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Autore: lmpaoli94    25/04/2018    0 recensioni
Vi siete mai chiesti come sono nati o vissuti i pokémon leggendari dalla prima generazione alla quarta generazione?
Bene, sarà mio compito raccontarlo in queste piccole serie di one – shot.
Buona lettura!
P. S. Ogni fatto e riferimento a qualsiasi cosa che scrivo, è puro frutto della mia immaginazione.
P. S. P. S.: Ho deciso di fermarmi alla quarta generazione per il semplice motivo che dalla quinta generazione in poi non conosco nemmeno i nomi dei pokémon XD
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Yuki era appena uscita dalla sua casa di Duefoglie.
Era una giornata bellissima e splendente.
Perfetta per andare a visitare il lago che si trovava nelle vicinanze.
In compagnia del suo Lopunny, Yuki fece il bagno nel misterioso Lago della Verità.
“Chissà come mai si chiama in questo modo” pensò.
Nessuno gli aveva mai tolto quel dubbio.
Nemmeno i più anziani abitanti di Duefoglie e di Sabbiafine.
Una volta lo provò a chiedere al Professor Rowan, ma nemmeno il professore dei pokémon di Sinnoh poté rispondergli.
Più che non saperlo, Yuki aveva intuito che il Professor Rowan non voleva parlare con nessuno di quella situazione.
Sembrava che stesse tenendo un segreto inconfessabile.
Ma mentre Yuki stava facendo il bagno nel lago, preferì non pensarci ulteriormente.
Pensava che la grotta misteriosa che stava dinanzi al lago fosse una grotta come tante.
Appena Yuki si avvicinò per controllare di persona, il suo Lopunny divenne improvvisamente nervoso e irrequieto.
«Lopunny, cosa ti prende?» gli domandò la giovane allenatrice.
Il pokémon stava farfugliando qualcosa di incomprensibile.
«Stai tranquillo» gli rispose la sua allenatrice «Andrò a darci un’occhiata e poi torneremo subito a casa.»
Impaurito, Lopunny decise di rimanere a fare il bagno nel lago.
«Tu non vieni?»
Il pokémon di Yuki fece cenno di no con la testa, abbandonando la sua allenatrice.
«Va bene, come vuoi tu.»
L’interno della grotta era molto piccola.
Quello che attirò la sua attenzione, fu una specie di disegno fatto con i bozzi dell’acqua.
Yuki non riusciva a capire cosa mai potesse significare.
Guardando più a fondo nella grotta, vide che dentro non c’era nessuno.
“Quindi la leggenda del guardiano di questo lago è solo pura falsità?”
Ma la giovane allenatrice non dovette aspettare molto.
Girando il suo sguardo, un piccolo pokémon con una chioma rosa e lo sguardo dispettoso si avvicinò alla giovane ragazza.
Stava levitando a terra grazie ai suoi poteri psichici.
La ragazza non riuscì a dire nulla e a muoversi minimamente.
Era impietrita dalla paura.
«Tu… tu sei…»
La giovane allenatrice non riuscì a completare la sua domanda che il guardiano del lago l’attaccò con i suoi poteri psichici.
Gli occhi del pokémon illuminarono tutta la grotta.
E quando la lice si assopì, Yuki cadde a terra svenuta.
 
 
Una volta che Yuki aprì gli occhi, essa non riusciva a rendersi conto di dove si trovava.
Ma guardando più a fondo, capì che si trovava sulla costa del lago.
La luce del giorno aveva fatto spazio al buio della sera.
«Lopunny… Mamma… dove siete?»
Furono le prime parole che la ragazza pronunciò.
Aveva lo sguardo corrucciato e stordito.
Come se qualcosa gli avesse risucchiato le sue emozioni.
Riusciva a malapena a reggersi in piedi.
Era ancora spossata dall’accaduto.
Quando la ragazza, con le poche forze che aveva riusciva a camminare, il suo Lopunny gli andò immediatamente in soccorso per sorreggerla.
«Lopunny… Torniamo a casa…»
Il suo pokémon fece cenno di sì con la testa, trasportandola con tutte le forze di cui disponeva.
 
 
Una volta tornata a casa, sua madre era intenta a preparare la cena.
«Yuki, ma dov’eri finita?» domandò sua madre.
«Ero al lago» ripose subito la ragazza.
«Vatti a preparare. Abbiamo un ospite speciale stasera.»
«Un ospite?»
«Sì. Il Professor Rowan.»
Una volta sentito il suo nome, il professore si fece avanti per salutare la primogenita della famiglia.
«Ciao Yuki. Come stai?»
«Bene» rispose la giovane allenatrice con sguardo inespressivo.
«Sicura? Hai un’aria strana.»
«Sto bene. Sono solo un po’ stanca.»
La ragazza, fregandosene dell’ospite, si rinchiuse in camera sua gettandosi sul letto.
Ma non dovette aspettare molto prima di ricevere la visita di sua madre.
«Yuki, cosa stai facendo? Vieni subito a cena» fece sua madre furibonda.
«Non mi hai sentito? Sono molto stanca.»
«Non m’interessa. Stanca o no, devi degnarci della tua presenza.»
«E per quale motivo?»
«Il professor Rowan è venuto fin qui per raccontarti un fatto interessante sul Lago verità… Avanti, adesso rivestiti. Non c’è tempo da perdere» disse infine sua madre prima di richiudere la porta della camera di sua figlia.
 
 
«Ah, eccola qui la più giovane allenatrice della città di Duefoglie> fece il professore accogliendola trionfante.
«Professore, mi ha detto mia madre che dovete dirmi una nuova rivelazione sul Lago Verità...»
«Oooh, vedo che non perdi tempo... Ok, come vuoi tu... Mesprit, il guardiano del Lago della Verità, ha il potere delle emozioni. E cioè, ha il potere di insegnare e togliere le emozioni ha tutti gli umani che incontra.»
Yuki rimase impassibile alle parole del professore.
«Yuki, mi hai sentito?»
«Forte e chiaro.»
«Mi scusi professore se mia figlia è così... indisponente. Credo che sia a causa delle sue numerose escursioni al Lago.»
«Sei stata di recente al lago, Yuki?»
«Sì. Oggi.»
«E posso chiederti che cosa è successo?»
«Niente d'importante. Ho nuotato nelle acque del lago insieme al mio Lopunny. E poi, presa dalla curiosità, sono entrata dentro la grotta posta in mezzo al lago.»
«E poi?»
«Sinceramente non ricordo... Mi ricordo che nella grotta non c'era nessuno e che subito dopo sono tornata a casa insieme al mio Lopunny...»
«Capisco.»
«Professore, lei crede che mia figlia abbia fatto un incontro con questo Mesprit e che lui gli abbia tolto la facoltà di avere emozioni?»
«È molto probabile, signora... Non vede il viso di sua figlia? Sembra quasi sbiancato.»
«Ha ragione. Se non sapessi che fosse stata al lago, direi che si sia presa un malanno.»
«Purtroppo credo che questo sia peggio di un malanno... Dobbiamo andare immediatamente al lago per incontrare questo pokémon e chiedergli di restituirgli le emozioni.»
«Ma cosa state farfugliano voi due?» domandò la ragazza con tono assonnato.
«Stiamo decidendo per il tuo bene, Yuki.»
«Ma se sto bene! Quante volte devo dirvelo?»
«Forza, vieni con noi Yuki.»
Mentre il professore cercava di trascinare la ragazza contro la sua volontà, Yuki cercava in tutti i modi di opporsi.
«Mi lasci immediatamente!»
Il Professor Rowan, essendo vecchio e senza forze, era riuscito a malapena a portarla fuori.
«Yuki, cerca di ragionare...»
«Voi due siete pazzi.»
Yuki sbraitava e urlava con tutta la voce che aveva in corpo.
Non si era mai sentita così.
Sembrava fuori di sé.
Ma mentre la giovane ragazza parlava con tutta la voce che aveva in corpo, un pokémon di piccole dimensioni si manifestò dinanzi alla ragazza.
«È lui... È Mesprit.»
Il guardiano del lago fece il percorso inverso di qualche ora fa', restituendo le emozioni della ragazza e sparendo nel nulla.
La povera Yuki svenne a terra come in precedenza.
«Yuki, svegliati!» gridò sua madre «Oh cielo, professore. Adesso cosa facciamo?!»
«Non si preoccupi, signora. Guardi. Si sta risvegliando.»
La ragazza aveva la sguardo sbiadito.
Riusciva a malapena a vedere chi gli stava dinanzi.
«Mamma, sei tu?»
«Sì, figlia mia. Come ti senti?»
«Alquanto spossata e stanca.»
«Professore, secondo me dobbiamo portarla subito in ospedale.»
«Non servirà, signora. Mesprit gli ha riconsegnato le sue rispettive emozioni.»
«Ne è sicuro?»
«Sicurissimo. Il piccolo pokémon è un gran giocherellone. Voleva solo fare un dispetto alla povera Yuki.»
«Bel modo di divertirsi» fece la donna con tono cupo.
«Vedrà che dopo un periodo di riposo, Yuki si ricostituirà completamente.»
«Lo spero bene.»
 
 
Yuki dormì per circa due giorni.
Non si era mai sentita così stanca prima d'ora.
Una volta riaperti gli occhi, aveva un forte mal di testa.
Come se gli stesse per esplodere da un momento all'altro.
«Yuki! Finalmente ti sei svegliata!» fece sua madre gettandosi su di lei per abbracciarla.
«Mamma, così mi fai male.»
«Oh, scusa...»
«Accidenti. Credo di non aver mai avuto un mal di testa così forte prima d'ora. Forse è meglio se vado a prendere una boccata d'aria.»
«Non è forse meglio se ti riposi un pochino?»
«Riposarmi ulteriormente? Non credi che ho dormito abbastanza?»
«Sì, forse hai ragione... Spero solo che non andrai a quel lago.»
«Certo che no. Ho imparato la lezione, tranquilla.»
«Bene. Se c'è qualche problema, non esitarmi a chiamarmi sul cellulare, ok?»
«Sì, senz'altro.»
 
 
Senza dirgli nulla, Yuki disubbidì a sua madre tornando al Lago Verità insieme al suo Lopunny.
"Voglio rincontrarlo un'altra volta..."
Ma fortunatamente (o sfortunatamente) quella volta non dovette andare dentro la grotta.
Mesprit si stava divertendo facendo il bagno nel lago.
Una volta uscito fuori, notò la presenza della giovane ragazza.
La stava fissando con sguardo curioso e divertito.
«Che cosa vuoi farmi? Cancellarmi le mie emozioni una seconda volta?»
Il guardiano del lago si limitò a fargli un piccolo sorrisetto e a scomparire dentro la folta foresta che ricopriva il lago.
«I pokémon... non li capirò mai.»
   
 
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