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Autore: cabin13    29/04/2018    3 recensioni
Essere l'unica ragazza in una casa abitata da quattro uomini – cinque contando sensei Wu, addirittura sei se si aggiunge pure Lloyd – non è sempre cosa facile.
E non è nemmeno un'impresa facile abituarsi di colpo a vivere tutti insieme sotto lo stesso tetto.
Momenti comici, commoventi o assurdi sulla convivenza quotidiana degli eroi che hanno salvato Ninjago non si sa quante volte.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mare e nuotare non fanno rima


A chi diamine era venuto in mente di proporre un’idea simile? E chi cavolo aveva acconsentito a trascinarli lì
tutti?! Inoltre… Perché, non appena aveva intuito quale fosse la destinazione, non aveva immediatamente girato il suo drago e fatto marcia indietro?

Doveva avere una vena masochista a lui ancora sconosciuta.

Al mare. Erano andati tutti insieme al mare.

A poco erano servite le sue proteste e la sua scusa di non essersi portato nemmeno il costume, il lungomare era pieno di baracchini che vendevano accessori balneari di ogni sorta.

– Cosa diavolo ci deve andare a fare un Maestro del Fuoco in spiaggia? – aveva mugugnato tra sé mentre si infilava i bermuda in uno degli spogliatoi.

Quando si innervosiva, aveva la tendenza a diventare logorroico e cominciava a inveire contro ignoti. Esattamente quello che aveva fatto finché tentava di cambiarsi i pantaloncini senza doverci scatenare una guerra. – Io detesto l’acqua, non mi piace! Non ci sto a mio agio… non so nemmeno nuotare!

E mentre aveva pronunciato quelle parole aveva realizzato, sgranando gli occhi per la sorpresa e la paura al tempo stesso. La conferma ai suoi pensieri erano stati i risolini degli altri quando aveva detto l’ultima frase.

Acqua.

Mare.

Nuotare.

Sì, nuotare.

Lui.

In acqua. 

Giammai!

Cole aveva dovuto praticamente scardinare la porta della cabina per tirarlo fuori da quello che improvvisamente sembrava essere diventato un rifugio sicuro lontano dalle onde e Zane e Lloyd l’avevano trascinato sotto l’ombrellone ignorando bellamente le occhiate supplichevoli e disperate che il ninja rosso gettava agli altri bagnanti.

Il pallino di insegnargli a nuotare era venuto a Nya, che ne aveva parlato una sera con i ragazzi finché lui non era presente.

Kai, a differenza sua, non aveva mai imparato quand’erano bambini, vuoi perché non gli interessava, vuoi perché il suo elemento e il suo istinto lo spingevano ad evitare il laghetto del villaggio come la peste. Questa sua incapacità gli si era ritorta contro durante lo scontro contro Morro e l’Entità Maledetta; era stato una preda fin troppo facile per l’Arciere dell’Anima e, se non fosse intervenuto il Ninja del Ghiaccio, sarebbe diventato un fantasma.

A causa degli eventi che erano accaduti poco dopo lo scontro con gli spettri – la fama grazie allo show di Darreth, il risveglio del djin Nadakhan e la battaglia che ne era seguita – non erano più riusciti a trovare un giorno in cui poter attuare l’idea.

Finalmente, dopo mesi, ai ninja si era presentato un giorno tranquillo, perciò avevano colto l’occasione al volo.

E quindi adesso l’ex fabbro si trovava sul pontile, poco convinto e nervoso come non mai, a guardare perplesso sua sorella ammollo in acqua che lo invitava a seguirla. Peccato che lui non ci tenesse proprio.

Si morse la lingua così forte da imprecare in idiomi a lui ignoti quando avvertì la pressione di più mani sulla schiena. Realizzò troppo tardi di essere stato spinto oltre il bordo della passerella, il suo corpo spezzò la liscia superficie del mare e i suoi arti annasparono in preda al panico.

Si aggrappò al primo supporto che le sue mani incontrarono, strinse forte fino a far sbiancare le nocche e riuscì a portare la testa fuori.

Stava attaccato alla schiena di Nya come un koala, con le ginocchia raccolte contro il petto e posate sulle scapole della ragazza, i piedi posati sul suo fondoschiena e le braccia a cingerle le spalle.

Desiderò profondamente poter incenerire con lo sguardo gli amici che, in piedi sul pontile, se la ridevano di gusto.

– Adesso vengo lì e vi annego – sibilò.

Questo, se possibile, li fece sbellicare ancora di più.

– Certo, prima qui devi arrivarci! – ghignò Cole tenendosi la pancia. Il Maestro della Terra, nonostante la sua condizione, aveva partecipato alla gita in spiaggia, ma stava ben attento a non toccare l’acqua; si sarebbe goduto le imprese degli altri ninja dal molo.

Il ninja rosso si accigliò maggiormente. Dannato Cole e dannata consistenza dei fantasmi! Se fosse stato un ragazzo in carne ed ossa, gliele avrebbe suonate di santa ragione.

Lloyd si tuffò e li raggiunse in poche bracciate. Jay e Zane fecero per seguire il suo esempio, ma Kai si agitò così tanto che quasi fece perdere l’equilibrio anche alla sorella che lo sorreggeva.

– Non ci provate neanche a buttarvi, voi due! – strillò. Era comica la voce stridula con cui l’aveva detto.

I due ninja si bloccarono a un millimetro dal bordo del pontile e lo fissarono confusi. – Si può sapere che ti prende? – gli chiese il Ninja del Fulmine incrociando le braccia.

– Cosa mi prende?! Prova ad arrivarci… – fece l’altro. Sollevò una mano e iniziò a contare con le dita. – Primo, mi avete buttato nell’unico elemento in cui non mi sento per niente a mio agio; secondo, l’acqua conduce l’elettricità e terzo… voi due siete praticamente due generatori elettrici ambulanti! E Jay non sa nemmeno controllarle, le scariche che gli passano tra le dita. Se devo per forza imparare a nuotare, gradirei farlo senza l’elettroshock!1

– Ah! Hai ammesso che allora imparerai a nuotare, finalmente! – esclamò trionfante Nya.

Il fratello la ignorò beatamente e seguì con lo sguardo i due amici fino a quando non si piazzarono seduti vicino a Cole. Jay continuava a protestare e non si zittì fino a quando il fantasma non lo minacciò di seppellirlo sotto la sabbia.

Nel frattempo, gli altri tre si allontanarono dal pontile – la moretta sempre con Kai appiccicato addosso – e per il ninja iniziarono le lezioni. La gente che nuotava vicino doveva trattenersi per non scoppiare a ridere: il castano era molto più massiccio di sua sorella, eppure stava attaccato a lei come un koala al suo albero e Lloyd doveva mettersi d’impegno per cercare di staccarlo.

Alla fine, non si sa nemmeno in quale maniera, ci riuscirono e il rosso si ritrovò steso prono, desiderando ardentemente di potersi sotterrare per la vergogna della situazione in cui era finito: la Maestra dell’Acqua lo sorreggeva con una mano e con l’altra gli premeva la schiena per fargli tenere dritte le spalle, nel contempo il ninja verde gli mostrava come doveva muovere braccia e gambe.

Dopo un altro quarto d’ora di quella tortura, Kai decise di provare davvero a nuotare. Si diede la spinta coi piedi e tentò di muoversi tra le onde; sputacchiò un po’ d’acqua e quasi finì girato sottosopra, annaspò – un po’ come fanno i cani – riuscendosi a mettere dritto.

Batté le gambe e Nya e Lloyd dovettero schermarsi il viso per via di tutti gli schizzi che sollevava, ma lui non se ne preoccupò più di tanto.

Stava nuotando! Lui!

Compì un paio di giri intorno ai due amici, entusiasta di aver appena appreso a stare a galla.

– Lo vedi che non è poi così male l’acqua?

– Okay, Nya – fece il rosso – hai vinto tu, lo ammetto. Il mare non fa così schifo come avevo pensato.

– Lusingato che tu finalmente mi abbia dato ragione su qualcosa! – commentò una voce compiaciuta. Che non assomigliava per niente a quella della sorella.

Il Maestro del Fuoco si fermò di botto e si trovò faccia a faccia con Jay e, a fianco a lui, Zane.

– Che diamine ci fate qui voi due?! – strillò mentre tentava di allontanarsi da loro impacciatamente.

– Una nuotata – fece le spallucce il blu con nonchalance – Perché?

Il castano non rispose.

Ma quella sera, quando i ninja tornarono al tempio, casualmente uno di loro aveva un occhio nero e si lamentava di essere stato sbattuto fuori dall’acqua da un delicatissimo pugno infuocato.






1 Nel mio headcanon Jay a volte non riesce a controllare le scariche elettriche che gli passano tra le dita, soprattutto nei casi in cui si lascia prendere molto dalle emozioni









Hola gente
Non so bene da dove sia saltata fuori l'idea ma mi andava troppo di scrivere questo capitolo!
Nella quinta stagione si vede che Kai detesta l'acqua e negli ultimi episodi un po' riesce a farsi coraggio, ma non impara mai per davvero a nuotare nemmeno nelle serie successive, così ho voluto dare la mia versione
Ringrazio Alex Ally, DARK SHADOW DOOM e Purple_Rose che hanno recensito lo scorso capitolo... Ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta
Alla prossima gente
Adios
   
 
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