro di noi.
Il dolore è ciò che cercavo di allontanare. Ho cercato, con tutte le forze disponibili che avevo, a non provare più questa tristezza, questa desolazione e angoscia. Ma tutto questo vortice ora non fa che trascinarmi giù con se, non fa che rompere del tutto le mie mura scheggiate e spezzare qualcosa nel mio petto. 
Non mi resta altro che portare le mie mani ad abbracciare le mie gambe e appoggiare la testa sulle ginocchia. Non mi resta che provare ad immaginarmi un suo abbraccio caldo e la sua voce piena d'amore, anche se con il passare degli anni tutto questo poco a poco sparisce a causa delle ombre che le nascondono. 

"Cerca di dormire mia piccola principessa, la mamma non andrà mai via." 

Le sue dita accarezzavano con tocco leggero e delicato la mia testa, sentire il suo profumo mi dava sicurezza e certezza che il mio sogno mai si sarebbe avverato. Purtroppo la notte seguente, quel corpo caldo non c'era più a proteggermi. Avevo provato a cercare quello che mi mancava da mio padre, ma non mi è mai arrivato niente da parte sua. 
C'era solo freddezza e distacco nel nostro rapporto di padre e figlia e oggi questo oceano pieno di rabbia e delusioni che c'era tra di noi, si è fatto ancora più grande quasi da far estinguere quel amore che c'era prima della morta di mia madre. 

Un urlo e altri ancora alleviano il male che provo al petto solo per poco, le lacrime scivolano sul mio viso senza nessun controllo e sfinita mi faccio piccola piccola in un letto che non è mio, né di JJ e né di William. 

~•~

"Pensi che riavrà un'altra crisi se la svegliamo?" La voce di una ragazza che mi sembra di conoscere, mi mette in allerta sul dove sono. 
Non c'è risposta alla sua domanda, ma una grande mano che di sicuro non appartiene alla ragazza, mi tocca la fronte.

"Almeno la febbre si è abbassata." 
Nel sentire una voce conosciuta, la lucina rossa di pericolo dentro la mia mente, si spegne. Apro lentamente gli occhi e la prima cosa che vedo è una bottiglia quasi vuota di vodka liscia. L'odore arriva subito sulle narici e ciò fa in modo che mi alzi molto in fretta a sedermi. Effettuando quest'azione, la mia testa inizia a girare.

"Piano, piano Faith." 
Le mani di prima mi tengono in equilibrio e restano sulle mie spalle fino a quando non è sicuro che stia meglio. 

"Vado a prenderle qualcosa da mangiare!" La ragazza con un grande sorriso sulle labbra esce dalla stanza e il ragazzo annuisce in risposta.

"Si può sapere che diavolo ti è preso?" Il tono e il volume alto della voce di Antoine mi creano un orribile mal di testa. 

"Che ci fa lei qui?" Domando, senza rispondere a ciò che mi ha chiesto. Preferisco evitare il discorso fino a quando sarò sicura che non riuscirò a controllare le mie emozioni.

"Mi ha aiutata a cambiarti e a calmarti." Mormora assonato il francese, indicando il mio corpo. Porto lo sguardo sui miei vestiti e vedo che al posto dei miei jeans neri e la maglia rossa, ci sono un paio di leggins neri e una felpa molto grossa con il logo della Yale. 
Al leggere quella scritta, sorrido amaramente. Oltre al mio casino interiore, devo ancora affrontare l'argomento università con mio padre e con JJ. 

Chiudo gli occhi per passare le mani sul mio viso, ma le allontano subito sentendo che puzzano di fumo. 

"Devi rimetterti in sesto per andare a casa, se appari in questo stato davanti alla tua famiglia, penso che ti manderanno in qualche clinica." 

"Non ricordo come sono finita qui..." sussurro, guardandomi intorno senza trovare qualche foto o altro che possa farmi capire dove mi trovo.

"Vedi questo specie di livido?" Toni punta il dito sul mio zigomo destro, mostrandomelo con la fotocamera interna del suo cellulare. Tocco il piccolo ematoma e tolgo quasi subito le dita per il male che fa quando premo.
Alzo lo sguardo verso il ragazzo il quale ha solo un sorriso divertito.

"Credimi questo è poco, hai fatto il culo a Monica ieri sera."

Al sentire il nome di quella ragazza, delle scene confuse mi appaiono come dei flash. Provo a sorridere per alcune che mi fanno divertire, ma mi viene fuori una smorfia. 
Quando sto per fare altre domande al francese, April entra in camera con in mano un vassoio contente un piatto di minestrina e un bicchiere di acqua. 

"Rimettiti, Faith. Vado a dormire un po'." Toni si alza in piedi, dandomi delle piccole pacche sulla testa. Con lo sguardo gli prego di non lasciarmi con la riccia, ma lui lo ignora completamente e se ne va.
April posa il vassoio, ma prima che possa girarsi a formulare una singola parola, la precedo molto bruscamente. Non è mia intenzione risultare antipatica, ma non riesco proprio a togliermi dalla testa l'immagine di lei e di JJ che si baciano.

"Che diavolo pensi di fare? Non voglio il tuo aiuto e tanto meno il tuo sguardo pieno di pena quando mi guardi." 

"Mi dispiace, Faith. So che ti ho ferita e nonostante non ci conosciamo, credimi non era mia intenzione." Nervosamente passa una mano sul collo per poi portarla a torturare le dita del altro suo arto superiore. "Non provo alcun interesse per Jamie, lui per me è come una specie di fratello e so quanto ci tiene a te, lo vedo nel modo in cui ti guarda. Ed è per questo che sono subito corsa qui quando quello psicopatico del vostro amico mi ha telefonata." 

Ammetto che gradisco molto la sua sincerità e mi diverte anche il modo in cui ha definito Antoine. Mi sfugge un sorriso che subito reprimo, passando la lingua sulle labbra per bagnarle un po'. 

"Se non volevi ferirmi perché hai ricambiato il suo bacio?" Mi posizione meglio sul letto, cercando di mettere la schiena dritta. So che non ho alcun diritto a fare queste domande alla riccia, soprattutto perché in quel momento ero ancora indecisa tra JJ e William. Ho paura della risposta che può darmi, perché anche se JJ ha confessato di essere innamorato di me, so che è difficile dimenticare il primo amore. Sono cosciente dell'amore che lui ha provato per questa ragazza tanto che ho paura che da un giorno all'altro Jamie possa dirmi che ha sbagliato a scegliere me e che torni a riconquistare April.

"Avevo provato ad oppormi, ma sai com'è lui, gli piace avere tutto sotto controllo. E non so se in quel momento mi ha obbligata a baciarlo a causa dei ricordi e riprovare ciò che abbia fa non era riuscito a fare."

O solo per ripicca per aver messo da un lato lui e aver preferito William, ma questo a lei non interessa. Non conosco per niente questa ragazza, ma mi sembra sincera. Vorrei tanto provare ad avere un'amica sulla quale contare, all'inizio lei mi era sembrata simpatica. Abbassare le mie difese per lei, penso che possa valerne la pena. 

Con la mano picchietto il materasso, invitandola a sedersi al mio fianco. Lei, incerta, eseguisce ogni suo movimento fino a quando non mi è vicina. 
Le sorrido e provo a intraprendere una conversazione.

"C'è qualcosa tra te e Antoine?" 

"COSA?! Oddio no!! Aspetta non dirmi che tra voi invece..." 

"No, no. Lui è solo un amico di vecchia data." La interrompo, omettendo il fatto che tra noi qualcosa c'è stato, ma non è stato niente di serio. "Te l'ho chiesto perché ho visto come ti guarda." 

"Si da maniaco mi guarda." 

Le sue parole mi fanno ridere e per tutto il tempo che passo con lei, dimentico ogni problema esistente. Non perdo la testa, non vado in crisi, provo una gioia che sembra far bruciare le mie ferite. E' un bruciore molto piacevole, ma temo a sentirlo perché nel mio inconscio so che queste poche risate e questi momenti di spensieratezza non potranno fare niente con ciò che dovrà ancora venire.

Grazie di cuore per seguire NLMG. ♥️

  
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