Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: SHUN DI ANDROMEDA    03/07/2009    4 recensioni
"Una delicata pioggerellina rosata di petali è quanto di più affascinante possa esistere. Sfiora dolcemente i cuori, come una candida e infantile carezza di bambini, soffice come la pregiata seta dei kimono più belli, splendida, come solo i petali dei teneri fiori possono essere, portatori di pace e dolcezza, di calore dopo il lungo inverno, messi dell’arrivo della giovane Primavera, col suo stuolo di delicate brezze profumate. Sakura, i candidi ciliegi vengono così chiamati in Giappone, simbolo di fragilità e di vita." Buonasera. Dopo mesi e mesi, ritorno a scrivere su questa sezione. E ritorno con una fic importante, dedicata a una mia carissima amica, Heather, uno dei miei miti che oggi ho finalmente incontrato di persona. Grazie a te, ho deciso di tornare a scrivere, grazie mille! E ti dedico questa mia insulsa operetta, che doveva già arrivarti per il tuo compleanno, purtroppo sono come sempre in ritardo mostruoso!!! ^^ GRAZIE DI CUORE ANCHE A SHIKA PER LA COMPAGNIA E LA BETATURA!! UN BACIONE SHUN
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Dragon Shiryu, Pegasus Seiya, Phoenix Ikki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

SAKURA

Una delicata pioggerellina rosata di petali è quanto di più affascinante possa esistere.

Sfiora dolcemente i cuori, come una candida e infantile carezza di bambini, soffice come la pregiata seta dei kimono più belli, splendida, come solo i petali dei teneri fiori possono essere, portatori di pace e dolcezza, di calore dopo il lungo inverno, messi dell’arrivo della giovane Primavera, col suo stuolo di delicate brezze profumate.

Sakura, i candidi ciliegi vengono così chiamati in Giappone, simbolo di fragilità e di vita.

§§§

“Seiya-kun, ti sei sporcato il tomoeri(*) con la salsa dei ramen(*)!” esclamò Shun con tono esasperato afferrando un fazzoletto, “Sta fermo, cerco di pulirlo.” lo rimbeccò severo il ragazzo, vedendo il fratello più giovane tentare la fuga e cercare di nascondersi dietro l’ampia schiena del ragazzo accanto a lui, “Shiryu-niisan, bloccalo per favore.” sorrise il ragazzino, sporgendosi in avanti e chinandosi sul colletto della veste del bruno, “No, Shun,per favore!! Non sono un bambino, posso pulirlo da solo!” cercò di divincolarsi lui, avvampato per l’imbarazzo della situazione, “E dai, sta fermo e lascialo fare!” ridacchiò il Dragone, spingendolo in avanti, “Sarebbe un peccato se il tuo kimono rimanesse macchiato dalla salsa, no?”.

Pegasus sbuffò, imbronciando il viso in una smorfia buffissima; di malavoglia, si sporse leggermente verso il compagno, mettendo a nudo il colletto: “Uff, e va bene!” sospirò, mentre Shun, con aria felice, si prodigava a pulire il pasticcio causato dal’ingordigia del fratellino, “Grazie Shiryu!” esclamò lui, “Seiya-kun, hai fatto proprio un bel pasticcio, ma con un po’ d’acqua dovrebbe andare via!” lo rassicurò Andromeda, intingendo l’angolo del fazzoletto nel suo bicchiere e passandolo con delicatezza sulla stoffa ruvida della lunga veste.

La risata argentina di Hyoga seguì quelle parole fiduciose: “Sei ancora un bambino, caro il mio Seiya! Shun, non dovresti ogni volta fargli da balia!” affermò sibillino il russo, sorseggiando qualcosa da una delicata ciotola di maiolica decorata con motivi rosati, rosa come la floreale pioggia che danzava attorno a loro; i profondi occhi azzurri del biondo si persero nell’ammirare il volteggiare delicato dei petali.

“Ma, Hyoga-niisan!” lo rimbrottò con un sorriso, “Sai come è fatto Seiya, no?” rise, “I ramen sono irresistibili per lui!”, disse, avvicinandosi a lui, le pallide gambe leggermente scoperte per l’improvviso movimento, “Visto che bello? Quest’anno sono fioriti in anticipo!” constatò lui, alzando le braccia e gettandogliele al collo, la testolina ricciuta poggiata sul morbido tessuto argenteo.

“Piccolo Shun, Hyoga-kun ha ragione, non dovresti fare sempre da mamma a quel maldestro di tuo fratello, non dovrebbe essere in grado di cavarsela da solo? Dopotutto, ha ormai 15 anni, anche se ne dimostra molti meno.”.

Il tono ironico della voce immusonì il diretto interessato, che voltò sdegnato il viso dall’altra parte: “Umpf, Aphrodite.. Proprio non capisco perché anche tu sia venuto qui!” sbuffò, afferrando un onigiri(*) dal piatto davanti a lui, lo esaminò attentamente per qualche istante prima di darne un deciso morso alla punta; le labbra tutte sporche di riso lo facevano sembrare più piccolo di quanto non fosse, guadagnandosi altre risate da parte dello svedese, “Vedi? Avevo ragione io! Sei sempre il solito moccioso!” sentenziò il biondo, incrociando le gambe, i gomiti sulle ginocchia, “Non cambierai mai, vero, piccolo Seiya?” ridacchiò, passandogli un pezzo di carta per pulirsi.

“E lascialo perdere, Aphro!” esclamò seccato un ragazzo accanto al femmineo nordico, “Ancora mi chiedo se tu non ti diverta a eseguire alla lettera gli ordini della Dea e a portarti dietro pure me! Avevo da fare al Sanctuary!” sbuffò lui, passandosi una mano tra i capelli grigi sul capo, un serioso kimono color sabbia addosso che faceva decisamente a pugni con i toni colorati dei suoi compagni; uno schizzo d’acqua lo colpì in viso: “Non sono ORDINI della Dea, caro Angelo, Athena-sama ci ha solo chiesto se avevamo voglia di accompagnare i ragazzi ad assistere alla tradizionale fioritura della Sakura, mi sembrava una buona idea passare un po’ di tempo assieme, no? Non ci vengono mai a trovare loro!” rispose con aria quasi bambinesca, “E poi, ammettilo che ti fa piacere stare qui, sicuramente meglio che giocare a carte con Aldebaran e Aiolia!”.

“Ma io mi diverto!” proruppe Cancer esasperato.

“Non so proprio chi tra voi sia più bambino.” decretò Ikki in quel momento, poggiando sulla tovaglia a quadri la sua tazzina, “Seriamente, non vedo molta differenza.” continuò, versando il liquore nel piccolo contenitore, i suoi calmi occhi scuri puntati su tutti quanti.

Il battibecco continuò per qualche battuta ancora poi, così come era iniziato, si quietò, e le conversazioni ripresero più tranquillamente, accompagnate dal buon cibo; la musica di qualche stereo acceso nelle vicinanze cullava le chiacchiere e sembrava guidare il volteggiare dei petali, una malinconica enka(*) cantata dalla voce di una ragazzina: “secondo la leggenda il loro colore così intenso sarebbe dovuto al fatto che abbiano assorbito il sangue dei guerrieri morti in battaglia e seppelliti con onore sotto le loro fronde.(*)”disse improvvisamente Shiryu, accogliendo tra le braccia Seiya, “Si, l’ho sentita anche io questa storia,” confermò Hyoga, rabbuiandosi, lo sguardo colmo di tristezza, “secondo Saori, i ciliegi rappresentano la vita dei samurai e dei guerrieri, splendida ma breve, troppo breve, come quella dei fiori rosa.” spiegò agli amici, accarezzando con dolcezza la testolina ramata che non si era più staccata dalla sua spalla, in un moto improvviso di affetto.

L’atmosfera si era inaspettatamente incupita, come se un’ombra oscura di malinconia e dolore fosse scesa su di loro.

Certi ricordi, ancora troppo vividi nella memoria, erano tornati nuovamente a bussare ai loro cuori, ma nessuno aveva la minima intenzione di dare ascolto a quella voce sommessa, chiusa nel fondo dell’animo, quella voce che avevano tentato di soffocare.

Per una volta, tutto pareva andare bene, tutto era come doveva essere.

Ma quella vecchia leggenda aveva come riaperto una ferita nelle anime dei sette guerrieri, fragili ancora, proprio come quelle bellezze che stavano ammirando.

Celati dai ricchi kimono, le cicatrici e le ferite ancora fresche segnavano la pelle, quelle ferite da cui era fuggito in gran quantità il sangue cremisi.

Quello stesso sangue guerriero che aveva nutrito i ciliegi d’oltretomba, fratelli degli ignari arbusti attorno a loro, simbolo stesso di ciò che erano veramente.

Ma nessuno, in quel momento, voleva pensarci.

Istintivamente, Hyoga afferrò per le spalle il fratellino, portandoselo sulle ginocchia e stringendolo forte a sé, Seiya si ritrovò avvolto dal soffocante abbraccio del Dragone.

Certe ferite erano ancora troppo fresche in effetti.

“EHI! COSA SONO QUESTI MUSI LUNGHI, MOCCIOSETTI!? Siamo qui per divertirci, no?? Moccioso numero uno!” esclamò di scatto Death Mask, rivolgendosi a Shun, “Dove l’hai messo il sakè?” sogghignò lui, mostrandogli la tazza vuota, “Angelo!” lo sgridò Aphrodite, sistemandosi meglio in vita l’obi (*) riccamente ricamato, “Non è il modo di rapportarsi!”.

Sul tenero visetto del guerriero comparve un sorriso, Shun si buttò a capofitto tra le varie borse abbandonate contro il tronco dietro di sé, frugando alla ricerca di qualcosa tra le proteste di Pisces. Il sakè riprese a scorrere, riportando l’allegria nel piccolo gruppo di amici.

Si, forse anche il loro sangue dolorosamente perduto era andato a nutrire la terra e gli arbusti.

Ma quello spettacolo ripagava completamente di tutti i sacrifici fatti.

NOTE:

(*): Il tomoeri è il colletto esterno del kimono.

 

(*):Il ramen è un tipico piatto giapponese a base di pasta nel formato di tagliatelle o spaghetti conditi con brodo di carne pesce o verdure.

 

(*):Gli onigiri sono polpette di riso con un cuore di salmone  o altro e vari condimenti possibili come l'umeboshi, il sesamo.  Di solito l'onigiri ha una forma triangolare, con una striscia di alga nori su un lato per poter essere afferrato comodamente.

 

(*):Il termine enka si riferisce a un tipo di musica popolare giapponese più melodrammatica, simile al nostro blues. Spesso si può ascoltare nei locali gastronomici più vecchi. Ne è un esempio, l’okonomiakya di un vecchio manga e anime (chi non si ricorda LOVE ME KNIGHT, meglio noto come KISS ME LICIA?) in cui venivano trasmesse queste melodie a ogni ora del giorno.

 

(*): Una vecchia leggenda tradizionale, famosa per essere stata utilizzata anche in un manga di successo come Tokyo Babylon, dello STUDIO CLAMP. Anche in X il tema del ciliegio è molto sentito.

(*): L’Obi è la cintura, sempre ricamata, che stringe in vita il kimono, sia maschile che femminile.

Buonasera.

Dopo mesi e mesi, ritorno a scrivere su questa sezione.

E ritorno con una fic importante, dedicata a una mia carissima amica, Heather, uno dei miei miti che oggi ho finalmente incontrato di persona.

Grazie a te, ho deciso di tornare a scrivere, grazie mille!

E ti dedico questa mia insulsa operetta, che doveva già arrivarti per il tuo compleanno, purtroppo sono come sempre in ritardo mostruoso!!! ^^

GRAZIE DI CUORE ANCHE A SHIKA PER LA COMPAGNIA E LA BETATURA!!

UN BACIONE

SHUN

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: SHUN DI ANDROMEDA