Il Mare ricorda.
Portata dal mare a riva della piccola isola
su quella tavola graffiata da chissà quanto tempo
ho inciso i nostri nomi, ben conoscendo la precarietà del legno,
la crudeltà del sale, languida usura del tempo.
Il mio nome ed il tuo vicini,
noi quel primo giorno di maggio
su quella spiaggia isolana profumata,
bagnata, silente, abbandonata.
Passeggiammo felici e liberi
il tepore del sole, sotto il purpureo cielo,
tra bianchi scheletri e dune lievi
che il vento di maestrale dolcemente
spianava.
L’odore del mare, lo stridio dei gabbiani,
lo sciabordio sulla riva da un moto lontano,
e noi due angeli per mano,
piedi nudi in morbida sabbia,
in cuori ad accentuar senso
d’Amore emozioni intenso.
(Alen)